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martedì 12 dicembre 2017

analisi culturale delle associazioni parole emerse per il concetto di immigrazione


In questo articolo si intende analizzare le dimensioni culturali presenti nelle associazioni di parole legate al concetto di " immigrazione" emerse durante uno scambio culturale a distanza tra il liceo classico Dettori di Cagliari e l'Università di Chicago nell'anno 2009. Questo lavoro compiuto da questi studenti liceali rappresenta un corpus interessante per indagare le rappresentazioni presenti sul tema dei migranti alla luce del quadro di riferimento offerta dal lavoro di Geert Hofstede in ambito di studi culturali. Le parole che saranno menzionate per rappresentare il concetto di " immigrazione" saranno le seguenti: clandestinità, problema, povertà, duro lavoro, paura, insediamento, scambio culturale, integrazione, lavoro, troppa, controllabile, Lampedusa.
Queste parole rappresentano degli indicatori utili per mappare il modo di pensare di molti italiani a proposito del tema dell'immigrazione. La parola con maggiore occorrenza è il termine " clandestinità" intesa come condizione giuridica di una persona sul territorio italiano. Questo concetto di " clandestinità" fa emergere una forte prevalenza per la dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si sente forte il bisogno emotivo di regole, con il bisogno di chiarezza presente in molti strati della popolazione. Questa visione giuridica crea un'adesione de facto ad un indice maggiore di distanza sociale perché la gerarchia nello spazio sociale della vita diventa equivalente ad una ineguaglianza di tipo esistenziale. Il termine " clandestino" implica la sua presenza nel gruppo " out-group" mettendo in luce chiaramente l'adesione della società italiana ad una dimensione di tipo " collettivismo" dove le opinioni sono dettate dall'appartenenza ad un dato " in-group". Il termine successivo sarà " problema" in cui si può implicare una forte adesione alla dimensione con un orientamento temporale a breve termine dove i fatti più rilevanti nel nostro mondo sono già avvenuti e ci sono delle linee universali in merito a ciò che è bene o male nelle situazioni. La vita sociale è guidata da imperativi che non possono essere modificati perché le tradizioni delle persone sono sacrosante. In sostanza emerge una società che aderisce ad una dimensione di tipo " vincolati" dove la propria libertà di parola conta poco.
L'immigrazione viene collegata al concetto di " povertà" in sintonia con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza, la quale crea molto stress e preoccupazione. Inoltre la povertà di alcuni migranti non consente più alle persone di essere orgogliosi del proprio paese come principio di un orientamento temporale a breve termine. La povertà crea un sentimento di abbandono e quindi di adesione alla dimensione di tipo " vincolati" perché tale povertà impedisce di avere emozioni positive in quella data società. La povertà, inoltre, aumenta la distanza sociale dal potere perché la gerarchia diventa sempre più ineguaglianza di tipo esistenziale.
Il prossimo termine impiegato per rappresentare il concetto di immigrazione sarà " lavoro duro", il quale rappresenta un uomo ridotto alla sua funzione di puro lavoratore conferendogli un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro per l'immigrato. Inoltre pensare alla condizione di " lavoro duro" significa collocarsi nella dimensione di tipo " individualismo" perché i compiti sono più importanti delle relazioni. In aggiunta troviamo anche una dimensione di debole evitamento dell'incertezza perché si è a proprio agio nel caos del " tutto" lavoro. La dimensione di tipo " vincolati" è presente con il parametro di un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal mio volere e risulta di poca importanza il tempo libero. Questo concetto di " lavoro duro" spinge la società ad avere sempre più una gerarchia di tipo esistenziale aumentando il tasso di distanza sociale dalla posizioni più elevate della società.
In seguito abbiamo il concetto di paura associato alla parola immigrazione per via della presenza di un orientamento temporale a breve termine in cui prevale il parametro della stabilità della persona come sempre uguale a se stessa e i fatti più importanti sono già avvenuti. Inoltre ritroviamo una dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza con un bisogno di chiarezza ed una forma di intolleranza implicita verso la differenza. In aggiunta si può aggiungere il principio di incompetenza facendo aumentare il tasso di distanza sociale all'interno della società perché aumenta il senso di irrilevanza nel dover legittimare le proprie scelte.
Il termine di " insediamento" significa un riferimento al concetto di territorio, demografia, composizione della popolazione e quindi sembra un approccio di debole evitamento dell'incertezza con un'accettazione dell'incertezza della vita come forma di tolleranza verso la differenza, con il mantenimento dell'armonia come tratto prevalente in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo". L'insediamento significa che ciò che è bene o male dipende dalle circostanze in ampia sintonia con l'orientamento temporale a lungo termine. Di fondo prevale una tendenza alla tolleranza verso gli altri comportamenti in linea con la dimensione di tipo " soddisfatti".
