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lunedì 29 marzo 2021

Intervento PREMIER DRAGHI al Centro vaccinale anti-Covid di Fiumicino Venerdì, 12 Marzo 2021

 

Buonasera a tutti.

Voglio prima di tutto ringraziare la Croce Rossa Italiana, Aeroporti di Roma, la regione Lazio e l’Istituto Lazzaro Spallanzani che hanno contribuito ad allestire questo centro vaccinale. Un grazie anche all’Ing. Rita Adelfio e al Dott. Valerio Mogini, che mi hanno accompagnato durante la visita.

A voi, come a tutti i medici, gli infermieri e i volontari che lavorano instancabilmente in tutti i presidi sanitari d’Italia, va la più profonda riconoscenza mia e di tutto il Paese.

A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ci troviamo purtroppo davanti a una nuova ondata di contagi. Nell’ultima settimana, si sono registrate 150.175 nuove infezioni, a fronte delle 130.816 della settimana precedente – un aumento di quasi il 15%. In queste due settimane, l’incremento dei ricoverati positivi al virus è stato di quasi 5.000 persone, e il numero di pazienti in terapia intensiva è cresciuto di oltre 650 unità.
Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie. Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi. Sulla base dell’evidenza scientifica, il governo ha adottato oggi misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate.

Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione. L’ultima riunione è avvenuta questa mattina, subito prima del Consiglio dei Ministri.

Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia.
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena.
Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting. Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati.

Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio. Le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali.

L’altro impegno che ho preso con i cittadini è quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale.
Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’AIFA, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Agenzia Europea per i Medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo. Qualunque sia la decisione finale dell’EMA, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità.

Ad oggi, si vedono già i primi risultati di questa accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato CIRCA il 30% di tutte le vaccinazioni fatte finora. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson. Inoltre, di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto.

Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia. L’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani.
Il nostro obbiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni.
Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino.

In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati. Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell’aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare.

Collaborazione decisiva è anche quella con le regioni. Lo Stato, attraverso il Commissario straordinario e la Protezione Civile, si farà carico di intervenire in tutte le situazioni di difficoltà. Il principio è quello della sussidiarietà, nel rispetto delle prerogative che la Costituzione assegna a ogni livello dell’amministrazione pubblica. L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie, che deve poter operare in sicurezza, nell’interesse di tutti.
Abbiamo poi proceduto a vaccinare nelle Residenza Sanitarie Assistenziali, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute.

A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica.

È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia. Pur consapevole delle difficoltà, oggi voglio darvi un messaggio di fiducia e forza.
Questo governo vi accompagnerà con la stessa intensità mostrata nel suo primo mese di lavoro.

giovedì 25 marzo 2021

STRUMENTI PER L'ANALISI DEL DISCORSO

 

ALCUNI ELEMENTI DI ANALISI DEL DISCORSO.

Si può analizzare una poesia come se fosse una stella ma non si può analizzare un discorso senza considerarlo facente parte di una costellazione. » (D. Lévy).


Queste poche note sintetiche hanno la funzione di offrire elementi di analisi dei testi di stampa e dei discorsi politici per approfondire la comprensione del panorama mediatico francese al di là della sua semplice decodificazione linguistica e della presa di conoscenza degli elementi. Questi strumenti di analisi sono inoltre translinguistici e si applicano ugualmente al discorso politico italiano, in una prospettiva di analisi comparata.


Sources:

Patrick Charaudeau: Grammaire du sens et de l’expression, Paris: Hachette, 1992.

Patrick Charaudeau: Le discours politique, Paris: Vuibert, 2005

www.etudes-litteraires.com/caracteriser-texte.php#ii

Alpha Ousmane Barry, Les bases théoriques en analyse du discours, 2002, www.er.uqam.ca/nobel/ieim/IMG/.../metho-2002-01-barry.pdf




Lingua vs parola o discorso


La lingua è un'istituzione sociale, un codice comune di una data comunità linguistica: la lingua è codificata nei dizionari (semantica e ortografia fonetica), nelle grammatiche (sintassi e ortografia grammaticale).
La parola è un atto individuale, un uso della lingua in una situazione particolare il cui prodotto è un testo (orale o scritto).
La parola di un oratore, la sua performance, rivela quindi la sua competenza linguistica.
Il discorso è l'implementazione della parola nell'espressione o nella comunicazione in un contesto sociale singolare, la performance discorsiva rivela la competenza pragmatica (capacità di utilizzare la lingua in contesto sociale).



L'analisi dei discorsi


Gli enunciati non si presentano come frasi o sequenze di frasi ma come testi. Ora, un testo è un modo di organizzazione specifico che bisogna studiare come tale riferendolo alle condizioni in cui è prodotto. Considerare la struttura di un testo riferendolo alle sue condizioni di produzione significa considerarlo come un discorso (A. O. Barry)


Enunciato, enunciatore, enunciazione



L’
enunciato è ciò che viene detto o scritto.
L'enunciazione è l'insieme dei procedimenti che rivelano la presenza dell'emittente dell'enunciato o dell'enunciatore all'interno stesso del suo enunciato.

Una domanda di base: qual è l'intenzione comunicativa del parlante?
Parlare, scrivere rispondono sempre ad un progetto, ad un'intenzione comunicativa. La comunicazione, che consiste nell'uscire da se stessi per andare verso l'altro, obbedisce ad una finalità utilitaria che si tratta di interpretare.



Da un punto di vista pragmatico (dell'uso del linguaggio in contesto).


Il discorso è, secondo un obiettivo pragmatico, definito come l'uso di enunciati nella loro combinazione per l'esecuzione di atti sociali. Il discorso ha tre funzioni:
- una funzione proposizionale (come dicono le parole);
- una funzione illocutoria (cosa che si fa con le parole: accusare, ordinare, chiedere un'informazione, ecc...); con l'atto illogico si instaura una relazione, un rapporto tra i soggetti che interagiscono;
- una funzione perlocuttoria (lo scopo previsto), agire o cercare di agire sull'interlocutore.


Osservare le modalità dell'enunciazione.
Nell'enunciazione, il soggetto che parla è:
- rispetto all'interlocutore
- rispetto al mondo circostante
- rispetto a quello che dice.


i distingue tra:
- l'atto
allocutivo: il parlante coinvolge l'interlocutore, cerca di imporre il contenuto del suo discorso
- Modalità in cui: l'arresto, l'ingiunzione, l'autorizzazione, l'avvertimento, la proposta, l'interrogazione...
- l'atto el
ocutivo: il locutore fa riferimento a se stesso, rivela la sua posizione su ciò che dice.
- modalità enunciative: l'opinione, la valutazione, il sapere, la promessa, l'obbligo, la proclamazione...
- l'atto
delocutivo: il parlante lascia prevalere l'argomento come se non ne fosse responsabile.
- modalità enunciative: l'affermazione, il discorso riportato...


La tipologia testuale


Secondo le classificazioni, si identificano da sei a otto tipi di testi secondo la finalità dominante del messaggio:
- raccontare eventi, storie: testo narrativo
- descrivere oggetti, luoghi, caratteri: testo descrittivo
- persuadere, convincere, criticare: testo argomentativo
- informare, spiegare: testo esplicativo o didattico
- consigliare, pregare, ordinare, volere agire sul destinatario: testo ingiuntivo o prescrittivo
- esprimere emozioni, sentimenti: testo espressivo
- creare un effetto estetico, giocare con le parole: testo poetico
- riportare commenti: testo dialogale




6. Analisi discorsiva (metodologia)


6.0. Ricostruire lo schema comunicativo complessivo (relatore, interlocutore, messaggio, canale, contesto) Qual è il contratto di comunicazione che il soggetto comunicante con quale interlocutore cerca di instaurare? Qual è l'intenzione comunicativa complessiva mostrata dal relatore?


