In questo lavoro si vuole cercare di identificare le dimensioni culturali presenti nel discorso del Premier Conte alla Camera dei Deputati il 18 Gennaio 2021.
Sin dall'inizio del discorso di Conte si parla di un " chiaro progetto politico", in cui l'uso dell'aggettivo " chiaro" ricopre la funzione di conferire "faccia positiva" o riconoscimento dell'operato al Premier Conte. In questo modo viene realizzato un atto linguistico di tipo " assertivo" formulando un enunciato in base alle proprie conoscenze e alle sue credenze. All'inizio dell'allocuzione di Conte ritroviamo l'avverbio " subito" come modalità per difendere il bisogno di tutela della propria faccia negativa del Premier e in termini di "faccia collettiva" dell'intero governo di fronte ai costi probabili da subire per via di un'alleanza di governo fatto da forze politiche contrapposte. Questo è un modo per accettare dei costi da subire per la "faccia positiva" del Premier in termini di riconoscimento del proprio operato. La gerarchizzazione del programma è un modo per cercare di collocare il proprio lavoro all'interno della dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" mentre la compagine della maggioranza politica con le sue differenze politiche rappresenta per il Premier e il governo un modo contro la loro volontà di aderire ad una dimensione culturale incentrata su un " debole evitamento dell'incertezza" perché occorre essere tranquilli, vivere ad agio nell'ambiguità e nel caos, con un certa tolleranza verso le persone e le idee divergenti.
Il ruolo del Premier Conte come garante della maggioranza serve per ottenere "faccia positiva" alla sua persona e per collocare il suo lavoro nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con la tendenza nel ricordare le emozioni positive del proprio operato da Premier. I punti programmatici menzionati da Conte sono degli elementi della dimensione culturale di tipo " collettivismo" con un governo coscienzioso della costituzione e dell'adesione all'Europa intesa come famiglia allargata per conferire "faccia collettiva" positiva all'intero governo. L'elenco dei valori della costituzione compiuto da Conte è molto rilevante per capire la società pensata dal governo di Conte ( il primato della persona è in sintonia con la dimensione culturale di tipo " individualismo" con un " io di tipo coscienzioso", la centralità del ruolo del lavoro è da intendersi come una forma di riduzione della distanza sociale, con un forte evitamento dell'incertezza con il mantenimento del proprio lavoro, il lavoro vede nella realizzazione dei compiti un dato più importante delle relazioni così come il lavoro significa essere al servizio degli altri collocando i fatti più importanti nel futuro delle persone. Il lavoro consente di aderire alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si ricordano le emozioni positive e si crea un sensazione di controllo della propria vita. Il tema legato all''uguaglianza formale e sostanziale rappresenta per il Premier un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "società con basso indice di distanza sociale" con la gerarchia percepita come ineguaglianza dei ruoli ed è stabilita per convenienza, i cittadini sono percepiti come competenti dalle autorità come nella dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" in cui l'uguaglianza è legata alla dimensione di tipo " individualismo" perché esiste un diritto alla privacy con un " io di tipo coscienzioso". Inoltre, l'uguaglianza come valore è un modo per ridurre la dimensione culturale di tipo " mascolinità" con una maggiore adesione della società italiana alla dimensione culturale di tipo " femminilità" perché la differenza di genere diventa più bassa tra le persone. Il valore dell'uguaglianza consente di lottare contro l'incertezza della vita con una forte adesione alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e poi l'uguaglianza delle persone mette in luce il ruolo della dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché la libertà di parola rappresenta un modo per aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" e con un "orientamento temporale a lungo termine". La dimensione culturale di tipo "collettivismo" è presente con un " noi di tipo coscienzioso e con l'enfatizzazione dell'appartenenza mentre la dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro e il risparmio, la perseveranza sono obiettivi veri per il governo.
Il secondo punto essenziale del progetto politico presentato nel discorso di Conte è quello della vocazione europea come forma di adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" con la creazione di un "orientamento temporale a lungo termine" con lo scopo di offrire "faccia positiva collettiva" all'Europa. Purtroppo, nella prassi politica intesa come "realpolitik" l'Italia è legata a temi di politica interna e non ha la forza per promuovere i suoi interessi nel Mediterraneo senza il sostegno dei partner europei ( Francia in primis). In sostanza, questo punto menzionato da Conte è un modo per dare "faccia positiva" al paese pur non essendo in sintonia con la massima di qualità ( dici il vero) è un modo per accettare di dovere pagare dei costi alla faccia negativa del paese mostrando i propri limiti nell'agire politico. Il modo per ottenere "faccia positiva" nel discorso da parte di Conte è parlare di un " programma" di tipo riformatore, allargato e coraggioso, vale a dire tentare di essere in sintonia con una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" con una maggioranza variegata. Tuttavia, questa affermazione di Conte rappresenta un implicito modo per subire molti costi alla difesa della propria negativa. Nella visione programmatica di Conte viene esplicitata l'idea di una società capace di essere equa, inclusiva ( dimensione di tipo "collettivismo"), con una crescita economica ( dimensione di tipo "individualismo"), il rilancio e la modernizzazione ( in sintonia con la dimensione culturale di tipo "soddisfatti") e come una dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine". La coesione sociale e territoriale presente nel discorso di Conte è da intendersi come assonanza con la dimensione culturale di tipo " collettivismo" con un noi di tipo coscienzioso, con l'enfasi per l'appartenenza dentro un orizzonte di sviluppo delle persone umane, vale a dire in sintonia con la dimensione di tipo "individualismo" con un diritto alla privacy, con un io di tipo coscienzioso.
Il discorso di Conte cerca di ottenere "faccia positiva" e con un progetto temporale a lungo termine con l'uso di parole quali ad esempio " visione, spinta ideale e investimenti di fiducia" con il futuro per creare un'adesione ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita. Queste condizioni di adesione a questo progetto di adesione ad una dimensione temporale "a lungo termine" è entrata in una profonda fase di tipo dimensione culturale " vincolati" per colpa della pandemia, in cui le cose non dipendono più da noi e dove è difficile ricordare le emozioni positive in questo contesto storico. La pandemia è definita come un " uragano" come evento non prevedibile con una dimensione di tipo "debole evitamento dell'incertezza", modificando gli elementi di tipo " collettivismo" nella società, con abitudini di vita e destino collettivo. La pandemia ha distrutto gli elementi della dimensione culturale di tipo " collettivismo" distruggendo un senso di appartenenza con un " noi di tipo coscienzioso e annullando le relazioni come dato cruciale del proprio vivere.
Nel discorso di Conte è chiaro come la pandemia stia facendo ripensare il modello economico e la dinamica delle relazioni. Pertanto diventa necessari i cambiamenti da compiere nella cornice di "un orientamento temporale a breve termine" con lo sviluppo economico legato al servizio degli altri e spendere dei soldi per la vita sociale. La crisi sanitaria mette in crisi il concetto di vita e di salute come elementi emblematici dell'essere fragili e impauriti. La vita e la morte sono elementi della dimensione culturale di tipo " individualismo" con un io di tipo coscienzioso, un diritto alla privacy. La paura è in sintonia con la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con una forte presenza di stress, ansietà, con poca considerazione per il proprio benessere, allo star bene e la vita diventa una minaccia da combattere in modo permanente. Tutto questo conduce alla " fragilità" in sintonia con una dimensione culturale del tipo " debole evitamento dell'incertezza" accettando di vivere nell'ambiguità e nel caos come conseguenza della pandemia.
Conte menziona come il governo stia affrontando una sfida di portata epocale per descrivere la realtà in modo da ottenere qualche beneficio o mitigazioni di fronte al compito molto difficile di creare un'adesione culturale ad un "orientamento temporale a lungo termine" in Italia tramite le linee ricostruttive del recovery plan per una società costretta a vivere nella paura in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e di tipo "vincolati". In questo modo, il discorso del Premier Conte rivela chiaramente con il governo sia incentrato sull'uso della paura come modalità di partenza per ripristinare un tentativo di ridare "faccia positiva" ad una popolazione molto schiacciata nella situazione di perdita di "faccia negativa" per via della pandemia. Questo contesto era molto più frequente nel passato ( forma di pagamento di costi alla propria faccia negativa per segnalare le difficoltà dell'azione politica). Enunciando il tema della paura, il Premier Conte colloca la popolazione italiana nella dimensione culturale di tipo fortemente " vincolati" e pertanto siamo legati nella prassi politica italiana a temi quali la vita, la morte e la fragilità. Questo operato politico del governo Conte non tenta neppure di creare una forma di potenziamento della "faccia positiva collettiva" della popolazione italiana ma piuttosto vengono rilegati ad una dimensione di forte minaccia alla faccia negativa del cittadino come portatore di diritto di fronte all'azione politica intesa come adesione ad una dimensione di " debole evitamento dell'incertezza" per vedere i cittadini ( faccia collettiva) come portatori di competenza e di riconoscimento nel paese. Di fondo, la popolazione viene collocata nella dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" per lottare contro la pandemia mentre la politica intesa come " faccia collettiva" del paese si continua a giocare con la dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" come modalità di operare. Le nostre certezze come modalità per ottenere "faccia positiva" e di vivere all'interno di una dimensione di tipo " soddisfatti" e con il consueto "orientamento temporale a breve termine" come modalità di operare nella vita. La " politica" come gruppo collettivo di tipo " coscienzioso" ha dovuto accettare il rischio di perdita di faccia al quotidiano parlando con il mondo della scienza e della tecnica da intendersi come portatori di adesione alla dimensione culturale di tipo " vincolati" per la categoria della politica. Di fatto, la politica si ritrova costretta ad aderire ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" tramite i servizi della scienza e tecnica come modalità di tutelare la "faccia negativa" degli italiani mentre la "politica" come " in-group" ( collettivismo) per esercitare il suo potere come volontà di controllo sulla popolazione necessita di una forte adesione ad una dimensione di "debole evitamento dell'incertezza" da conservare in tempi di emergenza sanitaria e di severa recessione economica per rendere i cittadini " dipendenti" dalle decisioni governative. Conte rivendica il suo ruolo da giurista difendendo i vari interventi menzionando come i suoi provvedimenti siano stati " ricopiati" dagli altri paesi occidentali. In definitiva, pur ritrovandosi nella dimensione culturale di tipo " vincolati" con le limitazioni da mettere in campo sulla popolazione si è tenuto comunque ( per dare faccia positiva alla collettività) conto dei principi e diritti costituzionali delle persone. In tal senso, le restrizioni che rappresentano una grossa minaccia per il bisogno di tutelare la propria "faccia negativa" sono percepite come una modalità per riconquistare faccia positiva " collettivo" da parte del governo. Per il Premier Conte, il suo governo ha mostrato convergenza di veduta e di azione nonostante le difficoltà, in altri termini ha dimostrato di volere aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" mostrando il desiderio di enfatizzare l'appartenenza e della presenza di un " noi di tipo coscienzioso" come modus operandi.