Il termine " scambio culturale" segna l'unico termine chiaramente positivo in merito al concetto di immigrazione. Lo scambio culturale significa legittimare le proprie scelte in termini di bene o male con un'adesione ad una dimensione culturale con un basso indice di distanza sociale con una tolleranza verso le persone e le idee divergenti e la differenza diventa un tratto positivo perché rappresenta la curiosità. Il mantenimento dell'armonia è un dato importante per ottenere l'adesione ad una dimensione di tipo " collettivismo" perché le relazioni sono più importante dei compiti nell'ambito dello scambio culturale. La dimensione temporale a lungo termine è presente con la capacità di adattarsi alle circostanze così come il bene o il male dipendono dalle situazioni, cercare di imparare dagli altri è un tratto importante. Infatti parlare con persone di un'altra cultura è un modo per avere una sensazione di controllo sulla propria vita.
La prossima parola presente in questo corpus è " integrazione"da analizzare in sintonia con la dimensione di basso indice di distanza sociale perché le ineguaglianze dei ruoli sono di tipo funzionali e quindi è stabilita solo per convenienza e non per motivi esistenziali. Prevale una certa tendenza al benessere e alla tolleranza verso la differenza, con un certo agio con l'ambiguità. L'integrazione è una forma di collettivismo perché si pensa al territorio dove si svolge l'integrazione in cambio di lealtà da parte dei nuovi cittadini. Tale integrazione è di tipo funzionale e mette molto in rilievo l'importanza dei compiti in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo". I dati dell'orientamento temporale a lungo termine sono più importanti perché si mostra di essere capaci di adattarsi e di essere tolleranti verso il comportamento degli altri. Il lavoro come tratto per descrivere l'immigrazione implica la volontà di ridurre il forte evitamento dell'incertezza presente nel contesto come una forma di minaccia per l'" in-group" di una società con una prevalenza della dimensione di tipo " collettivismo". Il lavoro consente di ottenere quel bisogno di chiarezza nella relazione con il migrante mettendo in rilievo l'intolleranza verso posizioni divergenti sul ruolo dell'immigrato. Il lavoro è un modo per mettere in avanti che i compiti sono più importanti delle relazioni, la trasgressione di questo patto dovrebbe portare ad un sentimento di colpevolezza. Il lavoro colloca la società di riferimento nella dimensione di tipo " maschile" perché prevale il lavoro sulla famiglia come principio di vita. Il lavoro comporta anche un orientamento temporale a breve termine perché ci sono delle linee universali nelle situazioni in cui il lavoro risulta come una tradizione centrale e sacrosanta del vivere in quella data società. Il lavoro, infatti, serve per essere al servizio degli altri come dato importante per potere spendere dei soldi per la vita sociale. Il lavoro conferisce un senso di controllo della propria vita in linea con la dimensione di tipo " soddisfatti" ma allo stesso tempo contiene la dimensione di tipo " vincolati" per via della scarsa importanza concessa al tempo libero e la poca propensione nel ricordare le emozioni positive.
Il prossimo termine sarà " troppa" inteso come dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza con una presenza elevata di stress, emozioni, ansietà, con intolleranza verso la differenza intesa come una minaccia pericolosa, con un bisogno di regole anche se non sempre rispettate. Il concetto " troppa" racchiude una dimensione di tipo " collettivismo" perché si enfatizza l'appartenenza ad un dato " in-group" collocando il migrante nell" out-group". L'orientamento temporale è di breve termine perché la persona vuole essere sempre uguale a se stessa, la vita locale è guidata da imperativi con un'adesione alla dimensione di tipo " vincolati" con un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal nostro volere. In questo modo diventa difficile dirsi felice in questa dimensione culturale.
Proseguendo si trova il concetto " Lampedusa" da intendere come un'isola simbolo dell'immigrazione e quindi consente di aderire ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza con una prevalenza per un vivere con tranquillità e poco stress. Lampedusa rappresenta una forma di " out-group" all'interno del più vasto " in-group" Italia rendendo esplicita la suddivisione tra " in-group" e " out-group" del modo di intendere la realtà sociale degli italiani. La presenza di Lampedusa consente il mantenimento della dimensione culturale incentrata sull'orientamento a breve termine perché le persone possono rimanere se stesse e raggiungere la dimensione di tipo " soddisfatti" perché si conserva il controllo della propria vita.
La prossima associazione di parole al tema dell'immigrazione sarà il tema " controllabile" indicando una dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il bisogno di chiarezza e di strutturazione del reale ma anche un modo per passare verso una dimensione di basso indice di distanza sociale perché in questo modo il governo o la politica si mostra capace di risolvere i propri compiti.
Il concetto di " controllabile" permette un orientamento temporale a breve termine perché le persone vogliono rimanere se stesse. E' un modo per essere orgoglioso del proprio paese e consente un orientamento temporale a breve termine perché le persone vogliono rimanere se stesse sempre. Inoltre è un modo per essere orgoglioso del proprio paese e consente di aderire alla dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita.










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