Il mio articolo intende analizzare il discorso rivolto dal leader della Lega Matteo Salvini durante il raduno della Lega a Pontida nel 2018. Questo discorso è molto significativo perché in quel periodo la Lega si trovava al governo con il Movimento 5 Stelle. Questo discorso di Salvini rappresenta un tentativo di elencare tutti gli obiettivi del partito per il futuro prossimo e remoto a modo di manifesto programmatico del partito. In una occasione come quella di un comizio si segnala finalmente una qualche forma di adesione alla dimensione culturale di un orientamento temporale a lungo termine.
Questo discorso si colloca all'interno di una scena culturale molto rilevante per la lega perché il luogo fondativo del partito sin dai tempi del primo leader Umberto Bossi. Il discorso di Salvini inizia con l'enunciato " qua c'è amore, non c'è invidia, non c'è gelosia, non c'è rancore". Questo inizio di discorso rappresenta un modo per massimizzare i benefici per la faccia positiva collettiva del suo pubblico\elettorato. La presenza di " qua" come avverbio di luogo con valore deittico per segnalare come questa scena culturale "noi come Lega" aderisce ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché molte persone vogliono dirsi felice e con la tendenza a ricordare le emozioni positive. Secondo Salvini, questi elementi caratterizzano il mio elettorato inteso come " in-group" in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo" mentre gli altri elettori italiani intendere spendere la vita nella dimensione culturale di tipo " vincolati" perché gli altri come " out-group" sono poco propensi nel vivere emozioni positive e nel dirsi felice. La Lega usa la dimensione culturale di tipo " soddisfatti" per aderire in simultaneo ad una dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" in cui è molto importante mostrare una tendenza al benessere personale. Salvini conferisce faccia positiva alle forze dell'ordine per mandare un segnale di vicinanza come prassi per enfatizzazione l'appartenenza ad un medesimo "in-group" e allo stesso tempo conferisce faccia positiva ai volontari delle ambulanze, ossia si mostra vicino alle persone che sono economicamente più fragili in modo da mostrare come il suo "in-group" sia più ampio di quello che si intende generalmente come il proprio elettorato. Questo è un modo di aderire ad una dimensione di " debole evitamento dell'incertezza" cercando di modificare le proprie tradizioni politiche. In seguito, nel suo discorso Salvini conferisce "faccia positiva" al mondo religioso con una richiesta di ricordare " persone decadute" come saluto tipico all'interno della liturgia cattolica. Il discorso comiziale continua con il tentativo di allargare il proprio " in-group" di riferimento con forme di saluti rivolti al mondo religioso per segnalare la sua volontà di essere un referente politico del mondo politico per aderire ad una dimensione culturale di riduzione della distanza sociale tra la Lega e il mondo religioso. In definitiva, il leader della Lega enfatizza questa massimizzazione dei benefici per la faccia positiva del clero tramite la richiesta di fare una "preghiera" per la sua battaglia politica, vale a dire una forma di richiesta del potere sovrannaturale o divino per i suoi interessi di parte. Questo potrebbe essere una forma di costo inflitto alla difesa della faccia negativa del mondo clericale. Salvini afferma "qua non si sta trovando un partito ma una comunità", vale a dire una forma di cambiamento della nozione di partito sostituito dalla comunità per ottenere maggiori benefici nei confronti del bisogno della Lega di aumentare il senso di appartenenza ( dimensione di tipo "collettivismo") e un sentimento di felicità e di controllo della propria vita così come viene affermato nella dimensione di tipo " soddisfatti". Nel suo discorso, Salvini usa le categorie del sogno per cambiare le città come i nostri nonni hanno difesi i confini in tempi di guerra così come il governo con Salvini prova a difendere i confini in ampia sintonia con la dimensione di forte evitamento dell'incertezza.
In questo modo, la Lega di Salvini aderisce ad una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con la presenza di stress e nervosismo legati al bisogno di difendere un senso di appartenenza come forma di un " noi di tipo coscienzioso". Insomma, difendere i confini è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" in cui prevale nello spazio sociale la presenza di un " in-group" e " out-group" e in aggiunta prevale una dimensione con un "orientamento temporale a breve termine" perché si è orgogliosi senza motivi del proprio paese, le tradizioni sono sacrosante e la vita di una comunità è guidata da imperativi. Questo è un modo di vedere il mondo con un orientamento a breve termine e di tipo " vincolati" senza prendere in considerazione il ruolo negato della dimensione culturale di un "orientamento temporale a lungo termine" in cui sia possibile imparare dagli altri e dove la vita di una comunità è costituita da compiti condivisi. L'obiettivo non è più cambiare il proprio paese come primo passo legittimo per un partito ma il vero obiettivo è cambiare l'Europa per dare voce a quei popoli che sono stati stroncati da chi pensava solo alla finanza e alle multinazionali consegnando come destino al paese solo un futuro di precarietà e di paura. La Lega si colloca come difensore della faccia negativa collettiva perduta da parte di tanti cittadini italiani collocando la colpa di questi colpi subiti dalla faccia da parte di un certo " out-group" come l'Europa intesa come ente che spinge le persone a vivere nella dimensione di tipo " individualismo", vale a dire devi badare solo a se stessi e vedere gli altri non più come membri di una comunità ma come " individui". In definitiva per Salvini l'Europa ci spinge a vivere nella dimensione culturale di tipo " vincolati" perché ci costringe a vivere nella precarietà e nella paura per il futuro, ossia prevale un sentimento di abbandono dove le cose non dipendono da noi, con una scarsa propensione nel ricordare le emozioni positive e persino poche persone in questa dimensione si possono dirsi felici. Il sentimento odierno della paura diventa una adesione alla dimensione culturale con un "forte evitamento dell'incertezza" proprio perché siamo immersi nella più completa incertezza spingendo le persone a sentire la vita come una permanente minaccia, con una forte presenza di stress e nervosismo, con una forte intolleranza verso le persone e le idee divergenti, con un bisogno emotivo di regole anche se non sempre vengono rispettate. L'Europa rappresenta come una forte minaccia alla difesa della propria faccia negativa da parte dei cittadini\elettori di Salvini quando viene data all'Europa la colpa dell'assenza di lavoro a tempo indeterminato e di pensione per colpa della legge Fornero, la quale è definita come legge ingiusta, disumana e sbagliata perché voluta dall'Europa. Per il popolo della Lega, l'Europa e la legge Fornero sono le cause che hanno spinto milioni di cittadini italiani nella dimensione culturale di tipo " vincolati" dove il futuro non dipende da te e dove diventa difficile dirsi felice e custodire dei ricordi positivi. Per Salvini rientrare nella dimensione di tipo " soddisfatti" e con un orientamento temporale a lungo termine è possibile solo con l'introduzione della legge sulle pensioni detta " quota 100" e con la riduzione delle tasse per fare nascere attività commerciali e nuovi lavori per non andare all'estero come forma di minaccia molto elevata per il bisogno di faccia positiva del governo. La richiesta di Salvini è compiuta con un atto linguistico di tipo " commissivo" ( una promessa) per creare una nuova scena culturale in Europa con la violazione dei vincoli economici imposti dall'Europa. Questa creazione della nuova scena culturale è possibile perché il leader leghista si impegna ad un'azione futura come atto linguistico tipico di chi è portatore di potere. Questa promessa è purtroppo una violazione della massima di qualità ( non dire ciò che non puoi provare). Purtroppo, il non rispetto dei vincoli europei è il modo per aderire ad una dimensione di debole evitamento dell'incertezza nel mondo ideologico di Salvini mentre nelle condizioni economiche dell'Italia questo può essere fonte per il paese per essere respinto nella dimensione di tipo " vincolati" perché i fatti economici non dipendono dal nostro volere per colpo del debito pubblico del paese. Il non rispetto dei vincoli europei per Salvini è giustificato dal bisogno di rendere " felice il popolo italiano". Quindi il bisogno è quello di ripristinare\ fare guadagnare faccia positiva collettiva al popolo italiano portandolo nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" dopo i tanti costi subiti da parte della faccia negativa di tanti italiani in questo lungo periodo di austerità, vale a dire una completa adesione ad una dimensione di tipo " vincolati". Inoltre, Salvini segnala il caso della Grecia per mostrare l'adesione non voluta del popolo greca alla dimensione di tipo " vincolati" imposta dalle istituzioni economiche europee. In questo modo si segnala un'altra nazione come membro di tipo " out-group" come la Grecia per fare nascere questo sentimento di tipo " vincolati" intesi come vittime del fisco. Tutte persone che si ritrovano nella dimensione culturale di tipo " vincolati" i quali rappresentano dei costi troppo elevati per la politica di Salvini, la quale vorrebbe ridare faccia positiva agli elettori vittime economiche dell'Europa e delle sue regole fiscali. Gli argomenti di Salvini sembrano essere in violazione della massima di maniera ( sii pertinente) perché sono messaggi politici di tipo ambigui poiché colloca le colpe sul sistema europeo e italiano senza considerare le cause locali della crisi economica dell'Italia. Questo è un modo chiaro di comprendere la sua continua violazione della massima di qualità ( dici il vero) perché il leader della Lega afferma quello che "sa" di essere falso per ottenere il riconoscimento della faccia positiva collettiva del suo elettorato. Salvini dice che l'Europa non può essere toccata quindi significa che è un ente portatore di una alta distanza sociale mentre per Salvini per rimanere viva questa Europa deve diventare capace di creare un orientamento temporale a lungo termine.
