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venerdì 20 novembre 2020

Strumenti di analisi in linguistica pragmatica

 Alcuni strumenti utili per potere analizzare dei dialoghi nell'ambito della linguistica pragmatica.


Partendo dall'analisi di un dialogo viene offerta un insieme di strumenti utili per compiere un'analisi di tipo pragmatica. Trovarsi di fronte ad un dialogo potrebbe essere utile partire dall'analisi del verbo come modo per categorizzare gli atti linguistici intesi come il cuore dell'agire linguistico-sociale del emittente e ricevente. Partendo dal verbo possiamo collocare l'atto linguistico di tipo rappresentativo\assertivi ( il parlante con l'uso del verbo sostiene, comunica, annuncia) quando il locutore parla in funzione delle sue credenze e conoscenza. Poi abbiamo degli atti direttivi ( pregare, ordinare, consigliare) in cui il locutore si impegna nel fare un'azione futura. Atti espressivi con verbi come ringraziare, salutare, augurare, denunciare, ossia il locutore esprime il suo orientamento nel volere mantenere i contatti sociali. Atti dichiarativi con verbi come nominare, rilasciare, battezzare dove il locutore esercita un certo suo potere all'interno di un determinato ambito istituzionale. 

I parlanti quando proferiscono degli atti linguistici coinvolgono spesso la nozione di diritto e dovere interazionale all'interno del dialogo tra i vari partecipanti, vale a dire il diritto\dovere di pronunciare o meno un dato atto linguistico. Un altro elemento utile di analisi può essere l'analisi dello stile comunicativo dei parlanti partendo da concetti quali parlanti con uno stile di tipo diretto o indiretto, affermato o umile, caloroso o freddo, coinvolgente o distante. Inoltre è molto importante tenere il compito o scopo dell'interazione come cruciale per svolgere l'analisi. In seguito trovo molto utile le massime di cooperazione di Grice suddivise in 4 massime per cogliere il senso degli enunciati: - massime di quantità ( dire le cose informative) - massime di qualità ( dire le cose vere) - massime di relazione ( dire le cose pertinenti) - massime di maniere ( sii perspicace, evita l'oscurità, l'ambiguità, sii breve, sii ordinato). Proseguendo con gli strumenti di analisi, un ruolo essenziale viene ricoperto dalla cortesia linguistica con la sua suddivisione in cortesia positiva e negativa con i suoi concetti di faccia positiva e negativa. In altri termini, la faccia positiva rappresenta il bisogno di essere apprezzati e riconosciuti mentre la faccia negativa rappresenta il bisogno di mantenere la nostra autonomia e la distanza nei confronti dell'altro interlocutore. Questi due parametri dipendono da tre fattori quali ad esempio: la distanza sociale tra le persone, il grado di imposizione presente in quella data e il potere ( esplicitato o implicito) presente tra le persone. Tutti questi elementi trovano una cornice nel metodo di Hymnes denominato SPEAKING dove si prende in conto lo scopo della comunicazione e la situazione. Questa situazione possiede alcuni elementi descritti con questo metodo.

 L'acronimo SPEAKING si costituisce con S come scena fisica o luogo fisico della situazione e scena culturale

 P partecipanti all'evento linguistico ( parlante-mittente, ricevente, ascoltatore, uditorio, destinatario esplicito, implicito o collettivo

 E scopi risultati, fini 

A forma del messaggio ( dialogo, orale, narrativo)

 K chiave di lettura dell'evento e questione 

I strumenti per compiere tale evento ( voce, telefono, skype, messaggistica istantanea)

 N le norme presenti in questo evento linguistico

 G genere di questo evento linguistico ( barzelletta, romanza, articolo)

 

 

 Dialogo " Finalmente a Roma"

 

 Questo è il titolo di un dialogo che indica un'uscita della dimensione culturale di tipo " vincolati" per rientrare in una dimensione di tipo " soddisfatti". Questo titolo segnala un ritorno alla faccia positiva dopo momenti precedenti in cui si era scivolati verso una dimensione culturale di tipo " vincolati" e con costi elevati per la propria faccia negativa. 

