lunedì 25 marzo 2013

GIOVANI SICILIANI E RIVOLUZIONE TUNISINA: QUALI DIMENSIONI CULTURALI IN GIOCO

E vorrebbero sfuggire anche alla fame.

Partendo dal titolo di questo articolo tratto dalla rivista " I Giovani Siciliani" scritto da Marta Bellingred nel gennaio 2012 possiamo osservare la presenza di un avverbio come “ anche “ per segnalare una certa distanza sociale forse non ricercata ma che traspare in questo titolo. Come se non fosse possibile uscire dall'impossibilità di modificare il corso storico della vita. Dalla scelta del titolo non sembra apparire questa necessità di modificare la natura degli eventi dimostrando di poter agire sul contesto.
In questo articolo si introduce il tema delle celebrazioni dalla caduta di Ben Ali mettendo in luce il ruolo delle emozioni di tipo non controllate come un elemento di lettura degli avvenimenti di Tunisi durante la presenza della giornalista a Tunisi. La nozione di "out-group" come dimensione culturale potrebbe essere adoperata per definire il ruolo dei vincitori ossia i giovani perché in questo momento i risultati della rivoluzione sono ricaduti spesso nella parte dei movimenti islamici di stampo letteralisti. Questi gruppi avevano perso la loro faccia collettiva durante il sollevamento tunisino perché i movimenti sorti dal basso erano costituiti da giovani con un approccio ideologico di tipo liberale e secolarista.
Forse in questo comportamento degli islamisti si potrebbe raffigurare l'uso della metafora del Gattopardo come capacità del gruppo più forte di aderire al meglio alle circostanze del momento storico in un dato contesto traendo profitto da questa situazione.
La loro presenza sulla scena politica rappresenta una forte minaccia per il desiderio di riconoscimento della propria faccia collettiva da parte dei giovani insorti tunisini mettendo in luce in modo severo la carenza di una proposta unitaria da parte loro.
Un elemento ricorrente nella scrittura giornalista in merito al tema del mediterraneo è la presenza costante della deissi spaziale per segnalare il ruolo pregnante del contesto. Possiamo sostenere che le società del mediterraneo sono società ad alto indice contestuale in quanto i fatti vengono interpretati in quel dato spazio e con quei dati attori sociali. In pratica viene dato per scontato la conoscenza di tutte le coordinate contestuali.
Ad esempio la manifestazione viene collocata in “ Avenue Habib Bourghiba” all'interno di uno spazio ideologico dove la manifestazione sembra essere in linea paradossalmente con l'atto culturale di andare a fare “ shopping di sabato”. Un elemento ricorrente in questo articolo è la presenza di elementi di ambiguità nelle risposte offerte dal nuovo governo tunisino di fronte alle istanze della propria popolazione. Il governo sembra aderire alla nozione di risposta a lungo termine mentre la popolazione ha palesato il suo bisogno di ottenere delle risposte di tipo “short-term oriented”.
Questo rappresenta un elemento di sicura discrepanza tra le aspettative dei cittadini e quelli dei governanti in termini di gestione del tempo. L'utilizzo dell'ambiguità resta molto elevato da parte della classe politica sia in Italia che nel contesto tunisino.
La nozione di emozione intesa come manifestazione di calore umano viene percepita soltanto all'interno del partito comunista dove la capacità di creare sentimenti di unità e quindi di “ in-group” viene ritrovata tramite i temi della questione palestinese. In pratica il riconoscimento venuto dalla Palestina conferisce un sentimento di faccia riconquistata da parte di un certo gruppo di tunisini.
Durante questa giornata di celebrazione possiamo osservare il ruolo giocato dalle associazioni delle vittime della rivoluzione per segnalare il fatto che hanno perso dei diritti durante i giorni di rivoluzione e sono alla ricerca di un risarcimento simbolico come quello dell'indennizzo oppure quello più ampio della creazione di opportunità di lavoro nelle loro realtà rurali.
Queste persone radunate in piccoli gruppi sembrano interessare poco anche i governanti. Questo sarebbe la dimostrazione che il tema dell'uguaglianza sociale in una società con scarso senso dell'uguaglianza rappresenta la vera dimensione culturale da modificare nel contesto del mediterraneo allargato. In altre parole come diminuire questo orientamento alla non uguaglianza tra membri percepiti come esterni. Il tema cruciale è la ridistribuzione di dignità tra le persone sia sul piano economico ma soprattutto sul piano dell'agire collettivo. Il ruolo della manifestazione serve per rendere collettivo un fatto precedentemente vissuto e sentito come fenomeno individuale.
Allo stesso modo serve per dare visibilità ad una certa faccia collettiva che prende forma uscendo dall'invisibilità come indice della debolezza della propria persona.
L'espressione presente nel titolo “ sfuggire alla fame” segnala una minaccia severa per la faccia collettiva di quelle territorialità dove le dinamiche "centro-periferie" sono state il vero detonatore della crisi. La città rappresenta la modernità e lo stile di vita in linea con quest'atteggiamento mentre la periferia rappresenta il mondo arcano del passato fatto con i suoi tempi e con le sue prassi. Insomma questo mondo non sembra degno delle nostre attenzioni mentre il mondo cittadino rappresenta il futuro della nazione. La dinamica "centro-periferie" potrebbe essere la spia del bisogno di modernità presenti nelle società della riva sud del mediterraneo per coloro che avessero dei dubbi in quanto se il contrario fosse vero i partiti politici più conservatori cercherebbero di favorire il ritorno nei villaggi locali per ripristinare un modo di vita più tradizionale e quindi forse più legato ad alcuni valori religiosi presenti nella religione musulmana.
In maniera costante sembra apparire una crisi forte dell'orientamento a lungo termine nel prendere le decisioni, praticato come consuetudine in tutte le aree del mediterraneo, oggi, sembra essere privato di ogni validità. La sua prassi sembra un atto infelice per dirla alla Searle.
Un tratto culturale che rimane forte è la tendenza ad accettare l'incertezza o l'ambiguità nei confronti della classe al potere. Questa dimensione culturale rappresenta un elemento che potrebbe sancire forti rallentamenti verso la strada di una effettiva riduzione della distanza sociale presente tra membri denominati come " in-group" ed "out-group". Nell'articolo viene affrontato il tema delle violenze sessuali subite dalle donne da parte dei poliziotti durante i giorni della rivoluzione mettendo in luce il rapporto asimmetrico presente tra chi detiene il potere effettivo e compie atti di
Da notare il ruolo giocato dalla “piazza” come spazio culturale dove si occupa lo spazio pubblico per rendere di pubblico dominio quello che precedentemente rimaneva come questione di ordine individuale. In altre parole, i margini di operazione del collettivismo sono aumentati durante il periodo di sollevamento delle popolazioni più marginalizzate dalla crisi.
I gruppi che sono stati molto attivi durante la fase rivoluzionaria come ad esempio i tunisini residenti all'estero, collocati di fatto all'esterno della comunità, cercano di ottenere forme di riconoscimento alla loro faccia collettiva presso le nuove autorità tunisine. Anche in questo caso specifico, il governo è stato molto vago nel rispondere alle aspettative dei membri di questi gruppi di cittadini.
Questi gruppi residenti all'estero, con il loro impegno e con i sacrifici compiuti da parte dei tanti cittadini di attraversare le frontiere, hanno pagato un costo alla loro faccia collettiva molto elevato e sono alla ricerca di benefici alla loro condizione specifica.
Interessanti vedere come il governo, a sua volta, cercherà di potenziare il suo bisogno di faccia positiva di fronte alle autorità italiane, cercando di mettere sul tavolo il tema dei clandestini denominati Harraga da parte dell'articolista come modo di cambiare il modo di indessicalizzare la persona, togliendo quella connotazione culturale di tipo negativo presente nella stampa occidentale.
Il tema degli Harraga così come quelli dei profughi libici come temi centrali dell'agenda politica del ministero dell'immigrazione tunisino servono per collocare all'esterno delle sue funzioni le possibilità di ottenimento dei risultati.
In definitiva, dalla lettura complessiva dell'articolo emerge la necessità per la società civile di essere promotrice in prima persona dei cambiamenti che intende vedere all'interno dello spazio pubblico

