Gu 1990 aggiunge delle massime per descrivere meglio la cortesia linguistica cinese
Massima di denigrazione del sé
Denigra te stesso
Eleva l’altro
La massima di allocuzione
Rivolgiti al tuo interlocutore con una forma di allocuzione appropriata
Le massime di tatto
Sul piano delle motivazioni, minimizza i costi per l’altro
Sul piano conversazionale, massimizza i benefici ricevuti
Le massime della generosità
Sul piano motivazionale, massimizza i benefici per l’altro
Sul piano conversazionale, minimizza i costi per sé.
Blog dedicato alla didattica della lingua e cultura italiana in senso antropologico, pragmatico e anche tradizionale.
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- Politeness in Gu 1990
- le massime di cortesia di Leech (1983)
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- Il metodo SPEAKING di Dell Hymnes
- LA SOCIOPRAGMATICA DI SPENCER-OATEY
- CORTESIA LINGUISTICA E ARTICOLO 18
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- ANALISI PRAGMATICHE: Immigrati uccisi a Firenze
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- analisi pragmatica: FIAT versus Mezzogiorno-Italia
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mercoledì 21 dicembre 2011
le massime di cortesia di Leech (1983)
le massime di cortesia di Leech del 1983 vanno insieme alle massime di Grice.
Le massime di tatto
Minimizza i costi per l’altro; massimizza i benefici per l’altro
Massima di generosità
Minimizza i benefici per sé e massimizza i costi per sé.
Massima di approvazione
Minimizza le critiche per l’altro e massimizza i complimenti per l’altro
Massime di modestia
Minimizza i complimenti per sé. Massimizza i complimento per l’altro
Massima di accordo
Minimizza il disaccordo tra sé e l’altro
Massimizza l’accordo tra sé e l’altro
Massima di simpatia
Minimizza l’antipatia tra sé e l’altro
Massimizza la simpatia tra sé e l’altro
Le massime di tatto
Minimizza i costi per l’altro; massimizza i benefici per l’altro
Massima di generosità
Minimizza i benefici per sé e massimizza i costi per sé.
Massima di approvazione
Minimizza le critiche per l’altro e massimizza i complimenti per l’altro
Massime di modestia
Minimizza i complimenti per sé. Massimizza i complimento per l’altro
Massima di accordo
Minimizza il disaccordo tra sé e l’altro
Massimizza l’accordo tra sé e l’altro
Massima di simpatia
Minimizza l’antipatia tra sé e l’altro
Massimizza la simpatia tra sé e l’altro
Grice, Paul (1975) Logic and conversation
Massime di Grice (1975)
Le massime di quantità
Rendi il tuo contributo informativo quanto richiesto
Non rendere il tuo contributo più informativo di quanto richiesto
Le massime di qualità
Non dire quello che credi essere falso
Non dire quello che non puoi provare
La massima di relazione
Rendi il tuo contributo rilevante/pertinente
Le massime di maniere
Sii perspicace e in modo particolare:
evita l’oscurità
evita l’ambiguità
sii breve
sii ordinato
Le massime di quantità
Rendi il tuo contributo informativo quanto richiesto
Non rendere il tuo contributo più informativo di quanto richiesto
Le massime di qualità
Non dire quello che credi essere falso
Non dire quello che non puoi provare
La massima di relazione
Rendi il tuo contributo rilevante/pertinente
Le massime di maniere
Sii perspicace e in modo particolare:
evita l’oscurità
evita l’ambiguità
sii breve
sii ordinato
I principi di Kim sulle costrizioni interazionali.
I principi di Kim sulle costrizioni interazionali.
Impegno nel divieto/evitare di ferire i sentimenti dell’ascoltatore , ossia in Brown e Levinson la faccia positiva dell’ascoltatore.
Impegno nel divieto/evitare di imposizione, ossia faccia negativa dell’ascoltatore
Impegno nel divieto di valutazione negativa dell’ascoltatore ( faccia positiva dell’ascoltatore)
Impegno per la chiarezza di Grice nella massima della maniera
Impegno per l’efficienza ( Canary and Spitzbergs, 1989, raggiungere lo scopo/compiere il proprio compito.
Due categorie nei principi di sociopragmatica interazionale
Scopi comunicativi
Risoluzione del problema/ realizzazione del proprio scopo
Minimizzazione di problemi o inconvenienti per se stessi
Minimizzazione di problemi o inconvenienti per l’altra persona
Mantenimento o rafforzamento della propria faccia
Mantenimento o rafforzamento della faccia dell’altra persona
Minimizzazione del conflitto e mantenimento di cordiali relazioni
Riconoscimento dei propri diritti
Riconoscimento dei diritti dell’altra persona
Raggiungimento delle proprie necessità
Raggiungimento tramite le altre persone delle loro necessità
Impegno nel divieto/evitare di ferire i sentimenti dell’ascoltatore , ossia in Brown e Levinson la faccia positiva dell’ascoltatore.
Impegno nel divieto/evitare di imposizione, ossia faccia negativa dell’ascoltatore
Impegno nel divieto di valutazione negativa dell’ascoltatore ( faccia positiva dell’ascoltatore)
Impegno per la chiarezza di Grice nella massima della maniera
Impegno per l’efficienza ( Canary and Spitzbergs, 1989, raggiungere lo scopo/compiere il proprio compito.
Due categorie nei principi di sociopragmatica interazionale
Scopi comunicativi
Risoluzione del problema/ realizzazione del proprio scopo
Minimizzazione di problemi o inconvenienti per se stessi
Minimizzazione di problemi o inconvenienti per l’altra persona
Mantenimento o rafforzamento della propria faccia
Mantenimento o rafforzamento della faccia dell’altra persona
Minimizzazione del conflitto e mantenimento di cordiali relazioni
Riconoscimento dei propri diritti
Riconoscimento dei diritti dell’altra persona
Raggiungimento delle proprie necessità
Raggiungimento tramite le altre persone delle loro necessità
Il metodo SPEAKING di Dell Hymnes
Il metodo SPEAKING di Dell Hymnes
Il nostro metodo deve tenere insieme una duplice dimensione dell’interazione verbale: vale a dire tenere insieme il codice impiegato dai parlanti e i sistemi socioculturali dove agiscono questi parlanti. Si potrà constatare più in avanti che questi due codici sono riflessivi, ossia sono due sistemi semiotici che si aiutano reciprocamente: senza il sostegno dell’uno, l’altro non avrebbe molta efficacia comunicativa.
Il primo compito da parte nostra è di definire delle unità d’analisi valide per lo studio della lingua nel suo contesto socioculturale. Per esempio, nella linguistica strutturale, la frase o l’enunciato ha da tempo preso il ruolo di unità d’analisi ma manca sempre una considerazione del contesto socioculturale.
Per Hymes, è molto importante distinguere tra gli eventi sociali il ruolo del linguaggio all’interno di quella cornice sociale e comunicativa. Per esempio, il ruolo del linguaggio durante un evento sportivo ha un ruolo secondario se lo confrontiamo con il suo ruolo all’interno di una telefonata, un processo, un esame o un’intervista. All’interno dello stesso evento bisognerà distinguere gli eventi legati direttamente all’uso del linguaggio con quelli che ne sono dipendenti.
Per esempio, durante un “viaggio in treno” si potrebbe analizzare se, come e quali temi vengono scelti nella conversazione: richiesta di aprire il finestrino, l’offerta di una sigaretta, lo scambio di cortesia. Quindi, la linguistica etnografica si occuperà di “eventi linguistici” e non di situazioni linguistiche con lo scopo di mantenere le due dimensioni insieme.
Questa è la prospettiva di studio
S (situation) : 1 situazione/ 2 scena
P (participans): 3 parlante o emittente/ 4 mittente/5 ascoltatore, o ricevente, o uditorio/6 destinatario
E (ends): 7 scopi–risultati/ 8 scopi–fini
A (act of sequences): 9 forma del messaggio/ 10 contenuto del messaggio
K (key): 11 chiave
I (instrumentalities): 12Canale/ 13 forme di parlata
N (norms): 14 norme di interazione/ 15 norme di interpretazione
G (genres): 16 Generi
Il nostro metodo deve tenere insieme una duplice dimensione dell’interazione verbale: vale a dire tenere insieme il codice impiegato dai parlanti e i sistemi socioculturali dove agiscono questi parlanti. Si potrà constatare più in avanti che questi due codici sono riflessivi, ossia sono due sistemi semiotici che si aiutano reciprocamente: senza il sostegno dell’uno, l’altro non avrebbe molta efficacia comunicativa.
Il primo compito da parte nostra è di definire delle unità d’analisi valide per lo studio della lingua nel suo contesto socioculturale. Per esempio, nella linguistica strutturale, la frase o l’enunciato ha da tempo preso il ruolo di unità d’analisi ma manca sempre una considerazione del contesto socioculturale.
Per Hymes, è molto importante distinguere tra gli eventi sociali il ruolo del linguaggio all’interno di quella cornice sociale e comunicativa. Per esempio, il ruolo del linguaggio durante un evento sportivo ha un ruolo secondario se lo confrontiamo con il suo ruolo all’interno di una telefonata, un processo, un esame o un’intervista. All’interno dello stesso evento bisognerà distinguere gli eventi legati direttamente all’uso del linguaggio con quelli che ne sono dipendenti.
Per esempio, durante un “viaggio in treno” si potrebbe analizzare se, come e quali temi vengono scelti nella conversazione: richiesta di aprire il finestrino, l’offerta di una sigaretta, lo scambio di cortesia. Quindi, la linguistica etnografica si occuperà di “eventi linguistici” e non di situazioni linguistiche con lo scopo di mantenere le due dimensioni insieme.
