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lunedì 7 dicembre 2020

Analisi sociopragmatica di un dialogo " In un locale"

 

L'analisi di questo dialogo viene condotta con l'ausilio degli strumenti della pragmatica e delle dimensioni culturali per cogliere le implicazioni linguistico-culturali presenti all'interno del dialogo " In un locale". La scena culturale di questo dialogo è l'incontro serale tra due persone conoscenti\amiche presso un locale.

Questo dialogo inizia con un " buonasera" formulato dal cameriere come forma di saluto formale per dare faccia positiva alle due clienti. La replica delle due clienti è formulato in questo modo: " Buonasera. Ho un tavolo prenotato per due. Rocchi" rappresenta un modo per accettare il saluto iniziale del cameriere in modo breve e poi le clienti rendono informativo il primo turno di parola in sintonia con la massima di quantità per mantenere il bisogno di faccia positiva delle due clienti.

Il cameriere replica con " Sì, prego, da questa parte ... Ecco il vostro tavolo e ... ecco " con l'intento di mantenere protetta la sua faccia positiva accompagnando le due clienti e poi rendendo il suo contributo informativo con l'entrata del tema "menù". Questo è un atto linguistico formulato da parte del cameriere in adesione alla massima di relazione ( sii pertinente). Chiara riprende il suo turno di parola con "Julie, che cosa prendi da bere? " come modalità per tentare di massimizzare i benefici per la faccia positiva della sua amica\interlocutrice. Questo primo turno di parola è una richiesta per conoscere le intenzioni dell'interlocutrice "Julie" e per siglare una massima di relazione tra le due protagoniste del dialogo. L'implicito culturale è quello di sapere che in un locale è importante il consumo di alcool come modalità per ridurre la distanza sociale tra i partecipanti per creare "un senso di appartenenza" in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". La replica di Julie sarà "Mm… bevo volentieri un Bellini, grazie " in ampia sintonia con chi intende tutelare il proprio bisogno di faccia positiva con la scelta di un vino in sintonia con la dimensione culturale di tipo " soddisfatti"Chiara replica "Io invece prendo un Brachetto. E da mangiare? Gli stuzzichini sembrano davvero buoni ". In questa risposta possiamo vedere Chiara essere in sintonia con la massimizzazione dei benefici per entrambi le interlocutrice. Poi, Chiara mantiene la direzione della conversazione con la richiesta " e da mangiare?" per offrire una rappresentazione del reale con la proposta di mangiare " gli stuzzichini" come prassi per aumentare la sua faccia positiva con la formulazione di un atto linguistico di tipo " assertivo" formulando un enunciato in base alle sue conoscenze e credenze. Il turno di parola di Chiara segnala una presenza di una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" con un bisogno di chiarezza. Julie replica con " Sì, infatti. L'unica cosa è che sono vegetariana" come modo per concordare per conferire faccia positiva a Chiara e rimanere in adesione al bisogno di "forte evitamento dell'incertezza" e concordare con la rappresentazione del reale offerta da Chiara alla luce del suo atto linguistico. Tuttavia, l'asserzione di Chiara viene " mitigata" perché lei deve tutelare il suo bisogno di faccia negativa perché afferma di essere " vegetariana", ossia afferma il bisogno di essere in sintonia con la massima di qualità ( dici il vero) in modo da salvaguardare la massima di relazione ( sii pertinente) per mantenere saldo il " face-work" tra le due interlocutrice. Insomma, Julie è anche informativa nel suo atto linguistico con la presenza dell'aggettivo " vegetariano". Il cameriere formula il suo turno di parola in questo modo: " le signore vogliono ordinare" come forma di domanda con un contenuto informativo offerto in adesione alla massima di quantità. Chiara risponde con "senta, allora, per favore un Bellini, un Bracchetto e degli stuzzichini vegetariani. Ci consiglia qualcosa? in particolare". In questo turno di parola, Chiara rende il suo contributo informativo dinanzi al bisogno di faccia negativa del cameriere formulando da parte sua delle richieste per aumentare la faccia positiva del cameriere così come quella di Chiara. Questa replica rappresenta anche un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita e con una tendenza a ricordare le emozioni positive. In altre parole, è una forma di massimizzazione della faccia del cameriere e minimizzazione della faccia positiva di Chiara. Questa richiesta di Chiara rientra nella dimensione di un atto linguistico di tipo " direttivo" perché Chiara vuole che l'interlocutore compia una certa azione in un certo contesto situazionale. Il cameriere risponde " no, sono solo con formaggio ed erbette. Sono ottimi. Vi consiglio anche i quadratini di polenta e funghi e le focaccine con crema di piselli". Questa replica da parte del cameriere ha lo scopo di rendere il suo contributo informativo con la  massima di quantità e rilevante con la massima di maniera per tutelare la propria