Cultural dimension analysis of the article” Senza Papa, senza Duce e senza re” from I Giovani Siciliani

Cultural dimension analysis of the article” Senza Papa, senza Duce e senza re”.

Using the methodological approach from Trompenaars 1994, I will tried to analysis the article from the revue called “I giovani siciliani” from February 2013.
The notion of low power influence it's present in the frequent use inside the title of the italian adverb “ senza” ( in English without) as a element of subalternity present into the speaking community of young Sicilians citizen.
The absence of Pope coming from Germany was a kind of threatening for the face of more flexible region like Sicily in contrast with the more rule oriented approach coming from the German Pope. In this way we assume that Sicilian are more inclined to accept exception than people from north of Europe incline to accept more standardise procedure in accord with Trompenaars about his approach on cultural dimension analysis. “ Senza un duce” like a master to obey in order to put under any situation your weak face and “ senza un re” as a habitus ( Bourdieu) to have some social groups in power with a strong social distance in term of power distance from everyday people.
Indeed we have the absence of the American as a external element inside the history of Sicily in colonial term where the external force determine the winner of the political competition into the island. The subject “ noi siciliani” inform us of a strong perception of being a social group very cohesive with a powerful collectivist approach. In this case, the Sicilians seem to be linked with the same destiny in a very non critical way from my prospective. A very suggestive utterance like “ a chi dobbiamo battere le mani” make clear a idea of weak face in front of new subject of the history for the island. The idea is that the power are somewhere outside the island or from outside our group as sicilians. The notion of in-group present with the “ noi siciliani” will be expanded to all the italian land because in real term we are living a “ meridionalization” of Italy in this last years.
This act of expansion of the in-group notion of Sicilian to all the Italian citizen could be seen in two direction: from a sicilian point of view it's like a way to gain face in front of the internal necessity to be central and capital of something. Otherwise, we can see this act as a strong threatening device to other citizen of Italy that don't want to share this inclusion with the rest of Sicilians people.
The adjective “ qui” as a spatial deissi represent a valorization of the face with a list of negative activities for the island territory and after expanded in all the country. This particularistic group call the “Italian Caste”start this way of life in Sicily with very hilarious politicians, tyranny entrepreneur with mafian attitude, escort-journalist, mediatic empire and political pride from speech convention to juridical trial. This represent a description of a social group in power which is threatening the collective face of Sicilians on the first time and then all the italian citizen on this time.
The basic assumption as Trompenaars underline in this theory is clearly express on the cultural value of “ exhibition” and “ accumulation of power” as a sign of my person inside the italian society. This value became a norm when this need of show off and accumulation of power became a virtu to make a politician career on the last decade and more.
In this article, the notion of person like “ Formigoni”, “ Cuffaro”, “ Lombardi” seem to put a uge social distance between the members of the Sicilians society and the in-group member of the politician class. Extremely significant is the mention of the name of “ Formigoni” as a representative politicians of the Lombard politics as a typical noble of any Sicilian or southern village of Italy. The family name like “ Formigoni” mean really a big social distance with this person because on the last decade the politicians name have a strong correlation with the penal code inside the newspaper. With this approach adopted in this article de facto this relationship between politicians and magistrates represent a lost of face for the majority of the people outside of this mediatic arena dealing with everyday life problem.
Name like “ Bossi-Berlusconi- Il Monte dei Paschi” underline the inconsistency of the northern people to orientalize Sicily and all the south of Italy as a pathology of the country.
In this case, the pretext of having a difference in term of cultural dimension it's just inappropriate and false. With my view , I suggest that to put in evidence the name of politicians in first line represent a need of the Sicilians to give face to people in charge even if they misbehave so strongly.
If we analyse the following sentence “ Il re della Sicilia è il Gattopardo” constitute a utterance with sceptical element inside where the Gattopardo is a metaphor of impossibility of change because everything have to change in order that nothing really change. The person notion of the “ re” ( in English King) mean a need to live with strong social distance between members of the society where the King have a opportunity to use arbitrary power during his kingdom.
The kind in Sicily have the ability of changing face in face of the controversial change present in this moment inside the island. The notion itself of the King mean a presence of ranking of imposition very strong inside the relationship with others members of the society.
The rhetorical question “ Che forma assumerà, questa volta, in Italia? “ appear like a form of weak face from the Sicilian prospective because it put in evidence a strong inclination to scepticism.
This metaphorical figure of the Gattopardo seems to be not a real threatening to the face of other people because it's able to adapt themselves to the new environment with the strong power imposition
that in the world nothing change. Even when the citizen are furious it is something right for the face of the people in need of dignity. They deserve this acknowledgement of face will argue the gattopardian person at the power.
This situation once present into the context of Sicily can be expanded to all Italy from the point of view of the Sicilian revue doing on that way a strong threatening to the positive face of the North of the country. This need of reconnaissance of face are claimed form a in-group position even if during all the article it's seems that the author write in name of the collectivity.
On this moment, the author, probably in line with the Sicilian revue prospective, claim that this need of face it's a urge request of being new subject of the history and not subaltern object of this history.
The presence of struggle moment between members of barony society and citizen from a in-group and out-group prospective appear to be very clear to the author of the article.


