L'articolo intende analizzare il brano "Arte, che fatica" come modo per segnalare le modalità di uso dei vari atti linguistici all'interno della cornice delle Massime di cooperazione di Grice, la cortesia linguistica di Brown e Levinson con l'aggiunta del concetto di dimensione culturale tratta dal lavoro di Hofstede. In questo brano notiamo sin dalla scelta del titolo come abbiamo la presenza di costi da subire per la propria "faccia negativa" per potere aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una maggiore tendenza a ricordare le emozioni positive. In questo dialogo tratto dal libro di " Nuovo progetto italiano" della casa editrice Edilingua, l'arte viene intesa come un'adesione alla dimensione culturale di tipo " vincolati" perché la libertà di parola non è di prima necessità ed è difficile ricordare " l'evento" dell'arte come meno propensi a ricordare le emozioni positive.
Questo dialogo inizia con uno scambio di saluti di natura formale del tipo " buongiorno" da parte di Gianna e Lorenzo. Gianna compie un atto linguistico di tipo " direttivo" con la sua richiesta di "raccomandazione" da parte di Lorenzo. Quindi Gianna impiega un certo grado di imposizione nei confronti di Lorenzo in modo da evitare di pagare dei probabili costi nel caso di mancata realizzazione dell'azione promessa al direttore di lavoro di Gianna da parte di Lorenzo. Gianna vuole che Lorenzo faccia qualcosa per conferire "faccia positiva" al suo direttore, il quale vuole commentare il suo bisogno di "faccia positiva" all'interno del suo ufficio rendendo il direttore in adesione alla dimensione culturale di tipo "soddisfatti". Lorenzo ratifica la replica di Gianna per non subire dei costi alla sua "faccia negativa". Gianna replica con un atto linguistico di tipo "rappresentativo" per formulare un enunciato in base alle sue conoscenze e per ridurre i rischi di perdita di "faccia positiva" con l'agire di Lorenzo. In definitiva, questo atto si ritrova in violazione della "massima di quantità" perché non è informativo e pertanto è una forma di minaccia all'autonomia della "faccia negativa" di Lorenzo. Lorenzo ratifica con un breve " va bene" in sintonia con la "massima di maniera" ( sii breve).
Gianna compie una domanda che rappresenta un modo per valorizzare la "faccia positiva" di Lorenzo, ma Lorenzo non ratifica la proposta di Gianna perché questa domanda rappresenterebbe una forma di minaccia per la faccia negativa del direttore. Gianna ratifica la visione del reale offerta da Lorenzo conferendogli faccia positiva in modo da ristabilire un certo equilibrio conversazionale. In questa replica Lorenzo si mostra in sintonia con la massima di maniera ( sii perspicace) mentre Gianna conosce il direttore ma offre una suggestione che non è "perspicace" secondo Lorenzo in sintonia con la massima di Maniere. Lorenzo propone un'alternativa come la "Primavera" di Botticelli per rendere il suo contributo pertinente in sintonia con la Massima di relazione. Questa replica qualificata è anche un modo per riguadagnare "faccia positiva" da parte di Lorenzo dopo le due suggestioni da parte di Gianna. Infatti per Gianna, Botticelli è un'opera artistica troppo classica e pertanto Gianna afferma con questo enunciato di tipo " assertivo" un modo per formulare le proprie credenze. Questo consente di guadagnare "faccia positiva" da parte di Gianna ma Lorenzo non ratifica l'atto linguistico di tipo "assertivo" perché non è d'accordo sulla proposta incentrata sulla scelta di un'opera artistica legata alla città di Venezia perché potrebbe rappresentare una minaccia per il bisogno di "faccia positiva" da parte dell'agenzia turistica come luogo di lavoro. Questa replica di Lorenzo non viene ratificata perché non è pertinente ( massima di relazione) né tanto meno evita l'ambiguità ( massime di maniere). Lorenzo chiede il parere di Gianna come modalità per conferire "faccia positiva" a Gianna pagando implicitamente dei costi alla sua faccia negativa. Gianna esplicita la sua conoscenza come modo per rappresentare le sue conoscenze in modo da offrire un enunciato in sintonia con la "massima di relazione" ( perché non è pertinente) e forse Lorenzo non dovrebbe dire quello che non può provare quando parla di opere artistiche in sintonia con la "massima di qualità". Lorenzo propone un argomento religioso come "l'ultima scena" mentre Gianna predilige Leonardo Da Vinci e il suo autoritratto come soluzione da offrire al suo direttore.
