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vendredi 20 juin 2025

La gestione della faccia nel dibattito politico spagnolo: Il caso del dibattito tra Rajoy e Zapatero \ Gestion de la " face" dans le débat politique espagnol

 


La gestione della faccia nel dibattito politico spagnolo: Il caso del dibattito tra Rajoy e Zapatero


Il quadro teorico


Il dibattito politico in televisione è un prodotto della democrazia mediatica. Infatti, sin da tempi di Kennedy e Nixon è diventato il formato mediatico prediletto dai candidati per presentarsi nella dimensione del " faccia a faccia" davanti al pubblico di casa prima delle elezioni. In questo ambito si analizzerà il secondo dibattito elettorale televisivo del 2008 tra il candidato socialista Zapatero e il candidato del partito popolare Rajoy. L' analisi ha come obiettivo di determinare il modo all'interno di una situazione comunicativa in cui il messaggio consiste nel " vota per me". Come si costituisce, si comunica e si difende la propria faccia. Come si stabiliscono da sole le regole di cortesia e scortesia adoperate in funzione del Self-management ( auto-promozione) individuale durante questo dibattito. In questo contesto di dibattito politico, la problematica è di determinare il concetto di " faccia" all'interno di questo ambito discorsivo. Quale tipo di " faccia" si intende difendere o fare conoscere\promuovere durante il dibattito e come si possa capire in tutta la sua complessità. In questo lavoro, si prende il concetto di faccia di Goffman e viene ampliato dai lavori della psicologia sociale ( impression management) in cui il concetto di " faccia" riflette la triplice identità dell'individuo, ovvero individuale, relazionale e collettiva. In questo ambito, Spencer-Oatey ( 2000, 2007) utilizza questo modello ( rapport management) come gestione dell'armonia-disarmonia tra le persone, con la presenza di due componenti: la gestione della faccia e la gestione dei diritti di socialità. I diritti alla socialità per Spencer-Oatey si riferiscono ai diritti che l'individuo ( ego) reclama per sé stesso nell'interazione con un'altra persona ( alter) come membro paritario del gruppo ( uguaglianza e associazione) mentre la gestione della faccia risponde alle necessità universali: la qualità della faccia ( stima personale) delle prospettive dell'ego e rispettando Alter come identità della faccia, ossia il valore che effettivamente affermiamo per noi stessi in termini sociali o di ruoli nel gruppo strettamente associato con il nostro senso di valore pubblico" di Spencer-Oatey, Fant-De Grasso ( 2002) sviluppano un modello un po' differente, nel quale si definiscono cinque sotto categorie di necessità di immagine sociale ( bisogni di faccia): somiglianza ( agli altri), cooperazione ( mostrarsi tale), eccellenza ( evidenziare proprie qualità positive), il ruolo o riconoscimento dell'identità relazionale e gerarchica.

Fant ( 2007) puntualizza che somiglianza e cooperazione sono collegati alle necessità dell'ego ( la persona) di conservare e difendere la sua appartenenza ad un gruppo ( membership) mentre eccellenza, ruolo, gerarchia si riuniscono sotto la necessità di Ego di distinguersi dentro il gruppo come individuo ( individualismo). A differenza di Spencer-Oatey in cui la gestione della faccia è soltanto uno degli aspetti della gestione della relazione. In questo caso, il concetto centrale sarà la gestione della faccia ( face management) intesa nella comunicazione politica come l'interesse della persona. Questo concetto organizza tutte le sue attività sia verbali che non verbali in funzione della promozione e del rafforzamento di una certa " immagine" appropriata in linea con le aspettative del cosidetto " ruolo" dipendente dalle esigenze ( face claims) nel contesto determinato: un contesto ben determinato spinge ad aumentare il bisogno di " face claims". Le strategie di gestione della "faccia" impiegate nel dibattito elettorale sono strumenti per portare avanti delle azioni " alocentriche", ossia attività del proprio Ego dirette verso l'interlocutore. In questo ambito, i due candidati comunicano non tanto tra di loro ma verso un Alter invisibile come la massa anonima di spettatori a casa. Nel dibattito, gli atti comunicativi non hanno come obiettivo di mantenere un equilibrio nella relazione interpersonale con l'alter presente nel dibattito, ma l'obiettivo è di differenziarsi dall'alter per promuovere un'immagine favorevole dell'ego. Le risposte nel dibattito si muovono nella direzione di doversi individualizzarsi. Pertanto, il concetto di " faccia eccellente" ( ossia mostrarsi come una persona in possesso delle proprietà desiderabili in un certo momento nel dibattito).

