Salvare l'Italia senza gli italiani.
Da alcuni anni possiamo dire che
l'azione del governo è soltanto incentrata sulla creazione di un
messaggio da parte dei media di tipo rassicurativo con l'aiuto o la
completa complicità da parte di media asserviti a questa nuova causa
nazionale, ossia l'Italia è salva e le cose andranno meglio anche
per gli italiani nel prossimo futuro. Di fatto questa comunicazione
rappresenta una forma di sequestro del presente poiché non compare
mai l'urgenza del quotidiano a causa dell'aumento della distanza
sociale tra i vari corpi sociali del paese sempre più sfilacciati.
In soldone non esistono più i corpi intermedi e tutto è raccolto
nel binomio governo e comunicazione mediatica come sistema di
gestione del paese senza mai volere mettere piede sul terreno. Il
terreno diventa il nemico del politico italiano e del politico forse
tout court. A mio modo di vedere è chiaro che azione di governo fa
sempre più rima con azione mediatica lasciando nel vuoto sociale,
economico e politico intere fasce di popolazioni. Il governo crede
che la sola comunicazione di tipo verticistica sia sufficiente per
tenere insieme il paese non capendo l'urgenza di ridurre le distanze
sociali aumentate nell'ultima decade. L'assenza di critica e di
dissenso non gioverà al paese per potere effettivamente ripartire se
non si intende il dissenso come un atto di amore radicale per la
propria comunità nazionale, regionale e continentale. Il viaggio è
molto lungo ma questa è la strada da percorrere.
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