La gestione della faccia nel dibattito politico spagnolo: Il caso del dibattito tra Rajoy e Zapatero
Il quadro teorico
Il dibattito politico in televisione è un prodotto della democrazia mediatica. Infatti, sin da tempi di Kennedy e Nixon è diventato il formato mediatico prediletto dai candidati per presentarsi nella dimensione del " faccia a faccia" davanti al pubblico di casa prima delle elezioni. In questo ambito si analizzerà il secondo dibattito elettorale televisivo del 2008 tra il candidato socialista Zapatero e il candidato del partito popolare Rajoy. L' analisi ha come obiettivo di determinare il modo all'interno di una situazione comunicativa in cui il messaggio consiste nel " vota per me". Come si costituisce, si comunica e si difende la propria faccia. Come si stabiliscono da sole le regole di cortesia e scortesia adoperate in funzione del Self-management ( auto-promozione) individuale durante questo dibattito. In questo contesto di dibattito politico, la problematica è di determinare il concetto di " faccia" all'interno di questo ambito discorsivo. Quale tipo di " faccia" si intende difendere o fare conoscere\promuovere durante il dibattito e come si possa capire in tutta la sua complessità. In questo lavoro, si prende il concetto di faccia di Goffman e viene ampliato dai lavori della psicologia sociale ( impression management) in cui il concetto di " faccia" riflette la triplice identità dell'individuo, ovvero individuale, relazionale e collettiva. In questo ambito, Spencer-Oatey ( 2000, 2007) utilizza questo modello ( rapport management) come gestione dell'armonia-disarmonia tra le persone, con la presenza di due componenti: la gestione della faccia e la gestione dei diritti di socialità. I diritti alla socialità per Spencer-Oatey si riferiscono ai diritti che l'individuo ( ego) reclama per sé stesso nell'interazione con un'altra persona ( alter) come membro paritario del gruppo ( uguaglianza e associazione) mentre la gestione della faccia risponde alle necessità universali: la qualità della faccia ( stima personale) delle prospettive dell'ego e rispettando Alter come identità della faccia, ossia il valore che effettivamente affermiamo per noi stessi in termini sociali o di ruoli nel gruppo strettamente associato con il nostro senso di valore pubblico" di Spencer-Oatey, Fant-De Grasso ( 2002) sviluppano un modello un po' differente, nel quale si definiscono cinque sotto categorie di necessità di immagine sociale ( bisogni di faccia): somiglianza ( agli altri), cooperazione ( mostrarsi tale), eccellenza ( evidenziare proprie qualità positive), il ruolo o riconoscimento dell'identità relazionale e gerarchica.
Fant ( 2007) puntualizza che somiglianza e cooperazione sono collegati alle necessità dell'ego ( la persona) di conservare e difendere la sua appartenenza ad un gruppo ( membership) mentre eccellenza, ruolo, gerarchia si riuniscono sotto la necessità di Ego di distinguersi dentro il gruppo come individuo ( individualismo). A differenza di Spencer-Oatey in cui la gestione della faccia è soltanto uno degli aspetti della gestione della relazione. In questo caso, il concetto centrale sarà la gestione della faccia ( face management) intesa nella comunicazione politica come l'interesse della persona. Questo concetto organizza tutte le sue attività sia verbali che non verbali in funzione della promozione e del rafforzamento di una certa " immagine" appropriata in linea con le aspettative del cosidetto " ruolo" dipendente dalle esigenze ( face claims) nel contesto determinato: un contesto ben determinato spinge ad aumentare il bisogno di " face claims". Le strategie di gestione della "faccia" impiegate nel dibattito elettorale sono strumenti per portare avanti delle azioni " alocentriche", ossia attività del proprio Ego dirette verso l'interlocutore. In questo ambito, i due candidati comunicano non tanto tra di loro ma verso un Alter invisibile come la massa anonima di spettatori a casa. Nel dibattito, gli atti comunicativi non hanno come obiettivo di mantenere un equilibrio nella relazione interpersonale con l'alter presente nel dibattito, ma l'obiettivo è di differenziarsi dall'alter per promuovere un'immagine favorevole dell'ego. Le risposte nel dibattito si muovono nella direzione di doversi individualizzarsi. Pertanto, il concetto di " faccia eccellente" ( ossia mostrarsi come una persona in possesso delle proprietà desiderabili in un certo momento nel dibattito).