Nel dibattito elettorale televisivo, la gestione della faccia consiste soprattutto nel selezionare e adoperare strategie di promozione di sé che siano capaci di promuovere la "faccia eccellente", vale a dire come l'Ego detenga le qualità essenziali per occupare il ruolo del presidente del governo spagnolo. Se la persona fallisce mettendosi troppo in evidenza o per essere oggetto di critiche corre il rischio di vedersi negato il diritto di occupare il ruolo determinato dentro di sé e del suo gruppo di riferimento. La "faccia" è da intendersi come un concetto dinamico che si ( de) costruisce continuamente durante l'interazione. Ci sono degli aspetti cognitivi molto importanti da porre sempre più in evidenza secondo Spencer-Oatey ( 2007: 648).


Analisi del dibattito

Il dibattito in questione si è svolto il 3 marzo 2008 alle 22 su alcune emittenti televisive spagnole. Il dibattito elettorale è spesso percepito come una gara di pugilato, in cui abbiamo un vincitore e uno sconfitto in questa lotta verbale. La scena fisica del dibattito è significativa perché il dibattito si tiene su un tavolo grande da ufficio, con uno spazio triangolare per limitare bene lo spazio d'azione di ogni partecipante al dibattito. Questa tipologia di dibattito è molto regolamentata e pertanto risulta poco spontanea durante l'evento linguistico. Per vincere il dibattito e forse le elezioni, il candidato deve mostrare una " excellence face" raggiungibile con delle strategie di differenziazioni chiare dal proprio avversario politico e allo stesso tempo delineare un'immagine consistente della propria persona senza lasciare sconcertati gli ascoltatori. L' esito del dibattito si ottiene anche analizzando le reazioni del pubblico e dei media prima del dibattito tramite sondaggi e titoli di stampa.


Conclusioni

Finora gli studi realizzati all'interno del quadro teorico della cortesia si riferiscono prevalentemente alla " faccia" dell'altro presente nell'interazione e all'aspetto relazionale della cortesia concepita come una strategia armoniosa di " face work". Nel dibattito politico bisogna analizzare la faccia nella sua costruzione, de-costruzione o promozione di fronte ad un " alter" che non partecipa direttamente alle interazioni verbali. Come spiega Spencer-Oatey ( 2007), " face e image" sono molto legati in quanto le strategie di faccia di una persona possono essere correlate all'immagine del proprio ruolo sociale in questo ruolo. Questi parametri determinano i " bisogni di faccia" specifici di una data persona all'interno di un contesto comunicativo concreto, il quale influenza le sue strategie discorsive di tipo cortese o scortesi in funzione della costruzione della sua faccia.

Traduction

espagne

Gestion de la face dans le débat politique espagnol : le cas du débat Rajoy-Zapatero

Cadre théorique

Le débat politique télévisé est un produit de la démocratie médiatique. Depuis Kennedy et Nixon, il est devenu le format médiatique privilégié des candidats pour se présenter en face à face devant leur public avant les élections. Dans ce contexte, le deuxième débat électoral télévisé de 2008 entre le candidat socialiste Zapatero et le candidat du parti populaire Rajoy sera analysé. L’analyse vise à déterminer la manière dont, dans une situation de communication, le message consiste à « voter pour moi ». Comment le visage est-il constitué, communiqué et défendu ? Comment les règles de courtoisie et d’impolitesse utilisées pour l’autogestion individuelle (autopromotion) s’établissent-elles d’elles-mêmes au cours de ce débat. Dans ce contexte de débat politique, la problématique est de déterminer le concept de « visage » au sein de ce champ discursif. Quel type de « visage » est censé être défendu ou mis en avant lors du débat, et comment peut-on l'appréhender dans toute sa complexité ? Dans cet ouvrage, le concept de « visage » de Goffman est repris et élargi par les travaux de psychologie sociale (gestion des impressions), où le concept de « visage » reflète la triple identité de l'individu : individuelle, relationnelle et collective. Dans ce contexte, Spencer-Oatey (2000, 2007) utilise ce modèle (gestion des rapports) comme une gestion de l'harmonie et de la disharmonie entre les personnes, avec la présence de deux composantes : la gestion du visage et la gestion des droits sociaux. Pour Spencer-Oatey, les droits à la socialité font référence aux droits que l'individu (ego) revendique pour lui-même dans l'interaction avec une autre personne (alter) en tant que membre égal du groupe (égalité et association), tandis que la gestion du visage répond à des besoins universels : la qualité du visage (estime de soi) des perspectives de l'ego et le respect de l'Alter comme identité du visage, c'est-à-dire la valeur que nous affirmons réellement pour nous-mêmes en termes sociaux ou en termes de rôles dans le groupe, étroitement associée à notre sentiment de valeur publique. Spencer-Oatey, Fant-De Grasso (2002) développent un modèle légèrement différent, dans lequel cinq sous-catégories de besoins d'image sociale (besoins de visage) sont définies : la similitude (avec les autres), la coopération (se montrer comme tel), l'excellence (mettre en valeur ses propres qualités positives), le rôle ou la reconnaissance de l'identité relationnelle et hiérarchique.

