mercoledì 1 febbraio 2012

Intercultural Sensitivity Inventory ICSI

In sintonia con il pensiero di Richard Brislin ( 2011) si afferma che la sensibilità interculturale proviene dalla capacità delle persone di modificare il loro comportamento abitudinale ( acquisito all'interno della propria cultura) quando si trovano ad interagire in modo duraturo con persone provenienti da un altro retroterra culturale. Brislin (2011) cita l'esempio degli impiegati che riescono più facilmente ad essere nella posizione di essere in disaccordo con i loro superiori in un ambito pubblico quando si trovano all'interno di una cultura di tipo individualistica e con scarsa distanza sociale tra i detentori del potere e i vari subordinati. Gli impiegati faranno molta più fatica se dovranno produrre il loro disaccordo in un contesto culturale caratterizzato da un alto indice di distanza sociale tra dirigenti e subordinati. Questi comportamenti spingono alla comprensione dei nostri comportamenti usuali e a tentare di capire le ragioni di questi comportamenti vengono valutati come efficaci nella realizzazione dei propri obiettivi nella propria cultura. La possibilità di modificare il proprio comportamento durante l'interazione con altre culture deve essere in linea con l'idea che modificare il proprio comportamento permette di realizzare i nostri obiettivi in modo più appropriato.

Bibliografia:

Brislin, R. (2000). Understanding culture's influence on behavior, 2nd ed. Fort Worth, TX:
Harcourt.

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