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mercoledì 25 novembre 2020

Analisi culturali dell'articolo " Movimento 5 S, l'enigma del non partito" di Ilvo Diamanti

 Questo lavoro nasce dall'intento di analizzare le dimensioni pragmatiche presenti nell'articolo di Ilvo Diamanti intitolato "Movimento 5 S, l'enigma del non partito". Questo titolo rappresenta una forma di minaccia per il bisogno di faccia positiva di questo partito denominato Movimento 5 Stelle. Questo movimento politico M5S viene detto "enigma" come partito che accetta di vivere all'interno di una dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza. Il " non partito" è la possibilità di accettare in pieno la Massima di Maniera, ossia si accetta in pieno l'oscurità e l'ambiguità. Le elezioni in Emilia-Romagna hanno avuto effetti " nazionali" inteso come dovere della politica di guadagnare faccia positiva ( bisogno di riconoscimento) da parte della politica per evitare l'incertezza culturale nel decifrare gli eventi locali. Quindi potrebbe essere vista come una forma di violazione della Massima di Quantità perché il proprio contributo informativo non è informativo abbastanza alla luce del principio di cooperazione di Grice. Questo è un modo per dare faccia collettiva alla politica che ha sempre l'interesse di uscirsene dalle piaghe dell'incertezza. Questo sembra essere il suo dovere per ottenere faccia positiva di fronte ai tanti costi per la sua faccia negativa ( bisogno di mantenere la propria autonomia) presenti nei vari territori. Al contrario, i cittadini nelle loro azioni di votare localmente hanno un'altra valutazione della realtà maggiormente in sintonia con il bisogno di un forte evitamento dell'incertezza e un bisogno di votare "politici" che mostrano di essere vicini e competenti agli occhi della popolazione. Le popolazioni cercano una massima di qualità ( dicci il vero) nei confronti del mondo politico, il quale sul piano nazionale si mostra distante dai bisogni della popolazione. Questa distanza sociale consente di mantenere il paese collegato ad una dimensione culturale di " alto indice di distanza sociale". Questi due piani sono molto diversi e producono risultati elettorali differenti. Ognuno viola la sua massima di qualità e entrambi guadagnano faccia in direzioni opposte e contraria. Queste discrepanze colpiscono il Movimento 5 Stelle che avrebbe bisogno di essere fedele alla massima di qualità sia sul piano regionale, nazionale e europeo. Questa assenza è una forte minaccia per il bisogno di faccia positiva del partito. L'articolo di Ilvo Diamanti menziona il capo politico Di Maio mostrando come il partito sia diventato di tipo verticistico e non di tipo " paritario". Questo rappresenta una dimensione essenziale del mondo partitocratico, ossia una forte distanza sociale al suo interno e un forte bisogno di evitare l'incertezza. In altri termini, il partito conquista faccia se il suo leader riesce a trovare un modo per essere in luce dentro il partito. Insomma massimizzare i benefici del capo e minimizzare i benefici per la base del partito e per il suo elettorato è spesso la chiave per interpretare quello che succede nel mondo politico italiano e pertanto anche all'interno del M5s. In definitiva, la massima di qualità viene sacrificata per salvare la massima di tatto ( massimizza i benefici per il capo politico e massimizza i costi per la base del partito) nei riguardi del capo Di Maio. Per ottenere dei benefici e faccia positiva da parte del M5 bisogna rimanere un "non-partito" violando de facto la massima di qualità ( dicci il vero) perché il M5 è un partito a tutti gli effetti. Quindi sono cambiati gli elementi della scena culturale del partito e dei suoi partecipanti, in cui si interpretano gli eventi in modo simile ad un partito tradizionale. Questo comportamento del M5 è una grossa minaccia per il bisogno di faccia positiva dei suoi elettori mostrando in questo modo l'abitudine della politica di usare il suo forte grado di imposizione una volta al potere per ricreare una vera spaccatura in termini di distanza sociale con il suo elettorato. Il M5 come " non-partito" in sintonia con una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" e per tornare a creare un'adesione culturale ad un minimo di "orientamento temporale a lungo termine", vale a dire introdurre una dimensione culturale completamente assente nella programmazione collettiva presente nel mondo politico italiano. Il motore della politica del M5s si è concentrato nell'attaccare i partiti come modalità per guadagnare faccia positiva nei confronti dei politici portatori di una tale distanza sociale come risultato di una incapacità di stare vicini ai bisogni dei cittadini. In definitiva è un movimento che intende guadagnare faccia politica a discapito degli altri partiti riducendo la distanza sociale con l'illusione della rete internet. Oggi il partito di Di Maio aderisce ad un debole evitamento dell'incertezza mentre all'inizio il partito M5 nasceva da un bisogno di forte evitamento dell'incertezza per ridare faccia collettiva positiva a tante persone che sentivano e continuano a sentire la politica dei partiti come una continua violazione delle massime di qualità, vale a dire vedere il contributo dei politici come troppo oscuro, ambiguo e poco pertinente.