faccia positiva nei confronti dei clienti. Le richieste di Chiara e Julie mostrano una loro adesione ad una dimensione culturale con un "debole evitamento dell'incertezza". Il cameriere è in sintonia con la dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" offrendo chiarezza alle clienti come modalità di potenziamento della loro faccia positiva. Il cameriere si mostra competente nella conoscenza del proprio operato in sintonia con una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza". Il dialogo continua con un turno di parola di Chiara con " benissimo Julie, vanno bene per te?" come forma di potenziamento della faccia positiva di Chiara e con una richiesta in adesione alla massima di qualità ( dici la verità). L'enunciato " vanno bene per te" rappresenta un modo di ricondurre la conversazione da parte di Julie come atto linguistico di tipo direttivo per chiedere a Julie di aderire ad un "forte evitamento dell'incertezza" da parte di Chiara. Julie " benissimo" concorda offrendo faccia positiva a Chiara, la quale replica " d'accordo grazie. Julie come sei elegante stasera, hai degli orecchini bellissimi". In questo modo, Chiara realizza un atto linguistico di tipo " espressivo" esprimendo il suo orientamento psichico per stabilire un contatto sociale in sintonia con la massima di tatto, ossia massimizzando la faccia positiva di Julie minimizzando i benefici per la faccia negativa di Chiara. Questo complimento è reso informativo parlando in modo specifico degli "orecchini" in sintonia con il bisogno di evitare ambiguità ( sii perspicace) e anche in sintonia con una dimensione culturale di tipo "forte evitamento dell'incertezza" esprimendo con chiarezza il motivo del complimentarsi e anche un modo per segnalare la bassa distanza sociale tra le due amiche. Julie risponde con " oh grazie" come modo per riconoscere l'intenzione di Julie con una risposta in sintonia con la massima di maniera ( sii breve) conferendo faccia positiva a Chiara. Chiara prosegue la conversazione chiedendo " ma che tempo fa a Londra? ho visto su internet che diluvia". Questo turno di parola contiene un atto linguistico per mantenere viva la conversazione tra le due persone come modalità di adesione ad una dimensione culturale con un "debole evitamento dell'incertezza" esprimendo tranquillità e serenità, con una tendenza al benessere e ricordando delle emozioni positive. Inoltre, nel suo turno di parola viene usata la parola " diluvia" come modo per rendere il suo contributo informativo e rilevante in termini di principio di cooperazione ( quantità e relazione). Questo turno di parola rappresenta un modo per segnalare un "forte evitamento dell'incertezza" indicando il luogo di individuazione dell'informazione. In definitiva è un atto linguistico di tipo assertivo per formulare le proprie conoscenze a Julie, la quale conferma l'atto rappresentativo di Chiara come prassi per ratificare il bisogno di faccia positiva di Chiara. Questa modalità consentiva una adesione ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" con il bisogno di sentirsi felice e di ricordare le emozioni positive da parte di Chiara. Julie riconosce questi scopi comunicativi presenti nella conversazione con Chiara e pertanto offre una risposta informativa e pertinente come prassi per compiere una massimizzazione della faccia positiva per entrambe le locutrici. Il contesto conversazionale spinge ad aderire ad una dimensione culturale di "debole evitamento dell'incertezza" perché si vive con poco stress e ansietà. Tuttavia esiste una " impossibilità di fare sport" per poi tornare con Chiara alla  seguente domanda " tu vai sempre in palestra di mattina?". Questa è una domanda per conferire faccia positiva a Chiara in modo da ottenere un contributo di tipo " informativo". Questa domanda sembra un modo per aderire ad una dimensione di tipo " collettivismo" perché si enfatizza un "noi di tipo coscienzioso" senza volere concedere dei possibili costi per la tutela della propria faccia. Il prossimo turno di parola di Chiara sarà " ultimamente un po' meno perché sono molto occupata in ufficio. La mattina esco molto presto". In questa replica, Chiara mitiga i benefici concessi da Julie mostrando una adesione ad una dimensione culturale di tipo " vincolati" perché il tempo libero è meno importante e poche persone fanno sport. Allo stesso modo Chiara reciproca la domanda chiedendo a Julie " fai ancora trekking ?" come prassi per riconoscere il bisogno di rimanere nella dimensione culturale di tipo " collettivismo" con l'enfatizzazione di un'appartenenza tra le due persone mantenendo l'armonia tra di loro per mostrare interessamento verso la faccia positiva altrui. Questa domanda reciprocata rappresenta anche un modo per non raccontare troppo della propria persona evitando di subire troppi costi per un eccesso di massima di qualità ( sii sincero). Di fatto, i turni di parola più brevi consentono di evitare di aderire in toto a questa massima della qualità, la quale è sempre pericolosa per chi predilige una dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" certamente