Questa è la prospettiva di studio
S (situation) : 1 situazione/ 2 scena
P (participans): 3 parlante o emittente/ 4 mittente/5 ascoltatore, o ricevente, o uditorio/6 destinatario
E (ends): 7 scopi–risultati/ 8 scopi–fini
A (act of sequences): 9 forma del messaggio/ 10 contenuto del messaggio
K (key): 11 chiave
I (instrumentalities): 12Canale/ 13 forme di parlata
N (norms): 14 norme di interazione/ 15 norme di interpretazione
G (genres): 16 Generi
LA SOCIOPRAGMATICA DI SPENCER-OATEY
Spencer-Oatey sostiene che l'uso del linguaggio fatto dalle persone non è soltanto influenzato da fattori contestuali immediati, come la distanza (D), il potere relativo (P) e il grado di imposizione (R) ma anche dall'importanza di principi socioculturali.
Alcuni di questi principi socioculturali agiscono ad un livello più alto di altri fattori e ci aiutano a gestire le motivazioni basiche dell'interazione tra le persone: l'importanza accordata alla faccia, i diritti e i doveri ( incluse le considerazioni sui costi e benefici).
Ad un altro piano ci sono dei principi di Sociopragmatica Interazionale (SIP ) che possiamo definire come secondari in quanto riflettono lo stile personale, l'essere diretti o indiretti, umili-affermati, calorosi/coinvolgenti oppure freddi/distanti.
Quindi in sintesi gli elementi centrali dei principi socioculturali sono: la faccia, i diritti e i doveri, i compiti, mentre sul piano secondario della (SIP) abbiamo: essere diretti-indiretti e/o chiari-vaghi; cordiali-distanti; modesti-affermati; abitudinari-novità.
Alcuni di questi principi socioculturali agiscono ad un livello più alto di altri fattori e ci aiutano a gestire le motivazioni basiche dell'interazione tra le persone: l'importanza accordata alla faccia, i diritti e i doveri ( incluse le considerazioni sui costi e benefici).
Ad un altro piano ci sono dei principi di Sociopragmatica Interazionale (SIP ) che possiamo definire come secondari in quanto riflettono lo stile personale, l'essere diretti o indiretti, umili-affermati, calorosi/coinvolgenti oppure freddi/distanti.
Quindi in sintesi gli elementi centrali dei principi socioculturali sono: la faccia, i diritti e i doveri, i compiti, mentre sul piano secondario della (SIP) abbiamo: essere diretti-indiretti e/o chiari-vaghi; cordiali-distanti; modesti-affermati; abitudinari-novità.
CORTESIA LINGUISTICA E ARTICOLO 18
Lavoro:Di Pietro,art.18 atto civilta'
Fare chiarezza su soldi distribuiti 'a pioggia' ad imprese
ROMA, 20 DIC - ''Non ha alcun senso cancellare l'articolo 18 che e' un atto di civilta' per lavoratori e imprese. Non serve mettere gli uni contro le altre ma piu' imprese sane e piu' posti di lavoro''. Lo afferma il leader Idv Antonio Di Pietro. ''Bisogna fare chiarezza - chiede Di Pietro - sui 45-50 miliardi che vengono distribuiti a pioggia sulle imprese senza sapere che fine fanno e che cosa producono. Quei soldi devono essere usati per rilanciare il sistema delle imprese sane''.
Dato il contesto nel quale s'inscrive questo titolo notiamo come il titolo scelto per evidenziare le parole dell'onorevole Di Pietro serva a fare pagare un costo alla faccia positiva di Confindustria e alla Ministra Fornero sulla loro proposta di modificare l'articolo 18 del codice del lavoro inteso come atto di minaccia per la faccia collettiva del mondo operaio.
Il sintagma "fare chiarezza" offre una minaccia per la faccia positiva di chi distribuisce i contributi dello stato senza verificare l'impatto di tali finanziamenti e pertanto compie un atto di minaccia alla faccia positiva del Ministero in quanto istituzione e soltanto in modo indiretto all'attuale Ministra Fornero. L'espressione "non ha alcun senso" è di nuovo un atto di minaccia molto forte per la faccia positiva di confindustria e del Ministro Fornero in quanto implica le loro decisioni come appartenente ad un modo di pensare privo di civiltà e quindi molto lesivo per la loro faccia positiva intesa come possibilità di essere attori protagonisti positivi della riforma del modo del lavoro. L'inutilità delle proposte venute fuori dal governo e sostenute da parte di Confindustria esplicitato dalle parole di Di Pietro rappresenta un ulteriore atto molto lesivo in termini di cortesia linguistica nei riguardi dell'operato del governo, il quale dovrebbe concedere dei benefici alla faccia positiva delle imprese sane e alle imprese creatrici di nuovi posti di lavoro. Questo enunciato intende dire che esistono molte imprese che non sono sane ossia non rispettano le regole della legalità compiendo un atto di minaccia per la faccia negativa delle altre aziende che rispettano al contrario le regole. Inoltre ci sono aziende sostenute dal governo che non soltanto non creano posti di lavori ma licenziano i loro operai causando un atto minaccia per la faccia collettiva del governo incapace di conferire benefici alla faccia positiva delle aziende meritorie compiendo un atto di minaccia per la faccia collettiva del popolo italiano secondo il pensiero espresso dall'onorevole Di Pietro.
Fare chiarezza su soldi distribuiti 'a pioggia' ad imprese
ROMA, 20 DIC - ''Non ha alcun senso cancellare l'articolo 18 che e' un atto di civilta' per lavoratori e imprese. Non serve mettere gli uni contro le altre ma piu' imprese sane e piu' posti di lavoro''. Lo afferma il leader Idv Antonio Di Pietro. ''Bisogna fare chiarezza - chiede Di Pietro - sui 45-50 miliardi che vengono distribuiti a pioggia sulle imprese senza sapere che fine fanno e che cosa producono. Quei soldi devono essere usati per rilanciare il sistema delle imprese sane''.
Dato il contesto nel quale s'inscrive questo titolo notiamo come il titolo scelto per evidenziare le parole dell'onorevole Di Pietro serva a fare pagare un costo alla faccia positiva di Confindustria e alla Ministra Fornero sulla loro proposta di modificare l'articolo 18 del codice del lavoro inteso come atto di minaccia per la faccia collettiva del mondo operaio.
Il sintagma "fare chiarezza" offre una minaccia per la faccia positiva di chi distribuisce i contributi dello stato senza verificare l'impatto di tali finanziamenti e pertanto compie un atto di minaccia alla faccia positiva del Ministero in quanto istituzione e soltanto in modo indiretto all'attuale Ministra Fornero. L'espressione "non ha alcun senso" è di nuovo un atto di minaccia molto forte per la faccia positiva di confindustria e del Ministro Fornero in quanto implica le loro decisioni come appartenente ad un modo di pensare privo di civiltà e quindi molto lesivo per la loro faccia positiva intesa come possibilità di essere attori protagonisti positivi della riforma del modo del lavoro. L'inutilità delle proposte venute fuori dal governo e sostenute da parte di Confindustria esplicitato dalle parole di Di Pietro rappresenta un ulteriore atto molto lesivo in termini di cortesia linguistica nei riguardi dell'operato del governo, il quale dovrebbe concedere dei benefici alla faccia positiva delle imprese sane e alle imprese creatrici di nuovi posti di lavoro. Questo enunciato intende dire che esistono molte imprese che non sono sane ossia non rispettano le regole della legalità compiendo un atto di minaccia per la faccia negativa delle altre aziende che rispettano al contrario le regole. Inoltre ci sono aziende sostenute dal governo che non soltanto non creano posti di lavori ma licenziano i loro operai causando un atto minaccia per la faccia collettiva del governo incapace di conferire benefici alla faccia positiva delle aziende meritorie compiendo un atto di minaccia per la faccia collettiva del popolo italiano secondo il pensiero espresso dall'onorevole Di Pietro.
Analyse pragmatique: Sénégalais vers politiciens d'extrème droite
Dans l'émission infidèles menée par le journaliste Gad Lerner après les événements de l'assassinat de certains sénégalais à Florence, j'ai pu esquisser une brève analyse de pragmatique linguistique sur l'intervention Pape Diaw. Pendant le tours de parole de Pape Diaw, j'ai remarqué une ferme détermination de ne pas subir les coûts pour sa face négative, mais aussi pour la face collective de la communauté sénégalaise qu'il représente. Afin de ne pas payer des coûts inutiles pour ca face positive, l'orateur Diaw à la nécessité de revenir aux faits, car ils sont la seule façon d'obtenir une forme de réparation symbolique pour sa face positive, mais aussi pour donner des effets positifs pour la face collective de sa communauté origine. L'intervention de Diaw aura un tour de parole plus long de sorte à donner un coût très élevé dans la réponse du prochain intervenant qui sera probablement un cadre politique de la Ligue du Nord ainsi que un dirigeant du parti d'extrème droite Casapound. En d'autres termes, répliquer de façon dure contre la face négative de Diaw serait un acte contre-productif pour l'orateur. Le représentant de la communauté sénégalaise perçoit comme la tentative d'interruption comme un acte préjudiciable à sa face positive, mais aussi pour la face collective des sénégalais vivant en Italie. L'utilisation des mots "però, certo, voi» sont des mots utilisés par Diaw pour signaler son opposition à la tentative de briser son discours de la part de l'exposant de Casapound. L'adverbe «però», signale une forme d'étonnement face à cette tentative et ensuite le manque de honte à perdre la face et le pronom personnel «voi» comme un pronom qui démontre la nature d'une identité collective claire caché derrière l'exposant de Casapound . L'exposant de Casapound avec l'utilisation de l'interruption comme stratégie de mitigation et au même moment de donner des bénéfice à la fois à sa personne mais aussi à la face de Casapound en termes de groupe collectif. En fait, le représentant politique de Casapound ne tente pas de répondre aux différents attaques rapporté par Diaw mais cherche à délégitimer son rôle en reformulant sa notion de personne Diaw comme non proche de la communauté sénégalaise, mais plutôt proche de la position des communistes de sorte à faire payer un coût élevé pour sa face négative. Cette tentative est conçu pour réduire les coûts pour l'orateur qui prendra le tour de parole après les accusations formulées par Pape Diaw, lequel doit payer un coût pour sa face négative.