 I temi prediletti del M5 all'inizio del loro percorso politico erano temi ambientali e di legalità. Questi erano temi che possedevano una dimensione temporale a lungo termine mentre oggi il partito si mostra legato ad un orientamento temporale a breve termine come tutti i partiti legati ad ottenere dei risultati di natura comunicativa in tempi brevi come modalità di guadagnare faccia positiva per il partito. I progetti a breve termine consentono in modo illusorio di ridurre la distanza sociale tra la politica e gli elettori. Il M5s vuole essere una forte minaccia per la difesa della faccia negativa collettiva di tanti partiti politici. Questo partito definito da Pierre Rosonvallo "contro la democrazia" prova a riportare la Massima di maniera al potere per evitare l'ambiguità e l'oscurità come tratti tipici del mondo politico. Il forte evitamento dell'incertezza è la dimensione essenziale con la riduzione della distanza sociale e la creazione di un partito con temi politici legati ad una dimensione temporale a lungo termine. Questo nuovo grado di imposizione presente nella politica del Movimento 5s è legato al concetto di una democrazia del controllo e della sorveglianza come "totem o fetici" del partito. In sostanza, l'elettorato italiano ha cercato di massimizzare i propri benefici a discapito dei partiti tramite l'adesione al partito del M5s con la sua apertura alla partecipazione dei cittadini come forma di riduzione della distanza sociale, con il potenziamento della faccia collettiva di questi nuovi attori-partecipanti nella scena politica italiana. In termini di analisi della cortesia linguistica si potrebbe dire che il controllo e la sorveglianza sono forme di forte grado di imposizione da parte del partito con la conseguenza di ridurre la distanza sociale tra la politica e la popolazione. Il M5s diventa un modo per aumentare la dimensione di diritto nel corpo elettorale italiano con il tentativo di riportare un'adesione ad una massima di qualità da parte dei politici del M5s contro gli altri partiti percepiti come non rispettosi della massima di qualità. Lo scopo del M5s è quello di massimizzare la faccia collettiva degli elettori e degli stessi membri del partito con l'ausilio della democrazia diretta come modalità per ridurre la distanza sociale in termini di allontanamento del concetto di gerarchia intesa come ineguaglianze esistenziali per dirigersi verso una gerarchia dei ruoli, la quale viene stabilita per convenienza. La democrazia diretta è concepita come un modo per avere una maggiore adesione ad una dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza perché si vuole lottare contro l'insicurezza e promuovere l'idea di competenza all'interno della cittadinanza come tratto invece presente nella dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza. La dimensione di tipo collettivismo viene potenziata perché si sviluppa un " noi coscienzioso" della propria appartenenza. La dimensione di tipo " soddisfatti" sembra essere significativa per il M5s perché si aumenta la sensazione di controllo della propria vita così come la libertà di parola dal basso sembra un dato molto rilevante in questo partito. Tuttavia, la dimensione soltanto di natura "telematica" ha mantenuto inalterato la distanza sociale tra il potere e gli elettori del M5 perché la distanza telematica viene ridotta nello scambio immediato online ma la distanza fisica dei corpi resta il dato insuperabile come elemento di criticità per capire la mancanza di successo del partito M5s nelle varie elezioni comunali, regionali ed europee. La democrazia diretta è un modo per indicare un atto linguistico di tipo " dichiarativo" perché intende esercitare un suo potere all'interno di un ambito istituzionale. Allo stesso modo è un atto linguistico con una valenza di tipo "rappresentativo" perché enuncia una realtà in base alle proprie credenze ma poi si è incapaci di tradurla in realtà. Insomma è una forma di promessa che non viene mantenuta da parte del partito M5s. Parlare di " democrazia diretta" è un modo per ottenere dei benefici per il bisogno di faccia positiva del M5s creando un effetto annuncio in sintonia con la massima di maniera intesa come modalità di evitare l'oscurità e l'ambiguità della politica. Soprattutto si vuole creare una nuova scena culturale con l'entrata della democrazia diretta creando in tal modo una nuova concezione dell'elettore " telematico". L'opposizione è legata alla democrazia rappresentativa, la quale rappresenta una minaccia al bisogno di riconoscimento in termini di faccia positiva da parte di cittadini troppo rilegati all'interno di una difesa diventata inutile della loro faccia negativa. Questa democrazia rappresentativa evidenzia la distanza sociale con gli elettori, un debole evitamento dell'incertezza da parte del potere di fronte al bisogno di massima di qualità, quantità, relazionale e di maniera richiesta da molta parte del popolo. Tutte queste violazioni sono la manifestazione di un forte grado di imposizione presente da parte del potere politico in termini di cortesia linguistica dove i cittadini perdono faccia positiva e la politica si mantiene nella difesa della propria faccia negativa. Questa democrazia rappresentativa ha la funzione di ricollocare la politica italiana dentro una scena politica tradizionale. Questa democrazia di tipo " rappresentativa" non è rappresentativa in termini di dimensione culturale di tipo " collettivismo" in cui prevale un " noi di tipo coscienzioso" perché si affida agli eletti il potere di decidere quindi un senso di adesione di tipo " out-group" al resto della popolazione. Quindi è un gruppo esterno che usa il suo grado di imposizione dovuto alla sua distanza sociale. Questo dato di distanza sociale insito tra eletti e elettori è il punto di critica del sistema politico italiano così come l'assenza di un orientamento temporale a lungo termine nella vita politica italiana con o senza il M5s. Gli eletti sono percepiti come portatori di uno stile comunicativo di tipo " freddo,distante" mentre il popolo degli elettori è alla ricerca di uno stile più coinvolgente, caloroso della politica nei confronti dei problemi della popolazione. 