domenica 24 marzo 2013

DARE SOSTANZA ALLE COSE

Gli eventi post-elettorali italiani sanciscono, con un po' di fortuna, quello che chiamo adoperando la terminologia di Hofstede la fine di quell'abitudine di prendere le decisioni con un orientamento di tipo lungo ossia rimandare a sine die le decisioni da prendere subito. Dico con speranza questo enunciato pur sapendo che le circostanze sono molto più complicate di quello che appaiono in questo periodo storico.
Il vero dilemma da sciogliere nel contesto italiano e in modo particolare nel contesto meridionale è quello che definisco una forte distanza sociale ed emotiva tra membri sociali che si percepiscono come "in-group" e "out-group", in altre parole, le persone si percepiscono non tanto come individui ma piuttosto come membri o non membri di un dato gruppo sociale. La scelta di non aderire a nessun gruppo sociale, compiuta spesso da alcuni intellettuali, rappresenta a sua volta una decisione di aderire ad un " non gruppo".
A mio vedere, il potenziamento della faccia positiva del cittadino ossia il bisogno di riconoscere la sua faccia come competente e degno di fiducia resta un punto essenziale nel risolvere dal punto di vista culturale la questione delle relazioni tra cittadini ed istituzioni nel contesto allargato del Sud.
Questo atteggiamento può essere ottenuto valutando il cittadino come un membro competente della società. Sappiamo molto bene che nel paese Italia vige un sentimento di abbandono da parte dei cittadini e questo sentimento si focalizza sempre di più nel mezzogiorno del paese perché i cittadini vengono percepiti come non competenti nel dare risposte ai problemi del territorio.
Un ostacolo da rimuovere per avvicinare la cittadinanza alla cosa pubblica è la rimozione dell'uso politico del tecnicismo politico come stile comunicativo di tipo " opaco" per conservare, a mio parere, il potere nelle mani del burocrate o politico di turno.
In questo caso specifico occorre sviluppare un piano da denominare come " Lingua Piena" ossia la lingua amministrativa deve essere costituita da termini concreti che sono facilmente comprensibili da parte della cittadinanza intera. Questa risoluzione servirebbe da un lato a conferire faccia positiva alla cittadinanza e allo stesso tempo a mostrare un rapporto meno distante in termini sociali da parte dello Stato di fronte al cittadino. In seguito, questo stesso atteggiamento permetterebbe alla cittadinanza di poter dibattere in modo democratico all'interno dei vari ambiti di vita pubblica.
Per compiere questo drastico cambiamento occorre rovesciare l'idea che vede l'opacità e l'ambiguità come il marchio di fabbrica di chi detiene il potere e fare emergere una nuova concezione di potere dove i termini chiave sono la delega e la trasparenza.
Un altro punto importante è rappresentato dall'analisi del termine meritocrazia dal punto di vista culturale. Quando si parla di meritocrazia si deve pensare ad alcuni elementi di natura culturale come ad esempio il bisogno di autonomia, d'indipendenza nella scelta, di responsabilità e di atteggiamento coscienzioso. A mio vedere, nella cultura di lavoro in Italia sembra apparire come più cogente il bisogno di fedeltà, di dipendenza, di spirito di servizio. In pratica, i valori culturali presenti all'interno del mondo del lavoro sembrano in dissonanza con quello che viene percepito come desiderato quando si parla di meritocrazia. La prova del mio ragionamento viene fornita dalla prassi della cooptazione la quale implica de facto un sentimento di fedeltà o riconoscimento per la persona che ti ha scelto e una disponibilità a rendere " servizio" a questa persona per molto tempo se non si intende essere definito come una persona " ingrata".  Insomma, i termini culturali come gratitudine e fedeltà vanno sostituiti con autonomia e responsabilità se intendiamo varcare la soglia della vera modernità.
 La stessa coscienza del proprio "io" e delle implicazioni delle proprie azione sarebbero una forma di rimedio per modificare questo "habitus" diffuso nella cultura professionale del paese Italia.
Un'altra dimensione culturale molto presente nell'agire collettivo presente nel Sud dell'Italia è il grado d'imposizione ascritto nelle persone che detengono potere, in altre parole le persone che detengono potere possono usare una certa forza linguistica durante le loro richieste compiute a membri percepiti come esterni del proprio gruppo. Tale comportamento linguistico con forti ramificazioni culturali va indebolito con ad esempio una riduzione dell'utilizzo nella vita quotidiani della famosa "titolomania" tutta mediterranea per agentivare il proprio rapporto con una persona. I titoli allocutivi per rivolgerci alle persone devono avere un valore più democratico come ad esempio " signore, signora" i quali vanno impiegati in maniera più diffusa nella prassi della vita quotidiana.
Sempre all'interno del tema delle dimensioni culturali, un'attenzione particolare va ribadita per la nozione di fatto accaduto piuttosto che cercare le emozioni sottostanti o retrostanti agli eventi.
 In altre parole, a mio vedere, la società italiana dovrebbe abbandonare questa propensione di stampo fenomenologico per aderire ad una visione della realtà più esperienziale dove l'argomentazione del fatto viene percepito come l'unico elemento per sancire la realtà esterna. Ulteriore punto da prendere in considerazione è la forte presenza nel contesto meridionale all'ancoraggio territoriale ( deissi spaziale) ossia il bisogno di aderire in modo quasi totalitario al proprio territorio con espressioni come " noi siciliani, i napoletani". Queste rappresentazioni non permettono facilmente di prendere una benefica distanza emotiva dalla realtà che intendiamo porre in esame.
Per ritornare al tema dell'opacità amministrativa come habitus ( dispositivo consueto per realizzare le proprie azioni quotidiane per dirla alla Bourdieu) serve una forte operazione di "Lingua Piena" o di PLAIN LANGUAGE come è avvenuto in alcuni stati federali americani per rendere la chiarezza espositiva delle leggi un diritto civile di tutti i cittadini presenti sul suolo americano.
Questo bisogno di una lingua chiara serve per rimettere al centro del paese la nozione di cittadino per uscire dalla concezione che vedo lo Stato al servizio degli amministrativi e non al servizio della collettività.
Per compiere tutte queste metamorfosi così radicali serve l'introduzione della "micro-fiducia" per realizzare in tempi brevi le promesse svolte dal personale politico perché un politico che non promette viene destituito dal suo stesso ruolo. Quindi occorre dare fiducia ma con un orientamento temporale di tipo breve affinché si possa valutare in tempi rapidi l'operato di tale persona.
In estrema sintesi, ho tentato di delucidare le varie dimensioni culturali che sono da ostacolo ad un pieno cambiamento della società in questo periodo così cruciale della nostra vita come comunità sia nazionale che comunitaria.

