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lunedì 16 novembre 2020

Analisi di un dialogo alla luce della cortesia linguistica

Analisi di un dialogo alla luce della cortesia linguistica.

 

L'analisi di questo dialogo prende le mosse dal bisogno di usare i metodi della pragmatica linguistica in senso ampio per analizzare i dialoghi presenti nei manuali di lingua italiana per stranieri. In questo caso viene realizzata un'analisi su un dialogo intitolato " un esame difficile" collocato all'interno del libro Progetto Italiano 2.

 

 Angelo, Angelo come richiamo della persona con funzione fatica poiché chiamare a sé una persona serve per ridurre la distanza sociale facendo ricorso alla cortesia linguistica.

Che c'è Matteo? Perché gridi così? Questo enunciato potrebbe essere interpretato con un effetto di ridimensionato dell'eccesso di cortesia positiva. Pertanto è una forma di minaccia per il diritto di associazione da parte di Angelo. Poi questa è una domanda retorica intesa come una Massima di maniera secondo Grice (1975) con un forte evitamento dell'incertezza.

La replica di Matteo sarà " finalmente ti trovo" è un modo per non pagare altri costi per la propria faccia positiva. Il verbo " senti" rappresenta il modo di fare una richiesta esplicita con un certo grado di imposizione. Inoltre questa richiesta viene realizzata con una verifica come forma di mitigazione.

Ad esempio la replica dello studente Matteo " a pieno voti" illustra una conferma come forma di valorizzazione della propria faccia. E' una forma di accettazione dell'adesione alla richiesta e pertanto è un modo per ottenere dei benefici per la propria persona.

