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giovedì 26 novembre 2020

Analisi pragmatica del dialogo " In giro per Roma"


Questo dialogo, tratto dal manuale Progetto Italiano 2 della casa editrice Edilingua, prova ad adoperare gli strumenti di analisi presenti nell'ambito della linguistica pragmatica. Questi strumenti metodologici vengono denominati come principio di cooperazione di Grice (1975), la cortesia linguistica di Brown e Levinson (1978) e aggiungendo il concetto di dimensione culturale presente nei lavori di Hofstede (1984).

 Questo dialogo inizia con la presa di parola di Gianna "allora" come per segnalare il suo diritto di essere la guida in questo dialogo con lo scopo di guadagnare faccia positiva mostrando come questa sua iniziativa sia una forma di dovere interazionale. Il suo primo enunciato ha la forza di un atto descrittivo che narra come il locutore interpreta il reale. Lorenzo non ratifica questo "diritto" di Gianna di descrivere e guidarlo nella città perché è una forte minaccia al suo bisogno di riconoscimento sia per la sua faccia negativa così come per la sua faccia positiva sempre alla ricerca di " benefici" ( riconoscimento). Questo perenne bisogno di riconoscimento non consente di ratificare la realtà descrittiva da parte di Gianna. Questo per Gianna sarebbe un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" mentre per Lorenzo sarebbe un modo per aderire contro il suo volere ad una dimensione di tipo " vincolati" per l'arco della visita della città di Roma. Pertanto è un forte evitamento dell'incertezza come dimensione culturale che emerge dall'indisponibilità di Lorenzo. Lorenzo compie una replica con un registro molto colloquiale perché non vuole che ci sia una comunicazione in cui aumenti la distanza sociale tra di loro collocandolo in un ruolo di tipo "subalterno". In questo modo segnala che non vuole una guida per visitare la città, la quale rappresenta una minaccia per il suo bisogno di faccia positiva. Allo stesso modo, questa replica potrebbe implicare, nella rappresentazione dell'evento della visita, un non rispetto della massima di quantità da parte di Gianna poiché tenta di rendere il suo contributo troppo informativo. Gianna sente il rifiuto di aderire alla descrizione della situazione da parte di Lorenzo come una minaccia per la sua faccia positiva e per il suo bisogno di aderire ad una massima di quantità adeguata alla sua interpretazione della scena " visita di Roma" in sintonia con il suo diritto di narrare i luoghi della città. Questa visione non viene ratificata da parte di Lorenzo perché rappresenta una minaccia per il suo bisogno di ottenere sempre e costantemente faccia positiva. Quindi si nota una forte asimmetria in questo momento del dialogo. Gianna non ratifica la visione di Lorenzo e continua la sua rappresentazione con un esempio con la funzione di atto linguistico di tipo rappresentativo come modalità per ottenere faccia positiva e per modificare l'evento tra i due partecipanti partendo da una scena di tipo turistica per raggiungere una scena di tipo "culturale". Lorenzo non ratifica la visione presente nell'atto linguistico di Gianna esprimendo un atto linguistico di tipo "espressivo" per denunciare il suo orientamento psichico di fronte agli atti linguistici prodotti da Gianna. Questi atti sono una minaccia per il bisogno di faccia positiva di Lorenzo. Quest'ultimo vuole rimanere la stessa "persona" in questo inizio di dialogo. Lo stile è di tipo colloquiale-famigliare per indessicalizzare la situazione in una certa modalità. Gianna replica con un "stupido" in sintonia con il suo stile che non intende ratificare la visione della scena offerta da Lorenzo. Lui non rispetta la massima di relazione perché non rende il suo contributo rilevante e pertanto Gianna continua la sua proposta di vedere la realtà come scena culturale come modalità di aumentare la sua faccia positiva ma anche quella di Lorenzo. Quindi è un atto che intende offrire faccia positiva di tipo collettivo alla coppia. E' una forma di massima di generosità per aumentare i benefici presenti in un soggiorno turistico a Roma. Tuttavia, Lorenzo non ascolta per cercare di agentivare la scena come di tipo " scherzosa-ludica" ma rappresenta un atto di minaccia per il bisogno di riconoscimento da parte di Gianna. Lorenzo, di fatto, non vuole codificare la natura dell'evento  come di tipo "culturale" ma deve rimanere di tipo "ludico" senza compiere la mutazione desiderata da parte di Gianna. Lorenzo replica con " sì uffa" come prassi minima per ratificare minimamente il bisogno di trasformare l'evento da ludico a culturale come procedura per ottenere faccia positiva da parte di Gianna. Lorenzo minimizza sempre i costi per sé e offre pochi benefici alla faccia di Gianna, la quale continua la sua descrizione come prassi per non pagare troppi costi per la continua violazione di riconoscimento da parte di Lorenzo. Gianna cerca una conferma presso Lorenzo per sapere se riesce a ratificare la visione di questo evento senza sentire la perdita di faccia positiva e senza sentire la sua persona in adesione alla dimensione di tipo " vincolati". Per Gianna, Lorenzo ha il dovere di ascoltare mentre le sue repliche sembrano una forma di violazione della massima di qualità ( Lorenzo non dice la verità in definitiva). Lorenzo conferma di stare ascoltando mostrando di seguire quello che dice Gianna. In seguito, Lorenzo continua con " vai, vai" come modo per replicare in modo breve per concedere pochi benefici a Gianna e per non pagare troppi costi per la sua faccia. Questo modo di replicare è un modo per mostrare