In altre parole, il governo per segnalare la sua vicinanza alla tutela della "faccia positiva collettiva" della popolazione, nonostante la presenza della dimensione culturale di tipo " individualismo" e di tipo " vincolati", ha fatto prevalere la dimensione di tipo " collettivismo". Il governo di Conte è stato un attore di dialogo con tutti i piani istituzionali per ottenere il principio di leale collaborazione. La pratica del dialogo è un elemento da collocare sia nella dimensione di tipo " collettivismo" così come nella dimensione di tipo " debole evitamento dell'incertezza" come modalità per ottenere dei risultati nella consapevolezza della posizione di primo responsabile nei confronti delle Regioni. Questo dato è da intendere come una forma di limite per operare una modalità priva di una dimensione culturale di tipo " vincolati". Il metodo del dialogo è un modo per riconoscere il valore presente nel gruppo politico di " Italia viva" conferendo "faccia positiva" per il loro operato e pertanto accettando di subire i costi per la tutela della sua "faccia negativa". L'uso della domanda retorica nel discorso di Conte ricopre la funzione di esprimere il suo stato d'animo nei confronti del proprio operato. La risposta a tali domande è da collocare invece nella dimensione culturale di tipo " individuale" come difesa della propria faccia positiva così come di adesione alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" per affermare di aver agito con scrupolo, attenzione e con un forte senso delle conseguenze nella vita delle persone. Lo scopo del governo di Conte è quello di avere impegnato tutte le proprie energie per offrire la migliore protezione possibile alle comunità nazionale, in altri termini il governo aderisce ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo", in cui le persone devono aderire ad un'idea di famiglia allargata in cambio di protezione e di lealtà al governo incaricato. In definitiva, il tentativo di tutelare il bisogno di "faccia negativa collettiva" da parte della popolazione italiana. Per Conte, la pandemia spinge la politica a compiere delle scelte per il bene comune, ossia la politica, in questo periodo, non può concentrarsi sulla dimensione di tipo " individuale" del protagonismo politico ma deve aderire totalmente alla dimensione di tipo " collettivismo" con un " noi di tipo coscienzioso" e con l'enfatizzazione dell'appartenenza. Conte rivendica una scelta di tipo " collettivismo" come tutela della salute per rivendicare una posizione di difesa della dimensione di tipo " individuale", in cui tutti sono tenuti a badare a se stessi ed esiste un diritto alla privacy. Inoltre, il bene supremo in questa pandemia è la " salute" collocata dinnanzi alla produttività come modalità di fare ripartire l'economia in sicurezza. La "salute" come tema è legato sia alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" con la pandemia mentre in generale è un dato di natura " individualismo" perché parlare per sé è cosa buona. Il concetto di " tessuto produttivo" del paese si lega alla dimensione culturale di un "orientamento temporale a breve termine" come prassi per rispondere alla crisi in cui ci sono linee di comportamento che non possono modificarsi neanche con la pandemia perché le tradizioni produttive sono sacrosante e la vita produttiva viene guidata da imperativi. In questo caso è cruciale aderire ad una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" perché il tessuto produttivo competente si adatta alle circostanze, in cui il bene o il male dipendono dalle circostanze. Conte rivendica il ruolo della politica intesa come la faccia collettiva " positiva" del governo nel destinare 100 miliardi di euro per aiutare i lavoratori, le imprese, le famiglie e le categorie fragili con i ristori. In altri termini, il " noi coscienzioso" del governo ha fatto la scelta di ridurre l'incertezza della vita cercando di ampliare la dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" con la politica dei ristori come forma di rimborsi per la perdita di faccia negativa subita dalla pandemia per molti cittadini italiani. L'ordine sociale è chiaramente indicato come elemento di gerarchizzazione dello spazio sociale in Italia in sintonia con una dimensione culturale in sintonia con l'idea di una società con "alta distanza sociale" per via della scelta primaria di aiutare i lavoratori e poi le imprese, le famiglie e le categorie fragili. Probabilmente, all'interno di una società con "bassa distanza sociale", le categorie fragili dovrebbero essere le prime categorie ad essere aiutate poiché sono delle categorie " out-group" più deboli. Per guadagnare faccia positiva per il suo operato, il Premier Conte cita il riconoscimento del merito della sua politica economica realizzato da parte del Premio Nobel Paul Krugman. In questo modo prevale il bisogno di ricercare il riconoscimento della propria faccia positiva durante il proprio operato per evitare di pagare troppi costi per il governo di fronte alle critiche di alcuni gruppi politici. Il governo di Conte si è molto impegnato per guadagnare "faccia positiva" e soprattutto per collocarsi dentro l' "orientamento temporale a lungo termine" con una richiesta di una risposta collettiva con la condivisione del debito tra i vari paesi europei. Questo dato presente nella dimensione culturale di tipo " collettivismo" non è mai stato realizzato prima e pertanto rappresenta un elemento di novità importante come risultato ottenuto dal governo Conte. L'intento del governo di Conte è quello di creare idealmente un'adesione ad una dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" con la creazione di un " debito in comune" come una modalità molto forte di richiedere "faccia positiva" nel proprio operato. Questo punto è vitale per conferire faccia positiva all'Unione europea con una nuova visione politica, la quale potrebbe fare entrare l'Italia nella dimensione di tipo " soddisfatti" perché si aumenterebbe una sensazione di controllo della propria vita come nazione, con la possibilità di lottare contro l'incertezza in modo più convincente con la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e con la creazione di un "orientamento temporale a lungo termine". Lo storico accordo tra le forze politiche di maggioranza è un modo per dare rilevanza all'adesione alla dimensione di tipo " soddisfatti" per la faccia collettiva del governo perché il governo è stato capace di creare un "orientamento temporale a lungo termine" con questo progetto perché cambia la stessa nozione di " persona" per parlare dell'Europa come ente capace di aumentare la sua adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" perché aumenta il parametro di un " noi di tipo coscienzioso" di fronte ai vari membri dell'Europa. Nell'allucuzione di Conte vediamo apparire l'uso della domanda retorica come uno stratagemma per conferire un quadro operativo in cui si riesce a guadagnare "faccia positiva" per l'operato del governo soprattutto con la sua collocazione " europeista" come progetto irreversibile per l'Italia collocandosi in tal modo all'interno di una dimensione di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono avvenire nel futuro e pertanto il paese è capace di adattarsi alla luce della sua collocazione " europea". Questa è una ragione dell'alleanza di questo governo come modalità di auto-conferimento di "faccia positiva" del governo con una adesione ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" come approccio culturale. Inoltre, rimane" alla politica" la funzione di compiere delle misure emergenziali con interventi con effetti virtuosi, ossia è un modo di agire con un "forte evitamento dell'incertezza" per creare idealmente un "orientamento temporale a lungo termine".
Il rilancio del paese è un modo per creare un "orientamento temporale a breve termine" perché è una legge rivolta per il 2030. Le misure del governo di Conte sono enucleate intorno a temi come: il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori, il taglio del superticket sanitario e i bonus per gli asili nido, in particolare per redditi bassi. - sostegno degli investimenti privati con i bonus dell'edilizia, lavori di costruzioni per ridare un volto nuovo alle città. - molte risorse per la sostenibilità ambientale e la rigenerazione urbana. L'intento delle misure economiche pensate dal Governo di Conte sono volte alla riduzione della dimensione culturale con un " basso indice di distanza sociale" nella società in cui la gerarchia è solo una forma di ineguaglianze dei ruoli. In seguito, si ritrova una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" con un bisogno di chiarezza e di strutturazione che viene implementato anche dal taglio del superticket come forma di adesione ad un "basso indice di distanza dal potere" con la riduzione della gerarchia con i bonus per gli asili nidi.
- Il sostegno ai privati da parte del governo serve per entrare in assonanza con un "orientamento temporale a breve termine" mettendo al centro il bisogno di spendere soldi per la vita economica e urbana del paese per aumentare il bisogno della dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita.
- Il tema della sostenibilità ambientale e della rigenerazione urbana ha il significato di collocare l'agire del governo nell'adesione ad un "forte evitamento dell'incertezza" e con un "orientamento temporale a lungo termine"con la possibilità di aderire alla dimensione di tipo " soddisfatti" con la possibilità di dirsi felice e con una tendenza a ricordare le emozioni positive.
Lo scopo del governo di Conte è quello di trasformare le difficoltà in opportunità, vale a dire passare da una dimensione culturale di tipo " vincolati" con una scarsa propensione a ricordare le emozioni positive per andare verso una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una possibilità di dirsi felice e con una maggiore propensione a ricordare le emozioni positive. La consapevolezza è una adesione alla dimensione di tipo " individualismo" in cui le deficienze strutturali sono in sintonia con la dimensione di tipo " vincolati" in Italia con un " noi coscienzioso" come adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" per creare più investimenti in linea con la dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" con una propensione alla ricerca, all'innovazione come forma di rafforzamento delle competenze, le quali sono di natura " individualismo" mentre la ricerca e l'innovazione sono legati ad una dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" così come la dimensione di "debole evitamento dell'incertezza" perché la ricerca implica una tolleranza verso le idee divergenti, a proprio agio con ambiguità e caos così come la ricerca e l'innovazione si collocano nella dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze, cercare di imparare dagli altri paesi è cosa buona, la perseveranza sono obiettivi veri e il successo viene legato alla capacità di sforzo. Tutto questo è collegato alla dimensione culturale di tipo " individualismo" perché i compiti sono più importanti delle relazioni nel settore della ricerca. Gli investimenti del governo si collocano nel potenziamento della rete ospedaliera e territoriale con la valorizzazione del personale medico-infermieristico, con l'assunzione del personale sanitario e investire nella formazione di medici e infermieri sono in sintonia con una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" e con un "orientamento temporale a lungo termine".
L'assistenza sanitaria sul territorio è un modo per aderire alla dimensione di tipo "basso indice di distanza sociale" per valorizzare il personale medico-infermieristico come modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " forte evitamento dell'incertezza" e con una valorizzazione del personale medico per segnalare l'adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" perché si enfatizza l'appartenenza e si aumenta la dimensione di tipo " in-group". La possibilità di assumere personale sanitario è un modo per aumentare l'adesione ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" e si aumenta soprattutto il parametro di famiglia allargata e di lealtà con lo Stato italiano.
Lo stesso comparto della formazione è collegato alla dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché cercare di imparare è cosa buona, lo sforzo è fondamentale per ottenere successo nella vita. La scuola e l'università sono due settori legati alla dimensione di tipo "un orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti riguardano il futuro. Poi la presenza di una " no tax area" per gli studenti e il personale scolastico è un modo per aderire ad una società con maggiore senso di adesione ad una dimensione di "basso indice di distanza sociale". In definitiva, si cerca di ridurre l'ineguaglianza tra il mondo scolastico e il mondo esterno. Un'altra misura del governo è quella dell'assegno unico per i figli fino a 21 anni di età per aiutare la promozione dell'occupazione femminile. Questa misura ha la funzione di aumentare la dimensione culturale di tipo " femminilità" perché la differenza di genere si riduce in termini sociali e emozionali con un maggiore equilibrio tra famiglia e lavoro. Questa misura consente di aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" perché in questo modo si lotta contro l'incertezza con un maggiore senso di chiarezza e struttura. Questa misura consente di aderire ad una società con "basso indice di distanza sociale" all'interno della vita sociale italiana. I vari interventi del governo vogliono collegarsi idealmente alla dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" concentrandosi sulla transizione verde e digitale, l'occupazione femminile e giovanile- Questo è un modo per conquistare "faccia positiva" da parte del governo ma potrebbe anche segnalare dei costi da subire per via di interventi non percepiti da parte della popolazione come immediatamente risolutivi. La transizione digitale e il superbonus per l'efficientamento energetico sono interventi per essere in sintonia con le linee guide del recovery plan come modalità di adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché si crea un " noi di tipo coscienzioso" con il resto dell'Europa. La digitalizzazione è un modo per spingere la società verso l'adesione ad un " basso indice di distanza sociale" perché il potere in generale deve essere legittimato da un lato ma allo stesso tempo il potere può rimanere un fatto basico in cui la sua legittimità resta irrilevante. Il potenziamento della rete internet introduce ulteriori elementi della dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" perché occorre essere tranquillo e tolleranti verso le idee, la differenza va vissuta con agio nel suo essere ambigua e disordinata come la rete. Questa rete aumenta la dimensione culturale di tipo " individualismo" in cui troviamo un diritto alla privacy, parlare per sé è cosa buona, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio. L'uso della rete consente un'adesione alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si è felici, una sensazione di controllo della propria vita con la tendenza a ricordare le emozioni positive. L'efficientamento energetico è un modo per aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" perché c'è bisogno di chiarezza e di strutturare così come aderire ad un orientamento "temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro con la possibilità di investimento da compiere. Questo si colloca nella dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita e con una tendenza a ricordare le emozioni positive. IL governo di Conte menziona di aver " azzerato" per tre anni i contributi come una misura in sintonia con un "orientamento temporale a breve termine" mentre la decontribuzione totale per l'assunzione delle donne rientra nell'adesione da parte del governo ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine".