La replica con " caspita, bravo" come forma di complimento con la possibilità di concedere faccia positiva a questo rappresenta una forma di minaccia per la faccia negativa di Matteo. L'atto linguistico della richiesta viene compiuto con una giustificazione. Tale richiesta viene compiuta con una giustificazione. Tale richiesta viene realizzata creando una contestualizzazione di tipo giustificativa e poi con l'uso dell'avverbio " assolutamente" come grado di imposizione per rendere più complicato la possibilità di rifiutare tale richieste. Angelo risponde con " Purtroppo" come avverbio di tipo negativa nella sua funzione di rammarico. Quindi l'informazione del suo rifiuto viene offerta subito all'interno del dialogo creando subito una forma di minaccia per la faccia positiva dell'interlocutore, il quale aveva creato un certo contesto per rendere più forte il suo atto linguistico. L'atto commissivo della " promessa" precede il rifiuto perché l'impegno della promessa è stato offerto in anticipo. Il pronome " li" ricopre la funzione di mitigazione evitando la ripetizione del soggetto del contendere in modo tale da evitare di fare pagare troppi costi alla faccia positiva dell'altro interlocutore. Il dialogo prosegue con " porca miseria. E adesso che si fa?" Il suo rifiuto rappresenta una grossa minaccia per la faccia positiva di Matteo. La domanda retorica serve per ottenere qualche suggerimento da parte dell'altro interlocutore. Angelo formula un primo atto linguistico come forma di giustificazione del suo comportamento. Scusami è un atto commissivo espresso perché non si intende pagare dei costi elevati per la mia faccia positiva, ossia Angelo non intende proprio pagare troppi costi. Poi propone una alternativa come forma di interessamento e quindi di valorizzazione della faccia positiva dell'altro mostrando di cercare di minimizzare i vantaggi per se stessi e cercando di avvertire i benefici dell'altro interlocutore. Le domande di tipo retoriche sono dei segnali di forte evitamento dell'incertezza da parte dell'interlocutore. Pronto Buongiorno dopo la forma di identificazione del parlante viene segnalato una forma di interessamento per valorizzare la faccia positiva della persona interpellata. Matteo Baretti non viene riconosciuto subito e questo è una forma di minaccia per la faccia positiva di Matteo. Poi in seguito avviene la giustificazione per riparare al mancato riconoscimento iniziale e poi il saluto di rito di interessamento di tipo fatico-ritualistico " come va?" " bene, bene" ratifica l'interessamento e poi si entra nel merito indicando l'elemento che mette in crisi la propria faccia negativa, ossia il rischio di perdita della faccia. Il riconoscimento è importante per la valorizzazione della propria faccia positiva. Il rischio è legato alla nominalizzazione del tema come la letteratura del 900. Stella risponde con una richiesta di verifica per comprendere la forza concreta della richiesta. Quindi è una richiesta di conferma. Si ratifica e poi si giustifica la propria telefonata con una forma di massimizzazione dei propri interessi con una spiegazione di tipo esplicita. Il verbo sapere " so" è un elemento di conferma della propria richiesta in modo da creare un grado di imposizione più elevato in modo da rendere più difficile rifiutare una richiesta: la richiesta viene svolta con un condizionale per mitigare l'atto linguistico come una possibilità e non certo una certezza nella richiesta. Quindi è una richiesta fatta con uno stile da cortesia positiva mitigata dal condizionale. Stella risponde con " incredibile" inteso come effetto stupore in termini di valorizzazione della propria persona perché sono tanti interessanti ai propri appunti. È una forma di valorizzazione della propria persona. La giustificazione del proprio stupore offrendo elementi di contestualizzazione: la stessa richiesta fatta da parte di altre persone come forma di rifiuto in modo indiretto come forma di mitigazione nel rispondere all'atto linguistico delle richieste da parte di Matteo. La conseguenza è il rifiuto ma viene di nuovo una soluzione alternativa per evitare una totale incertezza. Questo dell'incertezza da sconfiggere è un tratto molto presente nella cultura italiana. Le rassicurazioni sono una modalità per concedere faccia positiva all'interlocutore. Inoltre sono elementi in sintonia con la massima di relazione e con il bisogno di rendere il proprio contributo rilevante come atto linguistico. Matteo risponde con un " meno male" come modo per evitare di ratificare dei costi elevati per la sua faccia negativa. La sua richiesta compiuta con un basso grado di distanza sociale perché sono tra " pari" è realizzata con un grado di imposizione abbastanza forte perché è una richiesta che intende avere una sola risposta positiva, vale a dire una risposta positiva. Inoltre vuole evitare un forte evitamento dell'incertezza per avendo accettato di telefonare e pertanto deve accettare un debole evitamento dell'incertezza. " non ne so proprio niente, è una forma di accettazione nel pagare dei costi per la propria faccia negativa. La minimizzazione delle richiesti compiute da parte di Matteo spinge ad una risposta positiva da parte di Matteo ma serve un atto linguistico d'impegno per modificare il futuro con la promessa di restituire gli appunti rapidamente. La restituzione è una forma di riparazione per recuperare la faccia perduta. Matteo afferma " non ti preoccupare non ci sono rischi" come forma di evitare la minaccia nei confronti della sua faccia positiva perché il rischio è minimo con la promessa che rappresenta una forma di valorizzazione e responsabilità per la propria faccia positiva. Il " grazie mille" è un modo di accettare di pagare dei costi interazionali offrendo un ringraziamento come atto espressivo per accettare l'offerta di Stella.
