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lunedì 14 dicembre 2020

analisi pragmatico-culturale del dialogo Unità 6 – A scuola di canto



Il titolo di questo dialogo " A scuola di canto" rappresenta una possibilità di aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" da parte dei due interlocutori dando importanza al proprio tempo libero, con una possibilità di tenere sotto controllo la propria vita. Questa sensazione di benessere con l'iscrizione alla scuola di canto spinge ad un ritorno ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza". Lorenzo negozia la tutela della difesa della propria faccia negativa perché lui non sente il dovere di aderire a questa nuova scena culturale, ossia entrare dentro questa scuola di canto. Quindi il fondo di disaccordo nasce spesso da un non-riconoscimento della scena culturale e di non-diritto dell'altro interlocutore di chiedere una forma di associazione con una nuova adesione ad una nuova scena culturale ( far parte di una scuola di canto) intesa come una forma di minaccia al mio bisogno di proteggere la mia faccia positiva. La domanda di Lorenzo è un modo per segnalare una violazione della Massima di maniera ( sii perspicace) perché non è possibile essere perspicace perché si percepiscono i costi insiti nella formulazione della domanda in cui l'affermazione a modo di domanda segnalando una non volontà di aderire ad una massima di qualità ( non dire che la lirica sia bella per te). Quindi il suo atto linguistico è di tipo " rappresentativo perché formula un enunciato alla luce delle sue credenze, le quali non vengono convalidate dall'altra interlocutrice. Infatti, Gianna replica con " ma dai" come modo per coinvolgere Lorenzo facendo ricorso ad un certo grado di imposizione in modo da ricollegarsi con la faccia positiva di Lorenzo. Gianna compie un enunciato in sintonia con la massima di relazione ( sii pertinente) ma è in violazione con la massima di quantità perché non è informativo il suo enunciato tramite la presenza della locuzione avverbiale " chissà mi iscrivo". Questa strategia di tipo " mitigatrice" è un modo per ottenere dei benefici per la faccia positiva di Gianna, la quale è molto cosciente della scarsa disponibilità da parte di Lorenzo di subire dei costi per la sua faccia negativa in sintonia con la sua adesione ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e con il suo "orientamento temporale a breve termine" come tratti culturali distintivi del comportamento comunicativo di Lorenzo. Lorenzo replica con " guarda, non la capisco" segnalando un enunciato minaccioso per il bisogno di riconoscimento della faccia positiva di Gianna. Per Lorenzo, la lirica sarebbe una violazione della Massima di relazione ( sii rilevante) tra di loro perché la lirica non è pertinente agli occhi di Lorenzo. Lorenzo mostra una forma di intolleranza verso delle idee divergenti ( iscrizione di Gianna ad una scuola di canto) come tratto tipico della dimensione culturale di tipo " forte evitamento dell'incertezza". Lorenzo aderisce solitamente ad una dimensione culturale con un "orientamento temporale a breve termine" per descrivere le sue credenze affermando il ruolo positivo della danza, della palestra o dell'imparare una lingua straniera come modalità per aderire da parte di Lorenzo alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti", di "debole evitamento dell'incertezza" con un'adesione alla tendenza al benessere e allo star bene. Lorenzo affermando " Ma la lirica" è come se fosse un atto linguistico per segnalare una vera minaccia alla dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a breve termine" in cui esistono delle linee universali da seguire. Al contrario, secondo Lorenzo, imparare il canto lirico alla luce della sua difficoltà implica necessariamente aderire ad un "orientamento temporale a lungo termine" perché occorrono molti sacrifici e sforzi per ottenere dei risultati che non dipendono neppure tanto da me come tratto della dimensione culturale di tipo " vincolati". Gianna non ratifica le credenze di Lorenzo ( atto assertivo) come modalità per tutelare la sua faccia positiva di fronte ai costi inflitti da parte di Lorenzo con la sua rappresentazione della realtà. Nella sua replica, Gianna aderisce alla dimensione culturale di tipo " individualismo" perché ognuno è tenuto a badare a se stesso. Nel turno di parola di Gianna viene introdotto il tema della passione collocandola nella dimensione culturale di tipo " individualismo" dove la capacità di portare avanti il proprio compito è più importante delle relazioni accompagnandosi con la dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con la tendenza a volere ricordare le emozioni positive e a volere dare importanza al tempo libero. Gianna prosegue il suo turno affermando " dai andiamo" come una strategia per enfatizzare il bisogno di armonia e di appartenenza con un noi ( Gianna e Lorenzo) in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo" così come al bisogno di faccia positiva collettiva da parte di Lorenzo e Gianna. Gianna indica la nuova scena culturale enunciando " che bella atmosfera" come un atto espressivo in cui Gianna esprime il suo orientamento mentale per mantenere il contatto sociale con Lorenzo e per fare aderire Lorenzo alla dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" mostrando una tendenza al benessere personale mentre Lorenzo tende a rimanere nella dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" mostrando la sua diffidenza verso la differenza. Questo enunciato precede alla richiesta di Gianna con " aspettami" come forma di minaccia per il bisogno di faccia positiva di Lorenzo. 