Il concetto di "Vivere" per Salvini significa rispettare i doveri, i confini e le regole mentre al contrario, l'Europa senza Lega è costituita da una Europa dei diritti senza confini e regole. L'antitesi è chiara con Salvini, ossia per lui esistono prima i doveri intesi in termini culturali come rispetto della gerarchia sociale, dell'" in-group" presente sul territorio per il mantenimento dell'armonia tra i vari gruppi sociali e l'adesione ad una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché ci sono regole universali a proposito di ciò che è bene o male nelle situazioni sociali, le tradizioni sono sacrosante ed essere al servizio degli altri è importante. L'Europa come entità di tipo " collettivismo" è legata alla difesa dei diritti, di un mondo senza confini e regole. La presenza di diritti è un modo per aderire ad una dimensione culturale di basso indice di distanza sociale perché le persone sono trattate alla pari, esiste un io di tipo coscienzioso come tratto della dimensione di tipo " individualismo" dove tutti sono tenuti a badare a se stessi, io è una parola indispensabile nel nostro linguaggio e dove i compiti sono più importanti delle relazioni. L'Europa propone di raggiungere una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" ampliando il concetto di appartenenza con una visione ampliativa e non di tipo restrittivo come nel caso della visione politica della Lega. Salvini compie un atto linguistico di tipo " commissivo" quando afferma " non c'è niente di gratuito e regalato" compiendo un atto con forte grado di imposizione rivolto alla faccia negativa delle persone straniere presenti sul territorio italiano ed europeo in generale. Per il leader della Lega non c'è nessuna adesione ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" in cui si mostra una tendenza al benessere personale e allo star bene. Questo enunciato implica la presenza di un " out-group", in altri termini non c'è niente di gratuito per te ma non per i membri del mio "in-group" legati alla mia visione della mia politica in cui si cerca di aderire ad una famiglia allargata come la Lega per ottenere protezione in cambio di lealtà da parte dell'elettorato. Gli altri, intesi come la gente di sinistra e i migranti, devono vivere perennemente nella dimensione di forte evitamento dell'incertezza con una presenza di stress e ansia permanente. Nel suo discorso, Salvini usa in modo strumentale le parole di Simone Weil ( esponente del partito comunista) per dire che la sua comunità ( i leghisti) si sente " sradicata" perché vogliono toglierci le nostre radici per diventare dei numeri. I cittadini devono essere solo dei consumatori da consegnare alle multinazionali nella visione dell'Europa disegnata da Salvini. Al contrario, per il leader della Lega le persone non sono numeri e questo è del tutto paradossale poiché gli altri ( gli immigrati) intesi come " out-group" dentro la cornice della dimensione di tipo " collettivismo" sono da intendere come veri "sradicati" con la loro perdita di faccia negativa come tratto culturale ma nel discorso del leader della Lega sono i cittadini locale in Italia ad essere " sradicati" in casa, ossia aderiscono alla dimensione di tipo " vincolati" per incapacità di leggere la nuova realtà sociale e culturale del paese Italia. Per Salvini vogliono toglierci la dimensione di tipo " collettivismo" per diventare dei semplici numeri come tratto della dimensione culturale di tipo " individualismo" molto presente nel progetto europeo. Salvini afferma " noi non siamo qui per portare via diritti a nessuno ma la Lega vuole difendere chi non ha voce come i bambini di avere una mamma e un papà, siamo contro l'utero in affitto, contro i bambini in vendita. Questo non è progresso ma la fine di una civiltà". In altre parole, la lega non vuole mostrarsi come una forma di minaccia al bisogno di protezione della propria faccia negativa ma intende potenziare la faccia negativa di alcune persone che sono vittime di un nuovo modello culturale inteso da altri di tipo " out-group" come un tratto per potere aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" come per l'elettorato dei progressisti mentre per Salvini sono tratti da collocare nella dimensione di tipo " vincolati" con l'ausilio di un approccio incentrato sulla dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza.
Di fondo, l'elettorato di tipo " in-group" della Lega percepisce come la sua libertà di parola non sia di prima necessità perchè non riesce a capire il mondo nella sua complessità e vive il mondo con un sentimento di abbandono perché le cose non dipendono dal mio volere. L'impegno al governo da parte di Salvini viene definito come un dato " giurato" come modalità per segnalare una dimensione di un orientamento temporale a breve termine perché i giuramenti come forme di tradizioni sono sacrosante, in cui si è orgogliosi del proprio paese e la vita politica viene guidata da imperativi. Il suo intento è quello di dare faccia positiva al governo collocando il proprio lavoro nella dimensione di tipo " soddisfatti" come prassi per ricordare le emozioni positive. Per ottenere questi benefici compie un atto linguistico con l'espressione " dormita" come modalità per fare pagare dei costi elevati al bisogno di faccia negativa da parte del precedente governo. Il concetto di " dormita" rappresenta un grido di imposizione molto elevato da parte di Salvini, il quale segnala come la Lega debba essere un movimento " nazionale" con il fatto di menzionare nel suo discorso la presenza di persone provenienti sia dal sud come Vibo Valentia o del nord come Padova. Questo è un modo per segnalare una forma di ampliamento della dimensione di tipo " collettivo" enfatizzando l'appartenenza per creare un " noi di tipo coscienzioso". In questo enunciato troviamo una netta violazione della Massima di qualità ( non dire ciò che è falso) con " stiamo vincendo non solo in Italia, stiamo per vincere a livello europeo e internazionale". In pratica, si vuole collocare il proprio " in-group" in associazione con altri movimenti politici presenti all'estero come i sovranisti vicini a Trump, Putin, Orban e Le Pen. La possibilità di mettersi in associazione è anche un modo per aumentare il proprio bisogno di riconoscimento in termini di faccia positiva. Per dirle in altre parole, il concetto di vincere le elezioni serve orgoglio e dignità, ossia " orgoglio" inteso come adesione ad una dimensione culturale di un orientamento temporale a breve termine e la dignità è un modo per dirsi competente come tratto della dimensione culturale di un debole evitamento dell'incertezza. La dignità è un modo per affermare che la propria vita viene guidata da imperativi. Infatti, la prossima affermazione di Salvini è dedicata a chi commenterà la brutta gente che si trova qui a Pontida, ossia è un atto linguistico per ricercare un nemico nel proprio discorso perché esiste il bisogno retorico di creare un "out-group" per tenere in piedi il proprio " in-group". Questa è una modalità per enfatizzare l'appartenenza come tratto tipico di una visione della realtà incentrati sugli altri di tipo " in-group" o " out-group" così come le nostre opinioni sono dettate dall'appartenenza al proprio "in-group". Questo è un modo per creare una nuova scena culturale in cui si include la presenza degli oppositori per ridare faccia positiva collettiva ai propri elettori, i quali diventano sempre popolo nella retorica discorsiva del leader leghista. Questo enunciato rappresenta un enunciato in violazione della massima di relazione ( sii pertinente) perché non è pertinente ma è molto informativo del modo di intendere la realtà sociale da parte della compagine politica della Lega.