Il dialogo tra lo studente e il professore Giannini rappresenta una situazione interazionale con molta distanza sociale e con un grado di imposizione elevato nell'ambito culturale italiano. Il prof Giannini inizia con la congiunzione " allora" per collocare l'inizio di un evento linguistico e per segnare un confine linguistico con la situazione contestuale precedente. L'enunciato è una forma di minaccia al bisogno di faccia negativa da parte dello studente. Lo studente viene indessicalizzato come signor Baretti e la domanda rientra nell'atto linguistico come forma di verifica per evitare di compiere un falso passo iniziale. Lo studente Matteo ratifica e paga il prezzo della minaccia per la sua faccia negativa. Va bene sarà la ratifica compiuta in modo breve. Dunque è una congiunzione per segnalare l'inizio effettivo del colloquio con una domanda molto ampia per consentire all'interlocutore di potere guadagnare faccia positiva, ossia vuol fare guadagnare dei benefici allo studente. Lo studente inizia con una esitazione " .... e" perché sta per perdere la faccia positiva nuovamente. Lo studente adopera il titolo onorifico " professore" come tentativo di mitigare e guadagnare un po' di benevolenza nei confronti del professore. Lo studente compie un atto commissivo come " mi scusi" e produce un'affermazione che descrive la situazione in preparazione da parte dello studente. L'uso dell'avverbio " affatto" indica una distanza notevole tra la domanda del professore e il candidato studente. Il professore replica con uno stupore nella risposta mostrando la replica dello studente come non pertinente in termini di massima di relazione perché non sono atti pertinenti alla situazione. Il professore afferma che " ve ne ho parlato più volte" come forma di massima di pertinenza e non intendo pagare dei costi per la mia faccia negativa con le affermazioni dello studente. Lo studente risponde con " davvero non me l'ha detto nessuno". Questa espressione dello stupore permette di mettere distanza tra sé e la situazione come tentativo di ridurre i costi da subire in questo genere di interazione di tipo asimmetrico. Lo studente affermando " non me l'ha detto nessuno" non intende pagare costi per la sua faccia positiva e voglio fare pagare dei costi ad una terza persona non nota usando una massima di maniera infelice perché non è pertinente come risposta dimostrando di rifiutare i propri doveri interazionali. Il professore risponde con una domanda retorica per fare capire l'infelicità dell'atto linguistico di tipo giustificativo e inutile. La spiegazione del docente è un tentativo di fare pagare dei costi alla faccia dello studente. Questa è la forza illocutiva nel dire questo. Lo studente afferma " nessuno mi ha detto" quindi è una risposta di tipo indiretto come atto linguistico di tipo espressivo perché mostra il suo stato emotivo di fronte alle domande del docente. Il docente continua affermando " andiamo avanti" intesa come non volontà di perdere troppo tempo vista la distanza sociale tra i due interlocutori. Il tema successivo è espresso senza la domanda per evitare di perdere la faccia negativa da parte del docente con la semplice richiesta " Antonio Tabucchi" per rendere minimo il suo atto di richiesta. Lo studente Matteo replica offrendo come risposta il rifiuto di pagare dei costi per la propria faccia positiva di fronte alle sue risposte cariche di costi molto elevati per la sua faccia positiva. Inoltre sono risposte che non seguono la massima di maniera perché non sono pertinenti e sono atti infelici perché non rispettano il patto comunicativo tra un docente e uno studente all'esame. Lo studente deve rendere il suo contributo informativo al massimo in sintonia con la massima di quantità. Lo studente usando nel suo enunciato il verbo " notare" compie un atto linguistico di tipo espressivo perché descrive e forse denuncia la sua situazione di non preparazione dicendo: " nessuno, me l'ha fatto notare, non è colpa mia" questo enunciato è un atto espressivo per mostrare una non disponibilità nell'accettare di pagare dei costi per la sua faccia positiva. La sua replica non è pertinente rendendo di fatto la sua massima di relazione non valida. Il suo comportamento linguistico è quello di coloro che non vogliono pagare dei costi da subire per le sue repliche. Poi queste giustificazioni rientrano in una non adeguata adesione con la massima di quantità rendendo il mio contributo informativo quanto richiesto. Le risposte dello studente non sono informative e quindi sono una forma di minaccia elevata per la faccia negativa del docente che non vuole essere associato con il comportamento non pertinente da parte dello studente. Lo studente afferma " non capisce" intesa come non volontà di pagare i costi descrivendo la sua non preparazione con un atto linguistico rappresentativo formulando un enunciato in funzione alle conoscenze e alle sue credenze. Quindi questo atto è in sintonia con la massima di qualità enunciando la sua verità. Lo studente Matteo colloca la responsabilità nei confronti di una persona come modo per segnalare la sua adesione alla dimensione di tipo " vincolati". Le informazioni di Matteo non sono pertinenti per il docente e rappresentano tanti atti di minaccia al suo bisogno di difesa della sua faccia negativa e al suo diritto di non associazione con lo studente. Il professore chiede " gli appunti di chi?" come forma di chiarificazione richiesta per fare pagare un po' meno i costi alla sua faccia negativa. Lo studente informa del proprietario degli appunti in sintonia con una massima di qualità. Il professor ratifica di conoscere questa persona mostrando di conoscere anche il legame tra gli appunti e il docente. In questo modo lo studente capisce che ha compiuto un atto linguistico infelice perché minaccia in modo severo la faccia positiva del docente.

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