Questa misura valida fino al 2029 deve creare un "orientamento temporale a breve termine" con l'introduzione di una fiscalità di vantaggio per il sud con lo scopo di conferire faccia positiva ad una vasta area del paese costretta ad aderire quasi sempre alla dimensione di tipo " vincolati" perché prevale sovente un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono da noi. Questa misura allarga il parametro di tipo " in-group" all'interno della dimensione culturale di tipo "collettivismo". Conte parla di misure per ridurre l'impatto delle critiche rivolte al suo esecutivo per la sua immobilità come forte adesione alla dimensione di tipo " vincolati". Le parole del Premier Conte sono dei tentativi di mitigazione per i costi subiti alla difesa della "faccia negativa collettiva" del governo e in primo luogo di Giuseppe Conte. Le misure di capitalizzazione delle piccole e medie imprese che investono vengono sostenute dal governo con l'ausilio della Cassa depositi e prestiti. Queste misure sono una modalità per creare un'adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" nel paese perché si punta sul futuro. Allo stesso tempo questa misura è in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché si aumenta il senso di "in-group" presente nel paese e con un sentimento di volere aumentare un senso di appartenenza. Allo stesso modo, il governo ha tentato di ridefinire il quadro normativo degli investimenti pubblici. Anche questo tentativo si iscrive nella ricerca di adesione alla dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" per collocare i fatti più importanti nel futuro ma soprattutto con un " forte evitamento dell'incertezza" perché si deve lottare contro la permanente minaccia dell'incertezza, con l'incremento per l'intolleranza per la divergenza e c'è bisogno di chiarezza e strutturazione nelle " semplificazioni" per il governo come modo per aderire in primis ad una dimensione culturale di tipo " forte evitamento dell'incertezza" perché si lotta contro l'incertezza dell'ambiguità e aumenta il bisogno di chiarezza, di struttura e un bisogno emotivo di regole come fatto molto importante. Questo concetto di " semplificazione" crea un'adesione ad una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti si collocano nel futuro, le tradizioni giuridiche sono modificabili e viene creata una cultura di investimenti da compiere nel paese. Questa " semplificazione" cerca di collocare la popolazione nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si aumenta la sensazione di controllo del proprio operato diminuendo il tipico sentimento di abbandono perché le cose non dipendono da me e si aumenta la libertà di parola ( dimensione culturale di tipo "soddisfatti") perché il quadro è più chiaro. In definitiva, la dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" consente un aumento della responsabilità in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo". Questi provvedimenti sono stati possibili da questo governo perché si è aumentata la dimensione di tipo " collettivismo" con un maggiore senso di adesione ad un governo in cambio di lealtà all'esecutivo, un " noi di tipo coscienzioso" e l'enfatizzazione dell'appartenenza allo stesso esecutivo. La pandemia come situazione ha spinto il governo nella dimensione culturale di tipo " vincolati" ma allo stesso tempo ha spinto l'esecutivo nella dimensione di tipo " collettivismo" con un "noi di tipo coscienzioso". Conte riconosce il ruolo dell'opposizione conferendo "faccia positiva" ( riconoscimento) all'intero gruppo parlamentare creando un'adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" con l'aumento del mantenimento dell'armonia come dato precedente. Il dialogo tra governo e opposizione è da collocarsi nel mantenimento dell'armonia è prevalente come tratto dominante della dimensione di tipo " collettivismo". Da questo dialogo è nata una misura per dei gruppi spesso di tipo " out-group" delle politiche come solitamente sono i lavoratori autonomi e le partite iva. Questi due gruppi si collocano solitamente nella dimensione di tipo " individualismo" in cui tutti sono tenuti a badare a se stessi, con un io di tipo coscienzioso, parlare per sé è cosa buona, io è una parola indispensabile nel suo linguaggio. Queste categorie si ritrovano nella dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" in cui si accetta l'incertezza, si vive con tranquillità in questa situazione, e a proprio agio nell'ambiguità e caos. Per il Premier Conte esiste la politica da intendersi come servizio per la comunità nazionale come modalità di ottenere faccia positiva da parte del presidente Conte e quelli come Renzi che vedono la politica come un esercizio del potere nella cornice della dimensione di tipo " individualismo" in cui " io è una parola indispensabile" nel nostro linguaggio mentre per Conte " io" viene eliminato a favore della parola "servizio" e " comunità nazionale".
La politica di Conte vede la politica come pensiero e azione orientato all'uomo, ai suoi bisogni e alle sue aspettative. Questo è il senso profondo dell'umanesimo declinato dal premier Conte in ampia sintonia con una dimensione di tipo " soddisfatto" perché l'uomo deve dichiararsi felice e con la tendenza a ricordare le emozioni positive. Per Conte è importante un governo all'altezza del compito di offrire una risposta ai cittadini di questo periodo storico particolare, ossia un governo con un " noi di tipo coscienzioso" in questo periodo di tipo " vincolati" per molti cittadini italiani. Il governo puntava alla dimensione di tipo " collettivismo" con il mantenimento dell'armonia e dell'appartenenza al governo come tratto essenziale ma si è scontrato con l'adesione di tipo " individualismo" da parte del partito di "Italia viva" che ha puntato sulla priorità dei compiti sulle relazioni. Questo comportamento politico rientra nella dimensione di tipo " orientamento temporale a breve termine" perché tutto si colloca soltanto in questo momento presente, la vita politica è guidata da imperativi e alcune tradizioni politiche sono sacrosante anche in tempi di crisi sanitaria. Alla fine il motivo di astensione di "Italia Viva" è dovuto all'assenza del Mes come strumento finanziario non collegato con il recovery fund. Il governo di Conte vede il Mes come uno strumento che colloca il paese in una dimensione di tipo " vincolati" mentre il recovery fund serve per aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con la creazione di un'adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" per evitare all'Italia il rischio e il timore di tassi di interessi più elevati con l'ausilio del Mes. Il presidente Conte segnala la conferenza di Italia viva come modo per accettare dei costi da subire per la faccia negativa del governo di Conte. Invece, per riguadagnare faccia positiva e per ritrovare la dimensione di tipo " soddisfatti", Conte ha bisogno di ottenere un " chiaramento" all'interno del parlamento. Questa crisi rappresenta una grossa minaccia per la "faccia positiva" di Conte così come per il bisogno di tutelare la propria "faccia negativa collettiva" da parte della popolazione italiana. Questa crisi è inspiegabile perché le dimensioni culturali prevalenti per la stragrande maggioranza dell'esecutivo erano la dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" ( leggi elezioni) e il bisogno di enfatizzare l'armonia in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo" ma in ampia dissonanza con il capo di Italia Viva, il quale vede nel debole evitamento dell'incertezza e la dimensione di tipo " individualismo" i tratti essenziali della leadership svolta da Renzi. Per Conte non era necessario aprire una crisi politica in questa fase per evitare di aumentare lo spazio culturale molto ampio nella popolazione italiana di due dimensioni culturali come quella di tipo " out-group" e di tipo " vincolati". In definitiva, il concetto di crisi politica può avere la funzione di aumentare il proprio senso di tipo " in-group" tra i politici aumentando anche il senso di " out-group" per alcune fasce privilegiate del paese rappresentate da Italia viva. Il governo di Conte ha mostrato molta disponibilità e ha fatto molti sforzi per risolvere la crisi all'interno del consiglio dei ministri in sintonia con la dimensione di " noi coscienzioso" per evitare di fare uscire la crisi all'esterno in sintonia con un " out-group" e come diritto a parlare per sé come nella dimensione culturale di tipo " individualismo" segnalato nell'approccio di Italia Viva come modalità da parte del suo leader di guadagnare consenso per aumentare il suo " in-group" agli occhi degli altri partiti. La crisi di governo per Conte ha aperto una " ferita profonda" nel paese aumentando una dimensione culturale di "alta distanza sociale" tra la popolazione di tipo " out-group" e la politica di tipo " in-group" in sintonia con altre regole. Questa crisi è una forte di minaccia per la tutela della "faccia negativa" della politica italiana, la quale si ritrova a subire il rialzo dello spread e l'attenzione dei media internazionali. Questi elementi sono in sintonia con la dimensione culturale di tipo " vincolati" dove erano proprio gli elementi di coesione del governo ad essere in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". Senza un clima di fiducia e quel senso di affidamento non è possibile recuperare il rapporto con Italia viva. Il tema della fiducia è cruciale nella narrativa di Conte e questo dato si colloca nella dimensione culturale di tipo " collettivismo" con il bisogno di famiglie allargate in cambio di lealtà e con il bisogno di enfatizzare l'appartenenza così come il mantenimento dell'armonia come dato prevalente. Lo scopo di questo discorso di Conte in Parlamento è quello di fare voltare pagina al governo in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" per eliminare le incertezze del precedente governo. Questo è un modo per aderire nuovamente alla dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione maggiore di controllo della propria vita, la libertà di parola è importante. Il paese merita un governo coeso, ossia la popolazione può riguadagnare "faccia positiva" con l'adesione da parte della politica con la dimensione di tipo " collettivismo" per consentire il benessere di tipo " debole evitamento dell'incertezza" perché la popolazione deve tornare ad essere tranquilla e star bene con lo scopo della ripartenza sociale ed economica. La ripartenza comincia con la dimensione culturale di un "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti devono accadere in questo momento, in cui essere al servizio degli altri è cosa buona e dove spendere soldi per la vita sociale è importante.
La ripartenza dal punto di vista sociale serve per ripristinare il senso di adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" mentre l'economia come ripresa si colloca nell'orientamento temporale a breve termine. Tutto questo per collocare la popolazione nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" per ridare un controllo della propria vita in modo da dichiararsi di nuovo felice. I compiti sono in sintonia con la dimensione culturale di tipo " individualismo" poiché sono più importanti delle relazioni, le quali sono molteplici con un'adesione ad una dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza" e con un senso di urgenza con l'adesione ad un "orientamento temporale a breve termine". Per Conte occorre rientrare nella dimensione culturale di tipo " collettivismo" per ottenere quel senso di adesione ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" per ridare faccia positiva al paese. Il piano dei vaccini viene menzionato come un successo da parte di Conte e questo dato serve per conferire "faccia positiva collettiva" all'operato del governo di Conte.
L'attesa dei nuovi vaccini e delle terapie monoclonali sono un elemento che si collocano nella dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" mentre la politica ha bisogno di un " forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di lottare contro l'incertezza per ottenere chiarezza e struttura. Dobbiamo completare il recovery plan perché questa è una minaccia per la difesa della faccia negativa del governo e tale adesione ad una dimensione di tipo " debole evitamento dell'incertezza" è il risultato di tale mancanza di completamento. Per ridurre i costi per la tutela della faccia negativa, Conte segnala che il documento del recovery plan è stato mandato al Parlamento. Inoltre, questo documento è stato mandato alle " parti sociali" pertanto è un modo per aumentare il proprio " in-group" nella dimensione culturale di tipo " collettivismo" e con l'intento di mantenere l'armonia e mettere le relazioni al centro del proprio operato politico. In questo modo si aumenta la dimensione di tipo " collettivismo" e allo stesso tempo si aumenta la dimensione di tipo " debole evitamento dell'incertezza" perché c'è tolleranza verso la differenza e si è a proprio agio con ambiguità e caos. Poi Conte cerca di conferire "faccia positive" alle tante associazioni di categorie produttive con l'intento di aumentare sempre il proprio " in-group" enfatizzando l'appartenenza e un " noi di tipo coscienzioso" come tratto della dimensione di tipo " collettivismo".