Il suo popolo è definito come " gente che ama, un popolo che ha ritrovato il suo orgoglio", ovverosia il popolo " ama" è in adesione ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" e l'orgoglio è in sintonia con una dimensione di tipo "orientamento temporale a breve termine". Questo implica nel discorso di Salvini una co-presenza di valori che sono in contrapposizioni tra di loro come strategia tipica del modo di comunicare del leader leghista come strategia per creare confusione nell'interlocutore. In termini di impliciti, se il popolo della lega " ama" occorre ipotizzare che si colloca in opposizione ad un altro popolo di tipo " out-group" che " odia" da intendere come persone che vivono nella dimensione culturale di tipo "vincolati". I temi di Salvini sono la difesa di confini, cultura e lavoro come motore del suo agire politico. In altre parole, il suo lavoro è quello di potenziare la difesa e l'autonomia nella difesa di faccia negativa di tipo collettivo da parte del " popolo" rappresentato dalla Lega nazionale di Salvini. Salvini continua il discorso affermando: " Non riuscirei a guardarmi allo specchio se non usassi le 24 ore per difendere la storia di questo paese". In questo enunciato, Salvini può ridare faccia positiva al paese collocando la sua persona nella dimensione culturale di tipo " vincolati" perché si vive con poca importanza per il proprio tempo libero. Pertanto è il sacrificio del leader Salvini " lavorando 24 ore" che consente di ridare faccia positiva e di proteggere il bisogno di faccia negativa del suo elettorato soprattutto in funzione del tema della migrazione. Infatti, Salvini parla dei migranti diventati nel discorso " schiavi" che andranno altrove lasciando in pace le coste italiane. In altre parole, Salvini interpreta una politica in cui il paese vuole essere al riparo (non impedimento della difesa della propria faccia negativa) dall'arrivo di nuovi gruppi intesi automaticamente come forma di minaccia per il proprio modo di vivere. E' interessante notare come i migranti cambiano nozione di " persone" nel discorso di Salvini diventando in seguito " schiavi", ossia materiale umano utile per il mondo produttivo spesso elettore preferito da parte di Salvini. In altri termini, se esistono degli schiavi questo implica la presenza di schiavisti, i quali dovrebbero spiegare perché vogliono i migranti in Italia come modalità per accumulare profitto commerciale in ampia sintonia con una dimensione culturale di alta distanza sociale presente nel corpo sociale dell'Italia. Questa ambivalenza è un tratto permanente da rinvenire nel mondo economico vicino all'elettorato della Lega. Salvini continua il suo discorso chiedendo " sapete perché c’è molta gente nervosa?" come modo di creare una dimensione di tipo " collettivismo" creando un "out-group" con l'uso di una domanda di tipo retorico per enfatizzare l'appartenenza ad un altro " in-group" compiendo un atto di minaccia alla faccia negativa di coloro che si occupano della gestione dell'integrazione dei migranti. Questo è un atto linguistico compiuto con un forte grado di imposizione per segnalare molto bene come tale " out-group" sia una minaccia molto forte per il ripristino di faccia positiva da parte del mio elettorato di riferimento. Nel discorso di Salvini, l'immigrazione chiama nome diventando un "business" e il mondo legato all'integrazione diventano " speculatori". Quindi il cambio di nozione di persone è un modo per agentivare gli attori come portatori di una nuova scena culturale, in cui si vive la relazione con l'altro all'interno della dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" vivendo con una tolleranza elevata verso le persone differenti mentre l'elettorato di Salvini aderisce ad una dimensione con un "forte evitamento dell'incertezza". In questo ambito è chiaro lo scontro tra la dimensione di "debole evitamento dell'incertezza" del mondo dell'integrazione mentre i leghisti aderiscono ad una dimensione culturale fatta di "forte evitamento dell'incertezza". Il mondo dell'integrazione viene definito come " speculatori" intesi come una cattiva interpretazione "dell'orientamento temporale a lungo termine" con la capacità di investire sul futuro. In modo chiaro, la Lega e molta parte del paese legale è completamente ancorata nella dimensione con un "orientamento temporale a breve termine" perché le persone devono essere sempre uguali a se stesse, le tradizioni sono sacrosante, la vita famigliare deve essere guidata da imperativi e devi essere orgoglioso del proprio paese. Salvini afferma durante il suo discorso come "la Lega sarà sempre attiva in politica mentre per il pd si aspettano giorni di " sonno"" per segnalare una forte minaccia per la faccia negativa del partito democratico. Poi viene citato il catechismo per mettere in rilievo un'esperienza collettiva di tipo " in-group" di molti italiani ma non necessariamente da parte di tanti stranieri ma è anche una violazione della massima di relazione perché non è pertinente in quanto parlare di catechismo durante un comizio politico è fuori luogo. Di nuovo abbiamo una mescolanza dei generi discorsivi ( discorso religioso e politico) con un uso strumentale della religione per conferire faccia positiva al suo elettorato. Il sostegno di Salvini è soltanto per donne e bambini che fuggono dalla guerra mentre per gli altri vale il principio " ognuno a casa sua" in sintonia con il forte evitamento dell'incertezza in sintonia con l'affermazione " bisogna spendere i soldi in Africa". Questo è un modo per ottenere dei benefici al proprio bisogno di faccia positiva compiendo un atto linguistico con un forte grado di imposizione nei confronti della faccia negativa collettiva di queste persone. La dimensione di tipo " collettivismo" è prevalente nel discorso di Salvini e tale dimensione viene impedita secondo Salvini dall'Europa poiché impedisce il diritto al lavoro, alla vita, alla salute e alla sicurezza. Quindi, nel discorso di Salvini torna l'Europa come una minaccia molto forte per ottenere dei benefici con la faccia positiva del popolo della Lega costretti ad aderire pienamente alla dimensione culturale di tipo "vincolati". Nella narrazione della Lega, l'Europa rimane precarietà, scarsità di mezzi economici per la salute per colpa dell'austerità e assenza di sicurezza perché ci sono i migranti e l'assenza di confini rende difficile l'azione della forza dell'ordine. In definitiva, tutta le minacce del proprio " in-group" vengono fatte ricadere sull'altro "out-group" come caratteristica della mia adesione alla dimensione culturale di tipo " vincolati". In sostanza, La lega sarebbe portatrice di un elettorato privo di qualsiasi colpa in cui appare chiaro come il discorso di Salvini sia in piena violazione della massima di qualità ( dici il falso) e la massima di maniera ( non evita l'ambiguità) perché tutto è mescolato ma per il suo elettorato è tutto chiaro rispettando in questo modo la massima di maniera. Un altro tema della Lega è quello di sradicare con coraggio questa " schifezza" come la mafia, la camorra e la ndrangeta. In questo enunciato Salvini afferma che " a noi fanno schifo" facendo intendere che forse a qualcuno continua a piacere la presenza di questa criminalità organizzata. Per questo tema delle mafie serve un'adesione con un forte evitamento dell'incertezza per lottare contro queste organizzazioni criminali e non rimanere sempre nella dimensione culturale di convivenza intesa come un'adesione alla dimensione di debole evitamento dell'incertezza. Per lottare contro la criminalità occorre essere in sintonia con la massima di qualità ( dire il vero) in modo da potere fare pagare dei costi elevati alla faccia negativa di queste organizzazioni criminali. Lottare contro la mafia da nord a sud è un modo per conseguire molta faccia positiva per il leader. Per tornare ad una massima di qualità ( dire il vero) viene menzionato il caso di un giudice che ha la funzione di restituire faccia positiva a colui che lo menziona poiché non è un giudice famoso come quelli dell'antimafia che fanno i soldi denunciando il malaffare. Anche in questo caso si usa un personaggio storico della lotta alla mafia per creare un " out-group" tra noi che vogliamo lottare con poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene come tratto della dimensione con forte evitamento dell'incertezza. Mentre i giudici dell'antimafia per la Lega aderiscono alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" perché mostrano una maggiore sensazione di controllo della propria vita e dove la libertà di parola sembra un fatto molto importante mentre nel campo della Lega si predilige una dimensione di tipo " vincolati" perché la libertà di parola non è un dato molto importante. Purtroppo, i propositi di Salvini sono sempre in violazione della massima di qualità perché lui dice cose che non fa e questo lo colloca dentro una violazione della massima di maniera ( non essere ambiguo).Il giudice menzionato come esempio da Salvini è un esempio per il suo essere al servizio degli altri in sintonia con una sua adesione alla dimensione culturale di un orientamento temporale a breve termine. Per Salvini lottare contro l'immigrazione e la mafia affermando " è finita la pacchia" significa concludere con la dimensione culturale con un debole evitamento dell'incertezza come tratto tipico della gestione di questi fenomeni perché ora dobbiamo difendere l'onore di eroi come Falcone e Borsellino, ecc. In questo modo, il discorso di Salvini colloca il suo operato all'interno di una dimensione culturale con un orientamento temporale a breve termine perché l'onore rende tutto sacrosanto, in cui si è guidati da imperativi e si è orgoglioso del proprio paese. Tutta questa retorica è presente all'interno di una cornice culturale con la presenza di un forte evitamento dell'incertezza perché ci sarebbe bisogno di chiarezza e di lottare contro queste organizzazioni in modo intollerante. Il tema della Mafia rappresenta un modo per ristabilire una massima di relazione ( sii pertinente) nel discorso di Salvini perché in questo modo il proprio contributo diventa rilevante agli occhi degli interlocutori. Insomma è un tema serio per guadagnare faccia positiva da parte del leader della Lega. Questa lotta per guadagnare faccia positiva da parte del leader per conto della Lega è compiuta alleandosi con le forze dell'ordine per enfatizzare l'appartenenza come tratto tipico della dimensione di tipo " collettivismo" e in seguito mentre si parla di Mafia si parla di dotare le forze dell'ordine di pistole elettriche compiendo di nuovo una ampia violazione della massima di maniera (evita l'ambiguità) perché il testo diventa ambiguo e privo di massima di qualità ( sii sincero) perché le pistole elettriche non hanno nessuna correlazione con la lotta alla mafia. Quindi questo provvedimento è sicuramente un'adesione alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" per colpire il micro-crimine e pertanto segnala un modo di ridare faccia negativa alla criminalità perché questi provvedimenti non sono rivolti verso di loro mantenendo in questo modo inalterato la tendenza a vivere nella dimensione culturale di debole evitamento dell'incertezza nei confronti della Mafia.
