Questo articolo intende mettere in collegamento la tassonomia degli atti linguistici di Austin ( 1962) con le categorie delle dimensioni culturali di Geert Hofstede (2001) in modo da cogliere le implicazioni culturali per questi atti linguistici.
Gli atti linguistici sono delle attività che compie un parlante con l'intento di produrre nell'ascoltatore una reazione, un cambiamento di stato mentale o un comportamento.
Queste azioni sono compiute con verbi performativi ossia dei verbi che eseguono delle azioni in certe condizioni date. Questi verbi performativi possono essere utili strumenti per capire quali dimensioni culturali possano essere presenti all'interno dell'enunciato in cui vengono formulati. Ad esempio, i verbi performativi fanno intendere un'adesione ad una dimensione culturale dove prevale un forte evitamento dell'incertezza con il bisogno di chiarezza e di strutturare le cose, con una forma di intolleranza verso le idee divergenti. Invece l'elemento di debole evitamento dell'incertezza si ritrova nel fatto di percepire gli altri interlocutori come competente/incompetente perché si cercano delle azioni per uscire dalla situazioni di " non sapere".
I verbi performativi rappresentano un " io di tipo coscienzioso" con un diritto alla privatezza e parlare per sé è cosa buona, gli altri sono considerati come individui, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio, i compiti sono più importanti delle relazioni.
Il compimento di queste azioni conduce verso una dimensione di tipo " maschile" perché le persone devono essere di tipo assertive e ambiziose. I verbi performativi sono un modo per aderire ad un orientamento temporale a breve termine perché si ricerca una stabilità della persona come sempre uguale a se stessa, ci sono delle linee universali su quello che è bene o male nelle situazioni, la vita è guidata da imperativi dove essere al servizio degli altri è un tratto importante.
La dimensione culturale di tipo " soddisfatti" si ritrova con una sensazione di controllo della propria vita, con la possibilità di dirsi felice e la libertà di parola rappresenta un fatto importante.
In modo probabilistico si potrebbe affermare che ci sia una scarsa importanza per il tempo libero in collegamento in questo caso con la dimensione di tipo " vincolati".
All'interno dei verbi performativi abbiamo in Austin la categoria dei verbi " verdettivi" dove si enuncia un verdetto con l'uso di verbi come giudicare, condannare, classificare. Questi verbi sono portatori di una dimensione culturale con un forte tasso di distanza sociale perché il potere costituisce un fatto basico della società e la sua legittimità è irrilevante. Le persone che possono pronunciare questi verbi sono portatori di una gerarchia che spesso è di tipo esistenziale.
Prevale in questa categoria di verbi un forte evitamento dell'incertezza perché si combatte l'incertezza della vita come una perenne minaccia, con una forte presenza di stress, con una intolleranza verso le idee divergenti, con un bisogno di chiarezza e struttura, con un bisogno emotivo di regole e con la percezione che i cittadini siano incompetenti. Si può individuare la presenza di una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché prevale il bisogno di stabilità della persona come sempre uguale a se stessa, con delle linee universali a proposito di ciò che è bene o male nelle situazioni. Inoltre in questa dimensione culturale essere al servizio degli altri è importante.
La dimensione di tipo "soddisfatti" si ritrova con una sensazione di controllo della propria vita, la libertà di parola sembra un fatto importante. Allo stesso tempo la dimensione di tipo " vincolati" si può ritrovare con la scarsa propensione nel ricordare le emozioni positive.
La seguente categoria di verbi è denominata come " esercitivi" con verbi come ad esempio ordinare, raccomandare, licenziare. In questo caso si possono interpretare questi verbi come portatori di un alto indice di distanza sociale tra le persone perché la legittimità dell'uso del potere di questi verbi spesso diventa di tipo irrilevante. Possiamo annotare un forte evitamento dell'incertezza perché tale incertezza deriva dalla vita sentita come una permanente minaccia che va combattuta, con una intolleranza verso le persone o le idee divergenti, con un bisogno di chiarezza e struttura. Inoltre abbiamo un bisogno emotivo di regole. La dimensione di tipo " individualismo" è presente con un " io di tipo coscienzioso" dove parlare per sé rappresenta un fatto positivo e la trasgressione delle norme generano un sentimento di colpevolezza. In questa dimensione la parola " io è indispensabile nel nostro linguaggio", i compiti sono più importanti delle relazioni. Questi sono verbi dove il concetto di lavoro prevale sulla famiglia in sintonia con la dimensione di tipo " mascolinità", l'assertività e mirare ai fatti sono tratti importanti di questa dimensione detta " mascolinità".
In questa categoria di verbi è possibile intendere la presenza di una dimensione culturale con un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti della vita dovrebbero succedere nel futuro, il bene o il male dipendono dalle circostanze. La dimensione di tipo " soddisfatti" può ritrovarsi con la sensazione di controllo della propria vita, la libertà di parola è un dato importante. A mio modo di vedere, con questa categoria di verbi abbiamo una compresenza di elementi sia del parametro di ricordare le emozioni positive così come quelle negative in funzione delle circostanze.
