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mercoledì 13 dicembre 2017

Decostruire la visione della Destra sul tema dell'immigrazione

 Il mio tentativo è quello di analizzare il concetto di invasione alla luce delle dimensioni culturali presenti nel mio metodo di lavoro.
Il tema dell'immigrazione per l'estrema destra italiana si concentra nel binomio "immigrazione uguale invasione" per raccogliere l'essenziale della sua politica sull'immigrazione.
L'invasione mette a rischio il concetto di " collettivismo" presente nella società italiana intesa come società con un ampio senso di collettività di tipo " in-group" diffuso con la tendenza ad un forte senso di appartenenza e dove prevale il senso del relazionale tra le persone nei momenti interazionali.
In questa area culturale e in ampie fasce della popolazione, la presenza massiccia di persone apparentemente non italiane fa diminuire il senso di appartenenza e aumentare la presenza di persone percepite come " out-group" aumentando in questo senso la dimensione di tipo " individualismo" in quelle situazioni sociali in cui prevale per cultura un'adesione ad una dimensione di tipo " collettivismo".
Il concetto di invasione fa aumentare il senso di adesione ad una dimensione di alta distanza sociale dal potere perché le scelte dei governanti diventano irrilevanti in un contesto molto ambiguo e caotico e la cittadinanza si sente maggiormente incompetente. In pratica la politica aderisce ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza con un agio nell'ambiguità e con un vivere con tranquillità questo fenomeno mentre la popolazione aderisce ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza. Questo tratto rappresenta un forte scollamento dovuto alla presenza storica della dimensione di alta distanza sociale dal potere all'interno della società italiana. Di fatto, il mondo politico non vive la presenza di migranti come fatto a carattere personale.
 In questo modo si amplifica la presenza della dimensione culturale che vede la gerarchia nella vita percepita come di tipo esistenziale. Nel discorso dell'estrema destra, l'invasione rientra a pieno titolo  con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché le persone hanno la tendenza a cercare la chiarezza, un modo di strutturare il loro quotidiano con un certo bisogno emotivo di regole anche se non proprio rispettate. Questa dimensione è in correlazione con la dimensione culturale di tipo " vincolati" perché prevale un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal mio volere e si diventa poco propensi nel ricordare le emozioni positive. Il concetto di invasione per coloro che aderiscono a questo modo di intendere la presenza dei migranti mette in crisi l'idea di appartenenza al paese per coloro che vivono nei centri periferici della città. In questo tratto è possibile scorgere una discrepanza nel contesto culturale italiano perché a mio modo di vedere la realtà sociale è de facto di tipo " individualismo" dove tutti sono tenuti a badare a se stessi e dove la parola io è molto importante nel proprio linguaggio. Tuttavia questa dimensione di tipo " individualismo" coesiste con una dimensione di tipo " collettivismo" attraverso un noi di tipo coscienzioso dove prevale il mantenimento dell'armonia come tratto prevalente e le relazioni interpersonali sono più importanti dei compiti. L'idea di invasione implica l'idea che ci sia un orientamento temporale a breve termine perché prevale il principio di vita incentrato sulla stabilità della persona come sempre uguale a se stessa. In questo modo diventa arduo dirsi orgoglioso del proprio paese per queste persone.
In pratica i migranti sono presenti sul territorio dove la distanza sociale con le istituzioni è molto elevata e prevale un senso di incompetenza tra la popolazione e allo stesso tempo convive un forte evitamento dell'incertezza poiché la vita è sentita come una minaccia da combattere. In questo dato contesto, gli immigrati non fanno altro che aumentare il grado di adesione a queste dimensioni culturali già connotate in termini di criticità. La problematica della presenza degli immigrati mette in luce le criticità del sistema istituzionale italiano poco incline ad un basso indice di distanza sociale con la sua popolazione attraverso un approccio prettamente burocratico per creare quel senso di forte evitamento dell'incertezza facendo sentire il cittadino come incompetente con la conseguenza di rendere irrilevanti per gli apparati amministrativi il bisogno di legittimare il loro potere sulle persone, le quali percepiscono questa gerarchia come di tipo esistenziale. La risoluzione di questi problemi passa attraverso la presa di coscienza che i nostri problemi devono essere risolti dal tuo comune in primis e poi solo infine menzionare lo Stato e l'Europa. L'immigrazione spinge ad abbandonare il modello dello Stato italiano fondato sulla distanza sociale dal potere per ampliare una nozione di basso indice di distanza sociale con il potere giustificando le sue scelte agli occhi dei propri cittadini.
La destra non specula sulla rabbia ma prova a strumentalizzare un tema internazionale in una prospettiva locale senza raccontare le tante motivazioni presenti dietro a questo fenomeno. Anche la destra ama tenere nell'ignoranza il proprio elettorato. Avrà imparato da qualcuno forse

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