6.1. Analisi del contesto del discorso Come si inserisce il discorso nel suo contesto, in relazione ad altri testi, a monte e a valle? - il contesto istituzionale, storico e sociale - collocare il discorso nel suo contesto storico e sociale - distinguere il contesto di produzione e il contesto di ricezione del discorso - la situazione della comunicazione: - condizioni per l'esecuzione dell'atto linguistico: aspetti extraverbali, messaggio iconico associato, contesto sonoro - situazione interlocutiva: percezione delle reazioni dell'interlocutore, necessità di mantenere il contratto di scambio, riferimenti ad un ambiente comune, uso di intonazioni e gesti (funzione fatica) - situazione monolocutiva: nessuno scambio quindi costruzione progressiva, organizzazione logica e programmata, messa in scena controllata - il contesto discorsivo: gli altri discorsi in cui si inserisce il testo, a cui si riferisce - riferimenti e citazioni espliciti, riferimenti impliciti ad altri testi - tipo di discorso in uso nella situazione comunicativa, tipi testuali codificati, cultura discorsiva di una certa comunità o società - il contesto linguistico: la scelta della lingua, l'ambiente verbale (il co-testo), Il contesto, come insieme di conoscenze e rappresentazioni condivise (o meno) che gli interlocutori manifestano nella comunicazione, condiziona il discorso ma il discorso trasforma anche il contesto, in particolare il discorso politico che è orientato all'azione


6.2. Analisi testuale: il testo stesso

 Quali sono le strategie (enunciative, testuali, retoriche, lessicali, ecc.) Utilizzate dal parlante nel suo discorso per realizzare la sua intenzione comunicativa? - identificare il genere testuale dominante o per parte del testo e gli effetti corrispondenti - descrittivo / esplicativo: effetto della conoscenza, realtà, oggettività; lo scienziato, che costruisce il mondo senza tempo - narrativa: distinguere autore / narratore, vero lettore / lettore in fabula; ruoli attanziali dei personaggi; lo storico che ordina il mondo in successione - ingiuntivo: effetti allocutivi; la guida, le strategie per conquistare potere sugli altri e l'autolegittimazione, il ricorso all'interesse generale - argomentativo: ragionamento persuasivo mediante processi semantici, discorsivi o di composizione vocale: effetti retorici; l'avvocato che serve la causa - poetico: scelta nella lingua per selezione (asse paradigmatico) e combinazione (asse sintagmatico) quindi effetti poetici; il poeta fa appello alla sensibilità, all'estetica. Così espressivo, attraente per le emozioni. - analizzare l'enunciato Individuare la modalizzazione, il modo in cui il parlante si situa in relazione al suo interlocutore, in relazione a se stesso e al suo soggetto (atto elocutivo, allocutivo, delocutivo) e quindi la presenza dell'enunciatore e del destinatario (vs parlante- interlocutore) nel testo. Come viene costruito il destinatario nel progetto del discorso dal parlante. L'oratore costruisce anche un carattere enunciatore. - analizzare le strategie retoriche: quale ethos di se stesso costruisce l'oratore? Che pathos mette in scena per muoversi? A quale immaginazione fa appello? - esaminare gli strumenti retorici utilizzati nel discorso eloquente - analizzare il piano lessicale: - la denotazione: il significato codificato nella lingua - connotazione: o carica culturale condivisa (R. Galisson)





Bergamo, 18 marzo 2021 - Pubblichiamo il discorso che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha pronunciato a Bergamo in occasione della giornata dedicata alle vittime del Covid.

 

Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più. In questa città non vi è nessuno che non abbia avuto un familiare o conoscente colpito dal virus. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili in cui non vi era nemmeno il tempo di piangere i vostri cari, di salutarli e accompagnarli per l’ultima volta. Sono tante le immagini di questa tragedia, che hanno colpito tutti, in Italia e nel mondo. Una su tutte è indelebile: la colonna di camion militari carichi di bare. Era la sera del 18 marzo, esattamente un anno fa.

Questo luogo è simbolo di un'intera nazione

Questo bosco non racchiude solo la memoria delle tante vittime cui va oggi il nostro pensiero commosso. Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. Lo testimoniò già, con la sua presenza alla commemorazione del 28 giugno al Cimitero Monumentale, il Presidente della Repubblica. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato. Solo così questo bosco della memoria sarà anche il luogo simbolo del nostro riscatto.

Il ricordo di quanto accaduto ci aiuta a fare buone scelte

Siamo qui per celebrare il ricordo perché la memoria di ciò che è accaduto nella primavera dello scorso anno non si appanni. Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini. Ricordare i tanti e magnifici esempi di “operatori del bene” espressi nell’emergenza da questa terra ci dà la misura della sua capacità, del suo sacrificio. Vorrei ricordare gli operatori dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. In questi mesi hanno dato un contributo straordinario di professionalità e di dedizione, spesso pagato con la vita. Vorrei ricordare il miracolo - e non si può definire diversamente - dell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo. Allestito in pochi giorni dagli Alpini, dalla Protezione Civile e dagli artigiani volontari. E sostenuto dalla grande generosità dei cittadini bergamaschi. Il sindaco Giorgio Gori ricorda nel suo libro - che ha come titolo “Riscatto” - anche i mille volontari, ragazze e ragazzi, che hanno aiutato le persone in difficoltà. Il sindaco li ha chiamati, a ragione, i “nuovi mille” di Bergamo.

Solidarietà, tanti protagonisti silenziosi

In tutta Italia sono tantissimi i protagonisti silenziosi di questa rete di solidarietà. Sono tante le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità che oggi vorrei ricordare. Ne cito solo alcune: Don Fausto Resmini era il prete degli ultimi. A lui è stato intitolato il carcere di Bergamo di cui era il cappellano. Con lui rendiamo omaggio ai sacerdoti della diocesi bergamasca deceduti per il virus. Tra i sindaci storici di questa comunità, rivolgo un pensiero a Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta, morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare. E a Giorgio Valoti di Cene, 70 anni, al suo quarto mandato. Tra gli operatori sanitari: Maddalena Passera, medico anestesista. Deceduta a 67 anni poco dopo suo fratello Carlo, medico di base. Diego Bianco, 46 anni, un operatore del fondamentale servizio del 118 della Soreu di Bergamo. Tra le forze dell’ordine, l’appuntato scelto dei Carabinieri Claudio Polzoni, 46 anni. Con loro ricordiamo tutte le vittime della pandemia e ci stringiamo intorno alle loro famiglie.

Avanti con i vaccini

Il governo - e lo sapete bene - è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità. La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l’Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi. L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti. Il rispetto che dobbiamo a chi ci ha lasciati deve darci la forza per ricostruire il mondo che essi sognavano per i propri figli e nipoti. Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese. E io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare.