Poi Salvini continua il suo discorso parlando di: "un'Italia più buona, con il sorriso e per le regole". Questo enunciato è una forma di manifesto in cui si dice che l'Italia buona sarebbe in sintonia con la dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" con una capacità di vivere con poco stress e tranquillità e con una tendenza allo star bene. Salvini parla di un'Italia "con il sorriso" intesa come una Italia in sintonia con la dimensione culturale di tipo " soddisfatti" in cui le persone hanno la tendenza a ricordare le emozioni positive. Salvini segnala anche il bisogno di un'Italia " per le regole", ossia un paese in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno emotivo di regole esplicitato chiaramente nelle parole di Salvini. Nel proseguire il suo comizio, Salvini menziona la possibilità di compiere una riforma per i malati psichiatrici e per una sanità di eccellenza in tutto il paese. Il concetto di "riforma" nel discorso politico rappresenta quasi sempre un tentativo comunicativo di creare nello spazio politico italiano un'adesione alla dimensione culturale di un "orientamento temporale a lungo termine" cercando di collocare i fatti più importanti nel futuro e dove è cosa buona sforzarsi per ottenere dei risultati. Il tema della riforma degli ospedali è un modo per conferire faccia positiva ad un numero esiguo di cittadini in modo da potere ottenere dei nuovi elettori, vale a dire la possibilità di aumentare la dimensione culturale di tipo " collettivismo" con la ricerca di protezione con una nuova famiglia come la Lega in cambio di lealtà. La riforma della sanità di eccellenza per tutto il territorio è un modo per sostenere implicitamente che la sanità nel sud Italia non è degna del paese e pertanto è un modo per fare pagare dei costi molto elevata al bisogno di faccia negativa della classe politica meridionale ( difesa della propria autonomia). In questo modo Salvini può cercare di ottenere l'appoggio politico dei tanti cittadini meridionali critici verso la sanità locale per aumentare il suo impatto elettorale con il potenziamento della sua faccia positiva. In tal modo si cerca di aumentare la propria famiglia politica in modo da enfatizzare il proprio bisogno di adesione alla dimensione culturale di tipo " collettivismo" con una nuova enfatizzazione dell'appartenenza nel discorso si crea in primis un proprio " in-group" e poi si parla di " altri ministri" per segnalare come le opinioni siano dettate dall'appartenenza al proprio " in-group" è quello che viene detto dagli altri è irrilevante perché gli altri sono incompetenti come tratto della dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza". Inoltre, nel discorso di Salvini si mette sempre in avanti un " noi coscienzioso" per indicare al pubblico di fare parte della Lega e gli altri possono solo " insultarmi" e dirmi infamia". Questi atti linguistici menzionati come " insultarmi" sono una prassi consolidata per ricreare una nuova scena culturale tra il Ministro Salvini e i suoi oppositori con l'intento di fare pagare dei costi in termini di faccia negativa per i suoi oppositori politici. Salvini non parla per difendere la tutela della sua faccia negativa perché questi attacchi diventano degli atti linguistici utili per conferire faccia positiva al leader della Lega. Quindi non sono dei costi ma dei benefici per il suo bisogno di potenziamento della faccia positiva del leader e allo stesso tempo diventano dei benefici per la faccia collettiva del suo elettorato. Molto importante è il concetto del tempo, ossia il tempo di Salvini è intenso e rilevante mentre il tempo della vita degli altri ministri è irrilevante. Questo è un atto linguistico con un forte grado di imposizione nei confronti degli altri ministri perché esprime la visione della realtà da parte di Salvini, in cui il suo operato è rilevante mentre gli altri politici sono irrilevanti come forma di violazione della massima di relazione ( non essere ambiguo) ma allo stesso tempo segnala una adesione alla massima di qualità ( dicendo ciò che per lui è vero). I " frustrati" ossia gli elettori della sinistra sono saldamenti legati alla dimensione culturale di tipo " vincolati" mentre gli elettori della lega sono legati alla dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una tendenza a ricordare le emozioni positive e con una dichiarazione di dirsi felice mentre nel mondo elettorale della sinistra sono poche le persone che si dicono felice. Il discorso di Salvini si sposta per parlare del mediterraneo come modalità da parte di Salvini per fare pagare dei costi alla faccia positiva degli scafisti menzionando i " gommoni e le barche". Salvini ringrazia le autorità libiche perché portano via la pagnotta ai mafiosi del business dell'immigrazione. Salvini fa pagare dei costi elevati alla faccia negativa degli scafisti conferendo faccia positiva alle autorità libiche pur di raggiungere il suo obiettivo politico in sintonia con la dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con la riduzione degli sbarchi sulle coste italiane. In queste affermazioni risulta molto chiara l'assenza di riferimento per la difesa dei diritti umani come elemento in sintonia con la dimensione culturale di tipo " individuale" perché gli immigrati non sono mai delle persone ma sono soltanto una collettività " out-group" priva di diritti fondamentali perché le mie opinioni sono legate al fatto di appartenere o meno al mio " in-group" di riferimento. Gli altri intesi come " altri attori della scena politica italiana" vengono definiti come " fenomeni" quando si parla di ambiente. Questi elementi di cambiamento della nozione di " persona" con il lemma " fenomeni" sono tutti modo per " indessicalizzare" come modalità per compiere delle agentivizzazioni utili per nominare gli altri in modo da conferire dei costi molto forti al loro bisogno di faccia negativa di questi "altri" intesi come " fenomeni frustrati". Questo genere di nominalizzazione con " fenomeni frustrati" è un metodo per potere cambiare la scena culturale collocando in campi semantici diversi dal campo dell'opposizione politica il discorso ma collocando l'opposizione nell'ambito semantico di tipo " psicologico" e " giovanilistico" con il lessico " i fenomeni". Per Salvini, l'ambiente significa dire basta alla burocrazia che impedisce di pulire il torrente o di potare l'alberello come esempi per mostrare un'ampia adesione alla dimensione di tipo " individualismo" per risolvere una problema collettivo come il riscaldamento del pianeta. Per Salvini è importante lasciare la gente di mare occuparsi del mare, in altri termini è un approccio in sintonia con una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" mentre il tema dell'ambiente dovrebbe essere sviluppato all'interno della dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché di fronte alla catastrofe ambientale del pianeta occorre una forte intolleranza verso politiche che non vanno in questa direzione. Invece il tema della giustizia va affrontato con il tema della certezza della pena aderendo alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" ma anche con l'adesione ad un "orientamento temporale a lungo termine" perché si aspettano i fatti più importanti della politica collocati nel futuro. Questo è un annuncio quello " della certezza della pena" come modo per conquistare faccia positiva da parte dell'elettorato leghista. Il discorso prosegue con " Nessuna pietà per assassini e stupratori" come atto linguistico assertivo per formulare un enunciato in base alle proprie credenze con l'intento di produrre un atto linguistico con un forte grado di imposizione con la forza di pagare dei costi molto elevati verso i detenuti. Quest'ultimi vengono rinominati con altri nomi come " assassini o strupratori" vale a dire dei nomi legati a crimini portatori di consenso politico da parte di un certo elettorato meno " garantista" del bisogno di difesa della faccia negativa dei presunti " detenuti". Gli enunciati di Salvini sono molto interessanti da analizzare come nell'esempio " il carcere dove rieducare, però rieducare qualcuno che violenta mi è lontano del mio modo di vivere". Questo enunciato afferma una visione rieducativa legata ad un modo per conferire dei benefici alla faccia negativa dei detenuti, i quali devono invece subire dei costi molto elevati perché vengono agentivati assassini e i stupratori usando categorie lessicali molto connottate in sintonia con una dimensione culturale di tipo " vincolati". Il comizio continua parlando degli animali perché è un modo per aumentare il proprio " in-group" poiché le persone sensibili agli animali sono un elettorato molto influente in termini di stile di vita nella società. In questo modo si cerca di enfatizzare il proprio " in-group" per creare un " noi coscienzioso" in sintonia al bisogno di aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo". La necessità di creare sempre un " out-group" si ritrova con l'affermazione " giù le mani delle tradizioni, dalla nostra storia, dalla nostra cultura". La