Frasi di Umberto Saba

• Patriottismo, nazionalismo e razzismo stanno fra di loro come la salute, la nevrosi e la pazzia.

   

   
• Amai trite parole | Amai trite parole che non uno osava. | Mi incanto' la rima fiore amore, | la più antica difficile del mondo.
• Parlavo vivo a un popolo di morti. Morto alloro rifiuto e chiedo oblio.
• Io sono come quella foglia, guarda, | sul nudo ramo, che un prodigio ancora | tiene attaccata. | | Negami dunque. Non ne sia rattristata | la bella età che a un'ansia ti colora, | e per me a slanci infantili s'attarda. | | Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce. | Morire è nulla; perderti è difficile.
• Era questo la vita: un sorso amaro.
• Guarda là quella vezzosa, | guarda là quella smorfiosa. | | Si restringe nelle spalle, | tiene il viso nello scialle. | | O qual mai castigo ha avuto? | Nulla. Un bacio ha ricevuto.
• Ai poeti resta da fare la poesia onesta.
• L'opera d'arte è sempre una confessione; e, come ogni confessione, vuole l'assoluzione. Successo mancato equivale assoluzione negata.

   
• L'osteria nella quale prendo i miei pasti è uno dei luoghi nei quali amo l'Italia. Entrano cani festosi, che nessuno sa di chi sono, bambini nudi con in mano un fiasco impagliato. Mangio, solo come il Papa, non parlo a nessuno, e mi diverto come a teatro.

   
• Quand'eri | giovinetta pungevi | come una mora di macchia. Anche il piede | t'era un'arma, o selvaggia. | | Eri difficile a prendere. | Ancora | giovane, ancora | sei bella. I segni | degli anni, quelli del dolore, legano | l'anime nostre, una ne fanno. E dietro | i capelli nerissimi che avvolgo | alle mie dita, più non temo il piccolo | bianco puntuto orecchio demoniaco.