In definitiva, il governo vedono nelle categorie e nel sindacato una modalità reale per la tenuta sociale del paese, vale a dire una richiesta per un'adesione ad una famiglia allargata in cambio di lealtà. Conte conferendo molta "faccia positiva" alle varie categorie segnala come una forma di costo da subire per la "faccia negativa" del governo. Il cammino del recovery plan con la sua tempistica rappresentano una forma di costi da subire per mantenere una forte adesione alla dimensione di tipo " collettivismo" come unica modalità concreta per tenere insieme la maggioranza. La lentezza come costo alla difesa della propria "faccia negativa" è il prezzo da pagare per conservare la dimensione di tipo " collettivismo". La dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di rispettare i tempi e il monitoraggio dell'esecuzione dei lavori. La non presenza di questi " presidi" sono degli elementi che creano una situazione normativa di " debole evitamento dell'incertezza" perché lo Stato vive a proprio agio nell'ambiguità, il caos viene vissuto con tranquillità e l'incertezza normativa come dato strutturale della normativa italiana. Il governo deve rispondere con urgenza al bisogno di " ristori" per guadagnare "faccia positiva" e per aderire ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e per evitare di aumentare la dimensione di "alta distanza sociale" tra i vari gruppi sociali. Tuttavia, i ristori sono una risposta in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" mentre a lungo termine questi " scostamenti di bilancio" rendono più complicati la ripartenza economica del paese perché il debito pubblico diventa molto elevato rappresentando una forte minaccia per il bisogno di tutelare la "faccia negativa collettiva" del paese e aumenta la dimensione culturale di tipo " vincolati" perché le cose non dipendono sempre nel nostro valore ed è difficili dirsi felice. Conte elenca delle riforme da realizzare per consentire al paese si aderisce ad una dimensione di tipo " soddisfatti" riduzione di una società ad "alta distanza sociale" e si crea un "orientamento temporale a lungo termine" per il paese.
1) il lavoro è un modo per aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" con l'ausilio di ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro.
2) La salute come tematica è in sintonia con "forte evitamento dell'incertezza" con la riduzione di una società ad una dimensione culturale di tipo "alta distanza sociale" e un'adesione alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti".
3) Istruzione e ricerca: questi temi aumentano la relazione tra il mondo della ricerca e del mondo produttivo per creare innovazione e trasferimento tecnologico in sintonia con una dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza" perché si aumenta la tolleranza verso idee divergenti e la differenza è curiosità e si accetta di più l'incertezza. Questo consente di aumentare la dimensione culturale di tipo " individualismo" perché i compiti sono più importanti e gli altri sono considerati come individui e non più come gruppi.
d) La rivoluzione verde è un modo per aderire ad un "orientamento temporale a lungo termine" pur accettando di vivere con un "debole evitamento delll'incertezza". Questa rivoluzione verde si segnala per un'adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" con un "noi di tipo coscienzioso" e con l'enfatizzazione dell'appartenenza alla umanità. Il tema del verde è anche un modo per avere un maggiore equilibrio tra vita e lavoro perché il mondo ha bisogno di rallentare e questo si inscrive in una dinamica di maggiore adesione alla dimensione culturale di tipo " femminilità".
e) La politica industriale ( incentrati sugli investimenti sulle attività strategiche del paese con forte valore aggiunto come modalità per ottenere un riconoscimento al bisogno di "faccia positiva" collettiva anche questo intervento rientra nella dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" perché gli asset del paese sono un modo per lottare contro l'incertezza per creare chiarezza nella gerarchia delle industria del paese. Il bisogno del governo di puntare sulle aziende strategiche è un modo per mettere i compiti al centro dell'interesse del paese come prassi di aderire ad una dimensione culturale di tipo " individualismo" per parlare per sé è cosa buona, io di tipo coscienzioso. Anche questo intervento ha la funzione di rientrare nella dimensione culturale di un "orientamento temporale a lungo termine" collocando i fatti più importanti si collocano nel futuro e con la capacità di investire e di perseveranza nel futuro. Un'altra missione del governo è quella di innovare il partenariato pubblico-privato, in quanto l'innovazione è un'unione di "debole evitamento dell'incertezza" e di un "orientamento temporale a lungo termine" per dare un maggiore senso di adesione alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con un maggiore controllo della vita istituzionale.
f) Il tema del Welfare e del terzo settore deve risolvere i bisogni sociali per generare un elevato ritorno economico e occupazionale per tutto il paese. Questo punto ha la funzione di ridurre la "distanza sociale" all'interno della società per ripristinare "faccia negativa" e coloro che hanno subito molti costi nella difesa della propria dignità.
g) Le politiche di genere e il potenziamento " femminile" con l'integrazione delle donne nel mondo del lavoro e nella società in modo da rafforzare il sostegno alle donne vittime di violenza. Quindi è un modo per ridurre la "distanza sociale" all'interno della società e poi un'adesione convinta alla dimensione culturale di tipo " femminilità" con la riduzione delle differenze di genere in termini sociali ed emozionali all'interno della società, maggiore equilibrio tra vita di famiglia e lavoro, con molte donne partecipano alla vita politica. Questo potenziamento " femminile" serve per creare una dimensione culturale di tipo "orientamento a lungo termine" in cui i fatti più importanti nella vita devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze, in cui ciò che è bene o male dipende dalle circostanze e la vita famigliare viene guidata da compiti condivisi. Questa misura può essere un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti"in cui più donne possono dirsi felice, con una maggiore sensazione di controllo della propria vita, dove la libertà di parola come fatto importante per aumentare la tendenza a ricordare le emozioni positive.
Il tema della riforma fiscale ha lo scopo di creare una maggiore fiducia tra i cittadini e una migliore ridistribuzione della ricchezza, in altri termini il tema fiscale ha la funzione di ridurre la distanza sociale all'interno della società, il fisco sicuro è un modo per aderire ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché si riduce l'incertezza, con un forte bisogno di chiarezza e struttura e con un bisogno emotivo di regole più chiare anche se non sempre vengono rispettate. La riforma fiscale è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivo" con un maggiore " noi coscienzioso". Questa riforma del fisco consentirebbe di fare avvenire i fatti più importanti della vita e la possibilità di investimento per il futuro è reso possibile.
La digitalizzazione come pilastro è un sostantivo per conferire faccia positiva al movimento 5 Stelle come partito di riferimento per il premier Conte. La digitalizzazione è un modo per ridurre le diseguaglianze sociali, territoriali ed economiche, ossia è una modalità per ridurre l'impianto di una società con "alto indice di distanza sociale", con una maggiore adesione alla dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" perché si aumenta la tendenza al benessere personale e allo star bene. Inoltre, allo stesso tempo riscontriamo un'adesione della dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" perché occorre strutturare le proprie azioni per affrontare il mondo odierno. La digitalizzazione aumenta la dimensione culturale di tipo " individualismo" perché esiste un diritto alla privacy, gli altri sono considerati come individui, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio e i compiti diventano più importante delle relazioni.
La digitalizzazione rappresenta una forma di adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" perché una persona brava si adatta alle circostanze e le tradizioni sono modificabili. La dimensione culturale di tipo " soddisfatti" è presente perché la libertà di parola è un fatto importante, con una sensazione di controllo della propria vita.
La cultura e turismo devono essere potenziati con nuovi investimenti come modalità per aderire ad una dimensione di un "orientamento temporale a lungo termine". La cultura e il turismo sono degli asset del paese, ossia sono degli elementi per offrire "faccia positiva collettiva" all'intera Italia. Per dare "faccia positiva" alle persone del mezzogiorno aumentando la dimensione culturale di tipo " collettivismo" quando viene menzionato l'isola di Procida come capitale della cultura italiana nel 2022. Il tema del turismo per i politici non è un tema divisivo in Italia perché si trova in sintonia con la dimensione culturale di ampliamento del proprio " in-group" di appartenenza e consente di aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" mettendo al centro il tempo libero e il bisogno di ricordare delle emozioni positive. Questo tema del turismo è anche un modo per creare un "orientamento temporale a lungo termine" perché bisogna compiere degli investimenti, i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro.
Per l'operato del governo cercare di fare le riforme istituzionali è essenziale per creare nel paese un "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti del paese devono succedere nel futuro: infatti, un paese moderno modifica le proprie tradizioni e si rende capace di adattarsi alle circostanze. Queste riforme istituzionali servono per aderire ad una dimensione culturale con un "forte evitamento dell'incertezza" perché si lotta contro l'incertezza, esiste un bisogno di chiarezza e di strutturare l'operare politico.
Nel discorso di Conte viene menzionata la riduzione dei parlamentari voluta da parte dei cittadini come modo per conferire "faccia positiva collettiva" alla popolazione, la quale ha deciso di compiere queste scelte per ridurre la distanza sociale tra il politico e la popolazione in sintonia con una dimensione culturale di tipo " bassa distanza sociale dal potere". Nel continuare il suo discorso, il premier Conte promette una riforma elettorale in chiave proporzionale, vale a dire il sistema politico italiano aumenta la dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" perché il sistema elettorale proporzionale accetta l'incertezza e la possibilità di vivere a proprio agio nel caos " politico". Nella visione di Conte, il sistema proporzionale consente di mantenere un forte connubio tra pluralismo e stabilità del sistema politico. Il pluralismo è legato ad una dimensione culturale in cui la società si innerva su un "basso indice di distanza sociale", con la presenza di un "debole evitamento dell'incertezza" con la tolleranza verso le persone e le idee divergenti. Nella storia politica italiana, il sistema elettorale di tipo proporzionale è un modello che non ha consentito la governabilità collocando il paese in una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a breve termine" perché le tradizioni di ogni partito diventano sacrosanto, i fatti più rilevanti per i politici sono sempre collegati al momento presente e la vita dei partiti è guidata da imperativi. Questa dimensione di "debole evitamento dell'incertezza" sembra essere la strada maestra per essere " soddisfatti" vale a dire dirsi felice, con una sensazione di controllo della propria vita e con la libertà di parola come fatto importante. La parola " razionalizzazione" è un modo per realizzare dei " tagli" nel linguaggio odierno, ossia è l'adesione ad una dimensione culturale di tipo " forte evitamento dell'incertezza" perché occorre chiarezza e struttura, esiste un bisogno di regole anche se non sempre vengono rispettate. Questa " razionalizzazione" è un modo per aderire ad una dimensione di un "orientamento temporale a breve termine" perché la politica come la stabilità, ci sono delle linee di comportamenti nelle situazioni e la vita politica è guidata da imperativi. La razionalizzazione è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " vincolati" perché le cose non dipendono dal mio volere. Un elemento di criticità presente con la pandemia è il rapporto complicato tra Stato e Regioni, ossia un problema di gestione del potere incentrato sulle priorità culturali teoricamente differenti, in altri termini lo Stato vorrebbe ridurre l'incertezza aderendo ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" ma aumentando allo stesso tempo la dimensione di società con la presenza di un "alto indice di distanza sociale" tra le persone e le istituzioni spingendo in tal modo molte zone del paese in una dimensione di tipo " vincolati". Tale ricerca di stabilità ed " efficacità" non consente di comprendere se tale approccio da parte del governo possa fare emergere una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" oppure "a breve termine". Il discorso di Conte vuole aderire principalmente ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" senza tuttavia sacrificare un'adesione alla dimensione culturale di tipo "debole evitamento dell'incertezza"come elemento legato alle specificità culturali del territorio con i vari " in-group" locali rappresentati istituzionalmente dalle Regioni.
Sul piano internazionale, l'Italia è legata all'Unione europea e all'Alleanza Atlantica in sintonia con un "forte evitamento dell'incertezza" per lottare contro l'incertezza geopolitica, con un aumento di intolleranza verso la differenza diplomatica e con un bisogno di chiarezza e strutturazione. In questa cornice, l'Italia gioca un ruolo di mediatrice accettando di vivere nella dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" muovendosi a proprio agio dentro l'ambiguità delle relazioni internazionali e con una tolleranza verso le differenze. L'Italia come nazione mediatrice cerca di enfatizzare l'appartenenza ad uno stesso " in-group" di riferimento, con il mantenimento dell'armonia come dato importante, prevalente nelle relazioni con gli altri paesi.