sabato 23 marzo 2013

NOZIONE DI CULTURA IN HOFSTEDE

Quali sono le differenze di natura culturale ( Hofstede) presente nelle società a basso indice di distanza sociale da quelle con alto indice di distanza sociale.

Nelle società a basso indice di distanza dal Potere Nelle società ad alto indice di distanza dal Potere

L'uso del potere dovrebbe essere legittimato ed                Il potere costituisce un fatto basico
 è soggetto ai criteri di bene o male                         della società ed è antecedente al bene o al male.
                                                                                        La sua legittimità è irrilevante.
è soggetto ai criteri di bene o male

I genitori trattano i figli come pari                                    i genitori insegnano l'obbedienza ai figli

Le persone anziane non sono né rispettate né temute            gli anziani vengono rispettati e temuti

L'istruzione viene incentrata sullo studente            l'istruzione è centrata sul ruolo del docente

la gerarchia significa una ineguaglianza dei ruoli       la gerarchia equivale a ineguaglianza
                                                                                    esistenziale
ed è stabilita per convenienza

gli impiegati o subalterni si attendono di essere          i dipendenti si aspettano che gli venga detto
                                                                                      quello che devono fare
consultati

i governi sono pluralistici e tendono a cambiare        i governi sono autocratici e si fondano sulla
in modo pacifico                                                         cooptazione e vengono rimossi tramite
                                                                                    drastici cambiamenti o rivoluzioni.

la corruzione è rara e i scandali portano alla fine della
carriera politica                                                                  la corruzione è frequente e gli scandali
                                                                                           vengono coperti.

la ridistribuzione delle tasse è piuttosto elevata              la ridistribuzione delle tasse è molto debole

la religione enfatizza l'uguaglianza dei credenti           la religione è costituita da una gerarchia
                                                                                      di preti.


Differenze tra una società con debole o forte senso di evitamento dell'incertezza o ambiguità

debole evitamento dell'incertezza               forte evitamento dell'incertezza

l'inerente incertezza della vita viene               L'incertezza della vita viene sentita come una
                                                                          permanente minaccia che va combattuta

accettata e ogni giorno viene preso             presenza elevata di stress, emozioni, ansietà e nevrotismo
così come viene

tranquilla, poco stress, controllo di sé       poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene
e bassa ansietà

tendenza al benessere personale e allo star benessere            intolleranza verso persone ed idee

tolleranza verso le persone e le idee divergenti, la                divergenti, la differenza è pericolosa
differenza è curiosa

a proprio agio con ambiguità e caos                                          bisogno di chiarezza e struttura

gli insegnanti possono dire “ non lo so”                                 gli insegnanti possiedono tutte le risposte

cambiare lavoro non è un problema                                  conservare il lavoro anche se non ti piace

non si apprezzano le regole scritte o non scritte               bisogno emotivo di regole anche se non
                                                                                             sempre rispettate

nella politica, i cittadini sono visti come competenti        in politica, i cittadini sono visti come
agli occhi delle autorità                                                        incompetenti dalle autorità

nella religione, la filosofia sono preponderante               nella religione, nella filosofia, credere nella
il relativismo e lo spirito empirico                                  verità e nelle grande teorie


Differenze tra società di tipo collettiviste da quelle di tipo individualistiche

Individualismo                                                       Collettivismo

tutti sono tenuti a badare a se stessi e ai membri       Persone aderiscono a famiglie allargate o clan
stretti di famiglia                                                    che proteggono in cambio di lealtà

Io di tipo coscienzioso                                                   Noi di tipo coscienzioso

diritto alla privacy                                            enfatizzazione dell'appartenenza

parlare per se è cosa buona                                 il mantenimento dell'armonia è prevalente

gli altri sono considerati come individui                   gli altri percepiti come in-group o out-group

opinioni personali ricercata: una persona un voto                 opinioni e votazioni sono dettate
                                                                                  dall'appartenenza al proprio in-group



la trasgressione delle norme genera sentimenti di
colpevolezza                                                                       trasgredire le regole porta a sentimenti di
                                                                                             vergogna
Io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio        Io è una parola che spesso viene eliminato

lo scopo dell'istruzione è imparare ad imparare          lo scopo dell'istruzione è quello di imparare
                                                                                                   come fare le cose

i compiti sono più importanti delle relazioni                      le relazioni sono più importanti dei compiti

Dieci differenze tra società femminili e maschili

femminilità                                     mascolinità

differenza di genere bassa in termini sociali e
emozionali                                                      differenza di genere elevata in termini
                                                                      di ruoli sociali e emozionali

gli uomini e le donne devono apparire modesti
e intenzionati                                            gli uomini devono essere assertivi e ambiziosi
                                                                 mentre le donne potrebbero esserlo.