Gli elettori cercano degli eletti con uno stile umile, modesto, cordiale per segnalare la loro riduzione di distanza sociale con il sentire della gente comune. Questa dimensione tradizionale della politica viene vista con sospetto da parte del M5s perché si percepisce come un partito "innovativo", quindi portatore potenzialmente di un orientamento temporale a lungo termine fondato sul concetto di " non-partito" intesa come unico modo per riconquistare la faccia positiva degli elettori, i quali hanno il diritto di ritrovare fiducia nei confronti della politica tramite l'adesione al M5s. Il partito con una vocazione nel ridare fondamenta alla massima di qualità per massimizzare i benefici comunicativi del suo elettorato. In sostanza, il M5s rimane nella categorizzazione dell'atto linguistico di tipo " rappresentativo" con una sua semplice formulazione delle sue credenze incapace di diventare nel tempo un atto linguistico di tipo " dichiarativo", ovverosia un partito veramente capace di esercitare un potere all'interno dell'ambito istituzionale. In fondo, il suo messaggio non riesce a modificare la scena culturale della " politica italiana" percepita come lo scopo principale del M5s. Il M5s come " non partito", amplificatore della sfiducia verso gli elettori con un viaggio verso la democrazia diretta. Di fatto, il M5s non sono un altro polo ma sono contro gli altri partiti come raison d'être iniziale. Questo è il loro problema quando si trovano ad affrontare le competizioni elettorali locali e regionali mostrando l'impossibilità di ripetere i risultati delle elezioni nazionali. Oggi questo M5s è diventato un partito secondo l'opinione dei suoi elettori mettendo in luce una profonda violazione della massima di qualità insita in un movimento "non-partito". Questo "non-partito" è diventato il partito con più deputati dentro il parlamento diventando una vera contraddizione in termini. Oggi il Movimento 5s è in crisi perché non ha più il monopolio dell'anti-politica come modalità per dare faccia positiva agli elettori poiché questo campo è occupato dalla Lega di Salvini e da Fratelli d'Italia. Di fronte alla Lega, il M5s è un "non-partito incompiuto", quindi una forma di aborto politico per dirla in modo ruvido. Infatti, per il movimento essere "anti-politica" significava potenziare la faccia positiva degli elettori con l'intento di ridurre questa infinita distanza sociale tra politica e società civile. I partiti in Italia si identificano tutti con il loro capo mentre il M5s di Di Maio e Crimi vive la presenza di grosse ombre come quelle di Grillo e Casaleggio junior. Questa accettazione di essere un partito sembra essere una grossa minaccia per la faccia negativa degli elettori del M5s ma potrebbe diventare un beneficio se il M5s riuscisse a ritrovare un'adesione con la massima di qualità e di relazione offrendo un contributo veramente rilevante nel suo tentativo di cambiare la scena culturale della politica italiana usando con forza la massima di qualità come strumento di lotta contro una politica dell'ambiguità e dell'oscurità.

 


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