Questa figura del paese Italia come "mediatore" consente di aderire ad una dimensione culturale incentrata "sull'orientamento temporale a lungo termine" perché il paese si mostra capace di adattarsi alle circostanze e dove il bene o il male dipendono dalle circostanze. Questa funzione dell'Italia come paese " mediatore" crea una sensazione di controllo della propria vita perché si conoscono gli elementi di riflessioni degli altri paesi. Questo luogo di raccordo e di mediazione è il ruolo ricercato dall'Italia tra vari partner come gli Stati-Uniti e la Cina per mantenersi nella dimensione di tipo " soddisfatti". Nell'agenda internazionale di questo 2021 vede l'Italia impegnata nella gestione della G20 sulla triade " Persona, Pianeta e prosperità" mettendo in rilievo il tema del potenziamento femminile, l'Africa e il digital divider. Il concetto di " persona" si incentra intorno alla dimensione culturale di tipo " società con basso indice di distanza sociale", con una gerarchia di tipo funzionale e non di tipo " esistenziale". Allo stesso tempo, il concetto di " persona" si incentra sulla dimensione culturale di tipo " individualismo" in cui prevale un " io di tipo coscienzioso", in cui gli altri sono considerati come individui. Il concetto di Pianeta invece significa un'ampia adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" in cui più persone devono aderire a famiglie allargate in cambio di lealtà, con un noi di tipo " coscienzioso" e con l'enfatizzazione dell'appartenenza. I problemi legati al Pianeta sono un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze e le tradizioni economiche, agricole e di sviluppo sono modificabili in funzione del cambiamento. Il concetto di Pianeta implica un'adesione alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si aumenta una sensazione di controllo della propria vita, con la tendenza a ricordare delle emozioni positive e con la libertà di parola come fatto importante. Il concetto di "prosperità" viene collegato con una società di tipo "alto indice di distanza sociale" perché la ridistribuzione è debole in una società di questa natura. La "prosperità" spinge alla dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" in cui prevale una tendenza al benessere personale e allo star bene. Il concetto di "prosperità" è legato all dimensione di tipo " individualismo" perché tutti sono tenuti a badare a se stessi, con un diritto alla privacy, parlare per sé è cosa buona ed io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio. La prosperità è spesso correlata alla dimensione di tipo " mascolinità" perché gli uomini devono essere assertivi, il lavoro prevale sulla famiglia. La prosperità è legata ad un "orientamento temporale a breve termine" perché spendere soldi è importante per la vita sociale. Il concetto di "prosperità" si lega ampliamente alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" per coloro che possono avere un controllo della propria vita mentre per gli altri la prosperità spinge nella dimensione di tipo " vincolati" perché si è meno propensi nel ricordare le emozioni positive e sono poche le persone che si possono dirsi felici.
L'Italia punta sull'empowerment o potenziamento in italiano delle donne come modalità di adesione ad una "società con basso indice di distanza sociale" perché il potere va sempre legittimato e la gerarchia viene legata ai ruoli. Il potenziamento delle donne è un modo per aderire ampiamente alla dimensione culturale di tipo " femminilità" perché si riduce la differenza di genere in termini sociali e emozionali con maggiore equilibrio tra famiglia e lavoro e dove molte donne devono partecipare alla vita politica ed economica del paese. Il potenziamento delle donne consente di aderire ad una dimensione di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro, le tradizioni sono modificabili con il cambiamento, la vita famigliare viene guidata da compiti condivisi. Il tema dell'Africa è importante per l'Italia per via della sua vicinanza geografica con il continente africano, in sintonia con il bisogno di aderire ad una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché si vuole lottare contro l'incertezza della migrazione ed esiste il bisogno di chiarezza e strutturazione. Il tema dell'Africa è anche un modo per aumentare la dimensione culturale di tipo "collettivismo" perché si crea un " noi più coscienziosi" e si cerca di ampliare il proprio "in-group" in modo da creare una famiglia allargata in cambio di lealtà. Il tema dell'Africa ha la funzione di fare aderire l'Italia ad una dimensione culturale incentrata sull'orientamento temporale a lungo termine per collocare i fatti del continente nel futuro, con la modifica delle tradizioni del continente e la capacità di compiere degli investimenti per il futuro. Questo tema ha la funzione di rendere l'Italia e l'Africa aderenti alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché si aumenta la sensazione di controllo della propria vita come continenti, con la costruzione di emozioni positive tra le parti. Il tema del "digital divide" ha la funzione di ridurre le distanze sociali nella società, con un maggiore bisogno di legittimare le proprie decisioni e con una gerarchia sociale più ridotta. Di fatto, la riduzione di questo gap è un modo per spingere l'Italia ad aderire ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" con una maggiore tendenza ad essere tranquilli, con poco stress, con maggiore tolleranza verso le persone e con un maggiore senso di agio con l'ambiguità e caos. Questo "digital divide" spinge verso una maggiore adesione alla dimensione culturale di tipo " individualismo" perché prevale un " io di tipo coscienzioso", con un diritto alla privacy, parlare per sé è cosa buona, l'opinione personale viene ricercata, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio e i compiti sono più importanti delle relazioni. La possibilità di ridurre il " digital divide" crea un'adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" perché le persone si adattano di più alle circostanze, le tradizioni sono modificabili in funzione del cambiamento e si cerca sempre di migliorare. La riduzione del "digital divide" consente di aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una maggiore sensazione di controllo della propria vita, con una tendenza a ricordare le emozioni positive. L'Italia organizzerà la COP 26 come forma di adesione ad una cultura dell'evento come tratto tipico della dimensione culturale di una società con un "altro indice di distanza sociale", in cui non è importante legittimare le proprie scelte. Questo approccio da evento è in sintonia con la dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più importanti sono collocati in questo periodo ed è un modo per essere orgoglioso del proprio paese. Questo approccio è legato ad un "debole evitamento dell'incertezza" perché la politica vive a proprio agio nell'ambiguità. Questo genere di evento in cui non si può incidere sul risultato rappresentato un modo per l'Italia per rientrare in un tratto tipico della dimensione di tipo " vincolati". Per la politica italiana è importante il tema della Libia con un approccio incentrato sulla dimensione di tipo "forte evitamento dell'incertezza" perché si vorrebbe lottare contro l'incertezza e c'è bisogno di chiarezza. Purtroppo, negli ultimi anni l'Italia ha dovuto subire per la Libia un concetto chiave del vivere politico italiano, ossia una forte adesione alla dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza", accettando di vivere con tranquillità, in cui ogni situazione politica è composta da ambiguità\caos e si vive con tolleranza verso le persone e le idee divergenti. Questo comportamento in politica estera spinge il paese nel ritrovarsi ampiamente nella dimensione culturale di tipo " vincolati" perché le cose non dipendono da noi quando gli Stati-Uniti non sono presenti per tutelare gli interessi italiani nell'area del Mediterraneo. Un altro pilastro della politica italiana è l'integrazione dei balcani come adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" cercando di fare aderire la penisola balcanica ad una famiglia allargata come l'Europa in cambio di lealtà all'Unione Europea cercando di implementare un " noi di tipo coscienzioso" per enfatizzare l'appartenenza a questo " in-group".
Per l'Italia, l'integrazione dei balcani è un modo per cercare di essere " soddisfatti" come dimensione culturale perché si aumenta una sensazione di controllo all'interno dell'Europa perché l'Italia è a proprio agio nell'ambiguità e caos come tratto tipico della dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza". Nel discorso del Premier Conte viene enfatizzato come la Farnesina ( Il Ministero degli Esteri) si occupa molto di internazionalizzare le imprese come modalità di aumentare il proprio " in-group" di riferimento come tratto tipico della dimensione culturale di tipo " collettivismo" e anche un modo per creare un "orientamento temporale a lungo termine" cercando di collocare i fatti dell'economia italiana nel futuro, con una maggiore capacità di adattamento alle circostanze e cercare di imparare dagli altri paesi è cosa buona. Il tema del "global health summit" è un altro modo di aderire alla cultura dell'evento come modo di aderire ad una dimensione di tipo "debole evitamento dell'incertezza" perché si è tolleranti verso le idee divergenti ed essere a proprio agio con l'ambiguità e caos. Il governo si ritrova in una situazione di tipo " vincolati" all'interno del paese e necessita di riguadagnare "faccia positiva" per potere ricollocare il proprio operato nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" ma soprattutto devono aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" con un " noi di tipo coscienzioso". La dimensione culturale di tipo " soddisfatti" si raggiunge con la dignità del proprio operato politico come modalità per guadagnare "faccia positiva" di fronte agli occhi della popolazione. Per essere nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" la politica deve lavorare prioritaria in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo". Il governo vuole continuare il suo operato politico per creare un "orientamento temporale a lungo termine" con la possibilità di collocare i fatti più importanti della vita del paese nel futuro con la possibilità di investimenti da compiere. Lo sviluppo sostenibile e l'inclusione sono i punti cardinali dell'azione politica per portare avanti nel governo questa dimensione culturale di un "orientamento temporale a lungo termine". Per Conte, lo " sviluppo sostenibile" rappresenta la strada maestra per ridare l'adesione al paese ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti". Il quadro politico deve essere di tipo " europeistico" come condizione essenziale per creare questa dimensione culturale "a lungo termine" per fare uscire il paese da logiche nazionalistiche o sovranistiche. Queste logiche di tipo populistiche sono soltanto apparentemente in linea con la dimensione di tipo " soddisfatti" mentre in pratica spingono il paese nella dimensione culturale di tipo " vincolati" perché da una parte la libertà di parola si colloca nella dimensione di tipo " soddisfatti" mentre il populismo spinge il paese in un parametro di " abbandono" perché il futuro non è nelle nostre mani ma è collegato alle sorti dell'Unione Europea.
Il modo di agire del governo di Conte è legato all'adesione ad un certo " in-group" capace di sostenere l'azione del governo all'interno di una dimensione di tipo " collettivismo" enfatizzando l'appartenenza all'alleanza come " in-group" di riferimento. Tuttavia, il governo deve ampliare il proprio " in-group" di riferimento per rendere il suo agire politico più consistent nel solco della dimensione di tipo " soddisfatti". Questa richiesta di ampliamento della maggioranza per concedere "faccia positiva" al governo deve essere ottenuto in modo limpido per il Premier Conte, in altri termini deve essere concesso senza contropartita in sintonia con un'adesione alla dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" con un'apertura alla maggioranza fatta con tolleranza, benevolenza e non all'interno della tipica cornice della dimensione di tipo " forte evitamento dell'incertezza" in cui l'incertezza dell'adesione ad una nuova compagine politica viene compiuto lottando contro tale incertezza evidenziando un bisogno di chiarezza e strutturazione del proprio operato. Il governo chiede " aiuto" per potere andare avanti segnalando ampliamente la propria adesione alla dimensione culturale di tipo " vincolati" del governo e della nazione in generale. Per Conte, la politica riesce a guadagnare "faccia positiva" quando il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini diventa di tipo " reciproco". La fiducia è legata ad un'adesione alla dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" con un forte bisogno di chiarezza e struttura nel loro rapporto. Questo rapporto si colloca in una società con un "basso indice di distanza sociale dal potere" in cui l'uso del potere deve essere legittimato ed è soggetto ai criteri del bene o male. In questo modo, si riesce ad avere una forma di società in cui la gerarchia sociale con le sue ineguaglianze sono vissute come di tipo funzionale e non di tipo esistenziale. Questa dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" nella relazione tra cittadini e istituzioni è legittimata perché la politica richiede tanti sacrifici per lottare contro la pandemia, ossia la società resta ancorata nella dimensione di tipo " vincolati" con poca propensione nel ricordare emozioni positive e con poche persone sono felici. Il senso di responsabilità degli italianisi ritrova in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo" con il bisogno di aderire ad una famiglia allargata come il paese Italia in cambio di lealtà.