creazione dell'out-group come modalità per innescare l'adesione ad una dimensione culturale con un "forte evitamento dell'incertezza" sembra una modalità molto comune nel modo di comunicare del leader della Lega. Con questa prassi, Salvini è riuscito a creare un sentimento di vicinanza con le persone tramite il suo linguaggio e il modo di porsi nei confronti degli elettori. Per rafforzare la sua posizione, Salvini afferma che "Ogni tanto ci accusano di xenofobia" segnalando de facto un'altro " out-group" manifestando il bisogno di creare un " out-group" per creare una enfatizzazione dell'appartenenza. L'out-group è costituito da altri che vengono nominati come " il collega bello riposati" inteso come " out-group" nella dimensione di tipo " soddisfatti" mentre il leghista d'estate a Pontida rappresenta un elettorato in sintonia come la dimensione culturale di tipo " vincolati" perché per noi il tempo libero è meno importante. Sempre nelle parole di Salvini si parla di questo " out-group", il quale vi dirà ( elettori della Lega) che siete " xenofobi, razzista" come atti linguistici assertivi perché l'altro locutore formula un enunciato in base alle proprie conoscenze compiendo una forte minaccia al bisogno di faccia positiva da parte dell'elettorato della Lega. Questa minaccia di razzismo intestato all'elettorato leghista rappresenta una minaccia " mitigata" soltanto con l'ausilio di una domanda retorica per ridurre i costi presenti in questo genere di minaccia poiché culturalmente nessun gruppo vuole accettare di essere definito come " xenofobo". In merito al razzismo dilagante nella visione politica della Lega, Salvini capovolge la scena culturale affermando la sua curiosità verso l'altro come motivo per essere diventato leghista con il suo amore per i dialetti, il teatro, le differenze e la lingua. Pertanto, Salvini modifica radicalmente la scena culturale conferendo a se stesso molta faccia positiva riconoscendo dei valori che sono spesso attribuiti alle persone di sinistra con la passione per la diversità culturale, per le lingue e il mondo del teatro. Questo capovolgimento della scena culturale rappresenta quasi un tentativo di richiesta ad un elettorato giovane e incerto di aderire alla lega perché il leader della Lega si dice molto sensibile e vicino ai valori di questi giovani. A questo punto possiamo dire che sul piano valoriale con la lega di Salvini non si mostrano problemi nel agire in sintonia con una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" perché si vive pienamente a pieno agio nell'ambiguità dei valori e del caos ideologico. Continuando il discorso, Salvini compie un atto linguistico di tipo " commissivo" promettendo che l'Italia che governeremo per i prossimi 30 anni sarà un'Italia orgogliosa, bella perché diversa, fondata sulle autonomie. In questi atti commissivi si colloca l'operato di Salvini per ridare faccia positiva collettiva al suo elettorato e idealmente ai tanti italiani volenterosi di aderire al pensiero leghista. Salvini afferma di " non aver paura di niente e di nessuno", ossia l'Italia riesce in Europa ad aderire ad una dimensione culturale di tipo " individualismo" cercando di parlare per sé come cosa buona. L'Italia " bella" è un modo per aderire ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" mentre l'orgoglio è un modo per aderire ad un "orientamento temporale a breve termine" non fondato sulle autonomie e pertanto in adesione a piccoli " in-group" per enfatizzare l'appartenenza, con un "noi di tipo coscienzioso" in modo da creare idealmente una riduzione della distanza sociale tra la cittadinanza e il potere. Questo progetto è molto interessante per la comunità del nord d'Italia, nella quale aumentare il potere esecutivo con la prossimità territoriale è sicuramente un modo per enfatizzare il bisogno di faccia positiva di quei territori. Al contrario, questa dimensione delle " autonomie" rappresenta una minaccia molto forte al bisogno di tutelare la faccia negativa di numerosi cittadini meridionali. Per rendere il progetto politico delle "autonomie o federalismo" interessante in termini di adesione ad una dimensione culturale di tipo "soddisfacente" per la popolazione meridionale sarebbe essenziale un vero lavoro propedeutico di potenziamento della faccia positiva di quelle stesse popolazioni. Purtroppo questo lavoro non è stato compiuto e pertanto sarebbe un modo per indebolire l'unità politica del paese facendo pagare dei costi molto elevati al bisogno di tutelare la propria faccia negativa da parte di molti cittadini del mezzogiorno italiano. Proseguendo il discorso, Salvini parla del caso di Olivetti come di un modello imprenditoriale in cui l'impresa diventa come una comunità in cui fondare insieme il lavoro e la comunità di provenienza. E' una idea di società con l'adesione ad una dimensione di basso indice di distanza sociale e con un'enfatizzazione dell'appartenenza come metodo per creare implicitamente un orientamento temporale a lungo termine. Questo esempio di Olivetti, diventa come una forte minaccia per la faccia positiva del mondo di sinistra perché l'esempio preso da Salvini è un protagonista del mondo della sinistra adoperati da Salvini per conferire faccia positiva all'elettorato di destra. Questo esempio rappresenta un modo per dare faccia alla destra fondato sull'assenza della massima di maniera( non evita l'ambiguità)perché questo esempio di Olivetti è reso possibile per colpa dell'ignoranza del suo elettorato, i quali non conoscono le radici politiche di questi personaggi ma allo stesso tempo è anche un modo per fare uscire dal ghetto culturale il mondo politico di destra usando in modo strumentale gli autori e i protagonisti della sinistra. La lega vuole rendere l'Europa una comunità di popolo che devono amarsi e volersi bene, in altri termini una comunità che possa essere in sintonia con un debole evitamento dell'incertezza, con una tendenza al benessere personale e allo star bene e con una correlata adesione con la dimensione di tipo " soddisfatti" perché molte persone si dicono felici e con la tendenza a ricordare le emozioni positive. Pertanto è un modo per tornare ad una dimensione di tipo " collettivismo" all'interno dell'Europa mettendo in rilievo come le relazioni siamo più importanti dei compiti violando ampiamente la massima di qualità perché l'Europa è fondata sulla dimensione culturale di tipo " individualismo" sul piano economico, vale a dire il malinteso risiede nella diversa concezione del concetto di "famiglia allargata" tra il nord d'Europa in cui tutti sono tenuti a badare a se stessi per potere raggiungere la dimensione di tipo " collettivismo" con l'enfatizzazione dell'appartenenza mentre nel contesto politico italiano si tende a partire direttamente dalla dimensione di tipo " collettivismo" in cui le persone aderiscono a famiglie allargate come forma di protezione in cambio della lealtà da parte del paese partner. Questo punto è essenziale per capire le difficoltà di paesi come Italia, Grecia o Spagna all'interno di una comunità di 27 paesi con visioni del concetto di "famiglia allargata" molto ampia. Poi formula " un ringrazio" alla figura di Bossi come modalità per conferire e potenziare il bisogno di faccia positiva da parte dei primi elettori della lega. Questo è un modo per diventare più pertinente in un contesto geografico come Pontida legato alla Lega intesa come protettrice del nord, ossia di un piccolo " in-group" nei confronti del resto del paese inteso essenzialmente come estraneo. Questi aggettivi concessi alla figura del fondatore della lega Bossi come " coraggio, entusiasmo, passione e idee" sono un modo per collocare il suo lavoro nel solco di una tradizione politica e pertanto è un modo per segnalare il bisogno di diventare un leader in sintonia con la dimensione di tipo " soddisfatti" dell'operato precedente ma soprattutto dall'operato portato avanti dallo stesso Salvini. Questo elenco di aggettivi mostra quali siano i valori culturali più importanti del leader Salvini ma anche dell'elettorato della Lega, ossia il coraggio implica la possibilità di affrontare l'incertezza della vita senza timori come tratto della dimensione di un "debole evitamento dell'incertezza" poiché il coraggio implica il cambiamento come modalità di aderire ad una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" ma anche in sintonia con la dimensione culturale di tipo " mascolinità" nella propria visione della politica perché occorre molta ambizione e assertività per essere coraggiosi. L'entusiasmo è un aggettivo che si colloca nella dimensione di tipo " soddisfatti" e con un "orientamento temporale a breve termine" perché si è contenti di essere al servizio degli altri. Nella dimensione culturale di tipo " soddisfatti" ritroviamo una sensazione di controllo della propria vita e dirsi felice la passione rientra nella stessa modalità dell'entusiasmo. Le idee invece si collocano nella dimensione ad un orientamento temporale a lungo termine con la possibilità di modificare le circostanze e si