Questo " Aspettami" è un enunciato di richiesta compiuta con un forte grado di imposizione possibile perché Gianna enfatizza sempre il bisogno di salvare una faccia collettiva positiva dei protagonisti del dialogo Gianna e Lorenzo con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". Questo stile comunicativo di Gianna è di tipo caloroso e consente di fare delle richieste con un tasso elevato di imposizione alla luce della massima di maniera ( sii perspicace). Gianna inferisce che Lorenzo andando all'interno della scuola di canto modifica la sua adesione partendo da una consueta dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" per spostarsi verso una dimensione "debole evitamento dell'incertezza".

 La risposta di Gianna non ratifica questo comportamento di Lorenzo come forma di violazione della massima di relazione perché non è pertinente e non rispetta la massima di maniera perché Lorenzo si mostra ambiguo e non coerente con la sua precedente affermazione. In definitiva, Lorenzo viola la massima di qualità perché lui dice quello che crede essere falso e poi prosegue offrendo una replica in cui si massimizza i benefici per la faccia positiva della cantante lirica e accetta di subire dei costi per la violazione della massima di qualità ( non dire il falso). Questo cambiamento da parte di Lorenzo della scena culturale con il suo apprezzamento per la " lirica" rappresenta un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatto" mostrando una tendenza a volere ricordare delle emozioni positive. 

Gianna offre una risposta in sintonia con la massima di quantità con un contributo di tipo informativo e nello stesso tempo ottiene dei benefici per la sua faccia positiva dimostrando di aderire in questa risposta con la dimensione culturale di tipo " orientamento temporale a lungo termine" manifestando come una persona brava si adatta alle circostanze. Anche alla fine di questo enunciato Gianna resta fedele al suo stile comunicativo dicendo " bella" come tentativo di mantenere salda la dimensione di tipo " collettivismo" enfatizzando un " noi coscienzioso" con il mantenimento della faccia positiva tra lei e Lorenzo. 

Lorenzo afferma " è bellissima" come replica che viola la massima di maniera perché non viene evitata l'ambiguità e l'oscurità. Con questa replica consolida la massimizzazione dei benefici per l'altra ragazza minimizzando il bisogno di faccia positiva da parte di Lorenzo, vale a dire è come una forma di adesione alla massima di denigrazione, elevando l'altra persona e minimizzando se stesso. Gianna ratifica la violazione della Massima di maniera inferendo l'ambiguità presenti nelle risposte di Lorenzo. La continuazione del suo enunciato prosegue all'interno della Massima di quantità mostrandosi molto informativo nella sua replica. Questa spiegazione è un tentativo per ridurre i costi subiti per la faccia negativa di Gianna dopo i complimenti di Lorenzo rivolti verso la cantante lirica. La sua replica è un modo per aderire ad un "orientamento temporale a lungo termine" mostrando la capacità di adattarsi in funzione delle nuova scena culturale-psicologica creata da Lorenzo. 

Lorenzo sostiene nel suo turno di parola " ma guardala! è dolcissima come ennesimo tentativo di massimizzazione i benefici per la faccia positiva dell'altra interlocutrice continuando a subire dei costi molti elevati per la difesa della sua faccia negativa. Le affermazioni di Lorenzo vengono prodotte in presenza della sua amica collocando le sue repliche dentro una forma di violazione della massima di maniera ( perché risulta ambiguo questo genere di comportamento). In questo modo, Lorenzo rimane nella dimensione di debole evitamento certezza perché si mostra molto calmo e a proprio agio con l'ambiguità e il caos. Gianna ratifica questa violazione della massima di maniera da parte di Lorenzo con la sua ambiguità e prosegue il suo turno di parola con un atto linguistico di tipo " assertivo" offrendo la sua credenza come modalità per fare pagare dei costi alla faccia positiva di Lorenzo perché lui dovrebbe legittimare il suo volere " conquistare" la ragazza come prassi in sintonia con la dimensione di " alta distanza sociale". Gianna afferma che la possibilità di "conquistarla" si ricollega ampiamente con l'adesione da parte di Lorenzo alla dimensione culturale di tipo " mascolinità" mostrandosi ambizioso e segnalando il ruolo importante della libertà di parola come tratto tipico della dimensione culturale di tipo " soddisfatti". Lorenzo replica con " e cioè?" da interpretare come non sufficientemente informativo il contributo di Gianna in termini di massima di quantità. Questa replica è anche un modo per ridurre i costi subiti in termini di faccia positiva dopo la spiegazione offerta da Gianna. A questo punto nel dialogo interviene un'altra persona denominata come Michela, la quale conferma la massima di quantità offerta da Gianna affermando come Lorenzo debba aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" collocando la libertà di parola come fondamentale in termini di capacità di parlare di "arie celebri" in termini di massima di quantità. La presenza di questo intervento  compiuto da Michela segnala una forma di minaccia con un certo grado di imposizione nei confronti del bisogno di faccia positiva di Lorenzo. Dopo tale intervento, Lorenzo replica " cosa? lo pensi davvero?" come strategia per mitigare i costi da subire per la sua faccia positiva nel caso volesse " conquistare" tale ragazza aderendo ad una dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" mostrandosi calmo e al proprio agio nella concreta possibilità di " non sapere" cosa dire durante un appuntamento rendendo la sua presenza una forma di violazione alla massima di relazione mostrandosi poco rilevante agli occhi della ipotetica " conquista". 