 

 https://www.lanazione.it/cronaca/draghi-bergamo-vittime-covid-1.6147008

martedì 23 marzo 2021

Intervento integrale del segretario generale della Cgil Maurizio Landini a incontro tra il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e sindacati - 16 marzo 2021



L'analisi del discorso del segretario del sindacato della Cgil Maurizio Landini verrà compiuto adoperando gli strumenti della tassonomia degli atti linguistici, della cortesia linguistica e delle massime di cooperazione. In questo articolo si potrà vedere come il segretario del sindacato CGIL Landini intenda collocare il tema dell'istruzione e della formazione in una posizione centrale nel discorso sindacale per esprimere un atto linguistico di tipo rilevante in sintonia con la "massima di relazione" con il Ministero dell'Istruzione. Questo enunciato è un modo per evitare ambiguità e oscurità in sintonia con la Massima di maniera presente nei principi di cooperazione nella comunicazione umana di Grice ( 1975). Questo atto linguistico è in sintonia con la categoria di tipo " espressivi" perché Landini esprime il suo orientamento mentale per stabilire e mantenere un contatto con il Ministro dell'istruzione. Il bisogno di centralità della scuola nel discorso di Landini è un modo per fare aderire l'istruzione alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" ponendo in avanti il bisogno di chiarezza e struttura nel proprio enunciato. Questo è anche un modo per tutelare un gruppo di riferimento in cambio di lealtà come indica la dimensione di tipo " collettivismo" come modalità di enfatizzare l'appartenenza al mondo della scuola. Questo tentativo di ricollocazione della scuola al centro del discorso politico del paese è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti del paese devono succedere nel futuro e imparare cose nuove è cosa buona. Rimettere la scuola al centro del dibattito è un modo per ridare "faccia positiva" collettiva ad una comunità spesso minacciata per la sua perpetua adesione alla dimensione di tipo "vincolati" perché è difficili dirsi felice nella scuola, con la prevalenza di un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono da noi. Rimettere la scuola al centro significa ridare importanza alla libertà di parola come fatto importante in sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti".  

Per Landini formulare l'esistenza di "una vera emergenza educativa" è un atto linguistico di tipo "rappresentativi" perché il segretario Landini formula un enunciato in base alle proprie conoscenze. Allo stesso tempo, questo atto linguistico di natura rilevante di fronte al Ministro è un modo per minacciare la "faccia negativa" del Ministro della scuola Patrizio Bianchi perché si vuole che la scuola compia delle azioni per uscire da questa "emergenza educativa". Questa "emergenza educativa" segnalata da Landini indica in sostanza una forte adesione alla dimensione culturale di tipo " alto indice di distanza sociale" da parte del Ministero perché la scuola è incentrata sul personale amministrativo e non sullo studente. La scuola costituisce un'istituzione che non sente il bisogno di legittimarsi di fronte ad un pubblico distante dalla scuola. La scuola accetta questa "emergenza educativa" fatta di dispersione scolastica perché la scuola vive ampiamente in sintonia con la dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" perché la Scuola accetta ogni giorno così come viene, vive con poco stress le situazioni di ambiguità e caos. Inoltre, la scuola è in piena sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza", ossia la Scuola vede i cittadini come incompetenti. La scuola detiene una dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché gli altri gruppi presenti nella scuola sono percepiti come " out-group" quando non possono seguire le direttive della scuola. Questa situazione di abbandono scolastico è possibile perché nella scuola esiste un'adesione alla dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché la scuola resta sempre uguale a se stessa e ci sono linee universali in merito a quello che è bene o male nelle situazioni. La scuola accetta questa situazione di " abbandono scolastico" perché vive spesso all'interno della dimensione culturale di tipo " vincolati" perché prevale un sentimento di abbandono collettivo che non è capace di ostacolare l'abbandono scolastico, con poca propensione nel ricordare delle emozioni positive e pertanto risulta più facile l'accettazione delle emozioni negative presenti con l'abbandono scolastico. Nel suo intervento, Landini afferma che tanti giovani non studiano, non si formano ( NEET) e con la presenza di bassi livelli di istruzione tra gli adulti. Questo enunciato pronunciato da parte di Landini è in sintonia con l'atto linguistico di tipo " rappresentativi" perché il segretario della CGIL formula un enunciato in base alle sue conoscenze. Questo enunciato rappresenta una forte minaccia per la "faccia negativa" del Ministero dell'Istruzione. Questo enunciato si colloca in sintonia con la "massima di quantità" perché il segretario rende il proprio contributo informativo quanto richiesto così come la "massima di relazione" richiede per rendere il contributo rilevante. I giovani rinunciando all'istruzione e alla formazione segnalano un'adesione ad una dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza" perché si vive con poco stress e si è a proprio agio con le situazioni ambigue\caotiche. La forte presenza della dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché si vive nel presente senza un " futuro", in cui le persone attribuiscono il successo o il fallimento alla fortuna e poi si riscontra una bassa crescita economica in un paese con forte presenza di giovani fuori dal sistema formativo e professionale ( NEET). I giovani "NEET" vivono ampiamente nella dimensione culturale di tipo "vincolati" perché è difficile dirsi felice, con un forte sentimento di abbandono, poco propensi nel ricordare le emozioni positive. La pandemia mette in luce i divari territoriali e le differenze di accesso alla scuola mentre la risposta alla pandemia vede il ruolo della scuola come centrale per compiere l'innovazione, la transizione Green e la digitalizzazione del paese come strada maestra per ritrovare il lavoro. Il tema dei divari territoriali viene legato ad una dimensione culturale di una "società con un alto indice di distanza sociale dal potere" perché il potere non sente il bisogno di legittimare il proprio operato e la gerarchia territoriale diventa una forma di ineguaglianza esistenziale. La diversità dei territori è legata ad una enfatizzazione dell'appartenenza dei territori creando dei gruppi di tipo " in-group" all'interno della stessa società. Questi divari territoriali sono possibili perché la società aderisce ampiamente alla dimensione culturale di un "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti più importanti di un territorio sono legati al passato, ci sono linee universali a proposito di ciò che è bene o male ed è necessario essere orgoglioso del proprio paese. Questi territori sono legati alla dimensione culturale di tipo " vincolati" con la presenza di un forte sentimento di abbandono perché le cose non dipendono da noi in questi territori, con poca importanza per il tempo libero, con poca propensione nel ricordare le emozioni positive. Nell'intervento di Landini, la formazione e la scuola diventano un pilastro centrale per aiutare i giovani e i meno giovani nel trovare il lavoro, inteso in questo periodo di crisi sanitaria come un passaggio all'innovazione, alla transizione green e alla digitalizzazione. Questo è un enunciato formulato da parte del segretario Landini con una funzione di atto linguistico di tipo " direttivo" perché Landini vuole che il Ministro dell'Istruzione compia certe azioni per agevolare l'accesso al lavoro tramite un insieme di riforme. Da un lato, l'attivazione delle riforme è un modo per aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" perché esiste il bisogno di chiarezza e struttura per affrontare il futuro. Allo stesso modo, queste riforme si collocano all'interno di una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti della vita collettiva del paese devono succedere nel futuro, si modificano le tradizioni della scuola in funzione del cambiamento richiesto e con la capacità di fare degli investimenti nel momento opportuno. Queste riforme per la scuola e la società sono legate alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché esiste un " noi di tipo coscienzioso" capace di portare la scuola verso la dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una maggiore sensazione di controllo della propria vita e con una rinnovata tendenza a ricordare le emozioni positive. Le stesse riforme invocate per la scuola sono un modo per potenziare e ridare "faccia positiva" collettiva al comparto scuola da parte del sindacato come rappresentante del mondo del lavoro. Il piano " next generation" è strategico per difendere il diritto all'istruzione e alla formazione come diritto costituzionale, ossia è un modo per aderire con più forze ad una dimensione detta di "società con basso indice di distanza sociale" perché l'istruzione è maggiormente incentrata sullo studente. Il diritto alla scuola è un modo per aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" perché si vive l'incertezza all'accesso formativo come una forma di minaccia che va combattuta perché è necessario essere chiari e strutturati nel proprio agire. Il diritto allo studio è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché si riduce la distanza tra "in-group" e "out-group", si crea una adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" perché con l'istruzione è possibile collocarsi tanti fatti esistenziali delle persone nel futuro e cercare di imparare degli altri è cosa buona. La risposta del sindacato mette come primo punto la risposta all'emergenza spingendo l'interlocutore come il Ministero nel fare certe cose. E' anche un modo per aderire ad un "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti rilevanti si svolgano in questo periodo ed è importante spendere soldi per la vita pubblica del paese. Per il sindacato, ogni scuola deve avere i suoi docenti, dirigenti e personale amministrativo sin dal 1 settembre in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" perché l'incertezza è una permanente minaccia che va combattuta, si vive questa situazione con stress e nervosismo, si cerca chiarezza e strutturazione nel proprio lavoro ed esiste il bisogno di conservare il proprio lavoro anche se non ti piace. Nell'ambito della scuola la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" diventa un corollario per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con un aumento della sensazione di controllo della propria vita, con una maggiore tendenza nel ricordare le emozioni positive. Inoltre, il comparto della scuola è legato alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché le persone aderiscono ad una famiglia allargata come quella del sindacato in cambio di lealtà, esiste in questo modo per enfatizzare l'appartenenza. La richiesta di stabilizzazione da parte del sindacato è la richiesta di conferire "faccia positiva collettiva" alla scuola per mostrare la propria disponibilità nei confronti del tema del recupero e del potenziamento nella scuola. Di fronte alla minaccia per la "faccia negativa" del personale della scuola costituito dalla richiesta di maggiore presenza di recupero e potenziamento, i quali sono gli atti linguistici compiuti dal Ministero in termini " direttivi" perché il governo vuole che la scuola faccia questa azione di implementare più corsi di recupero e di potenziamento per indurre la presenza di una dimensione culturale detta di tipo "società con alto indice di distanza sociale dal potere" in cui prevale un forte senso di gerarchia di tipo esistenziale. 