Equilibrio tra vita di famiglia e lavoro                                il lavoro prevale sulla famiglia

il padre e la madre gestiscono i fatti e le
emozioni                                                                 il padre gestisce i fatti e la madre gestisce le
                                                                                emozioni

uomini e donne possono piangere ma entrambi
devono combattere                                                       donne piangono, gli uomini non; gli uomini
                                                                                 devono lottare mentre le donne non dovrebbero.
Le madri decidono il numero di figli                       il padre decide la taglia della propria famiglia

molte donne partecipano alla vita politica                       poche donne partecipano alla vita politica

la religione si concentra sugli esseri umani                     la religione si concentra su dio

la sessualità è un dato di fatto ed un modo
di comunicazione                                                  attitudine moralistica verso la sessualità; il sesso
                                                                                     è visto come un atto performativo


Dieci differenze tra società ad orientamento di breve termine oppure a lungo termine

Orientamento a breve termine                                 Orientamento a lungo termine

i fatti più importanti della vita sono avvenuti        I fatti più importanti della vita devono succedere
                                                                                        nel futuro
nel passato o in questo periodo                     Una persona brava si adatta alle circostanze

stabilità della persona come sempre uguale a          ciò che bene o male dipende dalle circostanze
se stessa

ci sono linee universali a proposito di ciò che           le tradizioni sono modificabili al cambiamento
è bene o male delle situazioni

le tradizioni sono sacrosante                                          la vita famigliare viene guidata da compiti
                                                                                         condivisi

la vita famigliare è guidata da imperativi              cercare di imparare dagli altri paesi è cosa buona

deve essere orgoglioso del proprio paese            il risparmio e la perseveranza sono obiettivi veri

essere al servizio degli altri è importante       attitudine al risparmio e soldi disponibili in caso di

spendere soldi per la vita sociale e il consumo             investimento da compiere

studenti attribuiscono il successo e il fallimento          studenti attribuiscono il successo allo sforzo e
alla fortuna                                                                  il fallimento alla mancanza di sforzo

bassa crescita per i paesi poveri                  crescita elevata per i paesi con un certo livello di
                                                                              prosperità

Dieci differenze tra società di tipo appagate e società di tipo più sobrie

soddisfatti                                                                      vincolati

molte persone si dichiarano felici                    poche persone si dicono felici

una sensazione di controllo della propria vita       un sentimento di abbandono: le cose non dipendono
                                                                              dal mio volere
la libertà di parola sembra un fatto importante          la libertà di parola non è di prima necessità

molto importante il tempo libero                                poca importanza al tempo libero

tendenza a ricordare le emozioni positive                    meno propensi a ricordare le emozioni positive

elevato tasso di nascita nei paesi molto istruiti            basso tasso di natività nei paesi ricchi

elevato numero di persone obese in paesi ricchi                 poche persone fanno sport

tolleranza verso i comportamenti sessuali                     poche persone obese nei paesi ricchi

la sicurezza della nazione non rappresenta                    rispetto delle norme sessuali
una priorità importante                                numero elevato di forze di polizia per il numero di abitanti

ANALISI DEL PENSIERO MERIDIANO CON L'UTILIZZO DELLA CORTESIA LINGUISTICA E LA NOZIONE DI CULTURA IN HOFSTEDE

Analisi pragmatica dell'intervista di Franco Cassano a proposito del pensiero meridiano

L'intervista di Franco Cassano, si è tenuta nell'estate del 2009 , ed è stata realizzata da parte di Claudio Fogu dell'università della California.


Le premesse del pensiero Meridiano di Franco Cassano vedono implicitamente la volontà del Sud di assumere una posizione di tipo anti-coloniale come modalità di uscita dall'egemonia culturale presente nello sguardo del nord-ovest.Il potere di definire la realtà permette solitamente la possibilità di organizzare il pensiero altrui adoperando la faccia collettiva ( Schwartz, 1999) dell'interlocutore dell'altro gruppo per conferire o negare tale bisogno di faccia. Lo sguardo egemonico ( Gramsci, 1933) permette sovente di negare la mia descrizione della realtà e di conseguenza di negare il mio mondo psicologica ( Hartgrave). Cassano reitera con insistenza come modalità di guadagnare faccia positiva quel bisogno di faccia implicito presente in tutte le richieste del Pensiero Meridiano. Allo stesso modo, la possibilità di proporre la propria “ prospettiva” come chiede Cassano permette un tentativo di riequilibrio della relazione con un'altra identità culturale come quella tra Nord-ovest e Sud-est della penisola.
Secondo l'apparato teorico di Cassano, il Mediterraneo ha pagato costi elevati in termini di cortesia positiva ( Goffman) intesa come bisogno di riconoscimento della propria identità territoriale e culturale. Nel pensiero di Cassano appare di fondo, a mio parere, una visione essenzialista del Sud, con l'introduzione di alcuni elementi programmatici per ottenere “faccia” e consistenza ad un territorio. Questo territorio tenta una richiesta di ascolto tramite uno sguardo autonomo dallo schema classico“dominato-dominante “ ossia tra detentori di faccia e bisognosi di faccia.
I momenti esplicativi applicati alle ragioni del Sud sembrano atti linguistici volti a giustificare un certo posizionamento da parte dell'autore in cui, mi appare, una posizione a cavallo tra essenzialismo e molteplicità nella sua definizione teorica del pensiero Meridiano.

Tale ricerca di una “ prospettiva”appare come un atto linguistico di tipo commissivo ( Searle, 1966) ossia una promessa da consegnare ad una realtà in cerca di una faccia collettiva da guadagnare.
Il sud è un territorio alla ricerca di una faccia riconoscibile e riconosciuta tramite la realizzazione di una minaccia verso la faccia positiva della modernità intesa come spazio geografico denominato dal “nord”.
Prendendo ad esempio un passaggio dall'intervista: “ … il sud è portatore di un'idea più lenta del mondo e, in genere, i cultori della velocità pensano che la lentezza sia sinonimo di arretratezza, del possesso di una dimensione culturale ancora imperfetta.

L'atto di “dare-faccia” per il sud è da intendersi per Cassano nell'accettare la sua visione lenta della storia in contrapposizione alla velocità come valore appartenente in modo unico alla realtà del Nord-ovest. In questo passaggio occorre comprendere il significato di lentezza per evitare incomprensioni: ad esempio, se parliamo di lentezza durante la costruzione di relazioni interpersonali allora si potrebbe convenire con l'autore ma se intendiamo lentezza come un tratto positivo presente ad esempio nel mondo amministrativo del Sud allora credo che il concetto di lentezza vada esplicitato meglio per evitare di fare intendere alla cittadinanza la lentezza burocratica come un atto di faccia positiva nei suoi confronti.
In Cassano vediamo come la lentezza custodisce l'esperienza mentre la velocità porterebbe all'oblio delle esperienze.
In questo passaggio Cassano compie un attacco molto deciso verso la faccia negativa del nord-ovest attraverso l'uso di sostantivi come “ velocizzazione” e “ scomparsa” per riferirsi alla modernità.
Insomma, il mediterraneo appare come un contraltare al pensiero unico neo-liberale. Per dirla alla Cassano, un mondo più ricco sarebbe un mondo dove la visione del Sud viene riconosciuta come portatrice di un pensiero ricco ed originale. In definitiva, possiamo osservare come l'approccio sia di tipo decolonizzante in quanto tramite una visione economica differente si riesce a potenziare la faccia collettiva di un territorio ampio come il Sud.

