Ami la buona tavola?
Paolo p Luca l Valeria v Silvia s
p Allora il prossimo sabato sera si va
a mangiare fuori?
L Sì, sì dai volentieri, ma dobbiamo
ancora decidere dove.
V vi va di andare “ Al cantinone” ?
La cucina è semplice, ma tradizionale, i prezzi sono buoni e ci sono
degli ottimi vini.
Ma dai...! Sempre “ Al cantinone”!
C'è poca scelta. Sì la cucina è anche buona, ma tutta a base di
carne.
L Valeria ha ragione forse è meglio
andare all'Osteria del Gallo. Lì ci sono menu per tutti i gusti,
anche menu vegetariani. L'unico problema è che c'è sempre tanta
gente, figuratevi al sabato sera.
V Vabbè si prenota!
P L'osteria del Gallo? Ma lo sai quanto
ci vuole in macchina fino a là? Minimo tre quarti d'ora!
L Ma no, non esagerare! Prendendo la
tangenziale ci siamo in una mezz'oretta.
S e perché non torniamo una volta al
Vecchio Mulino? In quel ristorante avevamo mangiato del pesce spada
alla griglia eccellente. E poi è vicino e non ci sono menu solo a
base di carne.
V Questa sì che è una buona idea! È
da tempo che non ci andiamo! Mi hanno detto che con la nuova gestione
la cucina è ancora migliore!
P Però il Vecchio Mulino è piuttosto
caro.
L Dai Paolo, per una volta non fare
l'avaro.
P Eh, va bene allora! Se voi siete
tutti d'accordo si va al Vecchio Mulino. Allora prenoto un tavolo per
quattro per le otto e mezza e vi veniamo a prendere alle otto.
In questo dialogo si parte con una domanda intesa come atto linguistico di richiesta in sintonia in questa analisi con una dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Allo stesso tempo questa domanda ricopre la funzione di decretare la propria adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" in modo da mettere in rilievo il bisogno di ricordare delle emozioni positive come tratto positivo. Infatti nella domanda" allora il prossimo sabato sera si va a mangiare fuori?" si può annotare una dimensione di debole evitamento dell'incertezza per via di un'adesione al principio di "non conoscere le risposte". Questa richiesta viene fatta in modo da enfatizzare l'appartenenza perché è una richiesta con un noi coscienzioso tipico della dimensione di tipo " collettivismo". La richiesta formulata con " si va" è un modo per mitigare l'adesione alla dimensione di tipo collettivismo in modo da incorporare la tendenza ad accettare l'ambiguità e il caos del non conoscere la risposta degli altri. Di fondo gli altri sono competenti per rispondere e questo conferma la dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza. La replica " sì sì dai volentieri" indica un mantenimento dell'armonia rimanendo all'interno della dimensione di debole evitamento dell'incertezza con il " non so" ancora presente tra di loro. La presenza di " vi va" è un indicatore di una dimensione di tipo " collettivismo" e rappresenta anche il bisogno di spiegare come forma di legittimità delle proprie scelte con un basso indice di distanza sociale. Infatti la replica formulata con " ma dai sempre al cantinone" è un modo di indicare un forte evitamento dell'incertezza perché non si tollera la proposta ma si sente il bisogno di legittimare la propria replica per rimanere nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza. In altre parole, le proprie idee vanno legittimate nel bene o nel male. Nel successivo turno di parola si ritrova la presenza del nome dell'altro interlocutore come forma di adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" e si mantiene in armonia e con un " noi coscienzioso". In seguito viene aggiunta la dimensione di debole evitamento dell'incertezza con un senso di agio con il fatto di non possedere le risposte. La risposta " c'è molta gente" intende ribadire un'adesione ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il parametro di poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene e poi allo stesso tempo si rientra nella dimensione di tipo " vincolati" perché diventa più difficile ricordare le emozioni positive. Poi nel dialogo viene menzionato l'atto " menu per tutti i gusti" significa cercare il mantenimento dell'armonia all'interno del gruppo dove esiste una coscienza di un noi". Poi sarà menzionato che " l'osteria del Gallo è a 3 ore in macchina" come forma di adesione ad una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché ci sono delle linee universali sul come ci si comporta in certe situazioni. La persona è come sempre uguale a se stessa e tende ad aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con una capacità di aver un controllo della propria vita con una capacità di adattarsi alle circostanze in sintonia con una dimensione culturale incentrata sull'orientamento temporale a lungo termine. In seguito si avanza un'altra proposta sempre in linea con una dimensione culturale incentrata sul debole evitamento dell'incertezza e allo stesso tempo con un basso indice di distanza sociale perché le nostre risposte sono legittimate. Inoltre si può notare la dimensione di tipo " collettivismo" con il parametro di un " noi coscienzioso" e di mantenere l'armonia all'interno del gruppo. Infatti nel proseguire il dialogo si menziona " questa è una buona idea" come indice di forte evitamento dell'incertezza perché rappresenta un'idea da difendere e una sensazione di controllo della propria vita in sintonia, in questo caso, con la dimensione di tipo " soddisfatti". Un altro interlocutore menziona il fatto che il posto " è caro" come modo di segnalare la propria adesione ad una dimensione di tipo " vincolati" e che le cose non dipendono dal mio volere. Questo rende il parlante meno propenso a ricordare le emozioni positive e quindi una scarsa considerazione per il proprio benessere rientrando in questo modo nella dimensione di forte evitamento dell'incertezza. A questo punto un altro interlocutore chiede di non aderire anche in questo caso alla dimensione di tipo " vincolati" ma di muoversi verso la dimensione di tipo " soddisfatti". Nel sancire " va bene allora" si segnala la propria adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" con un'enfatizzazione dell'appartenenza e con un noi di tipo " coscienzioso".