Questa disponibilità da parte della scuola sarebbe un modo per aderire ad una dimensione di tipo "debole evitamento dell'incertezza" mostrando tolleranza verso le idee divergenti. Questa offerta scolastica ampliata è un modo per ridurre la differenza tra i membri " in-group" e " out-group" di una società mostrando come gli altri siano considerati come individui in assonanza con la dimensione culturale di tipo "individualismo". Questa capacità di adattamento richiesta alla scuola implica un'adesione alla dimensione di un "orientamento temporale a lungo termine" perché una scuola brava si adatta alle circostanze e le tradizioni sono modificabili in funzione del cambiamento. Questa disponibilità verso la scuola è sentita come un'adesione alla dimensione culturale di tipo "vincolati" con un sentimento che le cose non dipendono da noi e con scarsa propensione nel ricordare le emozioni positive. Le altre richieste avanzate dal sindacato sono una riduzione del numero degli studenti per aumentare la qualità dell'insegnamento e per garantire l'attuazione delle misure " anti-covid". La riduzione del numero degli studenti è un modo per aumentare l'adesione ad una società con "basso indice di distanza dal potere" perché l'istruzione viene incentrata sullo studente e viene aumentata l'uso del potere da legittimare dinnanzi agli studenti. La riduzione degli studenti in aula consente un'adesione alla dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza" perché si vive con più tranquillità e bassa ansietà, con una maggiore tendenza al benessere in modo da consentire agli studenti di essere visti come più competenti davanti agli occhi dell'istituzione scuola. Il numero ridotto degli studenti potrebbe aumentare la dimensione culturale di tipo " individualismo" con un aumento di un " io di tipo coscienzioso", parlare per sé è cosa buona, gli altri sono considerati come individui e i compiti sono più importanti delle relazioni in questa scuola. Una classe con meno studenti amplia la dimensione di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché le tradizioni della scuola sono modificabili al cambiamento, con una rinnovata capacità di investire sulla scuola e gli studenti attribuiscono il successo allo sforzo così come il fallimento alla mancanza di sforzo. Questa classe con meno studenti è legato all'adesione ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si aumenta una sensazione di controllo della propria vita e la libertà di parola diventa sempre più importante. Al contrario, menzionare le misure " anti-covid" rappresenta un atto linguistico di tipo "rappresentativi" con la formulazione delle sue conoscenze da parte di Landini ma con la  volontà che tale enunciato possa diventare un atto linguistico di tipo "commissivo" per il il Ministro Bianchi che dovrebbe impegnarsi ad un'azione futura. Queste misure “anti-covid” sono in ampia adesione ad una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché l'incertezza del covid è sentita come una permanente minaccia che va combattuta, si vive il covid con molto stress e nervosismo, c'è bisogno di chiarezza ed un bisogno emotivo di regole per affrontare questa pandemia. Parlare di misure "anti-covid" rientrano nella dimensione di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti rilevanti sono collocati in questo periodo presente, con la stabilità della scuola come sempre uguale a se stessa per affrontare il covid, la vita scolastica è guidata da imperativi e spendere i soldi adesso è importante. Queste misure dette " anti-covid"consentono di aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché crea una sensazione di controllo della propria vita e con la tendenza a ricordare le emozioni positive.

Il tema dell'investimento e delle riforme è da collegare con l'ampliamento del tempo scuola come fattore decisi per ridurre le differenze economiche, sociali e culturali in modo da favorire un patto formativo per tutta la vita.  Questo enunciato formulato da Landini segnala una modalità per aderire ad una dimensione culturale con "una società con bassa distanza sociale dal potere" perché consente di avere una gerarchia fondata sull'ineguaglianza dei ruoli e non di tipo " esistenziale". Inoltre, ritroviamo la dimensione di tipo " collettivismo" con la presenza di un "noi di tipo coscienzioso", con un ampliamento della dimensione di tipo " in-group", con l'enfatizzazione di una forma di appartenenza ad una famiglia allargata come quella della scuola inteso come sinonimo di Stato. Sicuramente è un'adesione ad una dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché si creano le condizioni per avere i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro, le tradizioni della scuola sono modificabili al cambiamento, cercare di imparare è cosa buona, il successo scolastico dipende dallo sforzo e il fallimento scolastico è legato alla mancanza di sforzo. Questo consente di aderire alla dimensione di tipo " soddisfatti" perché si crea una sensazione di controllo della propria vita. L'estensione dell'obbligo scolastico enunciata dal segretario Landini rappresenta una formulazione di atti linguistici di tipo "direttivi" perché il sindacato vuole che il Ministero faccia certe azioni.