Le variegate richieste di “autonomie” citate nell'intervista da parte di Franco Cassano sono i segni di atti linguistici di tipo performativi perché cercano il diritto di descrivere il mondo secondo la sua visione della realtà.

In breve possiamo affermare che gli spazi di autonomia sono spazi di negoziazione della propria faccia. Cassano afferma l'assenza di correlazione tra patrimonio culturale del sud e varie forme di arretratezza presenti sul territorio come intende fare credere una certa meta-rappresentazione del sud-est da parte dello sguardo dominante del nord-ovest. Questa meta-rappresentazione si colloca tra il paradiso turistico e l'inferno mafioso. In altri termini possiamo sostenere che il bisogno di faccia positiva da parte del turista nordico viene ripagato dalla località turistica mentre il suo bisogno di preservare la sua faccia negativa viene contemplato tramite il mio bisogno sociale di preservare la mia faccia negativa da quel dato territorio turistico. Il sud è funzionale per complimentare la mia faccia non certo per conferire faccia collettiva al territorio.
In una prospettiva più ampia, questa procedura viene denominata come orientalismo ossia la prassi di anteporre una certa distanza sociale e psicologica tra il luogo di provenienza del vacanziere e il luogo di villeggiature con la finalità di rafforzare il suo punto di vista su quella data realtà geografica e culturale. Da segnalare la presenza di “molto” come intensificatore avverbiale con l'intento di segnalare la forza dell'enunciato del prof Cassano.
La mancanza di autonomia fa capire che il sud ha perso la faccia per la sua non autonomia economica.
In questa intervista appare come il mediterraneo possa riguadagnare la sua faccia quando viene a ricollocarsi con il mare inteso come pensiero fluido, mobile e non rigido. In pratica per conferire faccia al mediterraneo si utilizza la metafora della faccia per dire che l'Europa dovrebbe pensare alla sua dimensione marittima e quindi al mediterraneo. Il pensiero meridiano esiste con il mare come elemento portatore di faccia e di perdita di faccia.
L'Europa ha negato e tuttora nega la sua identità mediterranea fatta di discussione e di riflessione secondo Cassano. Forse i valori impliciti insiti in questa richiesta non sono in linea con il pensiero economico dominante in Europa mentre il mediterraneo nella visione di Cassano tenderebbe ad una coesistenza dei pensieri con la finalità di “dare e ricevere faccia” durante l'interazione interpersonale. Nel pensiero di Cassano viene collocato in modo centrale il posizionamento del mare come elemento programmatico del suo pensiero Meridiano. Anche in questo caso sarebbe cosa giusta poter indagare in maniera sistematica le motivazioni che hanno tenuto lontano il mare da una prospettiva di crescita economica e culturale di un dato territorio.
Nella prospettiva marittima del mediterranea possiamo scorgere due necessità di facce differenti presenti nell'animo dell'uomo del sud, vale a dire un bisogno di radicamento e un bisogno di partenza. Anche in questo dualismo interiore possiamo scorgere degli elementi di negoziazione presenti in modo costitutivo nel mediterraneo.
L'eroe mediterraneo Ulisse parte con l'idea di ritornare ed è un eroe scisso per questo dato motivo.
Nell'impianto teorico di Cassano, il tema del mare sembra essere un atto linguistico di tipo assertivo con la finalità di rafforzare il proprio impianto teorico con il rischio di apparire forse un po' troppo enfatici, vale a dire sembrare distanti dalla verità effettuali delle cose.
Alla luce della cortesia linguistica posso sostenere che il mare ricalca il bisogno di dare peso alla propria faccia nel pensiero di Cassano. Alla luce dell'enfasi posta da parte di Cassano sul ruolo del “mare” forse occorre sottolineare le difficoltà nel compiere un tale dialogo tra persone molto attente alla difesa elevata della propria faccia negativa. Ogni atto linguistico proteso alla rimessa in discussione può apparire una minaccia insostenibile per la faccia dell'altro interlocutore nel contesto del mediterraneo. Nell'ambito di un approccio di tipo negoziale, il pensiero Meridiano potrebbe fungere da stimolo alla creazione di uno spazio di fiducia tra interlocutori provenienti da orizzonti culturali differenti. Un altro elemento per conferire faccia positiva al pensiero Meridiano è da intendersi la volontà di superare un certo spirito d'antagonismo tra pensiero oceanico e pensiero meridiano. Questa operazione di mitigazione viene compiuta da Cassano per ribadire l'importanza del pensiero del nord-ovest verso il pensiero meridiano. Un altro punto importante in Cassano viene rivestito dalla località o location come strumento critico di tipo post-coloniale segnalando in tal modo una questione di natura coloniale de facto. Nella critica post-coloniale, gli elementi geografici e culturali legati al mio contesto formano il mio modo di posizionarmi nella realtà.
Il mediterraneo da intendersi come spazio che dona e ritrae faccia durante l'operazione molto complessa dell'interazione dialogica tra persone provenienti da contesti allargati diversi.
Il dialogo delle lingue inteso come plurilinguismo del mediterraneo rappresenta una ricchezza per la faccia collettiva delle popolazioni che circondano questo spazio geografico e culturale.
Un punto che merita maggiore attenzione è il punto che riguarda la nozione di molteplicità e l'essenzialismo insita dentro la cornice del pensiero meridiano. Cassano compie all'interno della sua intervista alcuni attacchi molto severi verso la faccia del pensiero nord-ovest definito come fondamentalista per via del suo pensiero unico nel campo dell'economia. Tuttavia, l'elemento di mitigazione è presente con l'auto-definizione di fondamentalista per altre correnti di pensiero come il fondamentalismo islamico o i valori asiatici come pensiero totale.
Da notare come le rappresentazioni mediatiche sul Sud del mondo e in modo particolare del sud italiano rimangono un costo molto elevato in termini di faccia collettiva per un dato territorio.
Tali rappresentazioni del sud hanno ottenuto un grosso successo mediatico ed intellettuale perché erano in consonanza con il desiderio volontà di dominare culturalmente un certo spazio geografico e culturale. Come ridare faccia al sud resta la domanda centrale insita nel lavoro di Cassano il quale propone in modo implicito la possibilità di una nuova narrazione del territorio autonoma dalla visione nordica del sud. Il tentativo di Cassano è di compiere una forma di risarcimento e di ristabilire un certo equilibrio davanti ai costi elevati subiti per la faccia collettiva di una data comunità.
Una sfida rilevante nel paradigma teorico di Cassano è da ricercare nella capacità di definire la cultura per porre questo elemento in discussione con i membri di altre culture. La cultura intesa secondo Wittgenstein come il nostro modo pratico di fare le cose incontra delle ragioni differenti nella sua realizzazione pratica durante l'incontro con persone di altre comunità.
Un elemento caratteristico del pensiero Meridiano è certamente il dialogo come portatore di faccia ma anche come distributore di faccia e quindi trovarsi nella posizione di gestire la faccia altrui.
con la possibilità di essere in posizione di dominio dopo essere stato a lungo estromesso da queste possibilità.
La prospettiva di Cassano intende il mediterraneo come un medicinale contro la tentazione dei vari fondamentalismi intesi come pensiero totalizzante che nega l'esistenza del punto di vista dell'altro interlocutore.
Prendendo ad esempio un passo tratto dall'intervista di Cassano: “ … perché l'integralismo è quello che ritiene che l'altro sia il male, che debba essere ridotto all'identico e quindi vada cancellato.”