Gianna continua il dialogo affermando " ma certo! ma tu più in là dei cori allo stadio non vai" come turno di parola in cui si ribadisce la sua visione del mondo con un atto linguistico di tipo " assertivo" mostrando le sue credenze per compiere un enunciato che evidenza una forte minaccia per il bisogno di tutelare la sua faccia negativa. Gianna formula un consiglio come forma di atto linguistico di tipo "commissivo" per spingere Lorenzo a rinunciare a questo suo proposito in modo da collocarlo nella dimensione culturale di tipo " vincolati" poiché le cose non sempre dipendono da lui. Gianna con il suo enunciato è in sintonia con la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di chiarire la situazione di fronte a Lorenzo. Lorenzo non ratifica l'enunciato di Gianna come se fosse una violazione della massima di qualità ( non dire ciò che non puoi provare), la quale produce una negazione per ottenere un effetto di mitigazione per riportare tra di loro faccia positiva concentrandosi come al solito sui benefici alla sua faccia positiva perché afferma di avere un " cd di lirica" come modo di essere in sintonia con la massima di quantità e per mostrare di non volere essere rilegato alla dimensione di tipo " vincolati". Lorenzo vuole ritrovarsi nella dimensione culturale di tipo "soddisfatti" con l'intento di avere una maggiore sensazione di controllo della propria vita. Inoltre, la replica di Lorenzo intende collocarsi nella dimensione culturale di un "orientamento temporale a lungo termine" mostrando la sua disponibilità ad adattarsi alle circostanze. Gianna replica segnalando il non-rispetto della massima di qualità ( non dire il falso)  da parte di Lorenzo perché la rappresentazione del reale di Gianna mette in luce i limiti culturali di Lorenzo. Dopo questi colpi subiti da parte della faccia positiva di Lorenzo, Gianna prova a rienfatizzare la faccia positiva collettiva di entrambi per tornare ad un'armonia tra di loro come tratto tipico di chi ha una relazione amicale collocata all'interno della dimensione culturale di tipo " collettivismo":

 Il fatto che Gianna chiami Lorenzo " innamorato" è un modo per allontanare questa scena culturale con Lorenzo inteso come un'altra " persona" alla conquista di una cantante di lirica. Questo è una forma di complimento per la faccia di Lorenzo, il quale si mostra disposto a pagare dei costi in termini di faccia positiva per ottenere qualcosa di molto importante come una relazione affettiva come modalità di adesione ad un orientamento temporale a lungo termine. In definitiva, nel mio modo di interpretare, Lorenzo cerca di uscire dalla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" per cercare di aderire ad una dimensione del tipo "orientamento temporale a lungo termine" e con un " debole evitamento dell'incertezza".



Unità 6 – A scuola di canto

 LORENZO 

 Ma devo entrare anch’io? Guarda che se mi annoio scendo e ti aspetto qua, ok?

GIANNA  

Ma dai, non fare il noioso, vieni! Devo solo prendere delle informazioni e poi andiamo. Poi, chissà, mi iscrivo..

. LORENZO

 Guarda, questa tua passione per il canto lirico io proprio non la capisco. Va bene andare a danza, o in palestra... Guarda, al limite anche imparare una lingua straniera... Ma la lirica...!

 GIANNA 

 Ma che ragionamento è, Lorenzo!? È una passione come un’altra! Dai, andiamo. 

GIANNA

 Eccoci qua! Senti che bella atmosfera! Aspettami, vado in segreteria

.GIANNA  

Lorenzo! 

Ma che fai qui? Non dicevi che la lirica non ti piaceva?

 LORENZO Ma 

lei è... è... bravissima, bravissima... È bellissima... e quello che canta è... è.

..GIANNA 

Sta cantando un’aria celebre di Benedetto Marcello: “Il mio bel foco”. Bella eh? 

LORENZO

 È bellissima... 

GIANNA 

Ma chi, l’aria o lei? Adesso ho capito questa improvvisa passione per la lirica! È la ragazza che sta cantando che ti interessa! 

LORENZO 

 Ma guardala! È dolcissima...

.GIANNA  

Sì sì, ho capito, va’... Guarda che se vuoi conquistarla devi dimostrarti all’altezza! 

LORENZO

 E cioè?

 MICHELA 

Se vuoi uscire con una così, dovresti parlarle di arie celebri, di lirica, di opere...  

LORENZO

 Cosa? Lo pensi davvero?

GIANNA 

 Ma certo! Ma tu più in là dei cori allo stadio non vai...! Lascia perdere, guarda eh!

 LORENZO 

 Non è vero, però: un cd di lirica ce l’ho pure io, a casa... 

 GIANNA 

Sì, trovato nel Corriere della Sera, che non hai nemmeno mai ascoltato! Dai andiamo,innamorato

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