Lorenzo inizia il dialogo con una domanda retorica per evitare di pagare dei costi per il suo bisogno di tutelare la propria faccia negativa. Questa domanda di tipo retorico pone distanza tra sé e l'interlocutore come effetto di tutela della sua faccia negativa. La verifica compiuta da parte di Lorenzo con il menzionare il contenuto presente nel sito internet è un modo per richiamare la sua adesione ad una massima di qualità, la quale non viene rispettata dall'albergo. Questa non rappresentazione del reale è una minaccia per la difesa della sua faccia negativa. " Mi dispiace, signore" come replica del receptionist è una replica minima per accertare la perdita di faccia positiva dell'albergo in modo minimo. Quindi anche l'albergo non intende pagare costi per questo problema. La replica breve significa ratificare una non volontà di pagare dei costi da parte del receptionist per questa perdita di faccia negativa da parte del cliente. In tal modo, l'albergatore mostra in definitiva poca attenzione per il bisogno di riconoscimento dell'interlocutore. Nella replica successiva, Gianna compie una domanda retorica perché vuole implicitamente ottenere una qualche soluzione dall'albergo. La domanda retorica è un modo per non aderire alla descrizione del reale offerta dal receptionist perché non intendo aderire a questa violazione della massima di qualità e neanche intendo pagare tali costi. Lorenzo afferma " senta" come verbo con forza direttiva per vedere il locutore aderire alla mia proposta, la quale consiste nel tentativo di ridurre i costi per la propria faccia negativa. Infatti la richiesta di lasciare i propri bagagli in un albergo non dovrebbe neanche essere una richiesta ma un servizio offerto da parte del receptionist il quale non offre nessuna alternativa dopo il suo turno di parola.

 

 Il receptionist ratifica in modo breve senza concedere benefici per la faccia negativa di Lorenzo, il quale vorrebbe ottenere una qualche riparazione da parte del receptionist. Quest'ultimo si mostra in sintonia con una dimensione culturale con un debole evitamento dell'incertezza mentre il cliente in questo dato evento linguistico aderisce ad un bisogno di adesione di forte evitamento dell'incertezza per evitare di perdere la faccia positiva andando in giro per la città di Roma con una valigia. La stessa ratifica di Lorenzo è di tipo breve restando in sintonia con l'adesione ad una massima di quantità in cui viene detto il necessario per rendere il proprio contributo sufficientemente pertinente. Tale replica breve consente il mantenimento di una scarsa disponibilità nel mettere in gioco la propria faccia in termini di costi. Il receptionist replica con un saluto come forma di riconoscimento e con una offerta di scusa finale come forma di riparazione per la faccia negativa coinvolta di Lorenzo e Gianna. 

Dopo questo primo impatto con l'albergo, Gianna mette in discussione la massima di qualità a proposito della presenza reale di internet e tv in camera d'albergo. Questa sarebbe un altro costo molto elevato per la faccia negativa di Lorenzo e Gianna in qualità di clienti. Il riferimento al sito serve per legittimare la scarsa attenzione alla massima di qualità offerta da questo albergo. Il sito internet era un modo per rimanere in adesione alla dimensione culturale di un forte evitamento dell'incertezza e soprattutto di essere in sintonia con una dimensione culturale di tipo " soddisfatti". Lorenzo replica mostrando di avere una consuetudine nel dovere perdere la faccia quando si tratta di alberghi che non rispettano la massima di qualità. Questo ha lo scopo di preparare il terreno giustificando forse un probabile disservizio come forma di mitigazione di fronte ad una forma di minaccia per il bisogno di qualche beneficio per la faccia di Gianna e Lorenzo. Il raccontare come verbo descrive una realtà dei fatti in questo genere di replica. Gianna ratifica la prassi di aderire ad una dimensione culturale di tipo " vincolati" in cui i benefici per la propria faccia positiva sono sempre ridotti al minimo. Questo rappresenta la situazione di vita per Lorenzo in termini di atti linguistici di tipo descrittivo.

