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martedì 20 dicembre 2011

ANALISI PRAGMATICA DELLE PAROLE DEL MINISTRO RICCARDI

Immigrazione: Riccardi, nessun buonismo
Ma esclusivamente un discorso di interesse nazionale

ANSA) - ROMA, 20 DIC - Sulle questioni dell'immigrazione ''e' bene chiarire che non facciamo 'ne' buonismo ne' cattivismo', ma solo un discorso di interesse nazionale'': lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi intervenendo alla presentazione del Rapporto 2011 sui minori non accompagnati. ''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.

Il tema dell'immigrazione è un tema molto controverso nella cultura italiana contemporanea. Di fatto è molto facile perdere la propria faccia negativa quando si affronta questo tema.
Nell'enunciato "nessun buonismo" si risente già il peso della presenza della lega all'interno del citato enunciato. Il buonismo è visto come un atto molto lesivo per la faccia del ministro in quanto la popolazione sembra risentita quando si parla degli immigrati. Il sintagma verbale " è bene chiarire" detiene una notevole forza al suo interno in quanto stabilisce la forza del turno di parola del ministro il quale non intende pagare i costi per affermazioni non compiute in questo ambito della società. Non intende conferire dei vantaggi alla faccia positiva dei fautori dell'odio verso lo straniero. L'interesse nazionale menzionato in questo enunciato intende dire che concedere o dare la nazionalità italiana a cittadini nati in Italia da genitori non italiani è un beneficio alla faccia collettiva del paese, il quale necessità di questi nuovi cittadini per mantenere un tasso demografico significativo per pesare nel concerto delle nazioni.
La formulazione completa della persona intesa come "il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi" è un modo per dare maggiore peso alle parole di tale persona ed è un modo per ottenere dei benefici alla faccia negativa del ministro.


''E' necessario poi contemperare umanita' e sicurezza e diritti e doveri'', ma, ha aggiunto, anche ''una nuova politica dell'integrazione, perche' senza cultura le risorse non bastano''.

Esistono dei benefici per gli immigrati e per i cittadini italiani e questo insieme di diritti e doveri viene sintettizzato in questa dichiarazione del Ministro. Il Ministro Riccardi tenta di mantenere un giusto equilibrio tra i beni e i sacrifici di questo settore della società. Tuttavia è interessante notare come la collocazione finale della volontà di aver una nuova politica dell'integrazione sia giunta alla fine dell'intervento in modo tale da sancire un peso minore sia nella mente del lettore così come nella struttura complessiva del suo intervento. In questo intervento notiamo come il ruolo della cultura posso servire per diminuire i costi per le spese dell'immigrazione e questo rappresenta un modo di conferire un beneficio per la faccia collettiva del contribuente italiano. Forse questa frase segnala molto bene il ruolo ancillare della dimensione culturale nella vita sociale italiana creando un danno alla faccia del mondo culturale molto elevato tramite l'espressioni di tali parole.

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