Nel dibattito elettorale televisivo, la gestione della faccia consiste soprattutto nel selezionare e adoperare strategie di promozione di sé che siano capaci di promuovere la "faccia eccellente", vale a dire come l'Ego detenga le qualità essenziali per occupare il ruolo del presidente del governo spagnolo. Se la persona fallisce mettendosi troppo in evidenza o per essere oggetto di critiche corre il rischio di vedersi negato il diritto di occupare il ruolo determinato dentro di sé e del suo gruppo di riferimento. La "faccia" è da intendersi come un concetto dinamico che si ( de) costruisce continuamente durante l'interazione. Ci sono degli aspetti cognitivi molto importanti da porre sempre più in evidenza secondo Spencer-Oatey ( 2007: 648).
Analisi del dibattito
Il dibattito in questione si è svolto il 3 marzo 2008 alle 22 su alcune emittenti televisive spagnole. Il dibattito elettorale è spesso percepito come una gara di pugilato, in cui abbiamo un vincitore e uno sconfitto in questa lotta verbale. La scena fisica del dibattito è significativa perché il dibattito si tiene su un tavolo grande da ufficio, con uno spazio triangolare per limitare bene lo spazio d'azione di ogni partecipante al dibattito. Questa tipologia di dibattito è molto regolamentata e pertanto risulta poco spontanea durante l'evento linguistico. Per vincere il dibattito e forse le elezioni, il candidato deve mostrare una " excellence face" raggiungibile con delle strategie di differenziazioni chiare dal proprio avversario politico e allo stesso tempo delineare un'immagine consistente della propria persona senza lasciare sconcertati gli ascoltatori. L' esito del dibattito si ottiene anche analizzando le reazioni del pubblico e dei media prima del dibattito tramite sondaggi e titoli di stampa.
Conclusioni
Finora gli studi realizzati all'interno del quadro teorico della cortesia si riferiscono prevalentemente alla " faccia" dell'altro presente nell'interazione e all'aspetto relazionale della cortesia concepita come una strategia armoniosa di " face work". Nel dibattito politico bisogna analizzare la faccia nella sua costruzione, de-costruzione o promozione di fronte ad un " alter" che non partecipa direttamente alle interazioni verbali. Come spiega Spencer-Oatey ( 2007), " face e image" sono molto legati in quanto le strategie di faccia di una persona possono essere correlate all'immagine del proprio ruolo sociale in questo ruolo. Questi parametri determinano i " bisogni di faccia" specifici di una data persona all'interno di un contesto comunicativo concreto, il quale influenza le sue strategie discorsive di tipo cortese o scortesi in funzione della costruzione della sua faccia.
Traduction
espagne
Gestion de la face dans le débat politique espagnol : le cas
du débat Rajoy-Zapatero
Cadre théorique
Le
débat politique télévisé est un produit de la démocratie
médiatique. Depuis Kennedy et Nixon, il est devenu le format
médiatique privilégié des candidats pour se présenter en face à
face devant leur public avant les élections. Dans ce contexte, le
deuxième débat électoral télévisé de 2008 entre le candidat
socialiste Zapatero et le candidat du parti populaire Rajoy sera
analysé. L’analyse vise à déterminer la manière dont, dans une
situation de communication, le message consiste à « voter pour
moi ». Comment le visage est-il constitué, communiqué et
défendu ? Comment les règles de courtoisie et d’impolitesse
utilisées pour l’autogestion individuelle (autopromotion)
s’établissent-elles d’elles-mêmes au cours de ce débat. Dans
ce contexte de débat politique, la problématique est de déterminer
le concept de « visage » au sein de ce champ discursif.
Quel type de « visage » est censé être défendu ou mis
en avant lors du débat, et comment peut-on l'appréhender dans toute
sa complexité ? Dans cet ouvrage, le concept de « visage »
de Goffman est repris et élargi par les travaux de psychologie
sociale (gestion des impressions), où le concept de « visage »
reflète la triple identité de l'individu : individuelle,
relationnelle et collective. Dans ce contexte, Spencer-Oatey (2000,
2007) utilise ce modèle (gestion des rapports) comme une gestion de
l'harmonie et de la disharmonie entre les personnes, avec la présence
de deux composantes : la gestion du visage et la gestion des
droits sociaux. Pour Spencer-Oatey, les droits à la socialité font
référence aux droits que l'individu (ego) revendique pour lui-même
dans l'interaction avec une autre personne (alter) en tant que membre
égal du groupe (égalité et association), tandis que la gestion du
visage répond à des besoins universels : la qualité du visage
(estime de soi) des perspectives de l'ego et le respect de l'Alter
comme identité du visage, c'est-à-dire la valeur que nous affirmons
réellement pour nous-mêmes en termes sociaux ou en termes de rôles
dans le groupe, étroitement associée à notre sentiment de valeur
publique. Spencer-Oatey, Fant-De Grasso (2002) développent un modèle
légèrement différent, dans lequel cinq sous-catégories de besoins
d'image sociale (besoins de visage) sont définies : la similitude
(avec les autres), la coopération (se montrer comme tel),
l'excellence (mettre en valeur ses propres qualités positives), le
rôle ou la reconnaissance de l'identité relationnelle et
hiérarchique.