interazione tra esponente della comunità senegalese e esponenti politici
Nella puntata dell'Infedele condotta dal giornalista Gad Lerner dopo i fatti dell'uccisione di alcuni senegalesi a Firenze ho avuto modo di abbozzare una breve analisi pragmatica dell'intervento di Pape Diaw. Durante l'intervento di Pape Diaw ho notato una ferma decisione di non subire i costi per la sua faccia negativa ma soprattutto per la faccia collettiva della comunità senegalese da lui rappresentato. Per non subire costi inutili per la sua faccia il parlante Diaw segnala la necessità di tornare ai fatti perché costituiscono l'unico modo per ottenere una forma di risarcimento simbolico per la sua faccia positiva ma soprattutto per conferire dei benefici alla faccia collettiva della sua comunità di origine. Il suo turno di parola sarà molto lungo per conferire un maggiore perso alle sue parole e per conferire un costo molto elevato nella risposta del prossimo intervento sia da parte dell'esponente della Lega così come dell'esponente di Casapound. In altri termini replicare in modo duro nei confronti della faccia negativa di Diaw sarebbe un atto controproducente per il parlante. Il rappresentante della comunità senegalese percepisce il tentativo di interruzione come un atto lesivo per la sua faccia ma soprattutto per la faccia collettiva dei senegalesi residenti in Italia. Da osservare l'utilizzo delle seguenti parole"però certo voi" sono le parole adoperate da Diaw per segnalare la sua contrarietà davanti al tentativo di interruzione da parte dell'esponente di Casapound. L'avverbio "però" segnala lo stupore di fronte a questo tentativo e quindi la mancanza di pudore nel perdere la faccia e il pronome personale "voi" come pronome di gruppo segnala in modo chiaro l'identità collettiva nascosta dietro l'esponente di Casapound. L'esponente di Casapound utilizza l'interruzionee come strategia di mitigazione e allo stesso tempo di conferirmento di un beneficio sia alla sua persona così come alla faccia collettiva del gruppo casapound. Infatti, l'esponente politico di Casapound non tenta di rispondere ai vari attacchi segnalati da Diaw ma cerca di delegittimare il ruolo di Diaw conferendogli una nozione di persona non vicina alla comunità senegalese ma bensì vicina alle posizioni di rifondazione comunista come tentativo di fare pagare un costo elevato alla sua faccia negativa. Questo tentativo ha la funzione di ridurre i costi per il parlante che dovrà prendere il turno di parola dopo le accuse circoscritte realizzate da Pape Diaw così come di fare pagare un costo alla faccia negativa di Pape Diaw.
martedì 20 dicembre 2011
ANALISI PRAGMATICHE: Immigrati uccisi a Firenze
Agguato Firenze,preghiera per vittime
Oggi salme in Senegal. Per ora nessuno reclama corpo Casseri
FIRENZE, 20 DIC - Il rito islamico dell'abluzione dei corpi, seguito da una breve preghiera. Cosi' di fronte ad un gruppo di parenti ed amici, si e' svolto alle Cappelle del commiato di Firenze l'ultimo saluto a Samb Modou e Diop Mor, vittime del killer Gianluca Casseri. Il funerale vero e proprio si terra' in Senegal, nei prossimi giorni: le salme giungeranno a Dakar in nottata. Alle Cappelle del commiato si trova ancora la salma di Gianluca Casseri, il killer nessuno si e' fatto vivo per reclamarla.
Il peso della notizia rimane l'assassinio compiuto sul corpo di alcuni cittadini senegalesi mentre la preghiera ricopre un secondo ruolo. questa è una forma di enfattizzazione della cronaca nera sul ruolo benefico dell'atto della preghiera. Nell'ambito del procedimento di antitesi osserviamo la richiesta come forma di beneficio per la faccia collettiva dei cittadini senegalesi e del Senegal mentre il costo maggiore da pagare è quello della famiglia dell'uccisore Casseri ( in un certo qualmodo possiamo dire che l'intera faccia collettiva italiana) non reclama il corpo di questa persona ( ovviamente le cose non sono affatto così). Una descrizione molto semplice dell'evento segnala il ruolo maggiore ricoperto dal beneficio per riparare il male subito con la procedura della sepultura con il rito islamico messo in avanti come una forma di riparazione per la faccia collettiva di altri cittadini africani residenti in Italia. Il beneficio per il rispetto della morte dei due cittadini senegalesi si constata con la precisazione che il funerale autentico si realizzerà in Senegal segnalando come una forma di estraneità da parte della cittadinanza italiana estromessa davanti al peso di questo atto che serve per riparare la faccia del senegal ma che non permette alla cittadinanza italiana il peso e i sacrifici per le azioni perpetrate sul suolo italiano.
Oggi salme in Senegal. Per ora nessuno reclama corpo Casseri
FIRENZE, 20 DIC - Il rito islamico dell'abluzione dei corpi, seguito da una breve preghiera. Cosi' di fronte ad un gruppo di parenti ed amici, si e' svolto alle Cappelle del commiato di Firenze l'ultimo saluto a Samb Modou e Diop Mor, vittime del killer Gianluca Casseri. Il funerale vero e proprio si terra' in Senegal, nei prossimi giorni: le salme giungeranno a Dakar in nottata. Alle Cappelle del commiato si trova ancora la salma di Gianluca Casseri, il killer nessuno si e' fatto vivo per reclamarla.
Il peso della notizia rimane l'assassinio compiuto sul corpo di alcuni cittadini senegalesi mentre la preghiera ricopre un secondo ruolo. questa è una forma di enfattizzazione della cronaca nera sul ruolo benefico dell'atto della preghiera. Nell'ambito del procedimento di antitesi osserviamo la richiesta come forma di beneficio per la faccia collettiva dei cittadini senegalesi e del Senegal mentre il costo maggiore da pagare è quello della famiglia dell'uccisore Casseri ( in un certo qualmodo possiamo dire che l'intera faccia collettiva italiana) non reclama il corpo di questa persona ( ovviamente le cose non sono affatto così). Una descrizione molto semplice dell'evento segnala il ruolo maggiore ricoperto dal beneficio per riparare il male subito con la procedura della sepultura con il rito islamico messo in avanti come una forma di riparazione per la faccia collettiva di altri cittadini africani residenti in Italia. Il beneficio per il rispetto della morte dei due cittadini senegalesi si constata con la precisazione che il funerale autentico si realizzerà in Senegal segnalando come una forma di estraneità da parte della cittadinanza italiana estromessa davanti al peso di questo atto che serve per riparare la faccia del senegal ma che non permette alla cittadinanza italiana il peso e i sacrifici per le azioni perpetrate sul suolo italiano.
ANALISI PRAGMATICA DELLE PAROLE DEL MINISTRO RICCARDI
Immigrazione: Riccardi, nessun buonismo
Ma esclusivamente un discorso di interesse nazionale
ANSA) - ROMA, 20 DIC - Sulle questioni dell'immigrazione ''e' bene chiarire che non facciamo 'ne' buonismo ne' cattivismo', ma solo un discorso di interesse nazionale'': lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi intervenendo alla presentazione del Rapporto 2011 sui minori non accompagnati. ''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.
Il tema dell'immigrazione è un tema molto controverso nella cultura italiana contemporanea. Di fatto è molto facile perdere la propria faccia negativa quando si affronta questo tema.
Nell'enunciato "nessun buonismo" si risente già il peso della presenza della lega all'interno del citato enunciato. Il buonismo è visto come un atto molto lesivo per la faccia del ministro in quanto la popolazione sembra risentita quando si parla degli immigrati. Il sintagma verbale " è bene chiarire" detiene una notevole forza al suo interno in quanto stabilisce la forza del turno di parola del ministro il quale non intende pagare i costi per affermazioni non compiute in questo ambito della società. Non intende conferire dei vantaggi alla faccia positiva dei fautori dell'odio verso lo straniero. L'interesse nazionale menzionato in questo enunciato intende dire che concedere o dare la nazionalità italiana a cittadini nati in Italia da genitori non italiani è un beneficio alla faccia collettiva del paese, il quale necessità di questi nuovi cittadini per mantenere un tasso demografico significativo per pesare nel concerto delle nazioni.
La formulazione completa della persona intesa come "il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi" è un modo per dare maggiore peso alle parole di tale persona ed è un modo per ottenere dei benefici alla faccia negativa del ministro.
''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.
Esistono dei benefici per gli immigrati e per i cittadini italiani e questo insieme di diritti e doveri viene sintettizzato in questa dichiarazione del Ministro. Il Ministro Riccardi tenta di mantenere un giusto equilibrio tra i beni e i sacrifici di questo settore della società. Tuttavia è interessante notare come la collocazione finale della volontà di aver una nuova politica dell'integrazione sia giunta alla fine dell'intervento in modo tale da sancire un peso minore sia nella mente del lettore così come nella struttura complessiva del suo intervento. In questo intervento notiamo come il ruolo della cultura posso servire per diminuire i costi per le spese dell'immigrazione e questo rappresenta un modo di conferire un beneficio per la faccia collettiva del contribuente italiano. Forse questa frase segnala molto bene il ruolo ancillare della dimensione culturale nella vita sociale italiana creando un danno alla faccia del mondo culturale molto elevato tramite l'espressioni di tali parole.
Ma esclusivamente un discorso di interesse nazionale
ANSA) - ROMA, 20 DIC - Sulle questioni dell'immigrazione ''e' bene chiarire che non facciamo 'ne' buonismo ne' cattivismo', ma solo un discorso di interesse nazionale'': lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi intervenendo alla presentazione del Rapporto 2011 sui minori non accompagnati. ''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.
