Way of thinking versus way of living.
Nella comunicazione interculturale possiamo vedere come lo spazio semantico ricoperto da una semplice parola possa essere differente nelle varie società o ricoprire degli ambiti che non sono previsti nella società di provenienza. La conoscenza del ruolo semantico e rappresentativo ricoperto da un lessema è molto importante per una sana comunicazione interculturale. Quello che varia da una comunità umana ad un'altra è la valutazione del comportamento delle altre persone alla luce di una valutazione di tipo morale, funzionale o culturale su quella persona o sull'interezza del gruppo.
Ad esempio per gli italiani sembra molto importante la personalizzazione delle relazioni interpersonali mentre le procedure più generalizzate sembrano causare molta irritazione al contrario della popolazione di lingua tedesca che preferisce le regole per sottrarsi all'arbitrarietà delle relazioni e delle situazioni. La relazione interpersonale implica la presenza di una dipendenza dall'altro interlocutore che non viene accettata ad esempio da parte del tedesco per via della responsabilità insita nella relazione interpersonale. In questo caso il tema sottostante è il bisogno di regole o di eccezione alla regola che emerge nella sua pienezza.
Oggi si vive in un mondo dove le persone hanno un orizzonte di vita molto distante tra di loro, in altri termini camminiamo tutti sul marciapiede della vita con un'andatura e con un passo che significa cose molto diverse. Ad esempio nella cultura italiana, gli imprenditori tendono ad apparire all'esterno come un gruppo umano portatore di vitalità e con un gusto pronunciato per l'azione.
I corpi armati come i carabinieri vogliono apparire molto sicuri di se stessi nello spazio pubblico.
I preti vogliono apparire come inoffensivi e privi di rischio per l'altro interlocutore come modo di apparire nello spazio pubblico.
Gli impiegati statali tendono ad apparire come un combinato di capacità di approfittare della vita senza rinunciare ad una critica e lamentela dell'esistente per rimarcare lo status di impiegato pubblico, come unico corpo sociale deputato a criticare in modo molto mitigato lo Stato.
I politici detti anche padreterni della repubblica sono coloro che vanno sempre dagli altri e quindi si mostrano sempre disponibili e al servizio degli altri come modo di ottenere onori da parte della società.
I docenti universitari vogliono conservare un grado apparente di libertà di parola all'interno della società mentre solitamente sono i più silenziosi in tante questioni del paese.
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In
intercultural communication we can see how the semantic space covered by a simple word can be different inside different societies or hold the
areas that are not covered by the former club. The
knowledge of the semantic and representative role played by a lexeme is
very important for a healthy intercultural communication. What varies from one human community to another is the evaluation of
the behavior of other people in the light of an assessment from a moral,
practical or cultural point of view of that person or to the entire group.For
example, Italians seems very oriented in customization of interpersonal
relationships while more generalized procedures seem to cause much
irritation as opposed to the German-speaking population that prefers the
rules in order to avoid the arbitrariety of relationships and situations. The
interpersonal relationship implies that there is an addiction that is
not accepted by the other party, for example by the German because of
the responsibilities inherent in the interpersonal relationship. In this case, the underlying theme is the need for rules or exception to the rule that emerges in its fullness.Today
we live in a world where people have a far horizon of life to each
other, in other words all of us walk on the sidewalk of life with a pace
and with a wheelbase which means very different things. For example in the Italian culture, business peoples tend to appear on
the outside with a strong sense of vitality with a pronounced
taste for action as a human group.Armed bodies like the police want to look very sure of themselves in the public space.The priests want to look as harmless and without risk to the other party as a way of appearing in public space.Government employees tend to look like a combined capacity to take
advantage of life without giving up with a sense of critique of the existing complaint
and to emphasize the status of civil servant, as the only social body
deputed to criticize with mitigation our Italian State in a steril way.Those politicians also called padreterni of the republic are those who always
go the other, and then you show always available and service to others
as a way of getting honors from the company.The university teacher or professor want to preserve an apparent degree of freedom of speech within
the society while they are usually the quietest in many issues of the
country.
