La prima quartina presenta una serie di coppie in cui viene messo in luce il forte dissidio interiore del poeta che non ha la capacità di darsi pace per la sofferenza che gli provoca l’amore per Laura.
2 Pace non trovo, et non ò da far guerra: il primo verso è già significativo per le tecniche utilizzate da Petrarca nel sonetto; si noti la disposizione a chiasmo dei sostantivi (“pace” e “guerra” sono agli estremi del verso) e l’anafora della negazione “non”, che indica come la situazione del poeta si definisca più constatazioni negative che per affermazioni positive.
3 Anche qui compare un chiasmo: “temo - spero | ardo per la speranza - sono di ghiaccio per il timore”, cui si aggiunge l’antitesi tra il timore e la speranza (ovviamente rispetto alle possibilità di conquistare Laura) e tra il fuoco della passione e il ghiaccio della disillusione.
4 e nulla stringo, et tutto ‘l mondo abbraccio: Il vv. 3-4 sono ancora costruiti sull’idea dell’antitesi e del parallelismo:
da un lato, Petrarca sembra abbandonarsi a slanci quasi irrazionali di
entusiasmo (“volo sopra ‘l cielo”, “et tutto il mondo abbraccio”) ed
altri di abbattimento e prostrazione (“giaccio in terra”, “et nulla
stringo”).
5 laccio:
il laccio d’amore, tradizionale strumento con cui la divinità Amore o
l’amata tormentano l’io lirico. Si noti anche qui come la situazione petrarchesca sia quella dell’indecisione e dell’incertezza:
egli si tormenta perché non è né libero (“non m’apre”, “né scioglie il
laccio”) né definitivamente imprigionato da Laura (né serra, né per suo
mi riten”). Sono concetti ed immagini che ritornano anche nella seconda
parte della quartina (vv. 7-8).
6 veggio senza occhi: e cioè “vedo senza il lume della ragione, spinto solo dagli istinti e dalle passioni”.
7 non ò lingua e grido:
il poeta è talmente traviato dalla forza di Amore che vorrebbe parlare,
ma pur avendone la capacità fisica non riesce ad articolare una parola
di senso compiuto a livello razionale, ma solamente ad esternare delle
grida e delle urla. Il motivo dell’ammutolire di fronte alla donna amata è di tradizione stilnovistica (si pensi a Tanto gentile e tanto onesta pare, v. 3: “Ch’ogne lingua deven tremando muta”).
8 altrui: naturalmente, Laura.
9 Pascomi di dolor: l’unico nutrimento del poeta è il dolore provocatogli da Amore.
10 piangendo rido: la presenza dell’esternazione fisica di due stati d’animo opposti serve a creare l’immagine visiva del dissidio interiore del poeta.
11 mi spiace: il verbo in Petrarca ha una connotazione assai forte, nel senso di “mi disgusta, provo odio per”.
12 L’explicit
rende ulteriormente chiaro lo stato del poeta, che, rivolgendosi a
Laura, rende esplicito il fatto di trovarsi in questa condizione a causa
di lei. Si noti la rima siciliana “altrui - vui” (vv. 11-14).
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