Il tema del reclutamento degli insegnanti è legato al concetto di sradicare il lavoro precario con la stabilizzazione dopo tre anni di servizio. In altri termini, il reclutamento segnala un tentativo di adesione ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell’incertezza" perché si combatte contro l’incertezza con la volontà di sradicare il precariato nella scuola pubblica italiana. Questo enunciato è in sintonia con la "massima di relazione" perché si rende il proprio contributo rilevante. Questo è un enunciato che ha il valore di un atto linguistico di tipo “ direttivo” perché si vuole che il ministero faccia qualcosa per risolvere questo problema del precariato nel mondo della scuola. Allo stesso tempo questo è un enunciato anche di tipo "espressivo" perché Landini esprime il suo orientamento psichico per mantenere e consolidare il suo contatto con il mondo della scuola. Il reclutamento è un modo per portare molto personale scolastico nella dimensione culturale di tipo "collettivismo", con la volontà di allargare la propria famiglia in cambio di lealtà nei confronti del sindacato, con la creazione di "un noi di tipo coscienzioso"e con l'aumento della dimensione di tipo "in-group". Il reclutamento è un modo per creare un'adesione alla dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro così come la possibilità di compiere degli investimenti nei momenti importanti. In aggiunta, il tema del reclutamento è in sintonia con la dimensione di tipo "soddisfatti" perché molte persone si possono dire felici, con una sensazione di controllo della propria vita e con la possibilità di ricordare le emozioni positive. Per il sindacato della Cgil, Il reclutamento stabile degli insegnanti dovrebbe essere legato alla formazione, ossia si deve creare un'adesione ad una dimensione con un "forte evitamento dell'incertezza" creando un percorso chiaro e strutturato per diventare docente ma all'interno di un ambito portatore di elementi legati ad una dimensione di tipo "debole evitamento dell'incertezza" perché la formazione spinge alla tolleranza verso le persone e le idee divergenti, con un proprio agio nell'ambiguità e con una maggiore possibilità di dire " non lo so" durante il percorso formativo. La nozione di formazione si collega maggiormente alla dimensione di tipo "individualismo" perché occorre un "io di tipo coscienzioso", dove parlare per sé è cosa buona e i compiti sono più importanti delle relazioni. La formazione è legata alla dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della vita del personale scolastico, in cui una persona brava si adatta alle circostanze e la perseveranza sono obiettivi veri. Inoltre, il concetto di formazione è legato alla dimensione culturale di tipo "vincolati" in cui si è poco propensi a ricordare le emozioni positive e con un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal mio volere.  Il ruolo dell'orientamento all'interno della scuola ha la funzione di contrastare l'abbandono e la dispersione scolastica con un migliore collegamento con il territorio. Questo orientamento all'interno della scuola ha la funzione di riportare la scuola nella dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" per combattere le minacce dell'abbandono scolastico va combattuto con più intolleranza questo comportamento  da affrontare come pericoloso e con la presenza emotiva di regole da seguire per difendere il ruolo dell'orientamento nella scuola. Di fatto, il bisogno di un orientamento scolastico proviene dal fatto che i cittadini sono percepiti come incompetenti da parte delle autorità. L'orientamento nella scuola è legato alla dimensione culturale di tipo "collettivismo" con un "noi di tipo coscienzioso", con l'aumento della presenza di tipo "in-group" all'interno della società nella sua interezza. L'orientamento scolastico viene anche legato ad una dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti importanti della vita di uno studente devono succedere nel futuro. L'orientamento scolastico crea un'adesione alla dimensione culturale di tipo "soddisfatti" con una maggiore sensazione di controllo della propria vita e con una tendenza a ricordare delle emozioni positive. Nel discorso di Landini è rilevante per evitare l'abbandono il ruolo del territorio, vale a dire l'abbandono si ricollega con l'adesione alla dimensione culturale di tipo "collettivismo" con il ruolo delle relazioni più importanti dei compiti, con una nuova enfatizzazione dell'appartenenza e con un ampliamento del proprio "in-group" di riferimento. Un collegamento con il territorio serve per aderire ad una dimensione di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché si combatte più facilmente l'incertezza e si crea un bisogno di chiarezza e struttura. Nell'intervento di Landini, l'istruzione tecnica-professionale è funzionale per raggiungere gli obiettivi legati all'innovazione digitale e la riconversione verde dell'economia. Questo potenziamento dell'istruzione tecnica è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti per l'industria italiana devono succedere nel futuro, con una scuola brava capace di adattarsi alle circostanze, le tradizioni scolastiche sono modificabili in funzione del cambiamento richiesto per aderire al piano “recovery plan” così come cercare di imparare è cosa buona. Questo potenziamento degli Istituti tecnici è un modo per aderire ad una dimensione di tipo "soddisfatti" è una sensazione di controllo della propria vita e con una tendenza a ricordare le emozioni positive. Questo rinnovato interesse per gli Istituti tecnici è anche un modo per ridare "faccia positiva" alle scuole per ritornare ad essere un pilastro importante per collegare la scuola con il mondo del lavoro. Nell'intervento di Landini si esprime come l'istruzione tecnica abbia bisogno di un forte finanziamento e di una governance pubblica per creare luoghi di concertazioni stabili con le parti sociali a livello nazionale o regionale. Il forte finanziamento per gli Istituti tecnici serve per aderire ad una "massima di quantità", ossia si rende informativo il proprio intervento con la formulazione di un enunciato rilevante. Questo forte finanziamento è un modo per aderire ad una "società con basso indice di distanza sociale del potere" perché l'istruzione si concentra maggiormente sugli studenti. La necessità di mettere i soldi nella scuola serve per ridare un'adesione ad una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" con forte bisogno di chiarezza e struttura. Questi soldi sono un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro e la capacità di investimento è importante. Sicuramente abbiamo anche la dimensione di tipo "soddisfatti" perché si tende a ricordare le emozioni positive con l'arrivo di questi soldi e con l'aumento di una sensazione di controllo della propria vita. Per fare funzionare questi Istituti tecnici è importante creare dei luoghi di concertazioni per ottenere un'adesione alla dimensione culturale di tipo "collettivismo" perché si crea un'adesione ad un "noi di tipo coscienzioso", si enfatizza l'appartenenza alle stesse categorie professionali, si amplia il proprio "in-group" e si aumenta il ruolo delle relazioni all'interno del comparto tecnico della scuola. La concertazione è in sintonia con la dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché una persona brava si adatta alle circostanze, il bene o il male dipendono dalle circostanze regionali e\o nazionali. Il segretario Landini chiede un sistema strutturato della formazione permanente con il diritto all'apprendimento come strumento per lottare contro l'analfabetismo funzionale e digitale. In altre parole, l'apprendimento è una forma di adesione ad una doppia dimensione culturale con la compresenza di un "debole evitamento dell'incertezza" in cui si mostra una tolleranza verso le idee divergenti e la differenza è curiosità, si vive con maggiore tendenza al benessere personale e allo star bene. L'apprendimento è legato ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze e cercare di imparare è cosa buona.

 

 L'apprendimento come valore può rappresentare anche una forma di adesione ad una dimensione culturale di tipo "femminilità" perché si ritrova un equilibrio tra vita di famiglia e lavoro. L'apprendimento spinge verso una dimensione di tipo "soddisfatti" perché si aumenta una sensazione di controllo della propria vita, con una tendenza a ricordare le emozioni positive e con la libertà di parola come fatto molto importante nella propria vita. Queste dimensioni culturali ritrovate nell'apprendimento servono per lottare contro l'analfabetismo, ossia la condizione della persona in sintonia con una dimensione culturale di tipo "società con alto indice di distanza sociale dal potere" perché queste persone non devono legittimare le proprie scelte, queste persone insegnano l'obbedienza ai figli, la gerarchia equivale una forma di ineguaglianza esistenziale in cui i sottoposti ( i dipendenti) si aspettano sempre che gli venga detto quello che devono fare. L'analfabetismo di ritorno presente in molte fasce della popolazione italiana è spesso in sintonia con una dimensione di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché prevale la presenza di stress e nervosismo nella propria esistenza, con intolleranza verso persone con idee divergenti e con la "differenza" percepita come pericolosa. 

In questo contesto con forte presenza di "analfabetismo funzionale" nella società italiana si può interpretare come i cittadini vengono visti come incompetenti da parte delle istituzioni in sintonia con la dimensione culturale di " forte evitamento dell'incertezza". L'analfabetismo funziona molto bene all'interno di una società di tipo "collettivismo" in cui le persone cercano di aderire a famiglie allargate protettive in cambio di lealtà, si enfatizza l'appartenenza e le relazioni sociali sono più importanti dei compiti. L'analfabetismo viene collegato alla dimensione di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti più importanti della vita sono avvenuti nel passato o nel presente, con la stabilità della persona come sempre uguale a se stessa come dato importante e con studenti che attribuiscono il successo e il fallimento alla fortuna. L'analfabetismo è legato alla dimensione di tipo "soddisfatti" perché consente una sensazione di controllo della propria vita. Le proposte del sindacato Cgil rappresentano un modo per guadagnare "faccia positiva" da parte dello stesso sindacato per collocare l'istruzione pubblica come attore centrale della formazione degli adulti. In altri termini, questa centralità della scuola per il sindacato è un modo per compiere un'adesione da parte della società italiana ad una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché la minaccia degli enti privati viene sentito come una permanente minaccia che va combattuta, con un bisogno di chiarezza e strutturazione e con il bisogno di regole anche se non sempre rispettate da tutti. Il sindacato aderisce ampiamente alla dimensione culturale di tipo "collettivismo" perché il sindacato vuole aderire alla famiglia allargata del Ministero dell'istruzione in cambio di lealtà da parte del sindacato, con la creazione di un "noi di tipo coscienzioso", con il mantenimento dell'armonia come tratto prevalente, gli altri sono percepiti come "out-group" e si vuole avere un "in-group" più ampio da parte del sindacato con l'eliminazione della parola "io". Sicuramente nel mondo del sindacato prevale una dimensione di tipo "mascolinità" perché il parametro del lavoro prevale sulla vita di famiglia. In aggiunta, il sindacato ha la volontà di collocare al centro della sua azione politica il Ministero dell'istruzione come una forma di adesione ad una dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a breve termine" con la stabilità della formazione come sempre uguale a se stessa, con le tradizioni sacrosante e con una vita formativa guidata da imperativi. Un'altra interpretazione possibile del ruolo del Ministero dell'Istruzione sarebbe di vedere la centralità come un modo per avere un "orientamento temporale a lungo termine" con la possibilità di collocare i fatti più importanti della vita degli studenti e dei lavoratori da collocare nel futuro e con una possibilità di compiere degli investimenti. La centralità del Ministero nella gestione della formazione degli adulti serve per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si crea una sensazione di controllo della propria vita. La centralità è anche legata alla dimensione culturale di tipo "vincolati" perché la libertà di parola non è di prima necessità così come le cose non dipendono dal mio volere. 