poco rispetto al bisogno di faccia positiva di Gianna. Il comportamento linguistico di Lorenzo è una forma di minaccia per Gianna poiché non intende conferire faccia positiva a Gianna mantenendo la sua attenzione sulla difesa della propria faccia negativa. Lorenzo non vuole ritrovarsi nella dimensione di tipo " costretti" e con un aumento della distanza sociale tra i due a favore di Gianna. Questo comportamento è forse da imputare ad una dimensione culturale di tipo " mascolina" da parte di Lorenzo, il quale crede che sia il ruolo del ragazzo quello di essere assertivo nella coppia mentre Gianna dovrebbe ratificare il ruolo di "amministratrice delle emozioni" concesso da parte di Lorenzo. Gianna si rende conto della continua violazione della massima di qualità da parte di Lorenzo con le sue menzogne quando afferma di " seguire" mentre lui continua a fare dei video causando una perdita di faccia molto elevata per Gianna. Il comportamento di Lorenzo rappresenta una perenne minaccia per il bisogno di faccia positiva di Gianna. In pratica lui massimizza i costi per Gianna e minimizza i costi per  la sua faccia negativa. Lorenzo dicendo di sapere qualcosa su Piazza Navona cerca di riconquistare dei benefici per il tentativo di ridurre i costi pagati per la sua faccia positiva durante il tragitto. La minaccia per la faccia di Gianna viene compiuta dal momento che Lorenzo dice " senza guida", ossia senza il bisogno dell'ausilio di una " guida cartacea" come modalità per mostrare la sua superiorità nei confronti di Gianna. Deve fare pagare dei costi perché non ritieni possibile concedere dei benefici alla faccia positiva di Gianna. Mostrare la conoscenza è un modo per dare dei benefici alla propria faccia con un atto linguistico di tipo "direttivo" con l'intento di enunciare la propria conoscenza. Gianna corregge la parola di Lorenzo per non pagare dei costi per la sua faccia positiva e poi aumenta la sua faccia positiva con una spiegazione più dettagliata. In sostanza non vuole concedere nessun beneficio ai bisogni di faccia di Lorenzo dopo il suo comportamento in piena violazione della massima di qualità e poca propensione a dare faccia a Gianna. Lorenzo cerca in ogni sua replica di guadagnare faccia positiva per ridurre l'impatto notevole prodotto dai suoi errori. Gianna ratifica la risposta di Lorenzo ma poi deve rimproverare Lorenzo perché sta guardando le altre turiste. Questo comportamento è di nuovo una minaccia per la faccia negativa di Gianna che si ritrova con Lorenzo che indessicalizza l'evento come un momento ludico e non accetta di pagare i costi dovuti a questa trasformazione dell'evento "visita a Roma" di tipo turistico-ludico ad un evento di tipo culturale per Gianna. Questo cambio di identità dell'evento è una profonda minaccia per la faccia positiva di Lorenzo in questo dato dialogo. Questo comportamento sigla un passaggio verso l'adesione ad una dimensione culturale di tipo "soddisfatti". Lorenzo non ha il diritto di compiere questo comportamento in presenza di Gianna in un'interazione fondata sul reciproco bisogno di riconoscimento della faccia positiva altrui. Questo non avviene nel comportamento di Lorenzo. Gianna continua ad accettare il comportamento non pertinente in termini di massima di qualità così come il suo comportamento si colloca dentro una dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Gianna continua questa conversazione mantenendo il suo contributo in sintonia con la massima di quantità ( sii informativo quanto richiesto) per il suo orientamento culturale di tipo " soddisfatti". Lorenzo ha una replica di tipo " ah sì, dov'era" per non dovere ratificare la massima di quantità offerta da parte di Gianna. Lorenzo chiedendo " dov'eri" mette in discussione la competenza di Gianna creando di fatto un'ennesima minaccia per la faccia di Gianna. Lei offre comunque una replica dopo aver pagati tanti costi dovuti alle svariate violazioni realizzate da parte di Lorenzo in termini di riconoscimento della sua faccia positiva. Lorenzo continua ad agire in ampia sintonia con una dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" perché non ratifica la natura dell'evento. Lorenzo offre una descrizione che forma un atto dichiarativo per esercitare il suo potere all'interno di questa data conversazione in cui Lorenzo ha perso in molte occasioni la sua faccia negativa. Questo è anche una asserzione per descrivere il suo stato di conoscenza in questo dato scambio. Gianna concede un po' di faccia quando accorda sulla nozione di persona per Lorenzo agentivandolo come " studente di scuola elementare" quindi è un atto linguistico come forte minaccia per il riconoscimento della sua faccia positiva. In questo modo Gianna cerca di massimizzare i costi per il suo comportamento nei confronti di Gianna. Lorenzo per riguadagnare faccia si occupa di compiere delle fotografie e questo non viene ratificato da Gianna quando esprime " cancellala" come modo per segnalare un non adeguarsi alla realtà descrittiva di Lorenzo. Gianna non intende pagare costi offerti da Lorenzo, il quale a sua volta non ratifica la visione di Gianna. Questa chiusura nel dialogo è un conflitto interazionale dovuto ad un eccesso di costi subiti da parte di Gianna mentre Lorenzo ha lo scopo di smuovere l'evento di tipo "culturale" per riportarlo ad una dimensione di tipo "ludico". Gianna vuole aumentare il concetto di faccia collettiva di tipo " positiva" per la coppia mentre per Lorenzo non vuole ratificare questa visione con le continue violazioni della massima di qualità e il suo bisogno continuo di ottenere faccia positiva ad ogni costa.

