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lunedì 11 dicembre 2017

Il lavoro di ieri, di oggi e di domani

Il lavoro di ieri, di oggi e di domani

Marta m Claudio c

m Ehi, Claudio, ciao!
c Ah ciao Marta! Scusa, non ti avevo visto! Ma da quanto tempo non ci vediamo?
m Eh, da un bel pezzo. Allora come stai?
c Ma, io bene grazie, e tu?
m Abbastanza bene. Ma sai, sto pensando di cambiare lavoro.
c Veramente! Un lavoro nuovo? E come mai?
m Sai, ultimamente penso a quanto è cambiato il mio lavoro!
c Ah guarda Marta, il mio di sicuro in meglio!
m Sì, per un certo aspetto anche il mio. Ora è tutto più veloce. Con il computer posso fare un progetto in poche ore. Una volta invece sulla carta ci mettevo tre giorni, ma era più creativo.
c Vabbè vuol dire che preferiresti tornare al tempo della preistoria?
m Ma no, che c'entra. Vorrei solo poter disegnare ancora, almeno qualche volta, invece di usare sempre il computer.
c Mah, per me invece non c'è paragone. Prima dovevo smontare tutta la macchina per capire che problema aveva. adesso invece è il computer che mi dice dove devo ripararla.
m Sì, ma prima non ti dava soddisfazione quando capivi tu dove era il problema?
c Ma sì, forse hai ragione. Ma ora è tutto più semplice e veloce. Guadagno anche di più perché in un giorno riparo tre macchine, mentre prima ne riparavo una sola.
m Quindi la tua filosofia è: lavorare meno e guadagnare di più!
c Eh sì. E sentiamo quale sarebbe la tua?
Poter dire: il mio lavoro è il mio hobby.

Il dialogo comincia con un " ehi" a segnalare come una forma di sorpresa nel vedere l'altro interlocutore come se fosse un elemento di rottura nel segnalare di non aver mantenuto fede al patto di appartenenza tipico della dimensione di tipo " collettivismo". Questo saluto merita un'analisi più dettagliata per vagliare pienamente le sue potenzialità. Nella replica " ah ciao Marta non ti ho visto" si mette in avanti come trasgredire le regole sia un modo che porta a sentimenti di colpa come tipico della dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché abbiamo una trasgressione ad un " noi coscienzioso" a discapito di un " io coscienzioso" presente in questo " eh è un bel pezzo" ma anche portatore della dimensione di debole evitamento dell'incertezza con una tendenza a vivere con tranquillità e benessere il non avere le risposte. Questo si ritrova nella domanda compiuta in modo tranquillo " come stai?"  La risposta sarà: " ma io bene grazie e tu. Il " ma" indica una dimensione di tipo " vincolati" per via di un'adezione ad un parametro in cui sono poche le persone che si dicono felice. Poi " io bene e tu?" indica una dimensione di debole evitamento dell'incertezza con un senso di tranquillità. " Ma sai" indica un inizio di una forte adesione ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza perché cambiare lavoro non è un problema e quindi si aderisce anche ad un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro. Poi il dialogo continua con un " veramente, un lavoro nuovo?" come mai? che rappresentano  delle domande in sintonia con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il bisogno di chiarezza e di incertezza sentita come da combattere dato che il principio è quello che indica l'importanza di conservare il lavoro anche se non ti piace. Nella formulazione " il mio lavoro è cambiato molto" non si aderisce ad un orientamento temporale a breve termine perché le tradizioni nel lavoro sono sacrosante e la vita professionale è guidata da imperativi e quindi sono in sintonia con una dimensione di tipo " vincolati" non ricordo più le emozioni positive al lavoro. Nella replica " ah guarda mentre il mio è meglio" è una risposta di tipo " collettivismo" perché c'è un noi di tipo coscienzioso e una forma di mantenimento dell'armonia come tratto importante ma che si sposta verso la dimensione di tipo " soddisfatti" con un modo di sentirsi felice e di ricordare le emozioni positive. La successiva replica sarà " sì per un certo aspetto anche il mio" si enfatizza il bisogno di mantenere l'armonia rimanendo all'interno della dimensione di tipo " collettivismo". La replica " ora è  tutto veloce" resta nella dimensione di tipo " vincolati" con un sentimento che le cose non dipendono più da me. Per l'interlocutrice, il computer crea un orientamento a lungo termine perché ha modificato le tradizioni sul lavoro mentre l'interlocutrice vorrebbe mantenere un orientamento temporale a breve termine con la stabilità della persona come sempre uguale a se stessa e seguendo delle linee universali da rispettare per il proprio lavoro. Questo orientamento a breve termine unito ad un forte evitamento dell'incertezza crea un'adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" perché felice e capace di ricordare le emozioni positive. Nella replica dove si fa riferimento al ritorno " alla preistoria" si vuole fare implicare un'adesione temporale a breve termine con i fatti più importanti già avvenuti e il lavoro è come una tradizione di tipo sacrosanta. La replica " ma no che c'entra" è una risposta che mette in luce un forte evitamento dell'incertezza perché si percepisce la risposta in modo  intollerante perché rappresenta un'idea divergente e allo stesso tempo l'altro interlocutore è visto come incompetente per capire il senso della risposta. Per l'altro interlocutore la possibilità di " designare" rappresenta il suo modo di rientrare nella dimensione di tipo " soddisfatti" per dichiararsi felice e per avere un senso di controllo della propria vita dove sono presenti delle emozioni positive legate al mondo del lavoro. L'utilizzo del computer è un elemento che conduce ad una poca considerazione per il proprio benessere per via di un forte evitamento dell'incertezza creando un'adesione alla dimensione di tipo " vincolati" perché non mi rende felice. Nell'espressione " ma non c'è paragone" rappresenta un'adesione alla dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza e allo stesso tempo di tipo " soddisfatti" perché il computer ha aumentato la dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il suo bisogno di chiarezza e struttura. Precedentemente non era presente questa dimensione culturale mentre adesso prevale la sensazione di controllo della propria vita in sintonia con la dimensione di tipo " soddisfatti". Ma sì forse hai ragione è una forma di mantenimento dell'armonia in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo" mentre " ma ora è tutto più rapido" è un modo per dire che sono una persona che si adatta e quindi sono in adesione alla dimensione temporale a lungo termine con un'attitudine a lavorare meno e ottenere maggiori guadagni. Il concetto di lavorare meno dovrebbe rientrare in una visione della società di tipo " femminile" dove prevale l'equilibrio tra lavoro e famiglia mentre l'idea di " guadagnare di più" è un modo per aderire ad una dimensione temporale a lungo termine per avere i soldi nei momenti cruciali della vita. Il concetto di " il mio lavoro come hobby" è un modo per ottenere delle emozioni positive di tipo " soddisfatti" e allo stesso tempo si aderisce implicitamente ad una dimensione culturale di tipo " mascolinità" perché il lavoro inteso come hobby comporta una presenza del lavoro più importante della vita famigliare.










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