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L'eterna questione linguistica dell'Italia ha cristallizzato sino ad oggi l'esperienza culturale di partecipazione del popolo italiano alla vita socio-politica del paese. In Italia esistono tante lingue così come esistono tanti popoli italiani, esiste un linguaggio tecnico dei baristi, delle pizzerie, del vestiario, della musica, dell'economia, della politica e dell'avvocatura.
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Lottare contro il risentimento
La reazione al risentimento tenuto dentro per tanti anni è una ultima richiesta di comunicazione mai avvenuto sino ad ora. Il mondo arabo e africano sono stati silenziati e ridotti a mera comunicazione di tipo diplomatica quando invece erano popolazioni intere che cercavano di entrare nella storia senza purtroppo trovar nessun tipo di interlocutore da parte occidentale. Da notare come l'assenza di un qualsiasi interlocutore asiatico nonostante il ruolo molto forte giocato dalla Cina e Corea nella vita economica del continente africano nella sua completezza. La risposta dell'Occidente è stata quella di impartire un mimetismo sociale molto forte ai primi migranti arrivati in Europa. I primi immigrati hanno accettato questo mimetismo sociale perché non avevano nessun tipo di aspettativa socio-culturali con il loro nuovo paese in quanto erano percepiti come migranti economici. Allo stesso tempo erano anche privati di ogni contatto con la realtà culturale del loro paese dato che non esisteva ancora la televisione satellitare. Oggi le generazioni dette di seconda o terza generazione di migranti è alla perenne ricerca di radici per affrontare questa eterna " de-territorialità" esistenziale.
La presenza stessa dei migranti ha spinto alcuni ad utilizzare il welfare come strumento di esclusione dal mondo del lavoro i figli dei migranti perché non erano accettati da parte della società dominante.
Se prendiamo il caso della società francese vediamo come l'elitismo di massa e la metodologia come modus vivendi ha avuto scarso rilievo per i tanti migranti che venivano da mondi culturali di tipo fenomenologici, ossia le impressioni e lo stupore sono percepiti come il metro di valutazione di ogni nuovo fenomeno sociale senza capire le cause e le correlazioni dei fenomeni. L'Europa, in preda alle sue paure, ha culturalizzato le ingiustizie o insuccessi mentre avrebbe dovuto socializzare le cause dei migranti. La reazione è stata di tipo culturale per nascondere l'insopportabile.
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L'intesa mentale come risposta inter-gender
L'assioma di partenza potrebbe recitare in questo modo: " solo l'unione dell'intesa mentale renderà l'uomo e la donna liberi di crescere nella propria relazione di crescita personale con se stesso e con gli altri senza aver l'eterno timore dell'abbandono. L'uomo sente di vivere in un mondo sociale, economico e culturale che ci abbandona di continuo rendendo insopportabile anche l'abbandono affettivo. In un mondo dove tutto è correlato, l'assenza di un tale riconoscimento della propria unicità spinge ad una ricerca perenne ma privi di scopi il proprio percorso di vita. Da questa situazione il passo è breve verso il nichilismo perché la propria vita non ha più un significato concreto e da qui nascono le prime forme di de-responsabilizzazione del proprio modo di vivere e di comportarsi tra le persone. Questa situazione meriterebbe sicuramente un processo di ricostruzione della fiducia tra le persone provenienti da vari orizzonti. La relazione odierna con i popoli della migrazione nasce praticamente con l'avvio della rivoluzione industriale in cui si annida l'inizio del colonialismo economico e culturale soprattutto. L'Europa non ha abbastanza spazio per il suo sviluppo economico e questo comporta l'inizio dei conflitti e della riscrittura dei confini. Quando manca lo spazio nasce il concetto di frontiera. Nel mondo odierno, l'Europa ha bisogno di creare uno spazio omogeneo per il commercio impedendo la possibilità di dumping sociale tra i vari paesi europei. Allo stesso tempo occorre uno spazio di omogeneità fiscale tra i paesi in modo da non porre in concorrenza gli Stati Europei creando una forma di continentalismo commerciale e fiscale de facto. Il reddito di cittadinanza sociale deve essere assicurato all'interno di tutta l'area europea per evitare di consentire forme di divario troppo ampi tra le varie popolazioni. Il continente europeo non può permettersi questa povertà perché necessita di una effettiva intersoggettività per potere stabilire un equilibrio tra le parti.
