E vorrebbero sfuggire anche alla fame.
Partendo dal titolo di questo articolo
tratto dalla rivista " I Giovani Siciliani" scritto da Marta Bellingred
nel gennaio 2012 possiamo osservare la presenza di un avverbio come “
anche “ per segnalare una certa distanza sociale forse non
ricercata ma che traspare in questo titolo. Come se non fosse
possibile uscire dall'impossibilità di modificare il corso storico
della vita. Dalla scelta del titolo non sembra apparire questa necessità di
modificare la natura degli eventi dimostrando di poter agire sul
contesto.
In questo articolo si introduce il tema
delle celebrazioni dalla caduta di Ben Ali mettendo in luce il ruolo
delle emozioni di tipo non controllate come un elemento di lettura
degli avvenimenti di Tunisi durante la presenza della giornalista a
Tunisi. La nozione di "out-group" come dimensione culturale potrebbe essere adoperata per
definire il ruolo dei vincitori ossia i giovani perché in questo
momento i risultati della rivoluzione sono ricaduti spesso nella
parte dei movimenti islamici di stampo letteralisti. Questi gruppi avevano
perso la loro faccia collettiva durante il sollevamento tunisino
perché i movimenti sorti dal basso erano costituiti da giovani con
un approccio ideologico di tipo liberale e secolarista.
Forse in questo comportamento degli
islamisti si potrebbe raffigurare l'uso della metafora del
Gattopardo come capacità del gruppo più forte di aderire al meglio
alle circostanze del momento storico in un dato contesto traendo
profitto da questa situazione.
La loro presenza sulla scena politica
rappresenta una forte minaccia per il desiderio di riconoscimento
della propria faccia collettiva da parte dei giovani insorti tunisini
mettendo in luce in modo severo la carenza di una proposta unitaria
da parte loro.
Un elemento ricorrente nella scrittura
giornalista in merito al tema del mediterraneo è la presenza
costante della deissi spaziale per segnalare il ruolo pregnante del
contesto. Possiamo sostenere che le società del mediterraneo sono
società ad alto indice contestuale in quanto i fatti vengono
interpretati in quel dato spazio e con quei dati attori sociali. In
pratica viene dato per scontato la conoscenza di tutte le coordinate
contestuali.
Ad esempio la manifestazione viene
collocata in “ Avenue Habib Bourghiba” all'interno di uno spazio
ideologico dove la manifestazione sembra essere in linea paradossalmente
con l'atto
culturale di andare a fare “ shopping di sabato”. Un elemento ricorrente
in questo articolo è la presenza di elementi di ambiguità
nelle risposte offerte dal nuovo governo tunisino di fronte alle
istanze della propria popolazione. Il governo sembra aderire alla
nozione di risposta a lungo termine mentre la popolazione ha palesato
il suo bisogno di ottenere delle risposte di tipo “short-term
oriented”.
Questo rappresenta un elemento di
sicura discrepanza tra le aspettative dei cittadini e quelli dei
governanti in termini di gestione del tempo. L'utilizzo
dell'ambiguità resta molto elevato da parte della classe politica sia in Italia che nel contesto tunisino.
La nozione di emozione intesa come
manifestazione di calore umano viene percepita soltanto all'interno
del partito comunista dove la capacità di creare sentimenti di unità
e quindi di “ in-group” viene ritrovata tramite i temi della
questione palestinese. In pratica il riconoscimento venuto dalla
Palestina conferisce un sentimento di faccia riconquistata da parte
di un certo gruppo di tunisini.
Durante questa giornata di celebrazione
possiamo osservare il ruolo giocato dalle associazioni delle vittime
della rivoluzione per segnalare il fatto che hanno perso dei diritti
durante i giorni di rivoluzione e sono alla ricerca di un
risarcimento simbolico come quello dell'indennizzo oppure quello più
ampio della creazione di opportunità di lavoro nelle loro realtà
rurali.
