Esempio di poesie estemporanee in sintonia con la tradizione della poesia italiana in ottava rima.
Il modello presentato è quello di una poesia che debba essere recitata in pubblico in modo estemporaneo per dare forza ad un poetare a braccio come avveniva nel passato in alcune regioni italiane quali la Toscana, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Lazio.
Tutta colpa del dialetto
Non mi piace parlare il dialetto
perché mi fa sentire solo un allievo
o forse mi tocca sentir il mio difetto.
Questo certo non offre nessun sollievo
e per questo non mi sento benedetto
di fronte a tutto questo che ricevo
pertanto provo a vivere ragionevolmente
un sentimento che porto colpevolmente.
Ad ogni modo difetto
Questo luogo mi pare amichevole
e non per questo mi sento un architetto
ma non vedo tutto come incantevole
perche alla fine trovo sempre il difetto
che mi pare sempre molto notevole
e questo lo detto e lo ammetto
per non pensarci sopra stasera bevo
e questo mi procura spesso un poco di sollievo.
Scocca il passo.
Non mi piace parlare il dialetto
perché mi fa sentire solo un allievo
o forse mi tocca sentir il mio difetto.
Questo certo non offre nessun sollievo
e per questo non mi sento benedetto
di fronte a tutto questo che ricevo
pertanto provo a vivere ragionevolmente
un sentimento che porto colpevolmente.
Ad ogni modo difetto
Questo luogo mi pare amichevole
e non per questo mi sento un architetto
ma non vedo tutto come incantevole
perche alla fine trovo sempre il difetto
che mi pare sempre molto notevole
e questo lo detto e lo ammetto
per non pensarci sopra stasera bevo
e questo mi procura spesso un poco di sollievo.
Scocca il passo.
Ad
ogni passo sulla mia strada sento una minaccia
che
rappresenta il male nella sua forma di antipasto
questo
assillo sempre presente mi schiaccia
e
cerco in ogni modo di uscire da questo guasto
continuando
a camminare come se fossi ad una caccia
e
mi ripeto spesso che il mondo infondo e' vasto
e
pertanto devo provare a cambiare il mio sguardo
per
permettermi di non essere più codardo.
Parole
prese al volo
Alla
fine il mio mondo è quello che guardo
mentre
tu senti il mondo che ti schiaccia
vivo
il mio tempo senza traguardo.
Tu
invece hai sempre voglia di metterci la faccia.
Potrà
mai essere che io sono sempre in ritardo
e
tu hai capito che la vita si mangia come una focaccia.
Capisco
che parlare con te non vale un pasto
e
che la prossima volta eviterò questo contrasto.
Nuovo
disegno
Sentivo
dei nuovi rumori fuoriuscire dal palazzo
e
all'improvviso mi catapultai nel mio credo,
e
trovai nel mio pensare cose piene di imbarazzo,
c
quando ti trovi ad una festa senza il tuo corredo
e
ti domandi come mai mediti cose da strapazzo.
Forse
ora è tutto quello che possiedo
ma
sento che in questo nuovo regno
tutto
il mio vivere ha trovato un nuovo disegno.
Il
silenzio dei tuoi occhi
Al
silenzio non mi rassegno
pur
essendo ancora un vecchio ragazzo
vivo,
ascolto e penso con il mio ingegno
con
la speranza che l'amore sia pazzo
o
altrimenti distruggi ogni forma del suo segno.
Se
pertanto non ho il diritto di entrare nel tuo palazzo,
alla
volontà del mio destino è ciò in cui credo
e
annusare i tuoi occhi è quel poco che io chiedo.
A
malapena
In
questo mondo non sono mai salito in scena
per
rimanere sempre fedele al mio lato “ stupendo”.
Ho
vissuto sempre per cosi dire a malapena
perché
solo in questo modo mi “ difendo”
pur
sapendo che così facendo mi arrecò tanta pena.
Per
ora proseguo nel mio classico “ attendo”
pur
conscio di non aver mai consenso
mi
pare giusto e buono cercare il senso.
Cena
In
una vita dove non mi sorprendo
vorrei
tanto non aver paura di ciò che penso;
per
ora lo star al mondo mi pare orrendo
perché
ai tanti viene privato ogni compenso
e
per questo che il capo lo appendo
perché
questo è un atto che dà consenso
e
per finirne una volta per sempre con questa cantilena
abbiate
il coraggio di non pensare sempre alla vostra “ cena”.
Nella
locanda
Se
non leggo questo testo vivo con il bavaglio
ma
poi per sentirmi meglio voglio solo andare in locanda
dove
ogni atto alla fine sembra pur sempre uno sbaglio
e
per non pensarci sopra ordino anch'io una bevanda
che
come risposta alla vita mi pare un pessimo bagaglio
dove
però è facile trovare una propria banda
che
possa concederci un nuovo canto
per
non farmi sentire così affranto.
La
mente mente.
