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venerdì 1 dicembre 2017

Analisi culturale del Dialogo " In città"

Dialogo " In città"

g Giorgio  f Signora Falchi


g ah... buongiorno signora Falchi, ha un momento?
f Certo Giorgio, di che cosa si tratta?
g  Monica ed io abbiamo deciso di passare il prossimo fine settimana nella sua città d'origine e volevamo essere ben preparati. Che cosa ci consiglia di vedere?
f Ah che bello! Sono certa che Torino vi piacerà. Sicuramente, dovete andare a vedere la Mole Antonelliana. La Mole è anche il simbolo della città. Poi potreste visitare visitare il centro, a partire da Piazza Castello con Palazzo Madama, Palazzo Reale, il Teatro Regio. E' tutto lì vicino.
g Abbiamo anche letto che nella sua città c'è un importante museo Egizio. E' vero? Dov'è?
f Non è lontano da Piazza Castello, sempre in centro città.
g. E per fare un giro per i negozi, dove si può andare?
f Beh, in via Roma. E la via dei negozi di lusso. Via Roma collega anche Piazza Castello alla stazione di Torino Porta Nuova passando attraverso Piazza San Carlo. Oppure potete andare anche in via Garibaldi che è anche in zona pedonale.
g Mamma, quante cose! Spero di ricordarmi tutto.
f Beh, potete sempre rivolgervi ai Centri di informazioni turistica. Ci sono in tutto il centro città.
g Va bene allora. Grazie dei consigli e buona giornata.
f Di niente. Allora, buon viaggio e buon fine settimana.


Nel dialogo " In città" si comincia con un " Buongiorno Signora Falchi, ha un momento?" che rappresenta una richiesta in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo" perché l'altro è visto come un individuo portatore del diritto alla sua privatezza e la richiesta mette in risalto una relazione incentrata sui compiti. La risposta "certo" è la risposta di colui che aderisce all'idea che esser al servizio degli altri è un dato importante in sintonia con l'orientamento temporale a breve termine. Si prosegue con un " di che cosa si tratta?" come modalità di adesione ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché si detengono le risposte così come l'accettazione dei compiti come modo di vivere le relazioni incentrate sui compiti come indicato nella dimensione di tipo " individualismo". Poi ci sarà una spiegazione del contesto con un " Monica ed io abbiamo deciso di passare il prossimo fine settimana nella sua città d'origine e volevamo essere ben preparati. Che cosa ci consiglia di vedere?" rappresenta una forma di adesione ad un orientamento temporale a breve termine perché spendere soldi per la vita sociale è un tratto rilevante per segnalare una certa adesione alla dimensione di tipo " soddisfatti" perché il tempo libero è importante ed è un modo implicito di dichiararsi felice. L' "essere preparati" significa essere in sintonia con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché l'incertezza della vita è sentita come una minaccia che va combattuta e forse c'è un bisogno emotivo di regole nell'affrontare le nuove esperienze. Proseguendo il dialogo vediamo un atto come " che cosa ci consiglia di vedere?" è una domanda che serve per passare da una dimensione di debole evitamento dell'incertezza per andare in seguito verso una dimensione di forte evitamento dell'incertezza.
La signora Falchi replica con " ah che bello!" come forma di riconoscimento dell'altro interlocutore di volere aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" ma affermando che " sono certa che Torino vi piacerà" si può interpretare come un atto linguistico in linea con una dimensione di alta distanza sociale perché la città di Torino non sembra aver bisogno di legittimare la sua bellezza agli occhi dei visitatori occasionali. Inoltre si nota una presenza di una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché abbiamo una forma implicita d'intolleranza verso idee divergenti sulla città. Le istruzioni sulle località da visitare vengono somministrate in sintonia con una dimensione di forte evitamento dell'incertezza tramite il bisogno di strutture nel compiere il tragitto. In seguito si parlerà di "è tutto vicino" come atto linguistico in sintonia con un debole evitamento dell'incertezza perché ci si sente tranquillo e si raggiunge la dimensione di tipo " soddisfatti" perché c'è una situazione di controllo della propria vita assicurata in questo modo.  La prosecuzione del dialogo vedrà menzionato la presenza del museo degli Egizi in sintonia con una dimensione di debole evitamento dell'incertezza perché si crede che l'altro interlocutore è percepito come competente per fornire le risposte di cui non dispongo le risposte inizialmente. La richiesta rappresenta la modalità più comune per passare da una dimensione di debole evitamento dell'incertezza verso una dimensione di forte evitamento dell'incertezza con una ricerca di chiarezza nel compiere il tragitto del fine settimana.
" Non è lontano da Piazza Castello" è una risposta in sintonia con un debole evitamento dell'incertezza perché la direzione è quella di andare verso il principio di tranquillità poiché non è difficile raggiungere la località. Questa risposta mette in rilievo un'adesione ad un orientamento temporale a breve termine perché esiste una stabilità o universalità delle persone nell'affrontare le varie situazioni. Con la prosecuzione del dialogo notiamo un atto linguistico " e per fare un giro per i negozi" in sintonia con una dimensione di forte evitamento dell'incertezza e con un bisogno di chiarezza presente in questo elenco di domande.
Le risposte della signora Falchi sono in sintonia con questa dimensione di forte evitamento dell'incertezza con il bisogno di chiarezza presente nelle domande.
" Mamma quante cose" rappresenta il tentativo dell'altro interlocutore di provare di aderire ad una dimensione temporale a lungo termine per mezzo del principio in cui imparare dagli altri è un dato importante. In questo dialogo si osserva la lotta tra la dimensione di forte evitamento dell'incertezza che impedisce una piena adesione ad una dimensione culturale incentrata sull'orientamento temporale a lungo termine. Inoltre tale forte evitamento dell'incertezza impedisce anche l'adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" perché diventa difficile ricordarsi delle emozioni positive.
L'altro interlocutore si rende conto di questa difficoltà di adesione alla dimensione di debole evitamento dell'incertezza come dimensione da privilegiare durante un'attività incentrata sul tempo libero. Pertanto sarà proposto di rivolversi ai centri di informazioni turistica come modo per ritornare ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza perché si può vivere con maggiore tranquillità, con poco stress e bassa ansietà.
La replica "va bene" conferma la volontà dell'altro interlocutore di adesione ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Tale riconoscimento del proprio bisogno di aderire ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza è presente nella replica " grazie per i consigli" come modo di riconoscere l'altro come un parlante in adesione ad una dimensione di tipo " individualismo" dato che la relazione è stata incentrata sui compiti e non sulla relazione. La replica finale invece è un modo per rifiutare la sola adesione ad una dimensione di tipo " individualismo" fondata sui compiti ma bensì la signora Falchi cercherà un passaggio verso la dimensione di " collettivismo" mettendo in rilievo l'importanza della relazione nel suo modo di intendere il dialogo.

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