Il tema dell'immigrazione è un tema molto controverso nella cultura italiana contemporanea. Di fatto è molto facile perdere la propria faccia negativa quando si affronta questo tema.
Nell'enunciato "nessun buonismo" si risente già il peso della presenza della lega all'interno del citato enunciato. Il buonismo è visto come un atto molto lesivo per la faccia del ministro in quanto la popolazione sembra risentita quando si parla degli immigrati. Il sintagma verbale " è bene chiarire" detiene una notevole forza al suo interno in quanto stabilisce la forza del turno di parola del ministro il quale non intende pagare i costi per affermazioni non compiute in questo ambito della società. Non intende conferire dei vantaggi alla faccia positiva dei fautori dell'odio verso lo straniero. L'interesse nazionale menzionato in questo enunciato intende dire che concedere o dare la nazionalità italiana a cittadini nati in Italia da genitori non italiani è un beneficio alla faccia collettiva del paese, il quale necessità di questi nuovi cittadini per mantenere un tasso demografico significativo per pesare nel concerto delle nazioni.
La formulazione completa della persona intesa come "il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi" è un modo per dare maggiore peso alle parole di tale persona ed è un modo per ottenere dei benefici alla faccia negativa del ministro.
''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.
Esistono dei benefici per gli immigrati e per i cittadini italiani e questo insieme di diritti e doveri viene sintettizzato in questa dichiarazione del Ministro. Il Ministro Riccardi tenta di mantenere un giusto equilibrio tra i beni e i sacrifici di questo settore della società. Tuttavia è interessante notare come la collocazione finale della volontà di aver una nuova politica dell'integrazione sia giunta alla fine dell'intervento in modo tale da sancire un peso minore sia nella mente del lettore così come nella struttura complessiva del suo intervento. In questo intervento notiamo come il ruolo della cultura posso servire per diminuire i costi per le spese dell'immigrazione e questo rappresenta un modo di conferire un beneficio per la faccia collettiva del contribuente italiano. Forse questa frase segnala molto bene il ruolo ancillare della dimensione culturale nella vita sociale italiana creando un danno alla faccia del mondo culturale molto elevato tramite l'espressioni di tali parole.
analisi di agenzie Ansa
Mussolini,Passera come Fidel Castro
Questo governo composto da 'tecnici' cubani,uccidono l'Italia
20 dicembre, 12:24
(ANSA) - ROMA, 20 DIC - ''Prima metti le tasse agli italiani, poi li fai uscire dal mondo del lavoro e poi gli dai una bastonata in testa e li finisci cosi' non devono neppure prendere la pensione. E' un governo di tecnici 'cubani'. Sono riusciti a tartassare gli italiani. Passera e' come Fidel Castro, Monti non ne ha la statura''. Lo ha detto Alessandra Mussolini, deputato del Pdl, ospite di Agora' su Rai Tre.
Il procedimento del cambiamento della nozione della persona è un fenomeno molto tipico negli enunciati all'interno della conversazione politica mediatica.
Nelle parole di Alessandra Mussolini vediamo come il governo di destra diventi un governo di estrema sinistra con l'obiettivo di non fare pagare i costi per il sostegno a tale governo da parte del governo uscente di Berlusconi in cui si colloca l'operato della Mussolini. "Pagano le tasse" sarebbe un enunciato a forte carica di minaccia per la propria faccia negativa in quanto vorrei vivere in autonomia dagli altri ma mi è impossibile. In seguito mi colpisci la mia faccia negativa di nuovo facendomi uscire dal mondo del lavoro e poi mi colpisci alla faccia positiva offrendomi una bastonata in testa come forma di riconoscimento per i costi sopportati in questo periodo difficile. E dulcis in fundo per congedarlo dignitosamente, questo cittadino italiano si vede tolta la possibilità di andare in pensione in un età della vita ancora benefica per lui. Per la Mussolini, il governo è costituito da tecnici "cubani" quindi facente riferimento ad una sola parte politica perché sono riusciti a tartassare gli italiani e quindi a colpire la loro faccia positiva che vedeva le persone con mezzi economici risparmiati dall'attacco del governo italiano, notoriamente forte con i deboli e debole con i forti.
La persona del Ministro Passera viene rinominata come Fidel Castro come modo per riaffermare la natura non di destra di questo governo tecnico.
Questo governo composto da 'tecnici' cubani,uccidono l'Italia
20 dicembre, 12:24
(ANSA) - ROMA, 20 DIC - ''Prima metti le tasse agli italiani, poi li fai uscire dal mondo del lavoro e poi gli dai una bastonata in testa e li finisci cosi' non devono neppure prendere la pensione. E' un governo di tecnici 'cubani'. Sono riusciti a tartassare gli italiani. Passera e' come Fidel Castro, Monti non ne ha la statura''. Lo ha detto Alessandra Mussolini, deputato del Pdl, ospite di Agora' su Rai Tre.
Il procedimento del cambiamento della nozione della persona è un fenomeno molto tipico negli enunciati all'interno della conversazione politica mediatica.
Nelle parole di Alessandra Mussolini vediamo come il governo di destra diventi un governo di estrema sinistra con l'obiettivo di non fare pagare i costi per il sostegno a tale governo da parte del governo uscente di Berlusconi in cui si colloca l'operato della Mussolini. "Pagano le tasse" sarebbe un enunciato a forte carica di minaccia per la propria faccia negativa in quanto vorrei vivere in autonomia dagli altri ma mi è impossibile. In seguito mi colpisci la mia faccia negativa di nuovo facendomi uscire dal mondo del lavoro e poi mi colpisci alla faccia positiva offrendomi una bastonata in testa come forma di riconoscimento per i costi sopportati in questo periodo difficile. E dulcis in fundo per congedarlo dignitosamente, questo cittadino italiano si vede tolta la possibilità di andare in pensione in un età della vita ancora benefica per lui. Per la Mussolini, il governo è costituito da tecnici "cubani" quindi facente riferimento ad una sola parte politica perché sono riusciti a tartassare gli italiani e quindi a colpire la loro faccia positiva che vedeva le persone con mezzi economici risparmiati dall'attacco del governo italiano, notoriamente forte con i deboli e debole con i forti.
La persona del Ministro Passera viene rinominata come Fidel Castro come modo per riaffermare la natura non di destra di questo governo tecnico.
analisi pragmatica: FIAT versus Mezzogiorno-Italia
Fiat presenta la nuova Panda
Elkann: 'Pieno sostegno a Marchionne'. Proteste Slai Cobas e Fiom contro piano del Lingotto
"Ribadisco qui l'impegno mio e della mia famiglia a sostenere gli sforzi di Sergio Marchionne che hanno l'obiettivo di fare Fiat-Chrysler un grande gruppo che fa grandi automobili". Lo ha affermato John Elkann aprendo a Pomigliano l'incontro per presentare la nuova Panda.
La storia di Pomigliano smentisce "il luogo comune che nel Mezzogiorno non si voglia lavorare, non è vero". "Oggi - ha detto Elkann - è un giorno di festa, il nostro futuro è fatto di prodotti. Abbiamo successo e vogliamo continuare ad averlo. La Panda è un esempio concreto di questo. Qui investiamo 800 milioni di euro, è un segno concreto che l'unico modo per fare investimenti nelle auto è avere le condizioni di competitività".
Quattro operai di Fabbrica Italia Pomigliano hanno consegnato al responsabile commerciale Fiat la prima Panda realizzata nello stabilimento e completamente autografata dai lavoratori.
In questa agenzia "Ansa" vediamo come l'aggettivo dimostrativo “qui” segnali la localizzazione del prodotto soprattutto per un'azienda che predilige costruire nelle località dove le condizioni salariali sono migliori per la firma Fiat e peggiori per gli operai ( costi e benefici economici sono in sintonia spesso con i costi e i benefici previsti dall'analisi pragmatica). le parole del presidente della FIAT segnalano una valorizzazione per la faccia collettiva dell'Italia e del mezzogiorno in sintonia con la storia italiana della Fiat. La competitività in questa presentazione significa un modo di attaccare la faccia degli operai, i quali non sono certi i colpevoli delle lacune della dirigenza nell'orientare in modo efficace le loro scelte industriali e dei modelli di produzione.
Per ottenere una valorizzazione della faccia positiva degli operai è stato chiesto di consegnare la prima Panda realizzata nello stabilimento così come di apporre la loro firma come atto benefico alla loro faccia collettiva di tipo positiva.
Pragmatica di questa agenzia Ansa
La topicalizzazione della tematica con la sua nominalizzazione all'inizio dell'enunciato serve per conferire maggiore peso alla faccia collettiva della FIAT. La dichiarazione del presidente della fiat conferisce un beneficio alla faccia positiva dell'amministratore delegato Sergio Marchione, il quale ha subito dei colpi alla sua faccia negativa da parte dei sindacati presenti all'interno della fabbrica Fiat. L'elenco delle sigle sindacali rappresenta un modo di conferire faccia positiva e beneficio per il loro operare in difesa della faccia collettiva degli operai coinvolti nel nuovo contratto di lavoro della Fiat denominata con il suo luogo di produzione ossia il Lingotto per segnalare anche la sua distanza dai luoghi di produzione.
