Amor per l'arte
Davide d Claudia c un signore s una
signora sa
d Claudia, non vedo l'ora di arrivare a
Castel Sant'Angelo.
C Sì Davide, anch'io, ma.... Non so
dove siamo. Non capisco qual è il nome di questa via.
D Fammi vedere un po' la piantina.
Aspetta che chiedo ancora. Scusi, per caso mi sa dire dov'è il
Castel Sant'Angelo?
S Ah mi dispiace, non sono di qui.
D ah scusi!
C Oh Davide è davvero difficile
trovare in giro qualcuno di Roma!
D Già! Guarda, proviamo con quella
signora là, ha dei sacchetti in mano e sembra andare di fretta.
C Mah! Ci provo! Scusi, lei è di Roma?
Sa Beh sì.
D ah bene, è difficile trovare una
persona del posto. Noi vorremmo andare a Castel Sant'Angelo, ma non
sappiamo orientarci con la mappa.
Sa Allora guardate! Noi siamo qui in
Via dell'Orso. Voi dovete arrivare alla fine di questa via e girare
a destra. Poi andate verso il Tevere e girate a sinistra sul
Lungotevere Tor di Nona e poi andate diritto. Dovete arrivare a Ponte
Sant'Angelo e attraversarlo. A questo punto vedrete subito il
castello.
C ah grazie! Ma quanto tempo ci vuole?
Sa circa 15 minuti a piedi.
C meno male, è vicino!
Sa sentite, ma l'avete fatta la
prenotazione via internet per il museo?
D no perché?
Sa allora avrete da fare una bella
fila!
C beh ci armeremo di santa pazienza.
Sa allora buon divertimento.
D grazie. Arrivederci!
Il titolo di questo dialogo mette in avanti una parola come " arte". Questa parola " arte", all'interno del contesto culturale italiano di un'adesione ad una dimensione culturale ad alto indice di distanza sociale perché l'arte è una scelta personale che non necessita di legittimità ed è segno di portatore di maggiore capitale culturale. Inoltre, il tema dell'arte rappresenta un modo per segnalare un'adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con il principio in cui il tempo libero è importante. Inoltre la sensazione di benessere è presente con un debole evitamento dell'incertezza.
Nel dialogo si parte subito con un atto come " non vedo l'ora" per indicare la presenza di molto stress in linea con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza. Inoltre si può notare un orientamento temporale a breve termine perché la persona deve essere sempre uguale nel compiere le proprie attività. Il sentimento di adesione ad una dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza ricopre la funzione di accelerare il passaggio verso la dimensione di tipo " soddisfatti" con la possibilità di dirsi felice. Nella replica con " anch'io" si pone in evidenza un parametro di un " noi coscienzioso" con il mantenimento dell'armonia perché si vive in aderenza con la dimensione di tipo " collettivismo". Un parlante nel dialogo userà un atto linguistico come " non so dove sia" in linea con il parametro di non conoscere la risposta e quindi in adesione alla dimensione di debole evitamento dell'incertezza. La risposta formulata con un " non capisco" mette in luce il fatto di non essere incompetente spingendo verso una dimensione di forte evitamento dell'incertezza da combattere. Nel formulare il bisogno " di guardare la piantina" si è in adesione ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si ha bisogno di seguire il principio di chiarezza nel proprio agire. Il fatto di chiedere ad una persona sconosciuta l'informazione rientra ampiamente nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza inizialmente per poi raggiungere una maggiore possibilità di adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" perché si detiene una sensazione di controllo della propria vita e si vive con tranquillità e basso stress la condizione di non possedere le risposte e si vive con agio l'ambiguità e il caos. Il parlante con la sua richiesta compiuta con " per caso" implica la possibilità per l'altro interlocutore di non conoscere la risposta e quindi si rimane nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Il verbo " chiedere" indica un modo per aderire ad una dimensione temporale a lungo termine perché cercare di imparare dagli altri è un dato importante nel proprio modo di vivere e una persona brava è capace di adattarsi nelle varie circostanze.
Il titolo di questo dialogo mette in avanti una parola come " arte". Questa parola " arte", all'interno del contesto culturale italiano di un'adesione ad una dimensione culturale ad alto indice di distanza sociale perché l'arte è una scelta personale che non necessita di legittimità ed è segno di portatore di maggiore capitale culturale. Inoltre, il tema dell'arte rappresenta un modo per segnalare un'adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con il principio in cui il tempo libero è importante. Inoltre la sensazione di benessere è presente con un debole evitamento dell'incertezza.
