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venerdì 29 novembre 2019

DIMENSIONI CULTURALI DELL'ITALIA COME CONTESTO ALLARGATO


L'Italia e' una società tendenzialmente ad alto indice di distanza dal potere in linea generale dove la gerarchia non e' vissuta al meglio.

La società italiana intesa come strutture produttive e civili del paese tende ad aderire ampiamente ad una dimensione culturale di "Debole evitamento dell'incertezza" mentre la popolazione italiana in carne ed ossa tende ad una adesione del proprio vivere ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza".
Le sue scelte quotidiane e profonde sono impostate alla luce di questa dimensione che si trova ad essere in palese contraddizione con il disegno societario del paese.
Il clima di difficoltà economiche denominato per brevità "Crisi" sono sul piano culturale un netto segno di questa situazione di dualità presente nel paese, in altri termini gli italiani aspirano alla chiarezza nel loro vivere quotidiano mentre "il paese legale" offre come risposta soltanto ambiguità ed incertezza.
In termini di comportamento gli italiani sono individualisti all'interno di un dato " in-group" di appartenenza rendendoli molto sensibili alla distinzione nel mondo sociale tra persone ritenute come " in-group" oppure esterne al proprio gruppo (supposto) di appartenenza.
Per questo motivo spesso le relazioni sono più importanti degli stessi compiti da portare avanti. La società italiana intesa nella sua sua sfera produttiva ed organizzativa tende ad essere molto maschilista dato che viene concesso poco spazio alle richieste e alle necessità delle donne.
Al contrario nella vita privata, il ruolo delle donne e' molto importante perché sono loro a mantenere in piedi la rete familiare cosi come il sentimento di benessere percepito dell'uomo.
L'orientamento temporale del paese si può pacificamente attribuire alla dimensione del breve termine in ogni ambito della vita sociale del paese. Questa naturale tendenza ad un orientamento temporale di breve termine potrebbe essere il vero motivo dell'accettazione passiva del precariato come modello lavorativo e pertanto di società in senso ampio. Questo punto risulta essere in contraddizione con una mentalità italiana legata all'evitamento dell'incertezza.
In questo lungo inverno denominato come "Crisi", la dimensione culturale detta "vincolati" diventa sempre più ampia perché diventa difficile ricordare le emozioni positive, si vive con la sensazione che le cose non dipendano da noi e pertanto il traguardo di dirsi felice sembra praticamente impossibile da raggiungere.
Un altro elemento di contrarietà risulta dal fatto che l'Italia e' diventata una società che ha ridotto molto la distanza dal potere in questo periodo storico caratterizzata dalla tecnologia con l'introduzione del web e dei vari social media. Questa riduzione della distanza sociale dal potere si vede nella relazione con i genitori, i docenti.
In ambito politico, la richiesta della gente e' quella di aver un mondo politico obbligato nel legittimare le sue scelte nel bene del paese. Purtroppo nella realtà il mondo politico "de facto" rimane molto lontano dalla gente perché vive nelle sue ritualità tutte capitoline. Questo consente che la corruzione politica sia frequente pur essendo spesso scoperta dalla Magistratura. Tale situazione comporta la presenza di relazioni conflittuali tra il mondo politico e la Magistratura, la quale vorrebbe mantenere la sua autonomia, intesa come dimensione culturale di "alto indice di distanza sociale" e di "forte evitamento dell'incertezza".
In un contesto culturale che va da tutt'altra parte queste richieste della Magistratura sembrano diventare dei privilegi mentre praticamente sono le precondizioni per il giusto funzionamento della macchina statale.
Proseguendo si può menzionare che nel paese la ridistribuzione delle tasse e' debole pur essendo alto il carico tributario per ogni cittadino fedele al fisco.
La società italiana, in senso generale, aderisce ampiamente ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza come possiamo notare con delle espressioni linguistiche: dopo vediamo, poi ne parliamo, vediamo dopo.
Tale incertezza viene accettata o forse imposta a coloro che non hanno la certezza del compenso come potrebbe essere il caso per dipendenti pubblici e assimilati. Per quest'ultimi e' possibile vivere ampiamente in sintonia con il bisogno di forte evitamento dell'incertezza pur dovendo vivere il prezzo di un eterno stress e ansia nel dovere affrontare gli imprevisti del quotidiano. Tuttavia tale dimensione resta una pietra angolare per consentire lo sviluppo sano di una società nella sua interezza.
I parametri di forte evitamento dell'incertezza sono presenti in tutta la popolazione italiana con la presenza di forte stress e ansia e con il bisogno di conservare il loro lavoro anche se non piace.  Pertanto lascio immaginare il tasso di conflittualità in situazioni lavorative di questa natura.
Inoltre i cittadini italiani sono percepiti sempre come incompetenti di fronte alle autorità.  Questi stessi italiani stressati vivono comunque molto bene l'ambiguità e il caos dell'incertezza in molte occasioni.
Il loro sentimento di "collettivismo" degli italiani si vede nella voglia di adesione ad un gruppo allargato ( famiglia, lavoro, amici, palestra, corsi vari) per avere un sentimento di protezione in cambio di lealtà al gruppo in questione.  La loro coscienza e' sempre di tipo "individualista" all'interno di questa cornice, inoltre le loro opinioni sono condizionate dall'appartenenza ad un dato " in-group". Inoltre "io" e' una parola molto adoperata dagli italiani nelle loro conversazioni con gli altri.
Questi sono solo alcuni elementi brevemente presi in rassegna per raccontare in breve le dimensioni culturali presenti nel Bel paese.

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