Queste persone radunate in piccoli
gruppi sembrano interessare poco anche i governanti. Questo sarebbe
la dimostrazione che il tema dell'uguaglianza sociale in una società
con scarso senso dell'uguaglianza rappresenta la vera dimensione
culturale da modificare nel contesto del mediterraneo allargato. In
altre parole come diminuire questo orientamento alla non uguaglianza
tra membri percepiti come esterni. Il tema cruciale è la
ridistribuzione di dignità tra le persone sia sul piano economico ma
soprattutto sul piano dell'agire collettivo. Il ruolo della
manifestazione serve per rendere collettivo un fatto precedentemente
vissuto e sentito come fenomeno individuale.
Allo stesso modo serve per dare
visibilità ad una certa faccia collettiva che prende forma uscendo
dall'invisibilità come indice della debolezza della propria persona.
L'espressione presente nel titolo “
sfuggire alla fame” segnala una minaccia severa per la faccia
collettiva di quelle territorialità dove le dinamiche
"centro-periferie" sono state il vero detonatore della crisi. La città
rappresenta la modernità e lo stile di vita in linea con
quest'atteggiamento mentre la periferia rappresenta il mondo arcano
del passato fatto con i suoi tempi e con le sue prassi. Insomma
questo mondo non sembra degno delle nostre attenzioni mentre il mondo
cittadino rappresenta il futuro della nazione. La dinamica
"centro-periferie" potrebbe essere la spia del bisogno di modernità
presenti nelle società della riva sud del mediterraneo per coloro
che avessero dei dubbi in quanto se il contrario fosse vero i partiti
politici più conservatori cercherebbero di favorire il ritorno nei
villaggi locali per ripristinare un modo di vita più tradizionale e
quindi forse più legato ad alcuni valori religiosi presenti nella
religione musulmana.
In maniera costante sembra apparire una
crisi forte dell'orientamento a lungo termine nel prendere le decisioni, praticato come
consuetudine in tutte le aree del mediterraneo, oggi, sembra essere privato
di ogni validità. La sua prassi sembra un atto infelice per dirla
alla Searle.
Un tratto culturale che rimane forte è
la tendenza ad accettare l'incertezza o l'ambiguità nei confronti
della classe al potere. Questa dimensione culturale rappresenta un
elemento che potrebbe sancire forti
rallentamenti verso la strada di una effettiva riduzione della distanza
sociale presente tra membri denominati come " in-group" ed "out-group".
Nell'articolo viene affrontato il tema delle violenze sessuali subite
dalle donne da parte dei poliziotti durante i giorni della rivoluzione
mettendo in luce il rapporto
asimmetrico presente tra chi detiene il potere effettivo e compie
atti di
Da notare il ruolo giocato dalla
“piazza” come spazio culturale dove si occupa lo spazio pubblico
per rendere di pubblico dominio quello che precedentemente rimaneva
come questione di ordine individuale. In altre parole, i margini di
operazione del collettivismo sono aumentati durante il periodo di
sollevamento delle popolazioni più marginalizzate dalla crisi.
I gruppi che sono stati molto attivi
durante la fase rivoluzionaria come ad esempio i tunisini residenti
all'estero, collocati di fatto all'esterno della comunità, cercano di ottenere
forme di riconoscimento alla loro faccia collettiva presso le nuove
autorità tunisine. Anche in questo caso specifico, il governo è
stato molto vago nel rispondere alle aspettative dei membri di questi
gruppi di cittadini.
Questi gruppi residenti all'estero, con
il loro impegno e con i sacrifici compiuti da parte dei tanti
cittadini di attraversare le frontiere, hanno pagato un costo alla
loro faccia collettiva molto elevato e sono alla ricerca di benefici
alla loro condizione specifica.
Interessanti vedere come il governo, a
sua volta, cercherà di potenziare il suo bisogno di faccia positiva
di fronte alle autorità italiane, cercando di mettere sul tavolo il
tema dei clandestini denominati Harraga da parte dell'articolista come
modo di cambiare il modo di indessicalizzare la persona, togliendo
quella connotazione culturale di tipo negativo presente
nella stampa occidentale.
Il tema degli Harraga così come quelli
dei profughi libici come temi centrali dell'agenda politica del
ministero dell'immigrazione tunisino servono per collocare
all'esterno delle sue funzioni le possibilità di ottenimento dei
risultati.
In definitiva, dalla lettura
complessiva dell'articolo emerge la necessità per la società civile
di essere promotrice in prima persona dei cambiamenti che intende
vedere all'interno dello spazio pubblico
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