 

 

 

 

Unità 4 – In giro per Roma


GIANNA

Allora, eccoci a Piazza Venezia: sul lato ovest c’è il Palazzo di Venezia, che fu inizialmente…


LORENZO

A Venezia! Dai, giriamo così, per favore, senza guida!


GIANNA

Ma scusa, siamo a Roma solo per due giorni e dobbiamo capire cosa vediamo. Per esempio, lo sapevi che il leone di San Marco di Palazzo Venezia viene dalle mura di Padova?


LORENZO

Guarda, adesso che lo so sono un’altra persona! Dai, andiamo!


GIANNA

Stupido!


GIANNA

Ed ecco piazza del Campidoglio: fu progettata da Michelangelo l’intera piazza alla metà del Cinquecento, quando… Ma Lorenzo! Non mi ascolti proprio!!


LORENZO

Sì… uff!


GIANNA

La sua costruzione iniziò nel 72 sotto l’imperatore Vespasiano e suo figlio Tito lo completò… Lorenzo! Mi stai ascoltando?


LORENZO

Eh? Sì, sì sto ascoltando… Suo figlio Tito… Vai vai!


GIANNA

Ma sei davvero impossibile! Basta con questi video!


LORENZO

Su Piazza Navona so qualcosa anch’io e... senza guida! In epoca romana era un anfiteatro!


GIANNA

No, uno stadio. Lo costruì l’imperatore Domiziano nell’85 dopo Cristo.


LORENZO

Uhm, sì. E quella è la famosa fontana dei Quattro Fiumi.


GIANNA

Sì, di Gian Lorenzo Bernini. Lorenzo, smettila di guardare le turiste!


GIANNA

Ed eccoci davanti a Castel S.Angelo. Pensa che fu un monumento romano, cioè la tomba di Adriano. Poi fu una fortezza. Lorenzo? Ma non mi ascolti proprio mai!?


GIANNA

Lorenzo, ma lo sapevi che Piazza di Spagna si chiama così perché nel ’700 c’era l’ambasciata spagnola?


LORENZO

Ah sì? Dov’era?


GIANNA

Guarda, là. Ma Lorenzo! La finisci di andartene di qua e di là? Uffa!


LORENZO

“La guida si arrabbia con lo studente indisciplinato”. È il titolo della foto.


GIANNA

Studente, sì, ma delle elementari! Cancellala!


LORENZO

No!


GIANNA

Cancellala! Dammela!


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