Un altro tema messo in avanti nell'intervento di Landini è quello della coerenza nella proposta della formazione permanente in sintonia con il sistema istruzione. Questa affermazione di Landini è un enunciato in sintonia con la "massima di quantità" rendendo il proprio contributo informativo e anche in sintonia con la "massima di relazione" perché rende il proprio contributo rilevante. Questo enunciato è una minaccia alla difesa della "faccia negativa" per il Ministero dell'istruzione perché rappresenta un atto linguistico di natura "rappresentativo" da parte di Landini, il quale formula un enunciato in base alla sua conoscenza con l'intento di esprimere un atto linguistico di tipo "direttivo" perché il segretario della Cgil vuole che il Ministro Bianchi realizzi queste azioni. La coerenza tra la scuola e la formazione permanente è un modo per aderire alla dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché l'incertezza è sentita come una permanente minaccia da combattere con un bisogno di chiarezza e struttura nel proprio agire così come un bisogno emotivo di regole anche se dopo sarà difficile rispettarle. 

 La coerenza del sistema è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "collettivismo" con un noi di tipo coscienzioso e con il mantenimento dell'armonia come dato importante. La coerenza è un modo per essere in sintonia con la dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché la stabilità del sistema come sempre uguale è più importante e le tradizioni sono sacrosante. Il concetto di coerenza consente un senso di controllo della propria vita in sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti" così come la coerenza è funzionale per una dimensione culturale di una società con "alto indice di distanza sociale dal potere" perché rende la legittimità delle proprie azioni diventa irrilevante con l'insegnamento dell'obbedienza ai vari sottoposti. Nel concetto di coerenza ritroviamo l'idea di sostegno in sintonia con la dimensione culturale di tipo "collettivismo" ma allo stesso tempo la presenza dell'istruzione diventa un elemento di emancipazione culturale, umana e professionale maggiormente incline alla dimensione di tipo " individualismo". Nella visione del sindacato, l'istruzione è intesa come elemento di emancipazione intimamente legato ad una "società con bassa distanza sociale dal potere" perché l'uso del potere va legittimato e la gerarchia è stabilita per convenienza. L'emancipazione viene legata alla dimensione culturale di tipo "individuale" perché occorre un "io di tipo coscienzioso", parlare per sé è cosa buona, le opinioni personali vengono ricercate, gli altri sono considerati come individui, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio e i compiti sono più importanti delle relazioni. L'emancipazione si colloca all'interno della dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze e cercare di imparare nella vita è un dato importante. L'emancipazione è in sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti" perché la libertà di parola è un fatto importante e con una sensazione di controllo della propria vita. L'emancipazione è anche un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "vincolati" perché è difficile dirsi felice e si è poco propensi nel ricordare le emozioni positive. L'emancipazione culturale è legata ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" e con la dimensione culturale legata ad  "un orientamento temporale a lungo termine". In altri termini, l'emancipazione culturale implica l'adesione ad una dimensione culturale con una "società con bassa distanza sociale con il potere"e con un "debole evitamento dell'incertezza" perché la cultura spinge alla tolleranza verso le persone e le idee divergenti, con la differenza percepita come curiosità, con maggiore propensione a dire " non lo so". Inoltre, l'emancipazione culturale significa aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" con un noi di tipo coscienzioso e  con l'enfatizzazione dell'appartenenza ad un dato " in-group". L'emancipazione culturale è legata allo stesso tempo ad una dimensione di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché le tradizioni sono modificabili, ciò che è bene o male dipende dalle circostanze e la ricerca per imparare è cosa buona. L'emancipazione culturale spinge ad essere in sintonia con la dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché la libertà di parola è più importante, il tempo libero è importante e con una tendenza a ricordare le emozioni positive. L'emancipazione umana è molto collegata alla dimensione culturale di tipo "collettivismo" con un noi di tipo coscienzioso e con l'enfatizzazione dell'appartenenza. Inoltre, si potrebbe aggiungere come l'emancipazione umana sia forse legata ad una dimensione culturale di tipo "femminilità" perché prevale una bassa differenza di genere in termini sociali ed emozionali.  Questa possibilità di emancipazione rappresenta un modo per aderire ad una società con una dimensione culturale di tipo "soddisfatti" perché molte persone si dichiarano felici, con molta importanza per il tempo libero e con una tendenza a ricordare le emozioni positive. Questi enunciati sono degli atti linguistici in sintonia con la categoria "direttivi" perché il sindacato vuole che l'interlocutore compia determinate azioni. Il segretario Landini richiede un'edilizia scolastica all'altezza dei tempi presenti, ossia formula un atto linguistico di tipo "direttivo" perché il locutore vuole che il suo interlocutore faccia determinate azioni.

Questo enunciato è in sintonia con la "massima di relazione" perché Landini rende il proprio contributo rilevante. Questo tema dell'edilizia è in sintonia con la dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché l'incertezza dell'edilizia deve essere combattuta, bisogna diventare intolleranti verso questa situazione dell'edilizia scolastica. La sicurezza dell'edilizia è in sintonia con la dimensione culturale di tipo "collettivismo" perché si crea un "noi di tipo coscienzioso". Questa sicurezza spinge ad una dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della scuola devono succedere nel futuro e con l'attitudine a spendere dei soldi in caso di investimento da compiere. La sicurezza dell'edilizia scolastica è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "soddisfatti" perché si cerca di creare una sensazione di controllo della propria vita. La necessità di rivedere la capienza massima degli studenti ad un numero massimo di 900 studenti è un modo per aderire di più ad una "società con basso indice di distanza sociale del potere", si cerca di incentrare sullo studente e pertanto il potere è da legittimare maggiormente con un numero minore di studenti. Tale riduzione è in sintonia con la dimensione di tipo "forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di chiarezza e struttura. La presenza di un numero ridotto di studenti è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché le tradizioni sono modificabili al cambiamento. Questo è un modo per rendere la comunità scolastica in ampia sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti" con una maggiore sensazione di controllo della propria vita. Nel discorso di Landini viene presentato il bisogno di un sistema scolastico unitario collegato all' autonomia scolastica per rispondere alle esigenze del territorio. Questo è un enunciato in sintonia con la "massima di quantità" perché il segretario Landini rende il suo contributo informativo quanto richiesto. Inoltre questo enunciato è un atto linguistico di tipo " direttivo" in modo da spingere il ministero nel fare certe azioni. Di fatto, questo enunciato è pieno di ambivalenza perché Landini cerca di fare conciliare la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" prevalente nel sistema unitario scolastico mentre l'autonomia è maggiormente in sintonia con la dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza". Il concetto di " autonomia" è legato ad una dimensione culturale di tipo "collettivismo" in cui gli altri sono percepiti come membri di tipo "out-group". Il proprio "in-group di riferimento" si restringe per potere conferire un'adesione alla dimensione culturale di tipo "soddisfatti" ad un dato "in-group" territoriale, con la possibilità di avere una sensazione di controllo della propria vita e con la tendenza a ricordare le emozioni positive. Il rinnovo del contratto ha la funzione di potenziare il bisogno di "faccia positiva" degli insegnanti. Inoltre, il rinnovo contrattuale si colloca nella dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" perché si lotta contro l'incertezza con il bisogno di chiarezza e struttura nel proprio agire lavorativo. Il rinnovo contrattuale è in sintonia con la dimensione culturale di tipo "collettivismo" perché si cerca di ampliare la famiglia delle persone strutturate con un contratto a tempo indeterminato in cambio di lealtà con il sindacato creando "un noi di tipo coscienzioso"e con l'enfatizzazione dell'appartenenza al mondo della scuola. In tal modo viene creato un "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti della vita delle persone possono succedere nel futuro. Il rinnovo del contratto crea una sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita e con la presenza di una maggiore libertà di parole come fatto importante collegato in modo indiretto a tale rinnovamento del contratto.