Fant (2007) souligne que la similarité et la coopération sont
liées aux besoins de l'ego (la personne) de maintenir et de défendre
son appartenance à un groupe (appartenance), tandis que
l'excellence, le rôle et la hiérarchie se rejoignent sous le besoin
de l'ego de se distinguer au sein du groupe en tant qu'individu
(individualisme). Contrairement à Spencer-Oatey, où la gestion de
la face n'est qu'un aspect de la gestion relationnelle, le concept
central sera ici la gestion de la face, comprise dans la
communication politique comme l'intérêt de la personne. Ce concept
organise toutes ses activités, verbales et non verbales, afin de
promouvoir et de renforcer une certaine « image » appropriée,
conforme aux attentes du « rôle » en fonction des besoins
(revendications de face) du contexte donné : un contexte bien
défini incite à accroître le besoin de « revendications de
face ». Les stratégies de gestion de la « face »
utilisées dans le débat électoral sont des outils permettant de
mener des actions « halocentriques », c'est-à-dire des
activités de l'ego dirigées vers l'interlocuteur. Dans ce contexte,
les deux candidats communiquent moins entre eux qu'avec un « Alter »
invisible, tel que la masse anonyme des spectateurs chez eux. Lors du
débat, les actes de communication ne visent pas à maintenir un
équilibre dans la relation interpersonnelle avec l'« Alter »
présent, mais à se différencier de lui afin de promouvoir une
image favorable de l'ego. Les réponses au débat tendent vers une
individualisation. D'où le concept de « visage d'excellence »
(c'est-à-dire se présenter comme une personne possédant les
qualités souhaitées à un moment précis du débat). Lors d'un
débat électoral télévisé, la gestion du visage consiste avant
tout à sélectionner et à utiliser des stratégies d'autopromotion
capables de promouvoir ce « visage d'excellence »,
c'est-à-dire la façon dont l'ego possède les qualités
essentielles pour occuper le poste de président du gouvernement
espagnol. Si la personne échoue en se mettant trop en avant ou en
étant l'objet de critiques, elle court le risque de se voir refuser
le droit d'occuper le rôle déterminé par elle-même et son groupe
de référence. Le « visage » doit être compris comme un
concept dynamique qui se (dé)construit en permanence au cours de
l'interaction. Certains aspects cognitifs très importants méritent
d'être soulignés, selon Spencer-Oatey (2007 : 648).
Analyse
du débat
Le débat en question a eu lieu le 3 mars 2008
à 22 h sur certaines chaînes de télévision espagnoles. Le
débat électoral est souvent perçu comme un match de boxe, où un
vainqueur et un perdant s'affrontent dans un combat verbal. Le
contexte physique du débat est significatif : il se déroule
sur une grande table de bureau, avec un espace triangulaire pour bien
délimiter l'espace d'action de chaque participant. Ce type de débat
est très réglementé et, par conséquent, peu spontané pendant
l'événement linguistique. Pour remporter le débat et,
éventuellement, les élections, le candidat doit afficher un
« visage d'excellence », ce qui peut être obtenu grâce
à des stratégies de différenciation claires par rapport à son
adversaire politique, tout en se dessinant une image cohérente de
lui-même sans déconcerter les auditeurs. L'issue du débat est
également obtenue en analysant les réactions du public et des
médias avant le débat, à travers des sondages et des titres de
presse.
Conclusions
Jusqu'à présent, les études
menées dans le cadre théorique de la politesse se réfèrent
principalement au « visage » de l'autre présent dans
l'interaction et à l'aspect relationnel de la politesse, conçu
comme une stratégie harmonieuse de « travail du visage ».
Dans le débat politique, il est nécessaire d'analyser le visage
dans sa construction, sa déconstruction ou sa promotion face à un
« alter » qui ne participe pas directement aux
interactions verbales. Comme l'explique Spencer-Oatey (2007),
« visage et image » sont étroitement liés, car les
stratégies de visage d'une personne peuvent être corrélées à
l'image de son rôle social dans ce rôle. Ces paramètres
déterminent les « besoins de visage » spécifiques d'une
personne donnée dans un contexte communicationnel concret, ce qui
influence ses stratégies discursives polies ou impolies selon la
construction de son visage.
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