In questo dialogo si parte con una domanda intesa come atto linguistico di richiesta in sintonia in questa analisi con una dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Allo stesso tempo questa domanda ricopre la funzione di decretare la propria adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" in modo da mettere in rilievo il bisogno di ricordare delle emozioni positive come tratto positivo. Infatti nella domanda" allora il prossimo sabato sera si va a mangiare fuori?" si può annotare una dimensione di debole evitamento dell'incertezza per via di un'adesione al principio di "non conoscere le risposte". Questa richiesta viene fatta in modo da enfatizzare l'appartenenza perché è una richiesta con un noi coscienzioso tipico della dimensione di tipo " collettivismo". La richiesta formulata con " si va" è un modo per mitigare l'adesione alla dimensione di tipo collettivismo in modo da incorporare la tendenza ad accettare l'ambiguità e il caos del non conoscere la risposta degli altri. Di fondo gli altri sono competenti per rispondere e questo conferma la dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza. La replica " sì sì dai volentieri" indica un mantenimento dell'armonia rimanendo all'interno della dimensione di debole evitamento dell'incertezza con il " non so" ancora presente tra di loro. La presenza di " vi va" è un indicatore di una dimensione di tipo " collettivismo" e rappresenta anche il bisogno di spiegare come forma di legittimità delle proprie scelte con un basso indice di distanza sociale. Infatti la replica formulata con " ma dai sempre al cantinone" è un modo di indicare un forte evitamento dell'incertezza perché non si tollera la proposta ma si sente il bisogno di legittimare la propria replica per rimanere nella dimensione di debole evitamento dell'incertezza. In altre parole, le proprie idee vanno legittimate nel bene o nel male. Nel successivo turno di parola si ritrova la presenza del nome dell'altro interlocutore come forma di adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" e si mantiene in armonia e con un " noi coscienzioso". In seguito viene aggiunta la dimensione di debole evitamento dell'incertezza con un senso di agio con il fatto di non possedere le risposte. La risposta " c'è molta gente" intende ribadire un'adesione ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il parametro di poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene e poi allo stesso tempo si rientra nella dimensione di tipo " vincolati" perché diventa più difficile ricordare le emozioni positive. Poi nel dialogo viene menzionato l'atto " menu per tutti i gusti" significa cercare il mantenimento dell'armonia all'interno del gruppo dove esiste una coscienza di un noi". Poi sarà menzionato che " l'osteria del Gallo è a 3 ore in macchina" come forma di adesione ad una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché ci sono delle linee universali sul come ci si comporta in certe situazioni. La persona è come sempre uguale a se stessa e tende ad aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con una capacità di aver un controllo della propria vita con una capacità di adattarsi alle circostanze in sintonia con una dimensione culturale incentrata sull'orientamento temporale a lungo termine. In seguito si avanza un'altra proposta sempre in linea con una dimensione culturale incentrata sul debole evitamento dell'incertezza e allo stesso tempo con un basso indice di distanza sociale perché le nostre risposte sono legittimate. Inoltre si può notare la dimensione di tipo " collettivismo" con il parametro di un " noi coscienzioso" e di mantenere l'armonia all'interno del gruppo. Infatti nel proseguire il dialogo si menziona " questa è una buona idea" come indice di forte evitamento dell'incertezza perché rappresenta un'idea da difendere e una sensazione di controllo della propria vita in sintonia, in questo caso, con la dimensione di tipo " soddisfatti". Un altro interlocutore menziona il fatto che il posto " è caro" come modo di segnalare la propria adesione ad una dimensione di tipo " vincolati" e che le cose non dipendono dal mio volere. Questo rende il parlante meno propenso a ricordare le emozioni positive e quindi una scarsa considerazione per il proprio benessere rientrando in questo modo nella dimensione di forte evitamento dell'incertezza. A questo punto un altro interlocutore chiede di non aderire anche in questo caso alla dimensione di tipo " vincolati" ma di muoversi verso la dimensione di tipo " soddisfatti". Nel sancire " va bene allora" si segnala la propria adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" con un'enfatizzazione dell'appartenenza e con un noi di tipo " coscienzioso".
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