Per conferire peso al proprio atto linguistico si utilizza la storia facendo ricorso alla storia collettiva di una nazione divisa tra il nord e il sud del paese dove vige uno stereotipo culturale sulla scarsa attitudine al lavoro dei meridionali. L'azienda Fiat mette in discussione questo postulato con la finalità di conferire beneficio alla faccia positiva della Fiat come attore capace di andare contro-corrente in questo ed altri momenti della storia economica italiana. Questo enunciato rappresenta una forma di beneficio ma anche un costo per la faccia di quei lavoratori coinvolti all'interno della fabbrica. Infatti il messaggio del presidente della fiat non è rivolto al mondo degli operai ma piuttosto al mondo della stampa mentre l'operai potrebbe vivere tali periodi in modo contraddittorio in termini di faccia positiva. "Oggi" intesa come deissi spaziale presente in questo avverbio di tempo indica il fatto che ieri o nel passato ci sono stati dei momenti di difficoltà per l'azienda e per gli operai mentre oggi è un giorno di festa e quindi di speranza. L'azienda non costruisce automobili ma prodotti e questo è un peso per la faccia positiva degli operai perché gli operai sono legati alla macchina che sentono come una loro realizzazione mentre il prodotto simboleggia qualcosa molto più immateriale e capace di spostamenti nel tempo e nello spazio. Questo è un atto di minaccia per la faccia negativa del mondo operai e per le sigle sindacali impegnate in questo scontro con la dirigenza fiat. La Fiat ha successo mentre non può dire certamente la stessa cosa chi lavora per la Fiat. Tuttavia il messaggio che si intende fare passare è quello di sposare il successo della fiat per conferire dei vantaggi alla faccia positiva degli operai che potranno ottenere dei giovamenti da questo lavoro anche andando contro le loro condizioni di lavoro.
Elkann: 'Pieno sostegno a Marchionne'. Proteste Slai Cobas e Fiom contro piano del Lingotto
"Ribadisco qui l'impegno mio e della mia famiglia a sostenere gli sforzi di Sergio Marchionne che hanno l'obiettivo di fare Fiat-Chrysler un grande gruppo che fa grandi automobili". Lo ha affermato John Elkann aprendo a Pomigliano l'incontro per presentare la nuova Panda.
La storia di Pomigliano smentisce "il luogo comune che nel Mezzogiorno non si voglia lavorare, non è vero". "Oggi - ha detto Elkann - è un giorno di festa, il nostro futuro è fatto di prodotti. Abbiamo successo e vogliamo continuare ad averlo. La Panda è un esempio concreto di questo. Qui investiamo 800 milioni di euro, è un segno concreto che l'unico modo per fare investimenti nelle auto è avere le condizioni di competitività".
Quattro operai di Fabbrica Italia Pomigliano hanno consegnato al responsabile commerciale Fiat la prima Panda realizzata nello stabilimento e completamente autografata dai lavoratori.
In questa agenzia "Ansa" vediamo come l'aggettivo dimostrativo “qui” segnali la localizzazione del prodotto soprattutto per un'azienda che predilige costruire nelle località dove le condizioni salariali sono migliori per la firma Fiat e peggiori per gli operai ( costi e benefici economici sono in sintonia spesso con i costi e i benefici previsti dall'analisi pragmatica). le parole del presidente della FIAT segnalano una valorizzazione per la faccia collettiva dell'Italia e del mezzogiorno in sintonia con la storia italiana della Fiat. La competitività in questa presentazione significa un modo di attaccare la faccia degli operai, i quali non sono certi i colpevoli delle lacune della dirigenza nell'orientare in modo efficace le loro scelte industriali e dei modelli di produzione.
Per ottenere una valorizzazione della faccia positiva degli operai è stato chiesto di consegnare la prima Panda realizzata nello stabilimento così come di apporre la loro firma come atto benefico alla loro faccia collettiva di tipo positiva.
Pragmatica di questa agenzia Ansa
La topicalizzazione della tematica con la sua nominalizzazione all'inizio dell'enunciato serve per conferire maggiore peso alla faccia collettiva della FIAT. La dichiarazione del presidente della fiat conferisce un beneficio alla faccia positiva dell'amministratore delegato Sergio Marchione, il quale ha subito dei colpi alla sua faccia negativa da parte dei sindacati presenti all'interno della fabbrica Fiat. L'elenco delle sigle sindacali rappresenta un modo di conferire faccia positiva e beneficio per il loro operare in difesa della faccia collettiva degli operai coinvolti nel nuovo contratto di lavoro della Fiat denominata con il suo luogo di produzione ossia il Lingotto per segnalare anche la sua distanza dai luoghi di produzione.
Per conferire peso al proprio atto linguistico si utilizza la storia facendo ricorso alla storia collettiva di una nazione divisa tra il nord e il sud del paese dove vige uno stereotipo culturale sulla scarsa attitudine al lavoro dei meridionali. L'azienda Fiat mette in discussione questo postulato con la finalità di conferire beneficio alla faccia positiva della Fiat come attore capace di andare contro-corrente in questo ed altri momenti della storia economica italiana. Questo enunciato rappresenta una forma di beneficio ma anche un costo per la faccia di quei lavoratori coinvolti all'interno della fabbrica. Infatti il messaggio del presidente della fiat non è rivolto al mondo degli operai ma piuttosto al mondo della stampa mentre l'operai potrebbe vivere tali periodi in modo contraddittorio in termini di faccia positiva. "Oggi" intesa come deissi spaziale presente in questo avverbio di tempo indica il fatto che ieri o nel passato ci sono stati dei momenti di difficoltà per l'azienda e per gli operai mentre oggi è un giorno di festa e quindi di speranza. L'azienda non costruisce automobili ma prodotti e questo è un peso per la faccia positiva degli operai perché gli operai sono legati alla macchina che sentono come una loro realizzazione mentre il prodotto simboleggia qualcosa molto più immateriale e capace di spostamenti nel tempo e nello spazio. Questo è un atto di minaccia per la faccia negativa del mondo operai e per le sigle sindacali impegnate in questo scontro con la dirigenza fiat. La Fiat ha successo mentre non può dire certamente la stessa cosa chi lavora per la Fiat. Tuttavia il messaggio che si intende fare passare è quello di sposare il successo della fiat per conferire dei vantaggi alla faccia positiva degli operai che potranno ottenere dei giovamenti da questo lavoro anche andando contro le loro condizioni di lavoro.
ANALISI PRAGMATICHE: TABU' versus Civiltà
Fornero: 'Pronti a dialogo spiace reazione sindacati'
'Su di me linguaggio di un brutto passato di cui non siamo orgogliosi. Dispiaciuta e sorpresa'
La dichiarazione di Fornero comporta un beneficio per la faccia positiva del mondo sindacale accettando di iniziare la concertazione ma allo stesso tempo cerca di non subire troppo i costi per la sua faccia positiva mettendo in evidenza i costi per la faccia positiva del sindacato in questo dato contesto storico. La Ministra Fornero subisce i costi per la sua faccia negativa tramite l'utilizzo di un registro linguistico che comporta dei danni alla sua persona. L'elemento da tenere presente è l'aspetto di contrasto tra " su di me" e "non siamo" collocando in contrasto il peso di certi atti linguistici sulla faccia collettiva del paese mentre il risultato di questo comportamento linguistico è un danno alla sua persona.
Osserviamo il sostantivo "scontro" come modalità di conferire peso al proprio intervento giornalistico e per caricare di peso le azioni politiche in questo ambito legislativo dato la storicità della legge sul codice del lavoro. Il fatto di elencare la genesi della legge serve per conferire peso alla faccia positiva della stessa norma, la quale merita il rispetto di tutti gli attori della concertazione.
Ancora una volta viene adoperato il sostantivo SCONTRO all'interno della personificazione del rapporto tra due enti astratti come il governo e le imprese da una parte e i sindacati dall'altra parte. La domanda da porsi è: A chi frutta questo scontro prima di iniziare a parlare di un tema? La mia interpretazione sostiene che serva soltanto ad aumentare i futuri costi da pagare in termini di faccia positiva per il sindacato, il quale deve subire i costi per gli attacchi orchestrati anticipatamente dal governo e confindustria in modo tale da fare capire bene e forte ai lavoratori dell'urgenza di cambiare il mondo del lavoro in Italia, così come la qualità del lavoro nello stesso paese.
Il procedimento retorico dell'antitesi viene ribadito sia nelle parole della presidentessa della Confindustria Emma Marcegaglia così come in quelle della segretaria della CGIL Susanna Camusso
" nessun tabù" contrapposto a " è una norma di civiltà" . Interessante cogliere come il tabù faccia parte del linguaggio pre-moderno e pre-democratico mentre l'enunciato della Camusso rientra nel linguaggio dei diritti e doveri sanciti dalla costituzione e quindi rientra in un quadro di riferimento di tipo giuridico e moderno, in quanto la società moderna si fonda sul rispetto delle regole.
Le affermazioni di questa agenzia Ansa del 20 Dicembre 2011 cercano di contestualizzare le varie affermazioni dei protagonisti di questa bagarre politico-sindacale. L'Ansa recita:
ROMA - E' già scontro sull'articolo 18, la norma dello Statuto dei lavoratori del 1970 che disciplina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Scontro tra governo e sindacati, ma anche tra sindacati e imprese, prima ancora che si apra il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro.
Le affermazioni della Ministra Fornero cercano di ottenere dei benefici per la sua persona mostrando il suo disinteresse alle probabili minacce ricevute da parte di qualche sigla sindicale mentre il vero costo per la sua faccia sarebbe di rispondere alla richiesta di civiltà fatta dalla cgil mentre la confindustria vuole eliminare i tabù nella concertazione salariale. Invece si tente di fare pagare i costi per le mancate riforme sulla faccia collettiva del paese Italia prigioniero del suo passato.
Le parole di Bonanni segnalano l'inutilità di tale reazione in quanto tali propositi fanno parte della retorica durante le negoziazioni o nella fase di pre-negoziazione in modo tale da fare capire fino in fondo le conseguenze delle proprie scelte politiche. Insomma è un modo per fare capire il prezzo da pagare per ottenere i benefici previsti da tale comportamento giuridico.