XX

 

Intervento integrale del segretario della Cgil Maurizio Landini il 16 Marzo 2021 durante l'incontro con il ministro dell'Istruzione Bianchi.

Nel discorso di Landini emerge il bisogno di centralità dell'Istruzione e della formazione per rispondere ad una vera emergenza educativa come la dispersione scolastica, abbandoni, spopolamento delle aree interne. Tanti giovani non studiano e non si formano ( NEET) con bassi livelli d'istruzione tra gli adulti.

 La pandemia mette in luce i divari territoriali e differenze di accesso alla scuola mentre il ruolo dell'istruzione è centrale per la ripresa del paese per compiere l'innovazione, la transizione Green, la digitalizzazione, in altre parole " lavoro". Questo piano " next generation" diventa strategico per difendere il diritto all'istruzione e alla formazione come diritto costituzionale. Ecco i punti principali per  creare una cornice di lavoro tra il ministero e il sindacato:

1. rispondere all'emergenza

Accelerare le procedure per dare certezze e garantire i lavoratori e studenti fin dal primo giorno di scuola per garantire sin dal 1 settembre per ogni classe avere il suo docente, ogni scuola il suo dirigente, il suo segretario così come il suo personale amministrativo ed ausiliare. Occorre stabilizzare i posti dei collaboratori scolastici presenti con il progetto " organico covid". Viene offerta da parte del sindacato una disponibilità sul tema del recupero e del potenziamento. Occorre ridurre il numero degli alunni per classe per aumentare la qualità dell'insegnamento e garantire le misure " anti-covid".È necessario implementare il piano vaccinale per il personale della scuola.

2. investimento e riforme

Priorità innalzare l'obbligo scolastico e ampliare il tempo scuola per contrastare l'abbandono scolastico. Il tempo scuola è un fattore decisivo per ridurre le differenze economiche, sociali e culturali in modo da favorire un patto formativo per tutta la vita. Le misure proposte sono:

- l'obbligo scolastico dai 3 a 18 anni; - rendere obbligatorio la scuola dell'infanzia; - estendere i servizi educativi per l'infanzia soprattutto nel Mezzogiorno; - ampliare tempo pieno nella scuola primaria e secondarie; - rafforzare i CPIA e i corsi serali; - prevedere la figura dell'assistente tecnico per tutte le scuole del primo ciclo.

- Reclutamento

Sradicare il lavoro precario con percorsi semplificati di stabilizzazione dopo tre anni di servizio come indicati dall'Unione europea. Occorre un sistema di reclutamento basato sulla formazione.

Orientamento

L'orientamento è da intendersi come un orientamento allo studio e al lavoro per contrastare abbandono e dispersione scolastica con un migliore raccordo con il territorio.

Istruzione tecnica e professionale

Rafforzare gli istituti tecnici e professionali per valorizzare le competenze professionalmente per raggiungere le abilità adeguate per l'innovazione digitale e la riconversione verde. L'istruzione tecnica superiore in Italia necessita di un forte finanziamento e di una governance pubblica per creare luoghi di concertazioni stabili con le parti sociali a livello nazionale e regionale.

Per un sistema strutturato della formazione permanente

Per il sindacato è opportuno garantire il diritto soggettivo ad un apprendimento permanente per contrastare un consistente analfabetismo funzionale e digitale. Le priorità per la Cgil sono la centralità del sistema pubblico per l'istruzione degli adulti.

- coerenza nella proposta della formazione permanente e il sistema istruzione.

 politiche di sostegno all'esercizio del diritto dei lavoratori dei propri livelli di istruzione come elemento di emancipazione culturale, umana e professionale.

Un'edilizia scolastica all'altezza dei tempi presenti

Urgenza di un piano di ristrutturazione,  messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici scolastici in tempi rapidi ( massimo 5 anni).

Rivedere le dimensioni delle istituzioni scolastiche autonome con un numero massimo di 900 studenti per istituzioni scolastiche.

- sistema scolastico unitario e autonomia scolastica

garantire la gestione unitaria del sistema scolastico in cui collocare l'autonomia delle scuole per progettare e organizzare il piano educativo in relazione alle esigenze del territorio.

xxxxRinnovo del contratto

Il rinnovo del contratto deve rispondere sul piano retributivo alla necessita di valorizzare il personale scolastico: dirigenti, docenti, educatori e ATA. Il nuovo contratto deve essere in sinergia con la formazione in servizio come previsto dal Piano di ripresa e resilienza.

 

 http://www.flcgil.it/sindacato/documenti/intervento-integrale-del-segretario-generale-della-cgil-maurizio-landini-a-incontro-tra-il-ministro-dell-istruzione-patrizio-bianchi-e-sindacati-16-marzo-2021.flc

lunedì 22 marzo 2021

ANALISI PRAGMATICA DEL DIALOGO " Unità 9 – Arte, che fatica! " Nuovo Progetto italiano video 2

 L'articolo intende analizzare il brano "Arte, che fatica" come modo per segnalare le modalità di uso dei vari atti linguistici all'interno della cornice delle Massime di cooperazione di Grice, la cortesia linguistica di Brown e Levinson con l'aggiunta del concetto di dimensione culturale tratta dal lavoro di Hofstede. In questo brano notiamo sin dalla scelta del titolo come abbiamo la presenza di costi da subire per la propria "faccia negativa" per potere aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una maggiore tendenza a ricordare le emozioni positive. In questo dialogo tratto dal libro di " Nuovo progetto italiano" della casa editrice Edilingua, l'arte viene intesa come un'adesione alla dimensione culturale di tipo " vincolati" perché la libertà di parola non è di prima necessità ed è difficile ricordare " l'evento" dell'arte come meno propensi a ricordare le emozioni positive.