All'interno di questo passaggio possiamo scorgere delle categorie come quelle religiose quando si citano le categorie come integralismo e male, mentre le categorie delle parole come altro e identico appartengono alle categorie del mondo filosofico-culturale.
Pertanto possiamo fare emergere una forma di contesa o confusione ideologica tra questi due ambiti conoscitivi.
L'idea di Cassano si colloca nell'accettazione del fatto che il mio punto di vista rappresenta soltanto una porzione di quello che storicamente viene innalzato a condizione ontologica dell'uomo.
Invece notiamo come il fondamentalismo del mercato e dell'economia nonostante la crisi persistente in grossa parte del mondo sviluppato abbia condotto ad un individualismo radicale, il quale ritiene come inaccettabile i costi impliciti nella nozione di interesse collettivo.
In questo passaggio vediamo come la nozione di costi e benefici sia centrale nel capire meglio il pensiero Meridiano perché ogni volta che accettiamo di dialogare rischiamo di pagare dei costi per la nostra faccia positiva perché dobbiamo accettare un altro punto di vista. Il dialogo implica in maniera implicita il rischio di perdere la faccia se rimaniamo ancorata ad una visione del diaologo come elemento fuorviante dell'essere umano. Il dialogo non è un elemento di stortura allo svolgimento della vita ma rappresenta un elemento costitutivo e quindi sempre ricco di benefici per il portatore di questa istanza dialogica con sé.
I costi per il pensiero Meridiano possono essere molto elevati se si attacca il mercato senza aver una reale proposta alternativa alla luce del punto di vista di chi sostiene la sua necessità.
Sicuramente questi sono costi da sostenere se il pensiero Meridiano intende ottenere un qualche beneficio pur dovendo prendere in considerazione il fatto che il Sud non possa essere inteso in modo essenzialistico come luogo di collettività ma piuttosto come luogo della famiglia. Il concetto di famiglia non può essere esteso in maniera indiscriminata al concetto di collettività.
La tesi di Cassano vede lo stato in crisi di fronte alla globalizzazione perché lo stato sarebbe in difficoltà davanti al modello di tipo oceanico della globalizzazione. Una premessa sarebbe da fare in quanto è proprio l'elemento di statualità ad essere stato in difficoltà nel mediterraneo come istituzione incapace di difendere i propri cittadini. Se lo Stato rappresenta la faccia collettiva di un territorio possiamo forse sostenere che questo stato non ha fatto niente per ridurre le minacce alle persone provenienti da questi spazi geografici e umani.
L'intervista di Cassano mette in luce la formazione di due fondamentalismi che possiamo definire uno di tipo oceanico come risultato della globalizzazione che sottende un livello di sradicamento e un altro modello di tipo comunitario dove l'individuo si riconosce nel suo territorio.
Il pensiero Meridiano cerca di ottenere il suo bisogno di faccia con la sua capacità di decostruire questi due pensieri in conflitto tra di loro. Di fatto questa modalità rappresenta una minaccia alla faccia negativa dei difensori di questi due pensieri. Il fondamentalismo islamico così come il pensiero Meridiano per motivi divergenti sono entrambi alla ricerca di faccia intesa come riconoscimento del proprio modo di pensare e sentire la realtà dopo tanti anni di occultamento del loro pensiero.Cassano mette in guardia di fronte ad un altro tipo di fondamentalismo come quello dei cosiddetti “ valori asiatici” come richiesta di riconoscenza della faccia. Cassano propone di mantenere una propria specificità per guadagnare faccia di fronte al proprio interlocutore. Questo potrebbe essere un atto di mitigazione verso il pensiero dell'altro poiché per molti anni il pensiero Meridiano ha perso la faccia per la sua non realizzazione effettiva. Secondo Cassano, il mondo occidentale, in consonanza con il pensiero Meridiano, dovrebbe provare a costruire dei legami sociali per ridare un peso alla sua faccia collettiva. L'elemento problematico resta il “ codice” da adoperare per compiere questa operazione intellettuale. Ad esempio, il concetto di “ cittadinanza” potrebbe essere un campo di ricerca utile per il conferimento di faccia positiva ad un territorio.
La critica da sottoporre a Cassano sarebbe quella di sostenere la tesi che la debolezza del pensiero meridiano consiste proprio nella difficoltà di realizzare questo concetto di cittadinanza perché il ruolo della famiglia, dell'appartenenza a certi gruppi sociali impedisce di fatto una effettiva solidarietà tra membri di una stessa territorialità.
La nozione di diritti e doveri è molto difficile da implementare all'interno del spazio geografico mediterraneo perché deve sconfiggere ostacoli di natura culturali come quello di in-group o out-group, clanismo.
Il pensiero Meridiano di Cassano intende conferire faccia positiva al lettore italiano evidenziando la sua collocazione geografica come occasione politica, culturale ed economica. Per ottenere faccia dobbiamo essere quello che la geografia ci ha donato ossia una posizione di collegamento tra nord e sud del mediterraneo. Il pensiero Meridiano rappresenta sicuramente il tentativo di un programma politico per una intera zona geografica. Cassano mette al centro del suo pensiero il bisogno di “gioco di faccia” come elemento costitutivo del mediterraneo perché in questo dato spazio geografico occorre opporsi alla tentazione della verità assoluta come forma di minaccia severa per la faccia dell'interlocutore. Gli altri interlocutori sono altri punti di vista per arricchire il mio orizzonte culturale e per sfuggire alla tentazione di adoperare la figura di “Dio” come elemento argomentativo per difendere la mia faccia positiva. Cassano intende promuovere un ideale di “universale a più mani” come strumento di lotta contro ogni forma di fondamentalismo.