"Nessun tabù", dice il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. "E' una norma di civiltà", insiste all'opposto il leader della Cgil, Susanna Camusso. Commenta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, "rammaricata" ma anche "dispiaciuta e sorpresa" per un linguaggio di "un passato del quale non possiamo certo andare orgogliosi": "la reazione" dei sindacati, afferma, "non la capisco, e mi preoccupa anche molto non sul piano personale, ma per le sue implicazioni per il Paese".
Bonanni segnala il gioco delle parti con le sue parole e segnala che la preoccupazione è dei lavoratori e non certamente di chi si limita a legiferare sulla pelle dei lavoratori e quindi sui costi della faccia negativa del lavoratore. Questa riforma diventa difficile da approvare quando il costo della manovra viene sostenuto dalle magre buste paghe dei lavoratori, ai quali si chiede ancora di pagare con l'accettazione di una riforma dello statuto del lavoratore inteso come un attacco costoso alla faccia collettiva di una categoria professionale che subisce già tutte le angherie del mondo imprenditoriale italiano.
Le conseguenze delle scelte compiute dal Ministro Fornero vengono sintettizate nella riformulazione della nozione di persona della ministra, la quale diventa " maestrina" ossia una categoria di persona percepita in questo dato contesto come una persona incapace di interagire con la realtà effettive delle cose piuttosto che di rifuggirsi nel come dovrebbero essere le cose.
Alle sue parole replica il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: "Mi dispiace che reagisca in questo modo: ad essere preoccupati siamo noi". Già in mattinata, Bonanni aveva sostenuto la contrarietà a mettere mano all'articolo 18: dopo la manovra, "discussa con nessuno", che ha già colpito lavoratori e pensionati, è la sua posizione, "si aizza la protesta su una materia che si sa problematica", "spinosa". I sindacati chiedono piuttosto di far pagare di più il lavoro precario.
E' questa la vera sfida, afferma Bonanni, rivolgendosi alla "maestrina" Fornero. In serata, dopo le parole del ministro, rincara: "Mi hanno sconcertato". Si tratta di una riforma del mercato del lavoro annunciata "mediaticamente": così "si apre una rottura prima di arrivare alla discussione". E' una "situazione incresciosa", che avrebbe richiesto "più cautela" e a Fornero dice ancora: "Doveva essere molto più accorta" Al contrario, d'accordo con Fornero si dice Marcegaglia: "Non ci sono più totem, non ci sono più tabu" sull'articolo 18; la riforma del mercato del lavoro "va affrontata" con "molta serietà, pragmatismo e senza ideologia", anche per riportare il Paese a crescere, afferma. Alle sue affermazioni si contrappone la posizione di Camusso, a strenua difesa dell'articolo 18: è "una norma di civiltà che impedisce le discriminazioni ed esercita una forma di deterrenza per tutti. Un paese democratico e civile non può rinunciarvi".
Le affermazioni della Marcegaglia servono a mitigare i suoi propositi che rimangono inalterati, ossia che il codice del lavoro va modificato per fare aumentare i benefici alle persone che non lavorano e eliminare i vantaggi per le persone protette dal welfare odierno tutto incentrato sulle persone occupate mentre niente o poco viene concesso alle persone fuori dal mercato del lavoro. L'atteggiamento della Confindustria viene ribadito nella sua volontà di mitigazione tra il governo e il sindacato.
Posizioni antitetiche, dunque. Ma, subito il numero uno degli industriali tiene a sottolineare: "Non c'é alcun attacco ai sindacati". "Il clima di scontro non aiuta". C'é solo la necessità, sostiene, di modificare un mercato del lavoro che "oggi palesemente non funziona", in cui "abbiamo una forte rigidità in uscita che non ha eguali in Europa ed un eccesso di flessibilità in entrata che penalizza i giovani e le donne; e abbiamo degli ammortizzatori sociali che vanno rivisti in parte". Uno stato di fatto in cui, dice ancora, "un'azienda fa fatica ad assumere o assume di meno". Il punto è comunque, per il presidente di Confindustria, andare alla trattativa senza "chiusure preconcette".
Notiamo nel paragrafo finale come il luogo di negoziazione denominato come "tavolo" sia un luogo dalla connotazione positiva nel mondo della politica in quanto in tale luogo occorre individuare un percorso condiviso da tutti e non pensare ad aizzare le barricate durante il negoziato. Infatti tale prospettiva viene ribadita nelle seguenti parole: spirito di collaborazione e atteggiamento costruttivo" i quali sono termini per conferire beneficio alla faccia del governo mentre per il sindacato sono forme di attacchi alla sua faccia negativa in quanto è stato già precedentemente attaccato dalle parole sulla riforma presentata in tv ( ossia l'unico luogo dove si fa politica in Italia) e quindi devono accettare i costi per le parole proferite sia dalla Fornero così come dalla Marcegaglia. La successione di verbi come " ci auguriamo, speriamo e chiediamo sono tutti atti linguistici commissivi ossia che tendono a modificare la sostanza del mondo con il quale intendiamo interagire ( il sindacato in questo caso).
Al tavolo - che potrebbe aprirsi "anche prima" di gennaio, come fa sapere la stessa Fornero - "ci siederemo con grande spirito di collaborazione, con grande atteggiamento costruttivo. Ci auguriamo, speriamo e chiediamo che anche il sindacato faccia la stessa cosa", aggiunge Marcegaglia. Un tavolo in vista del quale Fornero invita al dialogo ma "senza preclusioni": "Per quanto mi riguarda io non ho preclusioni, bisogna però che non ne abbiamo altri".
'Su di me linguaggio di un brutto passato di cui non siamo orgogliosi. Dispiaciuta e sorpresa'
La dichiarazione di Fornero comporta un beneficio per la faccia positiva del mondo sindacale accettando di iniziare la concertazione ma allo stesso tempo cerca di non subire troppo i costi per la sua faccia positiva mettendo in evidenza i costi per la faccia positiva del sindacato in questo dato contesto storico. La Ministra Fornero subisce i costi per la sua faccia negativa tramite l'utilizzo di un registro linguistico che comporta dei danni alla sua persona. L'elemento da tenere presente è l'aspetto di contrasto tra " su di me" e "non siamo" collocando in contrasto il peso di certi atti linguistici sulla faccia collettiva del paese mentre il risultato di questo comportamento linguistico è un danno alla sua persona.
Osserviamo il sostantivo "scontro" come modalità di conferire peso al proprio intervento giornalistico e per caricare di peso le azioni politiche in questo ambito legislativo dato la storicità della legge sul codice del lavoro. Il fatto di elencare la genesi della legge serve per conferire peso alla faccia positiva della stessa norma, la quale merita il rispetto di tutti gli attori della concertazione.
Ancora una volta viene adoperato il sostantivo SCONTRO all'interno della personificazione del rapporto tra due enti astratti come il governo e le imprese da una parte e i sindacati dall'altra parte. La domanda da porsi è: A chi frutta questo scontro prima di iniziare a parlare di un tema? La mia interpretazione sostiene che serva soltanto ad aumentare i futuri costi da pagare in termini di faccia positiva per il sindacato, il quale deve subire i costi per gli attacchi orchestrati anticipatamente dal governo e confindustria in modo tale da fare capire bene e forte ai lavoratori dell'urgenza di cambiare il mondo del lavoro in Italia, così come la qualità del lavoro nello stesso paese.
Il procedimento retorico dell'antitesi viene ribadito sia nelle parole della presidentessa della Confindustria Emma Marcegaglia così come in quelle della segretaria della CGIL Susanna Camusso
" nessun tabù" contrapposto a " è una norma di civiltà" . Interessante cogliere come il tabù faccia parte del linguaggio pre-moderno e pre-democratico mentre l'enunciato della Camusso rientra nel linguaggio dei diritti e doveri sanciti dalla costituzione e quindi rientra in un quadro di riferimento di tipo giuridico e moderno, in quanto la società moderna si fonda sul rispetto delle regole.
Le affermazioni di questa agenzia Ansa del 20 Dicembre 2011 cercano di contestualizzare le varie affermazioni dei protagonisti di questa bagarre politico-sindacale. L'Ansa recita:
ROMA - E' già scontro sull'articolo 18, la norma dello Statuto dei lavoratori del 1970 che disciplina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Scontro tra governo e sindacati, ma anche tra sindacati e imprese, prima ancora che si apra il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro.
Le affermazioni della Ministra Fornero cercano di ottenere dei benefici per la sua persona mostrando il suo disinteresse alle probabili minacce ricevute da parte di qualche sigla sindicale mentre il vero costo per la sua faccia sarebbe di rispondere alla richiesta di civiltà fatta dalla cgil mentre la confindustria vuole eliminare i tabù nella concertazione salariale. Invece si tente di fare pagare i costi per le mancate riforme sulla faccia collettiva del paese Italia prigioniero del suo passato.
Le parole di Bonanni segnalano l'inutilità di tale reazione in quanto tali propositi fanno parte della retorica durante le negoziazioni o nella fase di pre-negoziazione in modo tale da fare capire fino in fondo le conseguenze delle proprie scelte politiche. Insomma è un modo per fare capire il prezzo da pagare per ottenere i benefici previsti da tale comportamento giuridico.
"Nessun tabù", dice il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. "E' una norma di civiltà", insiste all'opposto il leader della Cgil, Susanna Camusso. Commenta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, "rammaricata" ma anche "dispiaciuta e sorpresa" per un linguaggio di "un passato del quale non possiamo certo andare orgogliosi": "la reazione" dei sindacati, afferma, "non la capisco, e mi preoccupa anche molto non sul piano personale, ma per le sue implicazioni per il Paese".