Lorenzo non ratifica la visione di Gianna tranne se al suo capo piacciono i disegni, ossia Lorenzo in questo caso non vuole subire sempre i costi per la sua faccia negativa ma accetta di mitigare i costi della sua replica mettendo in avanti la possibilità di un " tranne" come forma di eccezione in sintonia con la dimensione di tipo "individualismo". In questo modo, Gianna ratifica la visione di Lorenzo accettando di subire dei costi al bisogno di riconoscimento della sua faccia positiva. Lorenzo propone un " Caravaggio" compiendo un atto non pertinente e quindi deve pagare dei costi molti elevati per la difesa della sua faccia positiva perché mostra la sua non conoscenza del periodo artistico legato al periodo storico del rinascimento. Lorenzo non ratifica la visione del reale offerta di Gianna per evitare di pagare dei costi alla sua faccia positiva ma in seguito Gianna accetta la proposta di Lorenzo con la proposta di scegliere " Piero della Francesco" in modo da ristabilire un principio di cooperazione con la "massima di quantità" rendendo il contributo informativo da parte di Lorenzo in sintonia con la rappresentazione di Gianna. L'interlocutrice rafforza la propria "faccia positiva" con la proposta affermativa sulla scelta del quadro in modo da rendere il proprio enunciato in sintonia con la "massima di relazione" rendendo il proprio contributo rilevante\pertinente. Purtroppo, nella telefonata compiuta dal direttore emerge un cambiamento di opinione facendo pagare dei costi alla "faccia negativa" di Gianna. Lorenzo domanda se tutto va bene in modo da valorizzare il bisogno di riconoscimento da parte di Gianna, la quale informa Lorenzo del cambiamento di opinione del direttore come forma per mitigare i costi subiti da parte della sua faccia negativa condividendo questo cambiamento con Lorenzo in sintonia con la dimensione culturale di tipo "collettivismo".
Unità 9 – Arte, che fatica!
LORENZO Buongiorno!
GIANNA Buongiorno!
GIANNA Allora, Lorenzo, mi raccomando: un poster di un quadro italiano, preferibilmente del Rinascimento. Il direttore è stato molto chiaro, visto che è per il suo ufficio.
LORENZO Ok.
GIANNA Ah, ha detto preferibilmente del Rinascimento o Barocco, ma se troviamo qualcosa di moderno che può essere adatto va bene lo stesso. Basta che sia un artista italiano, non un nudo o qualcosa di troppo banale. Ah, non vuole nemmeno l’astratto.
LORENZO Va bene, va bene.
GIANNA Che ne dici della “Nascita di Venere” di Botticelli?
LORENZO Ma è un po’ nuda, no?
GIANNA Beh sì, in effetti hai ragione, non credo che il mio direttore lo appenderebbe nel suo ufficio...
LORENZO Vediamone un altro... Ah! Che ne dici della “Primavera”?
GIANNA Ah, sempre di Botticelli. Beh, certo questo è molto meglio. Però forse troppo classico. Comunque mettiamolo da parte. Per esempio, questo: un paesaggio di Venezia: “Isola di S. Giorgio Maggiore”. Luci, colori, c’è tutto.
LORENZO Venezia? Ma poi sembra che organizzate solo viaggi per Venezia!
GIANNA Dai, Lorenzo! Metti anche questo da parte.
LORENZO Ah senti Gianna, che te ne pare di questi?
GIANNA Beh, il primo è Picasso e non è italiano e il secondo è De Chirico, anche lui del Novecento,mentre il direttore ha specificato: “del Rinascimento o Barocco”.
LORENZO“L’ultima cena”. È bello, no?
GIANNA Uhm... argomento religioso, non saprei... Piuttosto questo: l’autoritratto di Leonardo da Vinci!
LORENZO Sì, se al tuo capo piacciono i disegni... Di sicuro non c’è molto colore.
GIANNA Hai ragione.
LORENZO Piuttosto, un bel Caravaggio? Del resto era quello che cercavi, no? Rinascimento!
GIANNA Lorenzo, sei proprio un esperto d’arte tu, eh? Caravaggio è del 1600! E se invece prendessimo il ritratto di Piero della Francesca?
LORENZO Sì, è bello. Però il tizio ritratto non è certo una bellezza!
GIANNA Sì, ma è un quadro molto conosciuto ma non banale. Secondo me è perfetto per l’ufficio del direttore. Scusa... Pronto? Buongiorno direttore. Sì, penso di aver scelto il quadro che..., Ah. Va bene. Sì, sì, capisco. D’accordo direttore, a dopo, arrivederLa.
LORENZO Problemi?
GIANNA No, niente. Ha cambiato idea, adesso vuole un autore del Novecento. Magari un futurista.Dobbiamo cominciare da capo.
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