Di fatto nella prospettiva contemporanea la minaccia forte viene indirizzata in modo preponderante verso il fondamentalismo islamico il quale rappresenta in termini di faccia la minaccia più forte al bisogno di faccia insito nel gruppo umano abitante l'altra sponda del mediterraneo.
L'autore del Pensiero Meridiano cita come esempio del nostro fondamentalismo il caso di Cristoforo Colombo come portatore unilaterale di una visione della storia dove il progresso e la civiltà si collocano sempre dalla stessa parte in opposizione alle altre civiltà.
Tale comportamento ha collocato il mondo occidentale e di conseguenza la globalizzazione come fonte di minaccia per l'altra sponda del mediterraneo. Quindi una prima lezione da trarre sarebbe di potenziare la faccia di gruppi umani che si sono visti esclusi dal nostro sguardo conoscitivo per attribuire una parità storica tra tutte le culture.
Dobbiamo perdere la nostra faccia positiva come occidente riconoscendo il fondamentalismo ricoperto dal capitalismo nella vita di milioni di abitanti. Ulteriori fondamentalismi vengono rinvenuti nella nozione di progresso così come nella nozione di rivoluzione. Questi due fondamentalismi citati da Cassano sono a mio parere alquanto controversi perché nella retorica quotidiana risulta molto difficile sentire parlare di progresso mentre la nozione costituisce un tema ricco di fascinazione data la difficoltà d'attuazione nel mondo reale. Il progresso costituisce un modo di conferire faccia positiva alla parte ricca del mediterraneo mentre rinunciare alla rivoluzione rappresenta un attacco violente alla faccia collettiva dei tanti giovani scesi in piazza per ottenere il cambiamento nella vita del loro paese.
L'approccio del pensiero Meridiano potrebbe essere percepito in una posizione di minaccia per la faccia positiva delle altre popolazioni alla ricerca di un riequilibrio di potere tra le due sponde del mediterraneo. Questo punto è di vitale importanza per permettere l'insorgere di un dialogo vero.
Un punto che meriterebbe maggiore attenzione riguarda la costatazione che la via laica è fallita in molti paesi del mondo arabo. Questa affermazione come dato di fatto può essere letta come una minaccia alla faccia negativa dei tanti giovani che sono scesi in piazza per rivendicare giustizia e dignità i quali vengono annoverati come valori di tipo universalistici e non certamente di natura confessionale. Un punto importante da tenere in mente è rappresentata dalla connotazione negativa della parola secolaristi presso molta popolazione musulmana per via della sua vicinanza con i tanti governi detti laici di Tunisia e Egitto ma che di fatto erano delle oligarchia al potere scelte dai governanti occidentali e quindi di fondo sorde alle richieste delle loro popolazioni.
Franco Cassano sottolinea come l'integralismo abbia una forma di egemonia dopo i fatti avvenuti del 11 settembre facendo di fatto pagare dei costi molto elevati alla faccia positiva dell'impianto teorico del pensiero Meridiano ricollocando in modo preponderante la necessità di affrontare questa asimmetria nei rapporti tra le due sponde del mediterraneo.
Nel mondo musulmano la nozione di integralismo viene rinominato come la forma di “letteralisti” poiché hanno lettura “alla lettera” del messaggio coranico e vivono la globalizzazione come minaccia molto severa per la faccia collettiva del mondo arabo e scelgono di proteggersi rimanendo all'interno della cornice islamica ponendo di fatto in conflitto la nozione di modernità e religione musulmana.
L'approccio di Cassano auspica il superamento della sua dimensione soltanto culturale per potere agire come bussola nella politica culturale ed economica dell'Italia per rendere effettivamente vicini coloro che sono vicini ma che per ora sono distanti in termini logistici.
In estrema sintesi, il pensiero Meridiano di Cassano vuol essere una occasione di crescita culturale ed economica per il sud dell'Europa perché rappresenta un modo concreto di costruire dei legami tra sud e sud.
Per fare tutto questo occorre un ruolo attivo della figura dell'intellettuale come ponte tra comunità accademica e il mondo esterno. Allo stesso modo occorre uscire da una debolezza psicologica e strutturale dove non si è capaci di immaginarsi come soggetti del proprio tempo storico.
Questa debolezza è il risultato di secoli di mancanza di fiducia nella propria faccia collettiva.
Il Sud come entità culturale deve guadagnare faccia per risollevarsi.

mercoledì 13 marzo 2013

IL NUOVO PAPA


L’enunciato del papa colloca l’importanza della deissi spaziale come elemento culturale presente all’interno della comunita’ dei fedeli mettendo in luce l’importanza del posizionamento geografico.

Il sommo

 

''Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo alla fine del mondo, ma siamo qui''.

 

In queste prime parole abbiamo la presenza di una contrapposizione tra il luogo fisico in cui ci troviamo ossia Roma e la provenienza geografica del nuovo vescovo di Roma.

Esiste una cultura del dovere insita in queste parole in quanto si parla di dovere forse e’ un calco dallo spagnolo. Sembra molto interessante l’uso del presente indicativo invece del congiuntivo per sancire la coordinazione temporale. L’espressione la fine del mondo indica la lontananza geografica dall’Italia e un modo di dire molto presente tra le persone. Invece l’espressione ma siamo qui esprime il fatto di aver compiuto la missione del conclave.

 

In termini di analisi della figura del nuovo papa possiamo dire che rappresenta un compromesso tra esigenze di semplicita’ e di continuita’. Adesso bisognera’ vedere la capacita’ d’azione del nuoov papa per capire della bonta’ della scelta dei cardinali.