La popolazione ha mostrato un " noi di tipo coscienzioso" come tratto tipico della dimensione di tipo " collettivismo". Il voto in parlamento ha la funzione di riparare i costi subiti da parte della "faccia positiva" del governo spingendo il governo nella dimensione di tipo " debole evitamento dell'incertezza" mentre lo scopo del voto è quello di ripristinare la fiducia nel governo con l'adesione ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di un " voto" per ottenere chiarezza nell'azione del governo diventando più intolleranti verso i gruppi divergenti e con la necessità di conservare il potere anche se ci sono difficoltà tra le forze di maggioranze. Gli impegni internazionali come dimensione di tipo " vincolati" per il Premier sono un motivo per accettare di offrire in delega l'agricoltura e l'intelligence spingendo il Premier nell'aderire ad una dimensione culturale di tipo " debole evitamento dell'incertezza" perché deve vivere con agio una sensazione di ambiguità e caos. L'invito di Conte sul tema dell'intelligence è quello di aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" come una gerarchia allargata da parte di tutto il mondo politico, il quale deve muoversi come un " noi di tipo coscienzioso" senza entrare in polemiche inteso come comportamento in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo" in cui la volontà di parlare per sé è cosa buona e prevalente. Aumentare questa dimensione di tipo " collettivismo" è il modo migliore per evitare di fare pagare troppi costi al bisogno di "faccia negativa" da parte dell'istituzione " intelligence." Il Premier Conte offre la sua disponibilità e impegno per continuare l'azione politica come valori legati ad un "orientamento temporale a breve termine" mostrando come sia orgoglioso di servire il proprio paese ed mostrando il suo impegno segnala un'adesione allla dimensione di tipo " individualismo" da parte di Conte con un " io di tipo coscienzioso". Il discorso di Conte viene collegato ampiamente in questo modo al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica di Mattarella, ossia la fiducia è legata dalla responsabilità delle istituzioni collegate ai sentimenti delle persone. La politica per Conte è un compito da svolgere cercando di coniugare spirito, cuore e condivisione.Questi sono i valori che devono creare il nuovo vincolo tra le forze politiche e il destino dell'Italia.
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Gentile Presidente, gentili Deputate/Senatrici, gentili Deputati/Senatori,
all'inizio di questa esperienza di governo, il 9 settembre 2019, prefigurai in quest'Aula un chiaro progetto politico per il Paese.
Precisai subito che il programma sul quale mi accingevo a chiedere la fiducia al Parlamento non si risolveva, non poteva risolversi, in una mera elencazione di proposte eterogenee né tantomeno in una sterile sommatoria delle posizioni assunte da ciascuna delle forze politiche di maggioranza.
Già allora ero consapevole che un'alleanza tra formazioni politiche provenienti da storie, esperienze, culture di differente estrazione, che per giunta in passato si erano anche contrapposte delle volte anche in maniera aspra, poteva nascere solo sulla base di due discriminanti fondamentali:
- il convinto ancoraggio ai valori costituzionali (cito solo il primato della persona, lavoro, uguaglianza formale e sostanziale, tutela dell'ambiente);
- e poi la seconda discriminante fondamentale, la solida vocazione europeista del nostro Paese, in modo da consentire all'Italia di tornare protagonista nello scenario europeo e contribuire a fare recuperare alla medesima Unione europea il ruolo di la leadership che le spetta nel contesto geo-politico internazionale.
Sin dal momento dell'elaborazione del programma di governo, mi sono adoperato, insieme alle delegazioni delle forze politiche di maggioranza - lo ricorderanno i delegati - perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore ampio e coraggioso.
Affermai allora che quel progetto politico avrebbe segnato l'inizio di una nuova - che speravamo e confidiamo ancora - risolutiva stagione riformatrice, orientata all'edificazione di una società più equa e più inclusiva, capace di coniugare l'obiettivo primario della crescita economica, del rilancio e della modernizzazione con le esigenze imprescindibili della sostenibilità, della coesione sociale e territoriale, sempre nell'orizzonte del pieno sviluppo della persona umana.
Ancora oggi, dopo più di un anno, a riguardare quei ventinove punti programmatici, ravviso che nel progetto di Paese che abbiamo condiviso e delineato insieme, seppure in circostanze e condizioni complesse, c'era visione.
C'era una forte spinta ideale.
C'era un chiaro investimento di fiducia.
Agli inizi del 2020 le condizioni per l'attuazione di quel progetto si sono complicate, si sono dovute misurare con l'uragano della pandemia, che ha sconvolto in profondità la nostra società, le nostre abitudini di vita, il nostro destino collettivo.
La pandemia ci ha costretto a ridefinire le priorità, a ripensare il nostro modello di sviluppo, la dinamica delle nostre relazioni.
Stiamo affrontando una sfida di portata epocale. Ci stiamo misurando con l'esigenza di definire le linee ricostruttive di una società segnata - di nuovo - da paure addirittura primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato, paure legate al rischio di perdere beni essenziali, come la vita e la salute, e di tornare a sentirci profondamente fragili.
Alcune nostre pur radicate certezze sono state improvvisamente poste in discussione.
La "politica" è stata costretta a misurarsi pressoché quotidianamente - forse come mai prima aveva fatto - con la scienza e con la tecnica, nella difficoltà di offrire risposte efficaci e rapide nel corso di una travolgente emergenza sanitaria e di una severa recessione economica.
Anche le nostre - e lo dico da giurista - più consolidate cognizioni giuridiche sono state severamente interrogate. In virtù dello stato di emergenza siamo stati costretti a introdurre - lo ricordo per primi in Occidente, poi seguiti da tutti gli altri Paesi - misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei princìpi e dei diritti costituzionali.
In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo - certamente anche con fatica - convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici.
Abbiamo coltivato un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di "leale collaborazione" sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato - a tacer d'altro - che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni.
Non solo.
L'esperienza della pandemia ha rafforzato, nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il Governo, la consapevolezza del valore del dialogo e del confronto dialettico tra posizioni anche distanti, presupposto ineludibile per compiere le scelte più giuste e per assumere le decisioni fondamentali, alle quali - per la gravità dell'ora - non potevamo certo sottrarci.
Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo assunto sempre le decisioni più giuste?
Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il Governo ha operato i delicati bilanciamenti degli interessi costituzionali di volta in volta coinvolti, con il massimo scrupolo e con la massima attenzione, nella consapevolezza delle conseguenze di immane portata che si sarebbero prodotte nella vita dei singoli e per il futuro della nostra comunità.
Vedete, se oggi, a Voi che siete in quest'aula e ai cittadini che ci seguono da casa, posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l'arroganza di chi ritiene di non avere mai sbagliato, ma per la consapevolezza di chi, insieme a tutta la squadra di governo, ha impegnato tutte le proprie energie fisiche e intellettive per offrire la migliore protezione possibile alla comunità nazionale.
Nel dibattito pubblico che si è levato in questi mesi, vi è anche un altro elemento da chiarire.
Alcuni ritengono che la pandemia abbia oscurato la "politica".
Ho già rilevato poco fa che il dialogo tra la politica e la scienza si è infittito particolarmente.
In realtà, mai come in questo periodo la "politica" è stata chiamata ad assolvere alla sua più nobile missione, di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire "tragica".
È stata "politica" la scelta di tutelare in via prioritaria la salute, non solo in quanto diritto fondamentale della persona e interesse primario della collettività, ma anche nella consapevolezza che solo - e questa è stata una intuizione che poi è diventata radicata convinzione - tutelando quel bene primario si potesse preservare il tessuto produttivo del Paese.
Tutta "politica" è stata la scelta di destinare - anche ricorrendo a ripetuti e progressivi scostamenti di bilancio - ingenti risorse (più di 100 miliardi di euro in termini di indebitamento netto) al sostegno di lavoratori, imprese, famiglie e categorie fragili, con ristori proporzionati alle perdite subite.
Questi interventi - attenzione - ci hanno permesso di erigere una cintura di protezione sociale ed economica che è stata apprezzata anche da illustri economisti, come il premio Nobel Paul Krugman.
Fortemente "politica" è stata la determinazione con la quale il Governo, primo fra tutti i governi europei, ha chiesto all'Unione di rispondere alla crisi in modo radicalmente diverso rispetto al passato e di farsi promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito comune, orientate al raggiungimento di strategie condivise.
Lo storico accordo sul programma Next generation EU, per il raggiungimento del quale l'Italia ha avuto un ruolo propulsivo e decisivo, spendendosi in ogni sede, a ogni livello formale e informale, non solo ci consente di disporre di 209 miliardi di euro, ma ha impresso alla politica europea una svolta irreversibile, inaugurando un nuovo corso, suscettibile di mutare profondamente i paradigmi delle politiche economiche e il volto stesso dell'Unione europea.Non è questo l'esito, anch'esso eminentemente politico, della scelta europeista che ha rappresentato una delle ragioni fondative dell'alleanza di Governo?
Ancora "politica" è stata la scelta di accompagnare le misure emergenziali con interventi strutturali, suscettibili - nel medio e lungo periodo - di generare effetti virtuosi.
Anche nei momenti più complessi dell'emergenza sanitaria ed economica non abbiamo mai rinunciato - pur scontando le note debolezze strutturali accumulate nell'ultimo ventennio - a porre le basi per il rilancio del Paese. Ricordo ad esempio che già con la legge di bilancio per il 2020, il Governo:
- ha introdotto il taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori (reso poi strutturale), il taglio del superticket sanitario e i bonus per gli asili nido, in particolare per i redditi medio-bassi;
- a sostegno degli investimenti privati, abbiamo confermato i principali bonus edilizi, per dare respiro al settore delle costruzioni, in forte crisi da anni, e restituire un volto nuovo alle nostre città;
- abbiamo stanziato importanti risorse per la sostenibilità ambientale e la rigenerazione urbana e trascuro tutti gli altri interventi.
*. *. *
Abbiamo da subito raccolto la sfida di trasformare le difficoltà in opportunità.
Consapevoli delle deficienze strutturali del nostro Paese abbiamo posto le basi per un deciso rilancio della crescita realizzando un ambiente più favorevole agli investimenti privati, più propenso alla ricerca e all'innovazione, più attento alla costruzione e al rafforzamento delle competenze.
La risposta del Governo a queste sfide è visibile sin dai decreti-legge emanati durante le prime fasi dell'emergenza sanitaria e giunge fino alle misure adottate con la legge di bilancio per il 2021, anch'esse di natura strutturale.
Mi riferisco, agli oltre 21 miliardi, ad esempio, da spalmare fra il 2020 e il 2026, di risorse disponibili, al fine di potenziare la rete di assistenza ospedaliera e territoriale, valorizzare il personale medico-infermieristico, assumere personale sanitario e investire nella formazione di medici e infermieri.
Per la scuola e l'università, abbiamo ulteriormente rafforzato gli interventi sugli organici e sulla digitalizzazione, gli investimenti nell'edilizia scolastica e universitaria e nella ricerca, oltre ad aver ampliato la no-tax area per gli studenti universitari e per il personale scolastico.
A partire dal prossimo luglio partirà una grande riforma: l'assegno unico mensile per ciascun figlio a carico fino a 21 anni di età, che coinvolgerà circa 12,5 milioni di bambini e ragazzi. Non è un intervento isolato, perché si colloca in una cornice più ampia di interventi, volta ad alleggerire la pressione economica sulle famiglie e a ridurre il carico di cura che grava in particolare sulle donne, stimolando - in prospettiva - anche l'occupazione femminile.
Abbiamo promosso l'introduzione di robusti incentivi agli investimenti privati, privilegiando alcune direttrici fondamentali: la transizione verde e digitale, l'occupazione femminile e giovanile.