non troppo apprezzata da parte di Chiara. Il dialogo continua con una replica di Julie " eh è una zona che mi piace moltissimo. Sai a proposito della Spagna, ho cominciato un corso di spagnolo con la prospettiva di gestire il portafoglio clienti per la Spagna". In questa replica, Julie massimizza i benefici per la sua faccia positiva e rende il suo contributo ancora più rilevante offrendo altre informazioni riguardanti il " corso di spagnolo". Questo consente di aumentare i costi per il bisogno di faccia positiva di Chiara, la quale si ritrova costretta ad aderire in un certo senso alla dimensione di tipo "vincolati" perché il tempo libero è poco importante. Purtroppo tale adesione a questa dimensione spinge a subire certi costi in termini di grado di imposizione anche senza volerlo nei confronti di Julie, la quale aumenta la sua faccia positiva perché lo spagnolo consente di aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" aumentando una sensazione di controllo della propria vita e poi come prassi per aderire ad una dimensione culturale di tipo "orientamento temporale a lungo termine" perché è cosa buona imparare ed investire per il futuro, segnala come il lavoro prevale sul tempo libero (dimensione di tipo mascolinità) e i compiti sono più importanti delle relazioni ( dimensione di tipo individualismo). Chiara prosegue con "Ah bene che buona idea. E da quanto tempo lo studi?" come modo per riconoscere il bisogno di faccia positiva di Julie e poi compie una domanda per ottenere un contributo informativo ( massima di quantità) in modo da evitare le massime di maniere ( evita l'oscurità). Questa domanda ha lo scopo di mitigare i benefici di Julie per ridurre i costi per la sua faccia positiva. Chiara risponde con " e ti piace?" per ridare a sua volta faccia positiva a Julie come forma di adesione ad una massima di quantità ( sii sincero) e per massimizzare i benefici interazionali a Julie come atto in sintonia con il bisogno di enfatizzare l'appartenenza in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". Chiara prosegue con " e quando" come modalità di adesione alla dimensione culturale di "forte evitamento dell'incertezza" e anche una domanda che diventa una violazione della massima di quantità con un eccesso informativo. Questo è una forma di minaccia al mio bisogno di mantenere una tutela per la propria faccia negativa. Julie continua il dialogo enunciando " due volte alla settimana all'ora di pranzo" come replica che tutela la sua faccia negativa perché la sua attività non impedisce lo svolgimento del lavoro ( massima di relazione). In sintonia con una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché il suo corso cancella la pausa pranzo come segnale di chi vive con poca considerazione per il proprio benessere e tempo libero ma allo stesso tempo si ritrova una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" perché compiere degli sforzi è importante. Il dialogo continua con le parole del Cameriere " allora, ecco qui gli stuzzichini e i drink". In questo turno di parola, il cameriere nomina le pietanze come modalità per esercitare un potere all'interno di una data scena rendendo il suo contributo non concordante con la massima di maniera ( sii perspicace) né la massima di quantità perché non è informativo come contributo. Il cameriere cerca di massimizzare i benefici per la sua faccia positiva rendendo il suo contributo rilevante agli occhi della sua stessa persona come comportamento di difesa della propria identità professionale, ossia una massimizzazione dei benefici per se stesso e minimizzando i benefici per le due clienti. Chiara e Julie rispondono " ah bene grazie; Julie: Grazie" in questo modo ratificano il bisogno di faccia positiva da parte del cameriere. La ratificazione è breve per concedere una minima forma di riconoscimento da parte del cameriere. Il ringraziamento è anche un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" mostrando la possibilità di ricordare le emozioni positive. Il cameriere replica con " prego" per accettare la modalità di riconoscimento offerta da parte delle due clienti. Julie prosegue il dialogo esprimendo " senti, volevo dirti che ieri è stata davvero una piacevole serata". Con questo enunciato si cerca di compiere un atto linguistico di tipo " rappresentativo" formulando le sue credenze su un dato evento come l'ordinazione di bevande. Questo è un modo per ridurre la distanza sociale tra le due clienti e creando una faccia collettiva positiva tra di loro creando una adesione ad una dimensione culturale con un "debole evitamento dell'incertezza" tra le due persone perché si vive con una tendenza al benessere e allo star bene. Allo stesso modo, è un modo per enfatizzare l'appartenenza e la creazione di un " noi di tipo coscienzioso" come tratto di tipo " collettivismo". Infine, l'ultimo enunciato rappresenta anche un modo per aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" perché la libertà di parola è un fatto importante per creare una tendenza a ricordare le emozioni positive.