Lorenzo risponde mettendo in luce l'assenza di adesione da parte dell'hotel in termini di massima qualità. Non si afferma la verità e pertanto si fa perdere la faccia negativa del cliente. L'enunciato in merito alle 4 fermate a Roma Termini è un modo per descrivere una realtà in funzione alle proprie credenze. E' una descrizione che conferma l'abitudine a pagare dei costi per la loro difesa in termini di faccia negativa. Gianna concorda nel fatto che l'albergo abbia violato la massima di qualità ma la zona in cui si trova è " bella" come modo per riguadagnare faccia positiva per la coppia. Questo è un modo per rientrare in una dimensione di tipo " soddisfatti" con Gianna che usa avverbi come " be, forse" con la funzione di mitigare questi atti linguistici. Lorenzo mette l'accento sul bisogno di approfittare della città come modalità per guadagnare faccia positiva aderendo ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti". Infatti Lorenzo esprime un atto linguistico di tipo direttico come "Da dove cominciamo" per spingere Gianna ad aderire a questa realtà in modo da ottenere dei benefici per la loro faccia positiva e nello stesso tempo ad aderire ad una dimensione culturale con un debole evitamento dell'incertezza ed essere " soddisfatti" per il fatto di trascorrere la giornata a Roma. Gianna enuncia il possesso della guida come modo per mostrare la sua adesione alla dimensione di forte evitamento dell'incertezza e nell'ottenere dei benefici alla sua faccia positiva. Questo enunciato di tipo rappresentativo esprime la visione della realtà di Gianna. Lorenzo risponde con " dovevo immaginarlo" come atto espressivo per conferire dei benefici alla faccia positiva di Gianna massimizzando il suo bisogno di faccia positiva ma allo stesso tempo è un modo per pagare dei costi per la sua faccia negativa mostrandosi in adesione ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza come modalità di vita per essere " soddisfatti" in termini di dimensione culturale. Insomma deve subire dei costi compiendo tale riconoscimento. Infatti, Lorenzo agentivizza Gianna nominandola " miss precisione" per esercitare il suo potere di descrivere il comportamento di Gianna. Questo è un modo per fare ridurre i benefici conferiti alla faccia positiva di Gianna. Gianna esprime una domanda sulle foto compiute in modo retorico implica in modo diretto da parte di Gianna come modo per evitare di subire i costi per la sua faccia negativa dovuto alla volontà di fargli delle fotografie da parte di Lorenzo. Probabilmente il momento, il luogo ossia la scena fisica e culturale non è opportuna per Gianna per subire gli scatti fotografici prodotti da parte di Lorenzo. Queste fotografie rappresentano per Gianna una minaccia per la faccia negativa di Gianna che vorrebbe probabilmente spostarsi in un altro luogo. Per tale motivo non avviene la ratifica sull'evento delle foto in questo momento. Lorenzo non ha il diritto secondo Gianna di fargli pagare tali costi per la sua faccia positiva. Infatti Gianna pronuncia " ma dai per favore" come richiesta per smettere di pagare tali costi con un certo grado di imposizione. Lorenzo per ottenere dei benefici ha bisogno di ottenere il diritto di chiedere a Gianna di pagare dei costi in termini di faccia positiva perché lei non si trova " bella" in fotografia. Quindi è una forma di minaccia per il bisogno di riconoscimento di Gianna per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" mentre la replica di Gianna evidenzia la sua indisponibilità nel pagare tali costi e aderendo ad una dimensione di tipo " vincolati" in questo momento. Lorenzo non mitiga i costi della replica di Gianna notificando con " eh, beh" come modalità di accettare la descrizione del reale imposta da Gianna. Gianna propone di prendere l'autobus come atto rappresentativo della realtà poiché lei vuole andare in centro in autobus come modo per riguadagnare faccia positiva. Lorenzo non ratifica subito questa rappresentazione del reale perché vuole andare in centro in metrò perché è più facile come forte evitamento dell'incertezza da parte sua in termini di dimensione culturale. Gianna continua la sua descrizione per spingere in questa direzione. Lorenzo ratifica con un semplice " ok" breve per non concedere troppi benefici alla faccia positiva di Gianna e così lui subisce pochi danni alla sua faccia negativa. In questo modo anche l'accordo viene segnalato senza mostrare un vero riconoscimento verso la visione del reale offerta da Gianna.  




Unità 3 – Finalmente a Roma!


LORENZO

Ma come le stanze non sono pronte? Sul sito scrivete alle 12 e poi fino alle due non è possibile entrare?


RECEPTIONIST

Mi dispiace, signore, C’è stato un problema…


GIANNA

E che facciamo adesso?


LORENZO

Senta, possiamo almeno lasciare i bagagli qui e andare a fare un giro, intanto?


RECEPTIONIST

Certo, signore. Li lasci pure qui.


LORENZO

Bene. Allora noi andiamo. Arrivederci.


RECEPTIONIST

Arrivederci e scusate per l’inconveniente.


GIANNA

Speriamo che almeno in camera ci sia davvero la connessione in rete e la tv satellitare! Nel sito dell’albergo sembravano così belle le loro camere!


LORENZO

Mah, speriamo! Ti ho raccontato di quella volta che nella mia non funzionava l’aria condizionata? O di quando mancava l’acqua calda in bagno?


GIANNA

Sì sì, lo so che capitano tutte a te!


LORENZO

Beh, del resto anche questi dicevano “a due passi al centro” e guarda qui dove siamo! Quattro fermate da Termini e abbiamo anche dovuto cambiare linea!


GIANNA

Beh, forse non siamo proprio in centro, ma la zona non è male!


LORENZO

Beh, comunque godiamoci Roma! Allora, da dove cominciamo?


GIANNA

Guarda, ho qui con me una guida bellissima dei posti più belli di Roma.


LORENZO

Ah, dovevo immaginarlo! Miss precisione non poteva venire senza una guida!


GIANNA

Ma che cominci già con le foto? Ma dai, per favore!


LORENZO

Non guardare! Quelle spontanee sono le più belle!


GIANNA

Ma dai, non adesso! Fai vedere! Ah, sono orribile, come sempre!


LORENZO

E beh!


GIANNA

Vediamo se c’è un autobus che ci porta fino in centro.


LORENZO

Perché non prendiamo il metrò? È più facile, no?


GIANNA

Sì, ma con lautobus è più bello, vedi la città! Dai, aspettiamo un attimo. Ce nè uno che porta proprio in Piazza Venezia.


LORENZO

Ok.



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