Il “politichese” così distante dal Paese reale
Lunedì 14 Dicembre 2020 di Mario AjelloCi sono le parole reali (vaccino) e le parole surreali (rimpasto). Le espressioni significanti (come nonno: questo Natale non lo potrò vedere causa Covid, ma il prossimo ci riuscirò?) e le espressioni insignificanti o addirittura insultanti rispetto al senso comune, alle priorità degli italiani in questa fase, alle loro paure e ai loro bisogni. E insomma: governo ponte, verso le elezioni che non ci saranno, o punto di caduta (per intendere l'arrivo a un accordicchio di Palazzo) o altre astruserie da politichese vengono dette e ripetute nella bolla della comunicazione per iniziati e per addetti ai lavori (e ai livori) con il rischio di oscurare le questioni sostanziali. Come questa: riaprirà davvero la scuola il 7 gennaio? E il sistema dei trasporti è pronto per il D-Day? Temi di assoluto interesse popolare. Come quello della ricostruzione o rinascita o rilancio o ripartenza dell'economia e del lavoro.
https://www.ilmessaggero.it/politica/politichese_rimpasto_covid_vaccino_ultima_ora_14_dicembre_2020-5643546.html
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