Ecco perché abbiamo ulteriormente potenziato il pacchetto "Transizione 4.0", con una particolare attenzione al supporto agli investimenti in nuove tecnologie digitali, e abbiamo introdotto - a partire dal decreto "Rilancio" e poi con migliorie successive - il superbonus al 110% per l'efficientamento energetico e l'adeguamento antisismico degli edifici.
xxxxxAbbiamo azzerato per 3 anni i contributi per le assunzioni dei giovani sotto i 35 anni in tutta Italia e abbiamo introdotto una decontribuzione totale per l'assunzione di lavoratrici donne.
Abbiamo introdotto e portato a regime, fino al 2029, per la prima volta, la fiscalità di vantaggio per tutte le imprese che operano nel Mezzogiorno, con un taglio dei contributi previdenziali del 30% per i primi 3 anni e poi a calare.
Vorrei inoltre ricordare due misure molto significative che anche qui hanno espresso ed esprimono una chiara visione strategica per quanto riguarda il rilancio del nostro tessuto produttivo e la maggiore efficacia, produttività, competitività delle nostre imprese.
Mi riferisco al Fondo Patrimonio PMI, gestito da Invitalia, che favorisce la capitalizzazione delle piccole e medie imprese che investono sul proprio rilancio, e al Patrimonio Destinato, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, che potrà contribuire non soltanto al sostegno, ma anche alla crescita delle imprese con fatturato superiore a 50 milioni di euro.
Anche in vista della grande sfida rappresentata dal Recovery Plan, abbiamo voluto ridefinire con chiarezza il quadro normativo a supporto degli investimenti pubblici, in particolare quelli infrastrutturali.
Abbiamo preparato il terreno con il decreto-legge "semplificazioni" abbiamo definito un percorso accelerato per realizzare le varie opere pubbliche e siamo intervenuti a ridefinire il regime di responsabilità della pubblica amministrazione. Sono due traguardi importanti, sia quello che riguarda la ridefinizione della responsabilità erariale, sia quello che riguarda una più puntuale delimitazione del reato di abuso d'ufficio.
Abbiamo così creato le premesse affinché i funzionari e gli incaricati di pubblici servizi possano operare in un quadro di maggiore certezza giuridica, secondo logiche di maggiore efficienza.
Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fosse stata condivisione, collaborazione e responsabilità in ciascuna forza politica.
Pur nella sua tragicità, l'esperienza della pandemia ci ha restituito un forte senso di unità, ha elevato il tenore della nostra alleanza e ha rafforzato le ragioni del nostro stare insieme.
In questa prospettiva, è stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze politiche di opposizione, che - pur nella chiara differenziazione, nella dialettica politica delle differenti posizioni che hanno assunto - hanno contribuito, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici. Bisogna darvene pubblicamente atto. In più occasioni avete votato lo scostamento di bilancio, avete avanzato proposte concrete e qualificanti, alcune delle quali sono state convintamente accolte dalle forze di maggioranza.
Anche grazie a questo dialogo con le opposizioni abbiamo potenziato, in occasione dell'ultima legge di bilancio, le misure di sostegno ad esempio per i lavoratori autonomi e le partite Iva.
Proprio nei momenti più critici della storia di un Paese dobbiamo ritrovare le ragioni nobili e alte della politica, quelle che ispirano le scelte più autentiche, le ragioni che muovono l'impegno di chi crede che la politica sia essenzialmente servizio per la comunità nazionale: non la politica come esercizio del potere, né la politica come mera gestione del contingente, ma la politica come pensiero e azione orientati all'uomo, ai suoi bisogni, alle sue aspettative.
Alla società che sta uscendo dal dramma collettivo della pandemia non possiamo offrire risposte mediocri, come se nulla fosse accaduto.
Dopo aver attraversato questo tornante della storia umana che alla nostra generazione è capitato di vivere, nulla sarà come prima.
Il Governo deve essere all'altezza di questo elevato compito.
Purtroppo al culmine di alcune settimane di attacchi anche mediatici molto aspri, devo dirlo a volte anche scomposti, alcuni esponenti di Italia Viva hanno anticipato e poi confermato di volersi smarcare da questo percorso comune.
Ne è seguita un'astensione delle ministre di Italia Viva al momento dell'approvazione, in Consiglio dei Ministri, del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante ci sia stato un chiaro contributo, apprezzato contributo al miglioramento della bozza che era stata originariamente presentata, vi è stata questa astensione motivata sostanzialmente o comunque principalmente per il fatto che questa nuova bozza non contempla le risorse del Mes, che però come sapete è uno strumento di finanziamento che nulla ha a che vedere con il Recovery Fund.
Da ultimo, lo scorso 13 gennaio è stata indetta una conferenza stampa nel corso della quale sono state poi confermate le dimissioni delle ministre.
Si è aperta così una crisi che oggi deve trovare qui, in questa sede, il proprio chiarimento, secondo i princìpi di trasparenza del confronto e se mi permettete di linearità di azione che hanno sin qui caratterizzato il mio mandato e che peraltro sono canoni essenziali di una democrazia parlamentare.
E' una crisi che avviene in una fase cruciale del nostro Paese, quando ancora la pandemia è in pieno corso e tante famiglie che ci stanno guardando in questo momento stanno soffrendo per la perdita dei propri cari.
Confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno per i cittadini e le imprese, non per illustrare la bozza ultima, migliorata del Recovery Plan, ma per provare a spiegare una crisi di cui immagino i cittadini, ma, devo confessarlo, io stesso, non ravviso alcun plausibile fondamento.
Le nostre energie dovrebbero essere tutte e sempre concentrate sulle risposte urgenti alla crisi che attanaglia il Paese, mentre invece così, agli occhi di chi ci guarda, dei cittadini in particolare, appaiono dissipate in contrappunti polemici e spesso sterili, del tutto incomprensibili rispetto a chi ogni giorno si misura con la paura della malattia, con lo spettro dell'impoverimento, con il disagio sociale, con l'angoscia del futuro.
Rischiamo così tutti di perdere il contatto con la realtà.
C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase?
No. E, infatti, i ministri e gli alleati di governo che hanno potuto seguire da vicino le vicende di queste ultime settimane sono testimoni del fatto che abbiamo compiuto ogni sforzo, con la massima disponibilità, per evitare che questa crisi, ormai latente, potesse esplodere.
Nonostante continue pretese, critiche sempre più incalzanti, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza.
Questa crisi di governo ha aperto una ferita profonda all'interno della compagine di governo e tra le forze di maggioranza, ma ha provocato - e questo è ancora più grave - anche profondo sgomento nel Paese.
Questa crisi rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha già fatto salire lo spread, ma ancor più perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere.
Arrivati a questo punto non si può cancellare quel che è accaduto o pensare di poter recuperare quel clima di fiducia e quel senso di affidamento che sono condizioni imprescindibili per poter lavorare, tutti insieme, nell'interesse del Paese.
Adesso si volta pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia.I compiti sono molteplici e sono tutti urgenti.
A) Innanzitutto dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per mettere in sicurezza il Paese e portarlo fuori da questa pandemia.
Il piano di distribuzione dei vaccini sta procedendo spedito. Siamo i primi nell'Unione europea, ma dobbiamo continuare a lavorare con la massima determinazione, in attesa che si rendano disponibili i nuovi vaccini e di potere sperimentare le nuove terapie monoclonali.
B) Dobbiamo completare il Recovery Plan.
Abbiamo inviato in Parlamento il documento aggiornato e restiamo in attesa di ricevere le vostre preziose indicazioni contenute nelle risoluzioni.
Contemporaneamente avvieremo il confronto con tutte le parti sociali per acquisire tutti i suggerimenti utili a migliorare il Piano.
Voglio approfittare di questa occasione pubblica per rivolgere un pensiero di ringraziamento, a nome del governo, a tutte le associazioni che rappresentano le categorie produttive: con loro il dialogo è sempre continuo e serrato e sarà ancora più intenso adesso con questa nuova bozza migliorata del Recovery Plan. Ma voglio ringraziare anche il sindacato italiano per il grande sforzo che sta facendo: tutte le associazioni stanno offrendo un contributo indispensabile a rendere i nostri interventi più efficaci. Mi rivolgo direttamente a voi: state contribuendo a rafforzare la tenuta sociale del Paese. Con i protocolli di sicurezza, insieme al CTS e, da ultimo, con la disponibilità a collaborare per velocizzare la somministrazione dei vaccini, avete posto tutte le premesse perché tutela della salute, sicurezza sui luoghi di lavoro e ripresa economica possano marciare all'unisono.
xxxQuanto al cammino del Recovery Plan ricordo che, quando riceveremo le osservazioni del Parlamento e delle parti sociali saremo in condizione di procedere alla stesura finale, che peraltro restituiremo al Parlamento in vista dell'approvazione definitiva.
Rilevo che siamo l'unico Paese che ha coinvolto il Parlamento così intensamente e costantemente. L'avevo anticipato sin dall'inizio: il nostro Piano di ripresa e resilienza sarà un programma ampiamente condiviso, sarà uno sforzo collettivo di cui dovremo andare fieri.
Per ritrovarci nella condizione di essere fieri di questo sforzo dovremo però accompagnare il piano con un provvedimento normativo contenente percorsi procedurali in grado di superare ostacoli burocratici e di assicurare tempi celeri alla realizzazione degli investimenti e del piano di riforme. Insomma dovremo rinforzare quei presidi che ci consentono di rispettare i tempi e di monitorare attentamente l'esecuzione dei lavori.
C) Dobbiamo lavorare con la massima urgenza per varare il nuovo decreto ristori. Il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi sulla nuova richiesta di scostamento, che si è resa necessaria in ragione dell'attuale evoluzione della curva epidemiologica che comporta purtroppo nuove restrizioni per le attività economiche. La somma è molto consistente: pari a 32 miliardi di euro di indebitamento netto. Sono risorse che dovremo programmare con la massima oculatezza per offrire una ulteriore cintura di protezione sociale ed economica e per accantonare le riserve necessarie ad attivare gli ammortizzatori sociali per tutto il 2021.