possano modificare le tradizioni. La lega è cambiata perché il mondo è cambiato in sintonia con un orientamento temporale a lungo termine con i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro. La lega deve unire in Italia e in Europa come scopo della nuova Lega in sintonia con la dimensione di tipo " collettivismo" con il bisogno di ampliare il nuovo "in-group" per creare un " noi di tipo coscienzioso" per aumentare il senso di appartenenza. Il nuovo " in-group" deve essere fondato sui popoli liberi e sovrani come modalità utile per il mantenimento dell'armonia è prevalente. La faccia collettiva di questo nuovo " in-group" deve essere incentrato sulle persone, le aziende e il benessere per dare dei benefici all'elettorato in sintonia con la massima di qualità totalmente violata perché l'Europa non può essere unita con movimenti nazionalistici così'come la lega non potrà mai essere un partito nazionale in termini culturali perché le autonomie implicano in modo neanche tanto velato una forma di gerarchizzazione tra i vari territori. Il futuro pacifico e sorridente invocato da Salvini è una forma di violazione della massima di relazione perché non è pertinente in questo genere di discorso-comizio. I popoli intesi come famiglie allargate vengono identificati con l'ausilio delle " bandiere" per rappresentare una forma di " in-group" di parte perché ritroviamo le regioni italiane insieme a paesi come Israele, la Russia e i Leoni di San Marco. Questi sono simboli di un popolo che vuole muoversi per vincere. Questi elementi di "vittoria" collocano la lega come un partito che ha voglia di dare benefici alla faccia positiva di un certo popolo offerto in piena violazione della massima di qualità con un orientamento temporale a lungo termine perché si cerca di collocare i fatti più importanti nel futuro, con la capacità di adattarsi al nuovo mondo sociale e politico invocato dal leader Salvini. Questo nuovo " in-group" vuole muoversi guidato da compiti condivisi con un tratto in sintonia con un "orientamento temporale a breve termine". Questo popolo deve ritrovare la voglia di lavorare, vincere e sorridere. La voglia di lavorare implica la presenza di due dimensioni culturali come un forte evitamento dell'incertezza e un orientamento temporale a lungo termine come orizzonte per il futuro. Il verbo "vincere" rappresenta un modo per aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" così come il verbo " sorridere" rientra nella dimensione di tipo " soddisfatti". Questi verbi " lavorare, vincere e sorridere" sono dei modi per restituire faccia positiva ad un popolo che ha subito molti costi legati alla mala-gestione politica. Salvini narra come 4 anni fa la Lega sembrava perduta e menziona un "lunga vita ai rosiconi". Questo è un modo per tornare nella dimensione culturale di un "orientamento temporale a breve termine" con i fatti più importanti legati al passato per creare un legame con la dimensione di tipo " collettivismo" con il menzionare un " out-group" inteso come " rosiconi", ossia delle persone che vivono nella dimensione di tipo " vincolati" perché si è poco felici e si è poco propensi nel ricordare le emozioni positive. Salvini fa riferimento alle tante vittorie da parte della Lega come modalità per conferire faccia positiva soprattutto alla capacità del Leader e pertanto è un modo per fare aumentare la distanza sociale tra il leader e l'elettorato, il quale non avrebbe mai immaginato di vincere in Friuli, in Val d'Aosta, a Siena, Viterbo e di essere decisivi in Molise e Sicilia. Questo elenco di vittorie servono per rientrare nella dimensione di tipo " soddisfatti" con una maggiore tendenza a ricordare le emozioni positive legate alla vita politica della Lega. Poi Salvini compie l'atto commissivo affermando " prepariamoci a vincere in Abruzzo, Basilicata e Sardegna" creando una scena culturale con questo genere di promesse. Salvini mostra un elemento di forte evitamento dell'incertezza nei confronti dei sondaggi in ampia violazione con la massima di qualità ( non dire il faso) poiché Salvini segue molto i sondaggi come fanno tutti i politici italiani. Quindi gli orizzonti culturali sono quelli di "montarsi la testa" oppure di "tenere i piedi ben piantati per terra". Montarsi la testa è un modo di concedersi da solo senza confronti con il reale tanti benefici per la faccia positiva del leader mettendo il leader in sintonia con una maggiore distanza sociale con il proprio mondo elettorale mentre i " piedi ben piantati" è un modo per aderire ad un forte evitamento dell'incertezza così come un'adesione alla dimensione di tipo " vincolati" mostrando come il valore sia quello di lavorare 24 ore al giorno quindi con una scarsa consapevolezza per il proprio benessere come nella dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza e con un orizzonte temporale a breve termine in sintonia con una dimensione di tipo " mascolinità" perché il lavoro prevale sulla vita famigliare e poi si è costretti a vivere nella dimensione di tipo " vincolati" perché è poco importante il tempo libero. Quindi è un modo di fare politica in ampia sintonia con il modello economico di tipo " produttivo" del sistema capitalistico fondato sulla possibilità di profitti " politici" all'interno della dimensione culturale di un "orientamento temporale a breve termine". La visione dell'ordine sociale del leader Salvini è in ampia sintonia con una visione del territoriale di natura "in-group" sempre più ridotto per rimettere al centro il ruolo dei sindaci, dei consiglieri comunali e poi i deputati e i senatori sono meno importanti in termini di offrire faccia positiva al territorio e fare pagare dei costi alla faccia negativa dei politici nazionali. In altri termini, l'aggettivo nazionale è subalterno all'aggettivo comunale e regionale mentre al sud il comunale è subalterno al regionale, il quale è subalterno al nazionale. Quindi sono modelli di rilevanza che sono in conflitto in questa Italia immaginata dalla Lega. Salvini conferisce faccia positiva all'alleato politico del M5s ma le decisioni sui porti vengono presi dal Ministro degli Interni. Quindi colloca in una posizione superiore il ruolo del ministro degli interni nei riguardi del movimento 5 stelle in modo da guadagnare faccia positiva di fronte il suo elettorato. Per fare crescere il partito bisogna aprirsi alla società civile e quindi aderire ad un "debole evitamento dell'incertezza" e cercare persone più brave per mettere in luce il ruolo dei compiti come nella dimensione di tipo " individualismo". Per il leader della Lega questo comizio a Pontida non rappresenta una riunione di partito ma è il raduno di una famiglia, una comunità, una famiglia allargata all'Italia e all'Europa. La famiglia deve crescere e tutti sono fratelli e sorelle in ampia sintonia con la sua visione di tipo " collettivismo" rilegato soltanto ad un determinato " in-group". L'uso della religione con il rosario è molto presente nel discorso di Salvini così come la presenza del motto salviniano " ognuno felice nel suo paese". In seguito, Salvini chiede al suo elettorato di "giurate di liberare i popoli di questa Europa?" e "Viva la lega, teniamo duro e andiamo a vincere". Quindi in conclusione, Salvini mette in rilievo l'importanza dell'enfatizzazione dell'appartenenza in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". Il bisogno di crescere della Lega è un modo per dire che dobbiamo imparare degli altri come previsto all'interno della dimensione culturale " debole evitamento dell'incertezza". La religione serve per rendere più solenne e più forte l'adesione al partito in assonanza con un "forte evitamento dell'incertezza" come modalità di operare per potere guadagnare faccia positiva con la possibilità di vincere le elezioni in Italia e soprattutto in Europa. Per il leader della Lega si aderisce alla dimensione di tipo " soddisfatti" rimanendo dentro un proprio " in-group" di origine senza cercare di contaminare il mondo incontrato durante la propria vicenda umana. Pertanto è un modo di siglare un'adesione alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" come modalità per essere felici. Salvini usa il verbo all'imperativo " giurate" come modo per aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" per potere creare un orientamento temporale a lungo termine. Tutto è funzionale nel discorso di Salvini violando continuamente la massima di qualità e la massima di relazione perché quella che dice non è pertinente per un discorso di un politico moderno. In definitiva, Salvini vuole essere un leader tradizionale con valori legati alla famiglia, i figli, le radici e il rosario come orizzonte della sua concezione di "in-group" da opporre dinnanzi a qualsiasi altro " out-group".
Tutti questi valori trovano ampiamente una violazione della massima di qualità e quantità in termini di analisi dei principi di cooperazione così come rappresentano una minaccia per la faccia negativa della maggioranza degli italiani legati ai valori europei come bussola della politica nazionale.