Ad
ogni passo che faccio una domanda
e
questo non perché sia un santo
forse
lo spirito apprezza questa bevanda
magari
per vivere qualche momento d'incanto
la
mia mente si sente capobanda
e
in questo cogitare la mente non ha rimpianto
perché
di fatto lei non sarà mai il mio bersaglio
in
un mondo dove solo lei è il mio ammiraglio.
Uscire
dalla pineta
Il
mio andare è sempre incerto
e
tutto il mio tempo è sempre teso.
Forse
mi ritrovo spesso ad essere incerto
o
per meglio dire senza peso.
Avrei
voluto esser un esperto
ma
mi sento di esser solo un incompreso
e
cerco ancora quella cometa
che
mi faccia uscire dal buoi della pineta.
Non
essere preso
Forse
era meglio nascere analfabeta
o
per meglio dire vivere sempre allo scoperto.
Cerco
con ansia e trepidezza la meta
e
vedo soltanto ogni giorno un gran deserto
e
così facendo sento sempre una grossa seta
mentre
guardo la vita come un gran concerto
sostengo
per me il mio sentire “ arreso”
pur
provando ad ogni modo di non essere “ preso”.
Il
prezzo della solitudine
Non
vivo certo per avvertire un sentimento di grandezza
ma
per aver con me un po' di euforia
che
porterebbe sicuramente un minimo di saggezza
e
perché non dedicarmi alla ricerca della famosa “ armonia”
anzi
credo che ciò che conta veramente sia una carezza
per
aver sempre con sé un po' di compagnia.
Per
ora langue tutto questo in un gran pettegolezzo
al
quale bisognerà dare prima o poi un prezzo.
Tutto storto
Dov'è l'ingresso
In nostro cammino cerca sempre l'ingresso
e questo non e' sempre un buon pretesto
soprattutto quando hai in mente un espresso
per non sentir il tuo tempo soltanto disonesto.
Hai già avuto modo di capire l'eccesso
ma continui a non capire tutto questo
che forse era meglio un lavoro in portineria
piuttosto che dover vivere questa porcheria.
Silenziosa macelleria
Mi sento muto quando protesto
e peggio ancora il tutto viene represso
e non consola sentirsi tanto modesto
se alla fine non ti senti sottomesso
in un tempo dove tutto e' molesto
si e' perso ogni senso di progresso
e alla fine per evitare questa macelleria
bisognerà pure che io giochi alla lotteria.
Tutto storto
il percorso da fare mi sembra molto storto
e ogni giorno mi sento scosso
di fronte all'assenza completa di ogni conforto
ho paura di diventare solo carne ed osso
senza sentire in arrivo nessun porto
ma soltanto qualcosa di molto grosso
che ogni giorno appare aver un costo
ma che agli occhi in verità rimane nascosto.
Vivere composto
Mi alzo di fronte a voi un po' commosso
anche se mi vedete molto composto
il mio volto tradisce un po di rosso
di quel pudore come nel calore di Agosto
che ti porti aspramente addosso
perché ti senti come un arrosto
alla ricerca di un nuovo orto
per sentire dentro mai più il morto.Dov'è l'ingresso
In nostro cammino cerca sempre l'ingresso
e questo non e' sempre un buon pretesto
soprattutto quando hai in mente un espresso
per non sentir il tuo tempo soltanto disonesto.
Hai già avuto modo di capire l'eccesso
ma continui a non capire tutto questo
che forse era meglio un lavoro in portineria
piuttosto che dover vivere questa porcheria.
Silenziosa macelleria
Mi sento muto quando protesto
e peggio ancora il tutto viene represso
e non consola sentirsi tanto modesto
se alla fine non ti senti sottomesso
in un tempo dove tutto e' molesto
si e' perso ogni senso di progresso
e alla fine per evitare questa macelleria
bisognerà pure che io giochi alla lotteria.
Senza motivi
Tanto per dire non c'è un buon motivo
che mi dia un senso di giustizia.
Sento il mondo come nocivo
ed è per questo vivo in avarizia
ma senza mezzi sii comprensivo
di fronte a qualcuno senza malizia.
Non giudicarmi come pidocchio
ma prova a mutare questo ranocchio.
Oltre lo scoglio
Queste righe non sono un imbroglio
e non vengono da un campagnolo
ma portano con sé un germoglio
come nel richiamo dell'usignolo
che supera a fatica ogni scoglio
quando ritrova il gusto per il volo
che è per lui il suo modo
per evitare di finire nel brodo.
Tanto per dire non c'è un buon motivo
che mi dia un senso di giustizia.
Sento il mondo come nocivo
ed è per questo vivo in avarizia
ma senza mezzi sii comprensivo
di fronte a qualcuno senza malizia.
Non giudicarmi come pidocchio
ma prova a mutare questo ranocchio.
Oltre lo scoglio
Queste righe non sono un imbroglio
e non vengono da un campagnolo
ma portano con sé un germoglio
come nel richiamo dell'usignolo
che supera a fatica ogni scoglio
quando ritrova il gusto per il volo
che è per lui il suo modo
per evitare di finire nel brodo.
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