La competenza comunicativa interculturale
Per iniziare questo capitolo occorre spiegare il concetto di comunicazione in modo semplice, vale a dire la comunicazione significa scambiare messaggi efficaci per raggiungere uno scopo.
Quindi la comunicazione implica un atto volontario che avviene tramite lo scambio, ossia un mettere in comune. La comunicazione è quasi sempre dialogica anche quando appare monologica come nel caso della conferenza, il conferenziere tiene in considerazione il sorriso, lo sguardo degli ascoltatori, la loro postura, la presa di appunti o meno e così via.
I messaggi
Gli interlocutori parlano scambiandosi messaggi, cioè insieme complessi di lingua verbale e di linguaggi non verbali, come ad esempio gesti, grafici, icone, oggetti, indicatori di ruoli sociali, layout grafico. Solitamente in italiano, il messaggio orale viene creato in maniera cooperativa, gli interlocutori collaborano alla sua creazione, negoziano significati e decidono sull'uso dei linguaggi per giungere ad un messaggio conclusivo accettato da tutti. Anche durante una litigata ci sono elementi in comune, come ad esempio il fatto di essere tutti in disaccordo, la possibilità di andare sopra le righe, l'estremizzazione delle posizioni, il rischio di una conclusione traumatica dell'evento comunicativo.
Il messaggio scritto si caratterizza per lo sforzo di chiarezza da parte dell'autore nei riguardi del lettore implicito che ha in mente; al contrario il lettore deve sforzarsi di entrare nella mente dell'autore e cercare di cogliere i suoi scopi prima ancora che i suoi contenuti.
Efficaci nel raggiungere lo scopo
La comunicazione è perfetta quando entrambi gli interlocutori raggiungono il loro scopo. Tali comunicazione hanno luogo in un contesto situazionale che possiamo definire alla luce di alcuni elementi: il setting fisico ( una scuola, un bar, una strada); persone che provengono da culture diverse interpretano il setting secondo le regole e i valori della loro cultura. Una scuola, un ristorante sono concetti e contenuti diversi nelle varie culture, vi si vive e vi si agisce in maniera diversa.
Il tempo: il tempo pare una costante, ma in realtà è una variabile culturale e crea significativi problemi di comunicazione interculturale e organizzativa, come avviene con i temi quali la puntualità o lo spreco del tempo altrui.
Argomento: il tema degli argomenti è un fattore di rischio perché gli interlocutori possono ignorare che alcuni argomenti sono tabù in culture diverse dalla propria ( si pensi al tema dei soldi, o a quello della politica); oppure affrontare un tema di discussione senza tenere in considerazione che i valori, i software mentali che sottostanno all'argomento di cui parlano, non sono sempre condivisi nelle varie culture. Ad esempio il ruolo della donna può essere molto diverso nelle varie culture. Tali fattori possono provocare incidenti involontari.
Il ruolo dei partecipanti in termini di gerarchia e di relativi segni di rispetto: è uno dei problemi più evidenti della comunicazione interculturale ( si pensi alle forme di saluto e di rispetto verbali come l'inchino che determina dei ruoli gerarchici).
Lo scopo dei partecipanti, con i loro scopi dichiarati o impliciti in una data comunità; ci sono anche scopi dichiarati ma non veri in quanto fanno parte solo di convenzioni sociali, di sistemi di buona educazione; ad esempio la domanda " come stai?" non ha come scopo informarsi sulla salute dell'interlocutore ma è un semplice saluto.
Atteggiamenti psicologici che i partecipanti hanno nei confronti degli interlocutori, della loro cultura, della loro azienda, istituzione o università: sarcasmo, ironia, rispetto, ammirazione, diffidenza emergono anche se non vogliamo nel testo linguistico e soprattutto nei linguaggi non verbali, per cui informano l'interlocutore su atteggiamenti che certo non si vorrebbero comunicare.
