martedì 23 ottobre 2012

RAGIONI PER CREDERE NELLA NUOVA LIBIA


La nostra comprensione limitata della Libia continua fino a questo giorno. I media stranieri si concentrano soltanto sui vari filoni in comune con gli altri paesi del mondo arabo come ad esempio: la primavera araba,  lotte intestine, governi instabili, estremisti, in particolare gli estremisti islamici, e la grande incertezza circa  il futuro.Queste sono preoccupazioni molto reali e sono presenti in maniera centrale nella Libia odierna. L'attacco al consolato americano a Bengasi dimostra in maniera chiara che tutti questi problemi sono molto reali.

Tuttavia, non tutti i paesi arabi vanno visti come simili, e quello che ho visto con i miei occhi in Libia suggerisce che ci sia qualcosa di speciale in questo paese, qualcosa che mi fa credere nel futuro della nazione.

I libici che ho incontrato hanno il forte desiderio di uscire dal loro isolamento e dalla lunga oppressione del regime di Qaddafi. Vogliono dare valore alle loro lotte e alle numerose difficoltà sopportate nel corso degli ultimi 40 anni con la costruzione di uno stato indipendente e prospero.

Dieci anni di esperienza con la ricostruzione post-bellica in Iraq e in Afghanistan mi hanno insegnato che la realizzazione di questo sogno sarà un processo lento e difficile. Tuttavia, nei miei incontri con i ministri del governo e leader civili, è diventato chiaro che i libici condividono un obiettivo di progresso nazionale, e il desiderio di farlo in modo serio e ponderato.

Piuttosto che andare di fretta con la ricostruzione sporadica e con l'avviamento di nuove attività di sviluppo, il governo ha cercato di imporre dei piani strategici che corrispondono ai singoli progetti in una serie di obiettivi a lungo termine.

E ' estremamente difficile mantenere questo approccio di fronte al malcontento generale e al desiderio post-rivoluzionaria del popolo libico per il progresso. Sarebbe molto più facile investire dei soldi nelle diverse tribù e nel miglioramento delle regioni esigenti.

Tuttavia, il governo transitivo ed ora il nuovo primo ministro Mustafa Abushagur stanno mettendo le basi in ogni settore nevralgico della società libica come la salute,  il lavoro e l'occupazione giovanile.

I ministri e il personale più anziano che ho incontrato voglio sapere come specifica attività di inserirsi in esercizi di pianificazione più ampie, come contribuiscono ai bisogni immediati, mentre plasmare il futuro della Libia. Per esempio, come potrebbe sostenere nuove strutture della gioventù opportunità economiche per le future generazioni di libici in tutti i 46 distretti?

Questa attenzione a lungo termine è sostenere lo sforzo del governo di mantenere l'identità fortemente diviso tra fazioni libico uniti sotto un'unica bandiera nazionale. La gestione delle elezioni, la distribuzione di nuovi progetti e lo sforzo lungo e lento a portare milizie sotto il controllo unificato sono sfide incredibilmente difficili, in particolare quando Gheddafi ha lasciato poche istituzioni forti nel governo per svolgere questo lavoro.

A differenza di Iraq, che ha avuto una lunga storia di governo centrale forte, il nuovo governo libico deve plasmare un'identità con un patrimonio molto più frammentato. La capacità del nuovo governo si potrà vedere nella sua capacità di soddisfare le esigenze delle persone così come nel capire se i libici vorranno vivere e credere in uno stato unitario con un suo governo nazionale oppure tornare alle identità settarie o tribali. La sfida è veramente ardua per il nuovo governo libico e i suoi alleati sono veramenti pochi in questo periodo storico dove i paesi del golfo come il Qatar da una parte finanziano la ricostruzione ma allo stesso tempo finanziano la presenza o il mantenimento di organizzazione salafiste.

La Libia non dovrà seguire un modello specifico, né quello dell'Iraq, della Turchia o degligli Emirati ma dovrà compiere un percorso specificamente libico cercando di ottenere nella comunità internazionali degli esempi di " building State" validi alle idee del popolo libico.

Le contro-proteste a Bengasi dopo la morte dell'ambasciatore degli Stati Uniti mi sono sembrate essere l'unico esempio di questo tipo di anti-estremismo presente nella città di Bengasi. La comunità internazionale, composta da una pluralità di interessi non sempre convergenti dovrà provare ad aiutare quei libici che vogliono uno stato moderno, unitario e rappresentativo. Sostenere una tale visione è una ragione sufficiente per me per continuare a tornare nella Libia libera.

Articolo tratto dal Libya Herald del 29 Settembre 2012 e scritto da
Andy Griminger , Vice Presidente della Management Systems International (MSI) e Direttore di MSI Libya.

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