Bonanni segnala il gioco delle parti con le sue parole e segnala che la preoccupazione è dei lavoratori e non certamente di chi si limita a legiferare sulla pelle dei lavoratori e quindi sui costi della faccia negativa del lavoratore. Questa riforma diventa difficile da approvare quando il costo della manovra viene sostenuto dalle magre buste paghe dei lavoratori, ai quali si chiede ancora di pagare con l'accettazione di una riforma dello statuto del lavoratore inteso come un attacco costoso alla faccia collettiva di una categoria professionale che subisce già tutte le angherie del mondo imprenditoriale italiano.
Le conseguenze delle scelte compiute dal Ministro Fornero vengono sintettizate nella riformulazione della nozione di persona della ministra, la quale diventa " maestrina" ossia una categoria di persona percepita in questo dato contesto come una persona incapace di interagire con la realtà effettive delle cose piuttosto che di rifuggirsi nel come dovrebbero essere le cose.
Alle sue parole replica il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: "Mi dispiace che reagisca in questo modo: ad essere preoccupati siamo noi". Già in mattinata, Bonanni aveva sostenuto la contrarietà a mettere mano all'articolo 18: dopo la manovra, "discussa con nessuno", che ha già colpito lavoratori e pensionati, è la sua posizione, "si aizza la protesta su una materia che si sa problematica", "spinosa". I sindacati chiedono piuttosto di far pagare di più il lavoro precario.
E' questa la vera sfida, afferma Bonanni, rivolgendosi alla "maestrina" Fornero. In serata, dopo le parole del ministro, rincara: "Mi hanno sconcertato". Si tratta di una riforma del mercato del lavoro annunciata "mediaticamente": così "si apre una rottura prima di arrivare alla discussione". E' una "situazione incresciosa", che avrebbe richiesto "più cautela" e a Fornero dice ancora: "Doveva essere molto più accorta" Al contrario, d'accordo con Fornero si dice Marcegaglia: "Non ci sono più totem, non ci sono più tabu" sull'articolo 18; la riforma del mercato del lavoro "va affrontata" con "molta serietà, pragmatismo e senza ideologia", anche per riportare il Paese a crescere, afferma. Alle sue affermazioni si contrappone la posizione di Camusso, a strenua difesa dell'articolo 18: è "una norma di civiltà che impedisce le discriminazioni ed esercita una forma di deterrenza per tutti. Un paese democratico e civile non può rinunciarvi".
Le affermazioni della Marcegaglia servono a mitigare i suoi propositi che rimangono inalterati, ossia che il codice del lavoro va modificato per fare aumentare i benefici alle persone che non lavorano e eliminare i vantaggi per le persone protette dal welfare odierno tutto incentrato sulle persone occupate mentre niente o poco viene concesso alle persone fuori dal mercato del lavoro. L'atteggiamento della Confindustria viene ribadito nella sua volontà di mitigazione tra il governo e il sindacato.
Posizioni antitetiche, dunque. Ma, subito il numero uno degli industriali tiene a sottolineare: "Non c'é alcun attacco ai sindacati". "Il clima di scontro non aiuta". C'é solo la necessità, sostiene, di modificare un mercato del lavoro che "oggi palesemente non funziona", in cui "abbiamo una forte rigidità in uscita che non ha eguali in Europa ed un eccesso di flessibilità in entrata che penalizza i giovani e le donne; e abbiamo degli ammortizzatori sociali che vanno rivisti in parte". Uno stato di fatto in cui, dice ancora, "un'azienda fa fatica ad assumere o assume di meno". Il punto è comunque, per il presidente di Confindustria, andare alla trattativa senza "chiusure preconcette".
Notiamo nel paragrafo finale come il luogo di negoziazione denominato come "tavolo" sia un luogo dalla connotazione positiva nel mondo della politica in quanto in tale luogo occorre individuare un percorso condiviso da tutti e non pensare ad aizzare le barricate durante il negoziato. Infatti tale prospettiva viene ribadita nelle seguenti parole: spirito di collaborazione e atteggiamento costruttivo" i quali sono termini per conferire beneficio alla faccia del governo mentre per il sindacato sono forme di attacchi alla sua faccia negativa in quanto è stato già precedentemente attaccato dalle parole sulla riforma presentata in tv ( ossia l'unico luogo dove si fa politica in Italia) e quindi devono accettare i costi per le parole proferite sia dalla Fornero così come dalla Marcegaglia. La successione di verbi come " ci auguriamo, speriamo e chiediamo sono tutti atti linguistici commissivi ossia che tendono a modificare la sostanza del mondo con il quale intendiamo interagire ( il sindacato in questo caso).
Al tavolo - che potrebbe aprirsi "anche prima" di gennaio, come fa sapere la stessa Fornero - "ci siederemo con grande spirito di collaborazione, con grande atteggiamento costruttivo. Ci auguriamo, speriamo e chiediamo che anche il sindacato faccia la stessa cosa", aggiunge Marcegaglia. Un tavolo in vista del quale Fornero invita al dialogo ma "senza preclusioni": "Per quanto mi riguarda io non ho preclusioni, bisogna però che non ne abbiamo altri".
martedì 25 ottobre 2011
ITALIAN NATIVE TEACHER WITH PHD IN ITALIAN LINGUISTIC FOR ENGLISH SPEAKER
Dear Reader of this blog,
teacher expert in Italian language for foreigners available for private or group lesson for anyone interesting in improving understanding, speaking Italian or for understanding Italian society.
Feel free to contact me for any needs about Italian aspect of language and culture (politics, diplomacy, economic and literature aspect).
For information:
Edoardo Natale
teacher expert in Italian language for foreigners available for private or group lesson for anyone interesting in improving understanding, speaking Italian or for understanding Italian society.
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For information:
Edoardo Natale
PROFESSEUR DE LANGUE ITALIENNE POUR FRANCOPHONE EN ITALIE
Aux lecteur de ce Blog,
professeur expert de langue italienne pour parlants francophones se rend disponible pour donner des cours de groupe ou individuelle pour toute personne intéressé à approfondir ces connaissances de langue italienne pour la communication orale, écrite, la conversation quotidienne et pour le travail.
Pour plus d'informations:
Edoardo Natale
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Edoardo Natale
DOCENTE ESPERTO DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI
Ai lettori di questo Blog,
docente esperto di lingua italiana per stranieri per approfondire le vostre conoscenze linguistiche, socio-culturali o per meglio capire la società italiana tramite l'uso della lingua italiana disponibile per impartire lezioni individuali o di gruppo a studenti provenienti da tutto il mondo.
Aspetto le vostre richieste per migliorare la vostra capacità di comunicazione, di comprensione, di analisi del testo italiano.
Per ogni informazione contattare:
Edoardo Natale
docente esperto di lingua italiana per stranieri per approfondire le vostre conoscenze linguistiche, socio-culturali o per meglio capire la società italiana tramite l'uso della lingua italiana disponibile per impartire lezioni individuali o di gruppo a studenti provenienti da tutto il mondo.
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Per ogni informazione contattare:
Edoardo Natale
lunedì 3 ottobre 2011
Teaching Philosophy Statement
Teaching Philosophy Statement
My passion for teaching is the result of many cultural experience around the world. This experience give to me the awareness that language without context or cultural grammar between people make not significant to learn a foreign language. This is why during my class I stress all the time the notion of appropriateness, context, social distance and system of politeness during the text class presentation. Indeed, I strongly believe that student have to be actor in class, in term of be proactive during role-playing, scenario invention and conversation analysis.
All this element represent my way of seeing second language education where grammar and pragmatic walk side by side with the strong help of lexical expression and memory.
My passion for teaching is the result of many cultural experience around the world. This experience give to me the awareness that language without context or cultural grammar between people make not significant to learn a foreign language. This is why during my class I stress all the time the notion of appropriateness, context, social distance and system of politeness during the text class presentation. Indeed, I strongly believe that student have to be actor in class, in term of be proactive during role-playing, scenario invention and conversation analysis.
All this element represent my way of seeing second language education where grammar and pragmatic walk side by side with the strong help of lexical expression and memory.
LA MIA DIDASSI QUOTIDIANA
La mia didassi quotidiana
La mia pratica didattica si fonda sul mettere al centro lo studente. Lo studente deve sentirsi il fulcro della lezione con la sua partecipazione attiva a tutte le mie attività didattiche.
Solitamente cerco sempre di iniziare il corso con un brain-storming della lezione precedente oppure con una attività iniziale utile per iniziare la lezione. Ad esempio l’utilizzo del materiale non linguistico presente in ogni unità didattica rappresenta un punto iniziale molto utile per attivare le conoscenze dello studente. In queste occasioni viene richiesto l’attivazione del proprio mondo enciclopedico come elemento di pre-comprensione del lavoro. Una volta ultimata questa fase di riscaldamento scolastico possiamo porre al centro della didassi il momento di comprensione del testo con vari ascolti del materiale audio presente nel testo dell’unità didattica.
Durante quei momenti di ascolto viene richiesto da parte mia la scrittura delle parole chiavi o delle parole capite durante l’ascolto. Oppure viene richiesto di disegnare le parole che sono state capite o mimate alla fine dell’ascolto. Alla fine dell’ascolto, in funzione del livello degli studenti vengono poste delle domande di comprensione generale del testo da parte dell’insegnante oppure da parte di un gruppo di studenti ad un altro gruppo di studenti. La tipologia di queste domande verte sulle famose domande da giornalista, vale a dire: chi, perché, come, quando, dove, le motivazioni, il movente, i personaggi, il contesto extra-linguistico e il contesto linguistico.
Dopo la fase di ascolto con i suoi esercizi passiamo alla fase di produzione orale o di riproduzione orale del testo con la costituzione di vari piccoli gruppi in classe da costituire per svolgere le attività di role-play con la semplice riproduzione del testo possibilmente memorizzando il testo con una particolare attenzione nel ricreare un contesto fisico simile a quello preposto nel testo originale.
Una variante di questo testo può essere la riproduzione del testo scritto con delle varianti pensate dagli studenti.