D) L'Italia ha bisogno di una serie di interventi e di riforme in campo economico-sociale che prevedono un rinnovato impegno del Governo, da qui alla fine naturale della legislatura, sulla base di vari ambiti di intervento, che provo a riassumere:
a) quanto al lavoro, occorre introdurre una riforma che valga a razionalizzare il sistema degli ammortizzatori sociali e solide proposte di politiche attive del lavoro;
b) quanto alla salute: bisogna rafforzare la medicina territoriale e l'assistenza domiciliare;
c) istruzione e ricerca: dobbiamo rafforzare gli investimenti in ricerca, promuovere la connessione tra ricerca e mondo produttivo, come prerequisito per l'innovazione e il trasferimento tecnologico;
d) rivoluzione verde, sostenibilità ambientale e tutela del territorio: occorre accelerare la decarbonizzazione della produzione di energia elettrica; favorire gli incentivi all'ampia adozione di pratiche eco-compatibili da parte dell'industria; promuovere il rinnovo del parco rotabile pubblico e dei mezzi di trasporto privati e commerciali; potenziare gli interventi di tutela della rete idrica e di messa in sicurezza del territorio; il miglior coordinamento degli interventi di rigenerazione urbana; gli incentivi allo sviluppo di modelli di agricoltura e pesca sostenibili; introdurre appropriate condizionalità ambientali nella ripartizione dei fondi agli enti locali;
e) politica industriale: dobbiamo proseguire nel proteggere e tutelare gli investimenti più strategici del Paese, soprattutto in questo periodo recessivo, e favorire una strategia industriale volta a rilanciare la competitività del sistema produttivo, finalizzata a generare un cambiamento strutturale verso attività economiche ad alto valore aggiunto; per evitare di concentrare gli interventi secondo una logica, certo molto alla portata degli incentivi, che rischiano però di essere distribuiti in modo indiscriminato, apportando scarso valore aggiunto; dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più salde e produttive: penso a quelle più strategiche per il nostro Paese come il turismo, l'automotive, l'agro-industriale e altro ancora;
dovremo favorire senz'altro meccanismi più innovativi di partenariato pubblico-privato;
f) welfare e Terzo settore: gli investimenti nel welfare, calibrati su bisogni sociali che restano ancora non pienamente soddisfatti - come i servizi abitativi, i servizi per l'infanzia e per la famiglia, i servizi di cura e a beneficio delle vulnerabilità e degli anziani - sono fondamentali per generare un elevato ritorno economico e occupazionale, con vantaggi diffusi per tutto il Paese;
g) politiche di genere ed empowerment femminile: per contrastare i divari di genere è necessario promuovere azioni volte a incrementare l'occupazione femminile e a livellare i gap salariali, a liberare le donne dagli squilibri nei carichi di cura, a rafforzare il sostegno alle donne vittima di violenza, a imprimere un cambiamento culturale ed educativo nella questione di genere e a favorire, in generale, una più trasversale e integrata partecipazione delle donne all'interno della società anche nei posti più apicali;
h) riforma fiscale: è stata già avviata una discussione, che deve quanto prima tradursi in un concreto progetto di riforma non più rinviabile, al fine di razionalizzare e semplificare il quadro normativo esistente, essenziale per ricostruire la fiducia dei cittadini e delle imprese, nonché per conseguire una migliore distribuzione della ricchezza;
i) digitalizzazione: pilastro dell'azione del Governo, la necessità di digitalizzare il Paese, sia per quanto riguarda il sistema produttivo, sia per quanto attiene alla pubblica amministrazione, è quanto mai prioritaria, soprattutto in un momento storico nel quale è emerso con chiarezza che il digital divide è fonte di incremento delle diseguaglianze sociali, territoriali ed economiche;
l) cultura e turismo: allo scopo di rilanciare la cultura e il turismo sono stati individuati i pilastri di una strategia nazionale, sono i settori in assoluto più colpiti da questa pandemia, dobbiamo valorizzazione dei principali asset culturali del Paese, la formazione del personale e il rafforzamento dell'offerta turistica, anche attraverso l'attrazione di nuovi investimenti.
Oggi salutiamo una bella notizia che è stata appena diffusa. Prepariamoci a visitare Procida. E' la capitale italiana della cultura nel 2022.
Su questi temi è possibile ritrovare - tra le forze parlamentari - una convergenza di prospettive riformatrici e di proposte concrete, sulle quali orientare, per il rilancio del Paese, l'azione futura di governo.
Occorre poi dedicare un particolare impegno per proseguire convintamente il percorso delle riforme istituzionali, precondizione essenziale per la modernizzazione e la maggiore funzionalità delle sue istituzioni.
Tanto più poi, a seguito della storica riforma costituzionale che ha determinato una riduzione consistente del numero dei parlamentari approvata nel referendum confermativo dalla decisa maggioranza dei cittadini.
A tal fine, in materia di legge elettorale il Governo, nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma di impianto proporzionale, quanto più possibile condivisa, trattandosi di una riforma di sistema, che possa coniugare efficacemente le ragioni del pluralismo della rappresentanza con l'esigenza, pur ineludibile, di assicurare una complessiva stabilità al sistema politico.
Alla modifica del sistema elettorale devono essere affiancate alcune innovazioni del sistema istituzionale, tanto più necessarie alla luce dell'avvenuta riduzione del numero dei parlamentari, in coerenza con gli indirizzi già condivisi dai gruppi parlamentari di maggioranza, nell'accordo raggiunto nell'ottobre 2019.
Occorre introdurre alcuni correttivi alla forma di Governo, ispirati al modello di un parlamentarismo razionalizzato, che garantisca una più sicura stabilità all'esecutivo e che, al contempo, restituisca al Parlamento un ruolo centrale nella definizione dell'indirizzo politico nazionale.
Per quanto attiene invece al procedimento legislativo, potranno essere introdotte alcune previsioni volte a razionalizzare l'iter di approvazione delle leggi e anche allo scopo di ridurre il ricorso a decretazione d'urgenza che ancor più nell'ultimo anno di questa pandemia ha sensibilmente condizionato l'attività parlamentare.
L'esperienza della pandemia impone anche un'attenta riflessione sulla revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione, con particolare riguardo all'assetto delle competenze legislative di Stato e Regioni, come pure alla individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo.
In questo contesto, occorre garantire e tutelare, con la massima intensità, le autonomie speciali e le minoranze linguistiche. L'interesse nazionale è più che mai connesso, nel solco della nostra migliore tradizione storica e costituzionale, a un sistema che valorizzi, nel quadro dell'unità della Repubblica, le specifiche esigenze economiche e sociali delle diverse realtà territoriali, alcune delle quali - per ragioni geografiche, specificità linguistiche e culturali - indubbiamente meritano attenzione e cura.
*. *. *
Sul piano internazionale, l'Italia si è mossa in piena coerenza con i tradizionali pilastri della propria politica estera, a partire dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, in seno alle quali abbiamo svolto un'azione di impulso e di mediazione all'altezza del nostro ruolo di Paese fondatore.
Quale autorevole membro dell'Unione Europea - funzione pienamente recuperata in questo tratto di legislatura - abbiamo la possibilità di offrire anche un importante contributo a un'utile azione di raccordo fra i principali attori internazionali, a partire naturalmente dagli Stati Uniti - nostro principale alleato e fondamentale partner strategico - e dalla Cina, il cui innegabile rilievo sul piano globale ed economico va associato a rapporti coerenti con un chiaro ancoraggio al nostro sistema di valori e principi.
È appena iniziata la Presidenza italiana del G20: avremo la possibilità di indirizzare l'agenda globale sulle priorità che abbiamo già anticipato e che ruotano sulla triade Persona, Pianeta, Prosperità. Come ho già ricordato in diverse occasioni, porremo al centro dell'attenzione dei leader del mondo, tra gli altri, i temi dell'empowerment femminile, dell'Africa e del digital divide.
Quest'anno avremo anche la responsabilità di condividere con il Regno Unito l'organizzazione della COP26. In Italia si svolgeranno due eventi di grande rilievo: la PreCop e la Youth4Climate. Arriveranno a Milano centinaia e centinaia di giovani. Sarà un evento importante e una svolta nell'ambito di questo formato.
Ugualmente forte e coerente è stata poi la nostra azione sul piano regionale, anch'essa in linea con il nostro interesse consolidato alla stabilizzazione e allo sviluppo del Mediterraneo - con particolare attenzione per una soluzione politica alla crisi della Libia, nel pieno rispetto della sua sovranità - e al processo di integrazione dei Balcani occidentali, nella convinzione di un destino legato alla loro appartenenza alla famiglia europea.
Specifico rilievo abbiamo infine riservato ad un'intensa azione di sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e del nostro sistema economico generale, attraverso un impegno collettivo del governo ed in particolare della Farnesina.
Abbiamo inoltre il privilegio di ospitare quest'anno, il 21 maggio, il Global Health Summit, che ci consentirà di rimarcare, solennemente, la rilevanza di un coordinamento globale degli sforzi per affrontare malattie e pandemie e per garantire la più efficace tutela della salute.
E' un calendario, lo vedete, che si caratterizza per la densità di eventi e per il rilievo anche politico degli appuntamenti.
Non possiamo farci trovare impreparati o distratti. Siamo tutti chiamati a compiere, ciascuno per il proprio ruolo, uno sforzo collettivo per essere all'altezza di queste sfide. Per questo, il Governo ha bisogno della massima coesione possibile e del più ampio consenso in Parlamento.
Per fare tutto questo servono un Governo, infatti, e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all'utile personale.
Servono persone disponibili a mantenere elevata la dignità della politica, la più nobile delle arti e dei saperi, se declinata nel giusto spirito che mira sempre ed esclusivamente al benessere dei cittadini e al miglioramento della loro qualità di vita.
Questo Governo intende perseguire un progetto politico ben preciso, che mira a modernizzare il Paese, migliorando le sue infrastrutture materiali e immateriali, compiendo la transizione energetica e digitale, potenziando l'inclusione sociale, il tutto nel segno dello sviluppo sostenibile.
Chi ha idee, progetti, volontà di farsi costruttore insieme a noi di questa alleanza votata a perseguire lo "sviluppo sostenibile", sappia che questo è il momento giusto per contribuire a questa prospettiva.
Questa alleanza sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeista. Forze politiche, quindi, che sono chiamate a operare una chiara scelta di campo contro le derive nazionaliste e le logiche sovraniste.
Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata dal Movimento5stelle, da Pd e da Leu, che sta dimostrando la saldezza del suo ancoraggio e l'ampiezza del suo respiro proprio in occasione della temperie generata da questa crisi.
Sarebbe un arricchimento per questa alleanza, lo voglio affermare molto chiaramente, poter acquisire anche il contributo politico di formazioni che si collocano nel solco delle migliori e più nobili tradizioni europeiste: liberale, popolare, socialista.
Ma chiedo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico, che si basi sulla forza e la nitidezza della proposta.
A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia, chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità. Aiutateci a rimarginare al più presto la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel "patto di fiducia" instaurato con i cittadini.
Cari cittadini avete pienamente ragione. La fiducia tra le istituzioni e voi cittadini deve essere reciproca. Deve essere un moto perpetuo che si alimenta in direzione biunivoca.
Vi abbiamo chiesto e vi stiamo chiedendo tanti sacrifici, grandi e anche piccoli, perché - vi abbiamo detto - sono necessari a superare la pandemia.
Avete offerto una risposta di grande responsabilità, che ha dimostrato la grandezza della nostra Nazione. Rispettando le regole, accettando di fare i sacrifici richiesti state dimostrando di riporre grande fiducia anche nelle istituzioni.
Ecco con il voto di oggi confido che anche le istituzioni sappiano ripagare la vostra fiducia, in modo da porci alle spalle il più rapidamente possibile il grave gesto di irresponsabilità che ci ha precipitato in questa condizione di incertezza.
Alle forze di maggioranza che sostengono questo Governo voglio preannunciare che nei prossimi giorni vi chiederò di completare il confronto già avviato per definire un patto di fine legislatura e concordare insieme, in un clima di piena lealtà e fiducia, le condizioni e le forme più utili anche a rafforzare la squadra di governo.
Per parte mia preannuncio che, viste le nuove sfide che mi attendono, anche gli impegni internazionali, quest'anno, lo avete visto, saranno particolarmente pesanti, non intendo mantenere la delega all'agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà, che la legge mi accorda, di designare un'autorità delegata per l'intelligence di mia fiducia, come prescrive la legge, che possa seguire l'operato quotidiano delle donne e degli uomini del comparto di intelligence.
Vi faccio un invito collettivo a tutti. Vedete, sono stati giorni difficili e le polemiche politiche hanno coinvolto anche, purtroppo, il comparto di intelligence. Siete tutti parlamentari, se avete delle proposte di modifica della legge, seguite i tradizionali canali istituzionali. Se avete delle richieste di verifica e controllo, ci sono i vostri colleghi del Copasir, deputati a questa funzione, ma teniamo fuori il comparto di intelligence dalle polemiche.
Da parte mia, assicuro la massima disponibilità e l'impegno a guidare, con il contributo di tutti, questa fase così decisiva per il rinnovamento del Paese.
Come ha affermato il Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno, "la fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle Istituzioni con i sentimenti delle persone".
Se il Parlamento vorrà accordare al Governo la fiducia, garantisco a tutti i cittadini che non solo continueremo a impiegare tutte le nostre energie, fisiche e intellettive, per assolvere al nostro compito. Ma ci aggiungeremo anche, come sempre, il nostro cuore, perché la politica senza la "sympatheia", quel sentimento di reale condivisione, è una disciplina senz'anima.
Costruiamo questo nuovo vincolo politico, rivolto alle forze parlamentari che hanno sostenuto con lealtà il Governo e aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia. Io sono disposto a fare la mia parte.
Viva l'Italia.
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