Nel dialogo si parte subito con un atto come " non vedo l'ora" per indicare la presenza di molto stress in linea con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza. Inoltre si può notare un orientamento temporale a breve termine perché la persona deve essere sempre uguale nel compiere le proprie attività. Il sentimento di adesione ad una dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza ricopre la funzione di accelerare il passaggio verso la dimensione di tipo " soddisfatti" con la possibilità di dirsi felice. Nella replica con " anch'io" si pone in evidenza un parametro di un " noi coscienzioso" con il mantenimento dell'armonia perché si vive in aderenza con la dimensione di tipo " collettivismo". Un parlante nel dialogo userà un atto linguistico come " non so dove sia" in linea con il parametro di non conoscere la risposta e quindi in adesione alla dimensione di debole evitamento dell'incertezza. La risposta formulata con un " non capisco" mette in luce il fatto di non essere incompetente spingendo verso una dimensione di forte evitamento dell'incertezza da combattere. Nel formulare il bisogno " di guardare la piantina" si è in adesione ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si ha bisogno di seguire il principio di chiarezza nel proprio agire. Il fatto di chiedere ad una persona sconosciuta l'informazione rientra ampiamente nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza inizialmente per poi raggiungere una maggiore possibilità di adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" perché si detiene una sensazione di controllo della propria vita e si vive con tranquillità e basso stress la condizione di non possedere le risposte e si vive con agio l'ambiguità e il caos. Il parlante con la sua richiesta compiuta con " per caso" implica la possibilità per l'altro interlocutore di non conoscere la risposta e quindi si rimane nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Il verbo " chiedere" indica un modo per aderire ad una dimensione temporale a lungo termine perché cercare di imparare dagli altri è un dato importante nel proprio modo di vivere e una persona brava è capace di adattarsi nelle varie circostanze.
Nel proseguimento del dialogo incontriamo l'atto " non sono di qui"che rientra nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza perché non so e quindi non sono competente per fornire delle risposte. Nel replicare " ah scusi" significa marcare la capacità di adattarsi come adesione ad un debole evitamento dell'incertezza e allo stesso tempo si mantiene l'armonia tra di noi in linea con la dimensione di tipo "collettivismo". Spiegando il contesto e le difficoltà per incontrare un locale, il parlante segnala un'adesione ad una dimensione culturale di tipo " vincolati" tramite un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono da noi e poca abitudine nel ricordare le emozioni positive.
Nel descrivere la "signora con i sacchetti" si può interpretare tale comportamento come di tipo "out-group" a loro ma " in-group" alla città di Roma. Questo è un modo per aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" mentre il fatto che la signora vada " di fretta" è un modo per interpretare le situazioni come di tipo universale sul come comportarsi in alcune situazioni.
Nel continuare il dialogo si formula " ci provo" come atto linguistico che rientra nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza con la presenza di poco stress e controllo di sé, con un certo agio con l'ambiguità e nel non possedere le risposte. Il quadro di orientamento del parlante richiedente informazioni si colloca in un'adesione ad un orientamento temporale a breve termine perché i fatti più importanti sono avvenuti prima nel passato. In aggiunta fornire una risposta molto dettagliata all'interlocutore è un modo per indicare un'adesione ad un basso indice di distanza sociale perché la parlante legittima il suo potere sugli altri parlanti. La replica fondata sul " quanto ci vuole?" rappresenta un atto in linea con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si cerca maggiore chiarezza e si aderisce anche alla dimensione di tipo " vincolati" poiché sembra complicato ricordare le emozioni positive nel proprio vivere quotidiano. La signora invece chiedendo della prenotazione per la visita al Castello mostra di aderire a sua volta alla dimensione di " forte evitamento dell'incertezza" e ad un orientamento temporale a breve termine" perché ci sono modi universali di fare per ottenere una possibilità di controllo della propria vita, vale a dire per ottenere un senso di adesione alla dimensione di tipo " soddisfatti". Infatti " la bella fila" è un segno di minaccia per la dimensione di forte evitamento dell'incertezza". La possibilità di augurare " buon divertimento" implica l'auspicio che si possa aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con la coesistenza della dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza.
Nel descrivere la "signora con i sacchetti" si può interpretare tale comportamento come di tipo "out-group" a loro ma " in-group" alla città di Roma. Questo è un modo per aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" mentre il fatto che la signora vada " di fretta" è un modo per interpretare le situazioni come di tipo universale sul come comportarsi in alcune situazioni.
Nel continuare il dialogo si formula " ci provo" come atto linguistico che rientra nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza con la presenza di poco stress e controllo di sé, con un certo agio con l'ambiguità e nel non possedere le risposte. Il quadro di orientamento del parlante richiedente informazioni si colloca in un'adesione ad un orientamento temporale a breve termine perché i fatti più importanti sono avvenuti prima nel passato. In aggiunta fornire una risposta molto dettagliata all'interlocutore è un modo per indicare un'adesione ad un basso indice di distanza sociale perché la parlante legittima il suo potere sugli altri parlanti. La replica fondata sul " quanto ci vuole?" rappresenta un atto in linea con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si cerca maggiore chiarezza e si aderisce anche alla dimensione di tipo " vincolati" poiché sembra complicato ricordare le emozioni positive nel proprio vivere quotidiano. La signora invece chiedendo della prenotazione per la visita al Castello mostra di aderire a sua volta alla dimensione di " forte evitamento dell'incertezza" e ad un orientamento temporale a breve termine" perché ci sono modi universali di fare per ottenere una possibilità di controllo della propria vita, vale a dire per ottenere un senso di adesione alla dimensione di tipo " soddisfatti". Infatti " la bella fila" è un segno di minaccia per la dimensione di forte evitamento dell'incertezza". La possibilità di augurare " buon divertimento" implica l'auspicio che si possa aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con la coesistenza della dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza.
Nessun commento:
Posta un commento