Fant (2007) souligne que la similarité et la coopération sont liées aux besoins de l'ego (la personne) de maintenir et de défendre son appartenance à un groupe (appartenance), tandis que l'excellence, le rôle et la hiérarchie se rejoignent sous le besoin de l'ego de se distinguer au sein du groupe en tant qu'individu (individualisme). Contrairement à Spencer-Oatey, où la gestion de la face n'est qu'un aspect de la gestion relationnelle, le concept central sera ici la gestion de la face, comprise dans la communication politique comme l'intérêt de la personne. Ce concept organise toutes ses activités, verbales et non verbales, afin de promouvoir et de renforcer une certaine « image » appropriée, conforme aux attentes du « rôle » en fonction des besoins (revendications de face) du contexte donné : un contexte bien défini incite à accroître le besoin de « revendications de face ». Les stratégies de gestion de la « face » utilisées dans le débat électoral sont des outils permettant de mener des actions « halocentriques », c'est-à-dire des activités de l'ego dirigées vers l'interlocuteur. Dans ce contexte, les deux candidats communiquent moins entre eux qu'avec un « Alter » invisible, tel que la masse anonyme des spectateurs chez eux. Lors du débat, les actes de communication ne visent pas à maintenir un équilibre dans la relation interpersonnelle avec l'« Alter » présent, mais à se différencier de lui afin de promouvoir une image favorable de l'ego. Les réponses au débat tendent vers une individualisation. D'où le concept de « visage d'excellence » (c'est-à-dire se présenter comme une personne possédant les qualités souhaitées à un moment précis du débat). Lors d'un débat électoral télévisé, la gestion du visage consiste avant tout à sélectionner et à utiliser des stratégies d'autopromotion capables de promouvoir ce « visage d'excellence », c'est-à-dire la façon dont l'ego possède les qualités essentielles pour occuper le poste de président du gouvernement espagnol. Si la personne échoue en se mettant trop en avant ou en étant l'objet de critiques, elle court le risque de se voir refuser le droit d'occuper le rôle déterminé par elle-même et son groupe de référence. Le « visage » doit être compris comme un concept dynamique qui se (dé)construit en permanence au cours de l'interaction. Certains aspects cognitifs très importants méritent d'être soulignés, selon Spencer-Oatey (2007 : 648).

Analyse du débat
Le débat en question a eu lieu le 3 mars 2008 à 22 h sur certaines chaînes de télévision espagnoles. Le débat électoral est souvent perçu comme un match de boxe, où un vainqueur et un perdant s'affrontent dans un combat verbal. Le contexte physique du débat est significatif : il se déroule sur une grande table de bureau, avec un espace triangulaire pour bien délimiter l'espace d'action de chaque participant. Ce type de débat est très réglementé et, par conséquent, peu spontané pendant l'événement linguistique. Pour remporter le débat et, éventuellement, les élections, le candidat doit afficher un « visage d'excellence », ce qui peut être obtenu grâce à des stratégies de différenciation claires par rapport à son adversaire politique, tout en se dessinant une image cohérente de lui-même sans déconcerter les auditeurs. L'issue du débat est également obtenue en analysant les réactions du public et des médias avant le débat, à travers des sondages et des titres de presse.

Conclusions
Jusqu'à présent, les études menées dans le cadre théorique de la politesse se réfèrent principalement au « visage » de l'autre présent dans l'interaction et à l'aspect relationnel de la politesse, conçu comme une stratégie harmonieuse de « travail du visage ». Dans le débat politique, il est nécessaire d'analyser le visage dans sa construction, sa déconstruction ou sa promotion face à un « alter » qui ne participe pas directement aux interactions verbales. Comme l'explique Spencer-Oatey (2007), « visage et image » sont étroitement liés, car les stratégies de visage d'une personne peuvent être corrélées à l'image de son rôle social dans ce rôle. Ces paramètres déterminent les « besoins de visage » spécifiques d'une personne donnée dans un contexte communicationnel concret, ce qui influence ses stratégies discursives polies ou impolies selon la construction de son visage.

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