La categoria dei verbi "commissivi", come ad esempio prometto, scommetto, giuro sono dei verbi che aderiscono ad una società con basso indice di distanza sociale perché le altre persone si aspettano di essere consultati alla luce di questi atti linguistici. Abbiamo la presenza di una dimensione con un debole evitamento dell'incertezza con l'accettare l'incertezza della vita come fatto normale, con un senso di tranquillità, con poco stress, a proprio agio con ambiguità, nella vita pubblica o politica le altre persone sono percepite come competenti. La dimensione di tipo " collettivismo" è presente con un parametro di " noi di tipo coscienzioso" dove la trasgressione delle norme porta a sentimenti di vergogna, le relazioni sono più importanti dei compiti. La dimensione dell'orientamento temporale a lungo termine è presente con il parametro che vede i fatti più importanti da collocare nel futuro, il bene o male dipendono dalle circostanze. Questa categoria di verbi crea una forte dimensione di tipo " vincolati" perché esiste un sentimento dove le parole non sono di prima necessità ma c'è tendenza a ricordare le emozioni positive in linea con la dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita.
Interessante il caso del verbo " giurare" per interpretare una sintonia con la dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza perché c'è poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene. Prevale un bisogno di chiarezza e di regole nel modo di vivere anche se spesso si preferisce non rispettarle. Inoltre il verbo " giurare" implica la tendenza nel credere alla grande verità senza nessuna possibilità di relativismo.
La dimensione di tipo " collettivismo" è legato in questo caso con il parametro di un " noi di tipo coscienzioso", dove si intende aderire ad una comunità allargata in cambio della propria lealtà. La trasgressione delle regole porta a sentimenti di vergogna e le relazioni sono più importanti dei compiti.
Il verbo " giurare" implica un'adesione ad una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché i fatti che ritengo più importanti sono avvenuti nel passato, con una presenza del principio di stabilità della persona come sempre uguale a se stessa e con delle linee universali su ciò che è bene o male, con un bisogno di essere orgoglioso di se stesso. La dimensione di tipo " vincolati" si rivede con il parametro che vede poche persone dirsi felice, la libertà di parola non è di prima necessità e abbiamo un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal nostro volere. Di fondo con questo verbo si è meno propensi nel ricordare le emozioni positive.
Infine si tratteranno la categoria dei verbi "espositivi" come affermare, citare, negare, spiegare. Questi verbi sono portatori, a mio modo di vedere, di un forte evitamento dell'incertezza con un bisogno di chiarezza e struttura, dove il parlante pensa di possedere tutte le risposte, con un bisogno emotivo di regole. In questi verbi si ritrova la dimensione di tipo " individualismo" con la presenza di un " io di tipo coscienzioso", con il diritto a parlare per sé, con la ricerca di opinioni personali ricercate, con la parola " io" come dato importante del nostro linguaggio, i compiti sono più importanti delle relazioni.
Molto interessante il caso del verbo " affermare" che si può spiegare come in sintonia con un debole evitamento dell'incertezza perché si tende a vivere con tranquillità e poco stress. La dimensione di tipo " individualismo" si ritrova con un parlare per sé come cosa buona ed ogni persona è portatore di un'opinione personale. Il verbo "affermare" intende mettere in rilievo un'adesione ad una società di tipo " mascolinità" poiché le persone devono essere assertive all'interno di questa dimensione.
La dimensione di tipo " orientamento temporale a breve termine" è presente perché esiste una stabilità della persona come sempre uguale a se stessa e quindi dimostra la capacità di affermare. Inoltre abbiamo delle linee universali su quello che è bene o male nelle situazioni.
La dimensione di tipo " soddisfatti" si ritrova con la libertà di parola come fatto importante e con una sensazione di controllo della propria vita e con una tendenza a ricordare delle emozioni positive.
Il verbo spiegare è molto interessante perché è un verbo in sintonia con un basso indice di distanza sociale attraverso il principio di dover legittimare il proprio potere. Infatti la gerarchia in questo caso è di tipo funzionale. In questo verbo " spiegare" si può intuire la presenza di una dimensione culturale in cui si ritrova un debole evitamento dell'incertezza perché si è tranquilli e con poco stress, con una certa tolleranza verso le persone e le idee divergenti, con un certo agio nell'ambiguità. La dimensione di forte evitamento dell'incertezza in questo quadro si potrebbe intendere con il bisogno di chiarezza. Il verbo spiegare è in adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" perché esiste un " io di tipo coscienzioso" ma si aderisce anche al principio che vede le relazioni come tratto più importante dei compiti. Il verbo " spiegare" può essere inteso anche nella dimensione di tipo " femminilità" con il bisogno di apparire modesti e intenzionati. All'interno di questo uso del verbo " spiegare" si può vedere un orientamento temporale a lungo termine perché il bene o il male dipendono dalla circostanze. In aggiunta abbiamo il vivere sociale guidato da compiti condivisi in questo caso. A mio modo di intendere, il verbo spiegare potrebbe contenere una dimensione di tipo " vincolati" perché le cose non dipendono da me. In contemporaneo il verbo spiegare può contenere un parametro dettato dal senso di controllo della propria vita in sintonia con la dimensione di tipo " soddisfatti".
Questo lavoro è solo all'inizio ma trova la sua ragion d'essere nel cercare di correlare la dimensione performativi presenti negli atti linguistici con un tentativo di spiegazione all'interno di un dato contesto culturale comprensibile attraverso un insieme di dimensioni culturali.
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