Matteo Salvini ha preso la parola alle 13.14 dal palco del Raduno di Pontida, al grido di “C’è solo un capitano”: ecco il suo discorso.
“Qua c’è amore, non c’è invidia, non c’è gelosia, non c’è rancore. La vita è troppo breve per perdere tempo odiando, lasciamo che siano altri a farlo, a minacciare, a rosicare, a esaurire le scorte di Maalox nelle farmacia italiane. Ringrazio le forze dell’ordine e i volontari delle ambulanze che stanno dando una mano. Ricordiamo chi ci segue da lassù, da Gianluca Buonanno a tutti gli amici e le amiche che non ci sono più. Per questo con la mamma di Gianluca vado all’albero della vita a chiedere una preghiera anche per la nostra difficile battaglia”.
Un momento toccante, dove la mamma di Buonanno e lo stesso Salvini hanno trattenuto a stento le lacrime, stringendosi in un abbraccio.
“Qua non si sta trovando un partito ma una comunità che cambierà il mondo. Come diceva Wlat Disney: ‘Se puoi sognarlo puoi farlo’. Siamo partiti col sogno di cambiare le nostre città. In onore del sacrificio dei nostri nonni che difendevano i nostri confini oggi abbiamo un governo che difende i suoi confini. Nel 1918 nasceva quel genio, non capito da molti, di Gianfranco Miglio che si sta vedendo adesso realizzare una vita di studi, impegno e sacrificio. Dal cambiare le Regioni al cambiare il Paese. Però non ci dobbiamo accontentare, l’obiettivo è cambiare l’Europa dando voce a quei popoli che sono stati stroncati da chi aveva solo a cuore le sorti della finanza e delle multinazionali e ci ha offerto un futuro di precarietà e di paura. Dove il lavoro a tempo indeterminato e la pensione sono sogni e io rinnovo l’impegno a cancellare la legge Fornero come legge ingiusta, disumana e profondamente sbagliata. Alla faccia di quei chiacchieroni che non avendo mai passato tanti anni della loro vita in fabbrica dicono che si può andare avanti a lavorare e ci dicono pure che grazia a quella riforma i conti pubblici sono a posto. Reintroduciamo da subito quota 100, abbassimo le tasse per imprese e famiglie perchè è impossibile aprire un negozio. È possibile, cercheremo di farlo rispettando i vincoli: vi do la mia parola d’onore, se per dare un futuro ai nostri figli, per evitare che scappino all’estero perchè non c’è lavoro dopo diploma e laurea, se per fare stare meglio la nostra gente dovrò ignorare uno zero virgola imposto da Bruxelles, quello zero virgola per me vale niente. Conta di più la felicità di un popolo. Chiedete ai greci come sono contenti. Alle vittime delle norme fiscali folli.
Mi dicono che l’Unione Europea non si può toccare perchè garantisce pace tra i popoli: il fatto che il coraggio della Lega contagerà anche tutti gli altri paesi europei è l’ultima speranza per questa europa di rimanere viva. Solo e soltanto se le nostre idee arriveranno in tutta Europa l’Europa avrà una speranza di esistere. Altrimenti vincono loro, quelli per cui non esistono confini e regole. Esistono solo diritti e non doveri. I doveri vengono prima dei diritti: se lo deve mettere in testa chi in Italia vive da tempo e soprattutto chi in Italia arriva domani mattina. Non c’è niente di gratuito e regalato. Simone Weil diceva che era criminale tutto ciò che sradica un essere umano: questo hanno provato a fare tra Berlino, Bruxelles e Parigi. Toglierci le radici per avere numeri. Consumatori da vendere alle multinazionali. Non numeri ma uomini, donne, con i diritti di tutti.
Noi non siamo qua per portare via diritti a nessuno: se lo Stato non entra in negozio con gli studi di settore, men che meno entra in salotto e in camera da letto. Ognuno in camera sua fa quel che vuole con chi vuole. Ma difenderò il diritto di chi non ha voce, dei bambini di avere una mamma e un papa, delle donne di non essere uteri in affitto, di bambini in vendita. Questo non è progresso, è la fine di una civiltà. Chiedo ai nostri sindaci e governatori di mettere al centro le politiche per la famiglia, gli asili nido, di permettere alle donne di essere mamme e lavoratrici, non si può scegliere. Vogliamo mantenere gli impegni presi: oggi è un mese esatto che abbiamo giurato. Penso che non solo gli italiani ma tutta Europa si è accorta che c’è un governo che ha fatto di più in un mese che altri in 6 anni di dormite. Da questo palco vedo due striscioni che mi dicono quanto è bello essere questo popolo: coordinamento provinciale Vibo Valentia e Padova. I gazebo della Lombardia, della Sardegna. Non ci dividono più. Stiamo vincendo non solo in Italia, stiamo per vincere a livello europeo e internazionale. Per vincere ovviamente occorre orgoglio, occorre dignità. Questo è dedicato a chi commenterà la brutta gente che c’è a Pontida: qui c’è gente che ama, un popolo che ha ritrovato il suo orgoglio. Per me difendere confini, cultura e lavoro di questo Paese è qualcosa per cui alzarsi la mattina. Non riuscirei a guardami allo specchio se non usassi 24 ore per difendere la storia di questo Paese: in queste ore c’è il terzo barcone carico di schiavi che in un solo mese non sta arrivando in Italia ma sta navigando in direzione altrove.
Sapete perchè c’è molta gente nervosa? Perchè avevano messo in conto di guadagnare e fatturare, grazie al business dell’immigrazione, anche quest’anno 5 miliardi di euro. A questi speculatori consiglio di cambiare mestiere perchè questi soldi non li vedranno più. Oggi è il giorno di riposo per quelli del Pd, che ne avranno tanti nei prossimi mesi di giorni di riposo mentre noi ne avremo pochi. Il catechismo, nel passo 22.41: le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere lo straniero nel limite del possibile. Penso che in Italia i limiti del possibile siano stati raggiunti. Applicando il catechismo, le porte dell’Italia sono aperti per donne e bambini che fuggono dalla guerra e arriveranno in aereo, non sui gommoni: per tutti gli altri l’aiuto sarà per crescere e lavorare ognuno a casa sua. Spendere in Africa i soldi che vanno spesi.
Il prossimo muro dopo Berlino che cadrà è Bruxelles, restituendo ai popoli europei il diritto al lavoro, alla vita, alla salute, alla sicurezza: questa è l’altra battaglia. Sradicare, e occorrerà coraggio, da questo splendido Paese le schifezze che rispondono al nome di mafia, camorra e ‘ndrangheta. A noi fanno schifo. E li combatteremo con ogni mezzo necessario, da Nord a Sud, prendendo a esempio chi ha dedicato una vita a combattere la malavita non a parole. C’è un personaggio che mi piacerebbe fosse oggetto di studio per i nostri ragazzi che si avviano agli studi giuridici: Rosario Olivatino, morto a 38 anni vittima della mafia. Un giudice integro e onesto, che non andava in tv o faceva interviste. Non ha fatto milioni di euro per l’antimafia delle parole. Ha donato la sua vita per noi e per i nostri figli. Questa l’antimafia che aiuteremo: dei Falcone e Borsellino, Giuliano, Cassarà, di Rocco Chinnici. Da Pontida arriva l’avviso, come per i trafficanti degli esseri umani, anche per camorristi e mafiosi è finita la pacchia. Via dalla Sicilia come dalla Lombardia. In onore agli eroi che hanno dato la loro vita per difendere questo Paese. È una guerra che combatteremo con tutte le armi che la democrazia mette a disposizione e al mio fianco avrò donne e uomini che indossano una divisa delle forze dell’ordine, che garantiscono la nostra incolumità, che verranno dotati di pistole elettriche per fare meglio il loro lavoro. Stiamo lavorando per un’Italia più buona, col sorriso, per le regole.
Penso a una riforma, sulla carta giusta, che si sta dimostrando un disastro lasciando nella miseria migliaia di famiglia: quella dei malati psichiatrici, che ha cancellato le strutture che li curavano abbandonando le famiglie al loro destino. Ogni giorno è un bollettino di guerra perchè lo Stato si volta dall’altra parte. Voglio uno Stato che fa poche cose ma quelle poche le fa bene: curare chi è malato e garantire sanità d’eccellenza da Nord a Sud sarà priorità. Questo abbiamo nel cuore, la nostra grande ambizione. Nessuna ipocrisia o spirito di vendetta: penso di aver raccolto più insulti e infamie in un mese rispetto ad altri ministri in un’intera vita, per me sono medaglie al valore.