Questo dialogo inizia con uno scambio di saluti di natura formale del tipo " buongiorno" da parte di Gianna e Lorenzo. Gianna compie un atto linguistico di tipo " direttivo" con la sua richiesta di "raccomandazione" da parte di Lorenzo. Quindi Gianna impiega un certo grado di imposizione nei confronti di Lorenzo in modo da evitare di pagare dei probabili costi nel caso di mancata realizzazione dell'azione promessa al direttore di lavoro di Gianna da parte di Lorenzo. Gianna vuole che Lorenzo faccia qualcosa per conferire "faccia positiva" al suo direttore, il quale vuole commentare il suo bisogno di "faccia positiva" all'interno del suo ufficio rendendo il direttore in adesione alla dimensione culturale di tipo "soddisfatti". Lorenzo ratifica la replica di Gianna per non subire dei costi alla sua "faccia negativa". Gianna replica con un atto linguistico di tipo "rappresentativo" per formulare un enunciato in base alle sue conoscenze e per ridurre i rischi di perdita di "faccia positiva" con l'agire di Lorenzo. In definitiva, questo atto si ritrova in violazione della "massima di quantità" perché non è informativo e pertanto è una forma di minaccia all'autonomia della "faccia negativa" di Lorenzo. Lorenzo ratifica con un breve " va bene" in sintonia con la "massima di maniera" ( sii breve).

Gianna compie una domanda che rappresenta un modo per valorizzare la "faccia positiva" di Lorenzo, ma Lorenzo non ratifica la proposta di Gianna perché questa domanda rappresenterebbe una forma di minaccia per la faccia negativa del direttore. Gianna ratifica la visione del reale offerta da Lorenzo conferendogli faccia positiva in modo da ristabilire un certo equilibrio conversazionale. In questa replica Lorenzo si mostra in sintonia con la massima di maniera ( sii perspicace) mentre Gianna conosce il direttore ma offre una suggestione che non è "perspicace" secondo Lorenzo in sintonia con la massima di Maniere. Lorenzo propone un'alternativa come la "Primavera" di Botticelli per rendere il suo contributo pertinente in sintonia con la Massima di relazione. Questa replica qualificata è anche un modo per riguadagnare "faccia positiva" da parte di Lorenzo dopo le due suggestioni da parte di Gianna. Infatti per Gianna, Botticelli è un'opera artistica troppo classica e pertanto Gianna afferma con questo enunciato di tipo " assertivo" un modo per formulare le proprie credenze. Questo consente di guadagnare "faccia positiva" da parte di Gianna ma Lorenzo non ratifica l'atto linguistico di tipo "assertivo" perché non è d'accordo sulla proposta incentrata sulla scelta di un'opera artistica legata alla città di Venezia perché potrebbe rappresentare una minaccia per il bisogno di "faccia positiva" da parte dell'agenzia turistica come luogo di lavoro. Questa replica di Lorenzo non viene ratificata perché non è pertinente ( massima di relazione) né tanto meno evita l'ambiguità ( massime di maniere). Lorenzo chiede il parere di Gianna come modalità per conferire "faccia positiva" a Gianna pagando implicitamente dei costi alla sua faccia negativa. Gianna esplicita la sua conoscenza come modo per rappresentare le sue conoscenze in modo da offrire un enunciato in sintonia con la "massima di relazione" ( perché non è pertinente) e forse Lorenzo non dovrebbe dire quello che non può provare quando parla di opere artistiche in sintonia con la "massima di qualità". Lorenzo propone un argomento religioso come "l'ultima scena" mentre Gianna predilige Leonardo Da Vinci e il suo autoritratto come soluzione da offrire al suo direttore.

Lorenzo non ratifica la visione di Gianna tranne se al suo capo piacciono i disegni, ossia Lorenzo in questo caso non vuole subire sempre i costi per la sua faccia negativa ma accetta di mitigare i costi della sua replica mettendo in avanti la possibilità di un " tranne" come forma di eccezione in sintonia con la dimensione di tipo "individualismo". In questo modo, Gianna ratifica la visione di Lorenzo accettando di subire dei costi al bisogno di riconoscimento della sua faccia positiva. Lorenzo propone un " Caravaggio" compiendo un atto non pertinente e quindi deve pagare dei costi molti elevati per la difesa della sua faccia positiva perché mostra la sua non conoscenza del periodo artistico legato al periodo storico del rinascimento. Lorenzo non ratifica la visione del reale offerta di Gianna per evitare di pagare dei costi alla sua faccia positiva ma in seguito Gianna accetta la proposta di Lorenzo con la proposta di scegliere " Piero della Francesco" in modo da ristabilire un principio di cooperazione con la "massima di quantità" rendendo il contributo informativo da parte di Lorenzo in sintonia con la rappresentazione di Gianna. L'interlocutrice rafforza la propria "faccia positiva" con la proposta affermativa sulla scelta del quadro in modo da rendere il proprio enunciato in sintonia con la "massima di relazione" rendendo il proprio contributo rilevante\pertinente. Purtroppo, nella telefonata compiuta dal direttore emerge un cambiamento di opinione facendo pagare dei costi alla "faccia negativa" di Gianna. Lorenzo domanda se tutto va bene in modo da valorizzare il bisogno di riconoscimento da parte di Gianna, la quale informa Lorenzo del cambiamento di opinione del direttore come forma per  mitigare i costi subiti da parte della sua faccia negativa condividendo questo cambiamento con Lorenzo in sintonia con la dimensione culturale di tipo "collettivismo".

 

Unità 9 – Arte, che fatica! 

 

LORENZO Buongiorno! 

GIANNA Buongiorno! 

GIANNA Allora, Lorenzo, mi raccomando: un poster di un quadro italiano, preferibilmente del Rinascimento. Il direttore è stato molto chiaro, visto che è per il suo ufficio. 

LORENZO Ok. 

GIANNA Ah, ha detto preferibilmente del Rinascimento o Barocco, ma se troviamo qualcosa di moderno che può essere adatto va bene lo stesso. Basta che sia un artista italiano, non un nudo o qualcosa di troppo banale. Ah, non vuole nemmeno l’astratto. 

LORENZO Va bene, va bene. 

GIANNA Che ne dici della “Nascita di Venere” di Botticelli? 

LORENZO Ma è un po’ nuda, no?

 GIANNA Beh sì, in effetti hai ragione, non credo che il mio direttore lo appenderebbe nel suo ufficio...

 LORENZO Vediamone un altro... Ah! Che ne dici della “Primavera”?

 GIANNA Ah, sempre di Botticelli. Beh, certo questo è molto meglio. Però forse troppo classico. Comunque mettiamolo da parte. Per esempio, questo: un paesaggio di Venezia: “Isola di S. Giorgio Maggiore”. Luci, colori, c’è tutto.

 LORENZO Venezia? Ma poi sembra che organizzate solo viaggi per Venezia! 

GIANNA Dai, Lorenzo! Metti anche questo da parte. 

LORENZO Ah senti Gianna, che te ne pare di questi?

 GIANNA Beh, il primo è Picasso e non è italiano e il secondo è De Chirico, anche lui del Novecento,mentre il direttore ha specificato: “del Rinascimento o Barocco”.

 LORENZO“L’ultima cena”. È bello, no? 

GIANNA Uhm... argomento religioso, non saprei... Piuttosto questo: l’autoritratto di Leonardo da Vinci!

 LORENZO Sì, se al tuo capo piacciono i disegni... Di sicuro non c’è molto colore. 

GIANNA Hai ragione. 

LORENZO Piuttosto, un bel Caravaggio? Del resto era quello che cercavi, no? Rinascimento!

 GIANNA Lorenzo, sei proprio un esperto d’arte tu, eh? Caravaggio è del 1600! E se invece prendessimo il ritratto di Piero della Francesca?

 LORENZO Sì, è bello. Però il tizio ritratto non è certo una bellezza! 

GIANNA Sì, ma è un quadro molto conosciuto ma non banale. Secondo me è perfetto per l’ufficio del direttore. Scusa... Pronto? Buongiorno direttore. Sì, penso di aver scelto il quadro che..., Ah. Va bene. Sì, sì, capisco. D’accordo direttore, a dopo, arrivederLa.

 LORENZO Problemi?

 GIANNA No, niente. Ha cambiato idea, adesso vuole un autore del Novecento. Magari un futurista.Dobbiamo cominciare da capo.

 

 

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