L’ultimazione di questa fase di lavoro conduce al momento di fissazione degli elementi linguistici rinvenuti nel testo con degli esercizi di individuazione del materiale linguistico presente oppure di esclusione\inclusione del materiale linguistico, con l’uso in situazione di questo materiale linguistico. Questa prassi di usare il materiale linguistico nel contesto appropriato risulta molto importante nella mia didassi in quanto permette di calibrare al meglio il proprio agire linguistico.
Una volta conclusa la fase di ripasso degli elementi linguistici si può proporre un esercizio di controllo del lavoro compiuto in classe con un esercizio di sfida alla classe come ad esempio il gioco di chi risponde per primo.
La mia pratica didattica si fonda sul mettere al centro lo studente. Lo studente deve sentirsi il fulcro della lezione con la sua partecipazione attiva a tutte le mie attività didattiche.
Solitamente cerco sempre di iniziare il corso con un brain-storming della lezione precedente oppure con una attività iniziale utile per iniziare la lezione. Ad esempio l’utilizzo del materiale non linguistico presente in ogni unità didattica rappresenta un punto iniziale molto utile per attivare le conoscenze dello studente. In queste occasioni viene richiesto l’attivazione del proprio mondo enciclopedico come elemento di pre-comprensione del lavoro. Una volta ultimata questa fase di riscaldamento scolastico possiamo porre al centro della didassi il momento di comprensione del testo con vari ascolti del materiale audio presente nel testo dell’unità didattica.
Durante quei momenti di ascolto viene richiesto da parte mia la scrittura delle parole chiavi o delle parole capite durante l’ascolto. Oppure viene richiesto di disegnare le parole che sono state capite o mimate alla fine dell’ascolto. Alla fine dell’ascolto, in funzione del livello degli studenti vengono poste delle domande di comprensione generale del testo da parte dell’insegnante oppure da parte di un gruppo di studenti ad un altro gruppo di studenti. La tipologia di queste domande verte sulle famose domande da giornalista, vale a dire: chi, perché, come, quando, dove, le motivazioni, il movente, i personaggi, il contesto extra-linguistico e il contesto linguistico.
Dopo la fase di ascolto con i suoi esercizi passiamo alla fase di produzione orale o di riproduzione orale del testo con la costituzione di vari piccoli gruppi in classe da costituire per svolgere le attività di role-play con la semplice riproduzione del testo possibilmente memorizzando il testo con una particolare attenzione nel ricreare un contesto fisico simile a quello preposto nel testo originale.
Una variante di questo testo può essere la riproduzione del testo scritto con delle varianti pensate dagli studenti.
L’ultimazione di questa fase di lavoro conduce al momento di fissazione degli elementi linguistici rinvenuti nel testo con degli esercizi di individuazione del materiale linguistico presente oppure di esclusione\inclusione del materiale linguistico, con l’uso in situazione di questo materiale linguistico. Questa prassi di usare il materiale linguistico nel contesto appropriato risulta molto importante nella mia didassi in quanto permette di calibrare al meglio il proprio agire linguistico.
Una volta conclusa la fase di ripasso degli elementi linguistici si può proporre un esercizio di controllo del lavoro compiuto in classe con un esercizio di sfida alla classe come ad esempio il gioco di chi risponde per primo.
giovedì 7 aprile 2011
LA NOZIONE DI PERSONA PER DURANTI, 2007
Il concetto di persona di Duranti si rifà a qualcosa degno di “rispetto” per riprendere i termini provenienti da Goffman (1959, 1967), Levinas (1980, 1982) e si ricollega all'idea di fiducia verso l'altro, da qui l'ipotesi di Duranti (2007) dove la nostra stessa rappresentazione della fiducia può variare tra le comunità linguistiche, vale a dire che il nostro “essere con e per” la persona varia a secondo delle norme comunicative presenti in una data comunità di parlanti.
CULTURAL SCRIPT DA ANNA WIERZBICKA
Il cultural script è da intendersi nella prospettiva di Anna Wierzbicka (1991) come una descrizione di presupposti di base sul come le “persone pensano” localmente durante certe interazioni sociali. Le persone portano con sé questi presupposti di base nelle loro interazioni quotidiane. Il cultural script non determina le interazioni individuali ma rappresenta piuttosto un dispositivo d'interpretazione e di valutazione del comportamento linguistico degli altri e di se stesso. Il cultural script è un retroterra di interpretazioni condivise da parte di un gruppo di parlanti e questi stessi parlanti possono aderire fedelmente al cultural script, manipolarlo, sfidarlo, sovvertirlo o adoperarlo in maniera creativa.
ETHOS FROM BROWN E LEVINSON Universals in language use: Politeness phenomena (1978: 248):
Ethos”, in our sense, is a label for the quality of interaction characterizing groups, or social categories of persons, in a particular society [ ....] In some societies ethos is generally warm, easy-going, friendly; in others it is stiff, formal, deferential; in others it is characterized by displays of self-importance, bragging and showing off [ ....] ; in still others it is distant, hostile, suspicious”.
LA CULTURA PER SPENCER-OATEY E JIANG
Il termine “cultura” secondo Spencer-Oatey (2005:108) rinvia ad un insieme di attitudini, credenze, convenzioni comportamentali, supposizioni di base e valori che sono condivisi da un dato gruppo di persone e che influenza il comportamento di ogni membro, così come l'interpretazione del comportamento di altri gruppi di persone.
Spencer-Oatey afferma che la cultura si occupa delle regolarità all'interno di un gruppo di persone e tali regolarità vanno di pari passo con la presenza di variabilità, pertanto le regolarità che costituiscono la cultura di un gruppo secondo Spencer-Oatey (2001, 2003, 2005) possono variare e vengono identificate dai seguenti elementi:
- supposizioni di base e i valori
- credenze, attitudini e ideologie
- leggi, regole, regolamenti
- scopi e missione
- obiettivi e strategie
- percezione del proprio ruolo nell'interazione, includendo i diritti e doveri collegati al proprio ruolo
- riti comportamentali, le convenzioni, le routine (linguistiche e non linguistiche), la loro comprensione e interpretazione
- artefatti e prodotti
Spencer-Oatey afferma che la cultura si occupa delle regolarità all'interno di un gruppo di persone e tali regolarità vanno di pari passo con la presenza di variabilità, pertanto le regolarità che costituiscono la cultura di un gruppo secondo Spencer-Oatey (2001, 2003, 2005) possono variare e vengono identificate dai seguenti elementi:
- supposizioni di base e i valori
- credenze, attitudini e ideologie
- leggi, regole, regolamenti
- scopi e missione
- obiettivi e strategie
- percezione del proprio ruolo nell'interazione, includendo i diritti e doveri collegati al proprio ruolo
- riti comportamentali, le convenzioni, le routine (linguistiche e non linguistiche), la loro comprensione e interpretazione
- artefatti e prodotti
ABSTRACT
La presente ricerca delinea un'analisi dell'atto linguistico del disaccordo, in una prospettiva sociopragmatica, con la finalità di stabilire delle differenze culturali tra parlanti italofoni e francofoni. Si è privilegiato il disaccordo come tratto saliente perché permette di analizzare la cortesia linguistica presente all'interno di un corpus di interviste televisive italiane e francesi. La ricerca è composta da una prima parte incentrata sulla ricognizione di vari modelli metodologici utili per l'indagine del fenomeno linguistico del disaccordo, mentre la seconda parte riguarda l'analisi del disaccordo segnalato all'interno del corpus analizzato. L'analisi, condotta in base ai principi sociopragmatici di Spencer-Oatey e Jiang, con l'utilizzo del modello della cortesia linguistica di Brown e Levinson, con gli innesti di Kebrat-Orecchioni, all'interno di un approccio etnopragmatico con i lavori di Duranti, mette in luce alcune diversità nella realizzazione del disaccordo tra parlanti francofoni ed italofoni. Queste differenze sono riconducibili, secondo la prospettiva adottata in questa ricerca, ad un ethos differente nelle due comunità di parlanti.
L'ethos francese permetterebbe una realizzazione più severa o aggravata del disaccordo in quanto vengono usate delle strutture linguistiche che non vengono percepite come lesive per la faccia positiva dell'altro parlante, mentre nei parlanti italofoni la produzione del disaccordo rappresenta quasi sempre una minaccia per la faccia positiva, soprattutto per le proprie capacità professionali e\o psicologiche. Questi risultati sembrano aderire ad una nozione dell'ethos fondato sulla considerazione o non-considerazione da parte dei parlanti italofoni, in cui viene prediletto il rispetto o non rispetto per il rapporto interpersonale tramite il riconoscimento o il diniego della realtà interpersonale dell'altro parlante. Invece l'ethos francese sembra volere mostrare una tendenza alla franchezza e all”engagement” attraverso il coinvolgimento emotivo dell'altro parlante durante lo scambio verbale dimostrando una maggiore disponibilità in termini di diritti interazionali tra i parlanti.
L'ethos francese permetterebbe una realizzazione più severa o aggravata del disaccordo in quanto vengono usate delle strutture linguistiche che non vengono percepite come lesive per la faccia positiva dell'altro parlante, mentre nei parlanti italofoni la produzione del disaccordo rappresenta quasi sempre una minaccia per la faccia positiva, soprattutto per le proprie capacità professionali e\o psicologiche. Questi risultati sembrano aderire ad una nozione dell'ethos fondato sulla considerazione o non-considerazione da parte dei parlanti italofoni, in cui viene prediletto il rispetto o non rispetto per il rapporto interpersonale tramite il riconoscimento o il diniego della realtà interpersonale dell'altro parlante. Invece l'ethos francese sembra volere mostrare una tendenza alla franchezza e all”engagement” attraverso il coinvolgimento emotivo dell'altro parlante durante lo scambio verbale dimostrando una maggiore disponibilità in termini di diritti interazionali tra i parlanti.
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