Atti comunicativi: questi costituiscono la dimensione tattica, immediata della comunicazione come il salutare, ringraziare, chiedere, ecc) e mosse comunicative che sono di livello strategico superiore ( attaccare, difendersi, interrompere, ecc) ciascuna mossa e ciascun atto hanno una serie di parametri valutativi propri delle singole culture: " scusarsi" è generalmente una mossa gentile in Europa, mentre può risultare molto spesso una drammatica perdita della faccia nel mondo arabo e in parte anche in sud America.
Testo linguistico è da considerarsi alla luce degli elementi prima menzionati per capire bene il suo senso.
I messaggi extralinguistici sono rappresentati dai gesti, dalla mimica facciale, le distanze interpersonali, le distanze tra le persone, il vestiario, i regali sono spesso fonte di gaffe o di veri e propri incidenti comunicativi.
Generi comunicativi e norme sociali: ci sono degli eventi ritualizzati ( una cena formale, una conferenza, una riunione di consiglio amministrativo, una presentazione) che ogni cultura gestisce secondo regole proprie, la cui mancata conoscenza può portare a situazioni spiacevoli.
Problemi interculturali legati alla lingua
La lingua è da subito sentita come un rumore, composto da parole, espressioni della grammatica e da come vengono strutturati i nostri testi, vale a dire la parte linguistica di un evento comunicativo.
Si parte dall'idea che l'abito fonologico fa il monaco. Ad esempio un inglese che sente parlare due italiani in modo animato pensa che stiano litigando. Il tono di voce può dare l'impressione che una persona sia aggressiva o rinunciataria, calma o irritata. Nell'area del mediterraneo, un tono di voce alto può indicare un senso di partecipazione ee coinvolgimento. Il tono di voce calmo degli italiani non è comunque tanto gradito nel nord europeo dove si diffonde sempre di più la tendenza a " sussurare" all'americana. Quindi gli italiani sono percepiti come aggressivi in termini di abito fonologico. Il tema della sovrapposizione delle voci tra vari interlocutori e l'interruzione è legato alle strategie di politeness e allo status, e quindi alla nozione di gerarchia. Nel mediterraneo, la sovrapposizione è accettata mentre viene vietata in quasi tutte le altre culture.
Secondo Gannon la comunicazione degli italiani può descriversi come un'opera lirica in cui il parlare insieme viene considerato come normale, come appunto lo sono un duetto o quartetto in un melodramma.
L'alta velocità del parlato di un madrelingua è una sorta di violenza sull'interlocutore non di madrelingua e può quindi scatenare reazioni negative: gli inglesi e gli americani paiono non accorgersi di questo e parlano rapidissimi mentre gli italiani e i cinesi che parlano con uno straniero si sforzano di parlare lentamente e di essere collaborativi.
La richiesta di rallentare è una strategia molto abile per passare dal " cosa" si dice al " come" riducendo il divario tra madrelingua e straniero.
La scelta delle parole e degli argomenti è un tema molto importante nella comunicazione interculturale
La scelta delle parole è molto importante in una cultura come quella giapponese dove esistono dei verbi " onorifici" per parlare con l'interlocutore e verbi " auto-dispregiativi" da usare per chi parla.
Il problema può essere ancora rilevante in inglese quando si parla di argomenti tabuizzati come le parole legate alla sessualità o alla politica; Gli argomenti stereotipati suscitano sempre il risentimento da parte di chi non si sente rappresentato dallo stereotipo.
Ad esempio nel sud-est asiatico, la richiesta incessante di precisione si scontra con la tolleranza per l'ambiguità intesa come una capacità di leggere tra le righe. In Oriente la tolleranza per l'ambiguità è un tratto culturale, un tratto psicologico della popolazione.
Il lessico scientifico per alcuni viene visto come una esibizione di uno status con l'intento di comunicare un'immagine positiva e moderna di chi parla e ne attesti l'appartenenenza alla corporazione.Nel contesto francofono questo comportamento ha un effetto quasi ridicolo per l'interlocutore francofono.
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