Qualche frustrato è riuscito a dire che perfino la tragedia nel Mediterraneo a 3 miglia dalle coste libiche è stato colpa nostra. Anche gli scafisti hanno capito che l’aria sta cambiando e che nella disperazione sono costretti a usare quello che capita. Usano gommoni sgonfi e barche con motori mezzi bruciati. Sono stati abituati a gettare in mare bimbi e donne perchè tanto c’era qualcuno pronto ad aiutarli. Ora fortunatamente le autorità libiche sono tornate nel pieno controllo del loro territorio, ringrazio gli uomini della guardia costiera libica che nelle ultime ore hanno soccorso più di mille disperati che stavano rischiando di annegare riportandoli sul territorio libico. E io ringrazio queste persone che portano via la pagnotta ai mafiosi del business dell’immigrazione. E poi ci sono i fenomeni che parlano di difesa dell’ambiente e fanno fatica a capire che in Italia più di 60 milioni di persone riescono a starci. Difesa dell’ambiente significa dire basta alle burocrazie che ti impediscono di pulire il torrente, di potare l’alberello: lasciate che la gente del mare si occupi del mare come hanno sempre fatto.
Lavoriamo per la certezza della pena: è una legge che porteremo a casa spero prima dell’estate. Quella di cancellare ogni sconto di pena per assassini e stupratori. Non dovrà più esistere nessuna pietà per assassini e stupratori. Il carcere deve rieducare, però rieducare qualcuno che violenta un bambino e una bambina mi è lontano da concepire per il mio piccolo modo di vivere. Lavoreremo perchè siano puniti con severità anche tutti coloro che maltrattano gli animali. Lo dico alla vigilia di un’estate che non deve più essere la stagione dell’abbandono. Giù le mani dalle tradizioni, dalla nostra storia, dalla nostra cultura.
Ogni tanto ci accusano di xenofobia, capiterà anche a voi che domani tornerete in ufficio o in azienda. Troverete il collega bello riposato che è stato sul divano e vi chiederà cosa avete fatto per essere così stanchi. Vi dirà xenofobo, razzista. Xenofobo vuol dire aver paura del diverso: qui c’è qualcuno che ha paura del diverso? Le diversità mi incuriosiscono e attraggono. Non sarei diventato leghista a 17 anni se non amassi la diversità, i dialetti, il teatro, le differenze, le lingue. Adoro la diversità, è solo questione di numeri: l’Italia che governeremo per i prossimi 30 anni è un’Italia che non ha paura di niente e di nessuno. È un’Italia orgogliosa, bella perchè diversa, fondata sulle autonomie. Cito doppiamente volentieri chi aveva un rispetto del lavoro e dei lavoratori, Adriano Olivetti: la sua idea di comunità, lavoro, impresa, comunità, fondati sul rispetto e sulla partecipazione. Pensava a un’Italia fondata sulle comunità. A un’idea costituzionale che può mettere insieme Olivetti, Miglio e tutti i pensatori federalisti che potranno veder realizzato un sogno di un Paese rispetto di tutte le identità. Faremo in modo che anche l’Europa sia comunità di popoli che torneranno ad amarsi e volersi bene. Ringrazio chi mi ha dato coraggio, entusiasmo, passione e idee per iniziare: si chiama Umberto Bossi. Non è la Lega che è cambiata ma il mondo: chi vuole accompagnare il cambiamento del mondo non può permettersi di stare fermo. Avevamo capito che da soli non si andava da nessuna parte: per vincere occorreva unire in Italia e in Europa. Pensa a delle Leghe in Europa che mettano insieme tutti i movimenti liberi e sovrani che vogliono difendere le proprie persone, aziende, il benessere dei propri figli. È questo il futuro pacifico e sorridente a cui stiamo lavorando.
Le bandiere che ci sono su questo prato, da quella di Israele a quella delle Marche, da quella del Piemonte a quella della Russia, dai Leoni di San Marco a tutti i simboli, dicono e lo diciamo a 60 milioni di italiani, sottovoce e col sorriso: fuori dalle case, giù dai divani e dalle poltrone, fuori dai negozi e dai tribunali. Se un popolo si muove, vince. Riprendiamoci la voglia di lavorare, di vincere, di sorridere. A un popolo come questo nulla è impossibile. Quattro anni fa su questo palco, con una Lega al 5-6%, con un segretario coi pantaloni corti, la maglietta e la ruspa, i vostri dubbi potevano essere i miei dubbi: dicevano che la Lega era finita. Lunga vita a tutti i rosiconi. In questi 4 anni ne sono successe di cose: chi pensava che avremmo vinto non solo in Friuli o in Valle d’Aosta, ma che la Lega fosse fondamentale per vincere in Molise, Sicilia. Chi pensava che Pisa o Terni potessero avere un sindaco della Lega? Che si vincesse a Siena o Viterbo? In Lombardia o Piemonte? Prepariamoci a vincere nei prossimi mesi a vincere in Abruzzo, Basilicata e Sardegna. Vi chiedo solo: non guardate i sondaggi, li fanno apposta negativi prima delle elezioni. Li fanno apposta positivi dopo le elezioni perchè qualcuno si monti la testa. Io e nessun altro guardiamo sondaggi montandoci la testa: piedi ben piantati per terra, al lavoro 24 ore su 24. Sindaci, consiglieri, deputati, senatori.
Cercano di farci litigare coi nostri compagni di viaggio e di governo. Non ci riusciranno: io che cerco sempre di essere obiettivo, devo dire che in questo mese ho trovato nei dirigenti e nei ministri dei 5 Stelle persone oneste, coerenti e con la voglia di cambiare questo Paese. Certo, se i porti si chiudono o si aprono lo decide il Ministro dell’Interno, funziona così. Ho l’ambizione di fare bene e a lungo il ministro dell’Interno: la mia vita, senza nessuna distinzione di colore politico, è a disposizione di 60milioni di italiani. Cerecherò di ascoltare tutti e dare una mano a tutti. Però nessuno può togliermi dal cuore l’orgoglio e la passione di essere il segretario di questa meravigliosa Lega. Da Nord a Sud, amici segretari di Sezione: non perdiamo questa occasione. Dobbiamo mettere radici, apriamo le porte delle sedi. Non abbiamo paura di far entrare in sede qualcuno più bravo di noi che magari farà il sindaco al posto nostro. Dobbiamo trovare gente migliore di noi, l’Italia e la Lega hanno bisogno di gente migliore di noi. Io aspetto solo il momento, e verrà, in cui ci sia qualcuno meglio di me ma ne vedo già parecchi, che possa fare la cosa più bella e faticosa del mondo, il segretario della Lega. Voglio che qui ci siano tanti vicesegretari che all’occasione possano prendere in mano lo spadone e continuare la battaglia. Intanto io non mollo di un millimetro, su questo non dovete avere dubbi. Consiglio a chi non l’ha mai vissuta anche la Pontida del sabato sera, quella dei tanti ragazzi.
Questa non è una riunione di partito, questo non è un comizio. Questa è una domenica di famiglia, di comunione e di comunità, dove abbiamo fatto il punto sul poco che abbiamo fatto. Se siamo così forti avendo appena cominciato, figuriamoci quando avremo fatto tutto ciò che vogliamo fare. Prendiamo il 99%. La considero una riunione di famiglia un po’ allargata, mi piacerebbe che voi portaste a casa l’impegno che questa non è la fine di un percorso ma l’avvio: quello che siamo riusciti a fare nei Comuni e nelle Regioni dall’anno prossimo lo faremo a livello continentale. Questa famiglia dovrà allargarsi, crescere, coinvolgere, sappiate che ciascuno di voi è un mio fratello e una mia sorella. Che i figli di ciascuno di voi sono figli miei, che chiedo l’aiuto vostro e il vostro consiglio e continuo a chiedere umilmente: penso che ce la faremo con la battaglia di chi è quaggiù e di chi è lassù. Porto sempre con me un rosario confezionato da una donna sfruttata: una di quelle che in Italia erano state illuse di trovare casa e lavoro per tutti ed è stata sradicata dalla sua terra. Farò di tutto per meritarmi il vostro sostegno perchè quella donna, nigeriano o italiana, possa nascere, crescere, andare a scuola, curarsi, lavorare e veder venire al mondo i suoi figli nel suo Paese senza essere sradicato e mandato dall’altra parte del mondo. Ognuno felice nel suo Paese. Giurate di non mollare finchè non avremo liberato i popoli di questa Europa? Sì o no? Viva la Lega, viva il popolo di Pontida. Teniamo duro e andiamo a vincere”.
https://www.bergamonews.it/2018/07/01/matteo-salvini-pontida-discorso-integrale-dal-palco-del-raduno-leghista/285598/
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