 


 In un locale


Cameriere • Buonasera.
Chiara • Buonasera. Ho un tavolo prenotato per due. Rocchi.
Cameriere • Sì, prego, da questa parte ... Ecco il vostro tavolo e ... ecco
il menù. Torno fra qualche minuto.
Chiara • Julie, che cosa prendi da bere?
Julie • Mm… bevo volentieri un Bellini, grazie.
Chiara • Io invece prendo un Brachetto. E da mangiare? Gli stuzzichini
sembrano davvero buoni…

 Julie • Sì, infatti. L’unica cosa è che sono vegetariana.
Cameriere • Le signore vogliono ordinare?
Chiara • Senta, Allora, per favore… un Bellini, un Brachetrianato e degli
stuzzichini vegetariani. Ci consiglia qualcosa in particolare? Mm... Come
sono i pomodorini ripieni? Non c’è carne, vero?
Cameriere • No, sono solo con formaggio ed erbette. Sono ottimi. Vi
consiglio anche i quadratini di polenta e funghi e le focaccine con crema
di piselli.
Chiara • Benissimo. Julie, vanno bene per te?
Julie • Benissimo!
Chiara • D’accordo, grazie… Julie, come sei elegante stasera, hai degli
orecchini bellissimi!
Julie • Oh, grazie, Chiara.
Chiara • Ma che tempo fa a Londra? Ho visto su Internet che diluvia.
Julie • Sì, diluvia. Eh, lo sai, il tempo è sempre variabile, anche ora in
estate. È una settimana che non vado a correre per la pioggia. Ma
dimmi, tu vai sempre in palestra la mattina?
Chiara • Ultimamente un po’ meno perché sono molto occupata in ufficio.
La mattina esco molto presto.
E tu? Fai ancora trekking?
Julie • Sì, recentemente sono stata con degli amici nei Pirenei dell’Aragona,
nel Parco nazionale.
Chiara • Ah, davvero?
Julie • Ci sei stata? Conosci questa zona?
Chiara • No, non ci sono mai stata, ma ho sentito dire che è proprio
una zona fantastica per il trekking Julie • Eh, è una zona che mi piace moltissimo. Sai, a proposito della
Spagna, ho cominciato un corso di spagnolo con la prospettiva di gestire
il portafoglio clienti per la Spagna.
Chiara • Ah! Bene, che buona idea! E da quanto tempo lo studi?
Julie • Beh, lo studio già da due mesi.
Chiara • E ti piace?
Julie • Sì, moltissimo.
Chiara • E quando?
Julie • Due volte alla settimana all’ora di pranzo…
Cameriere • Allora, ecco qui… gli stuzzichini e i drink.
Chiara • Ah, bene, grazie.
Julie • Grazie.
Cameriere • Prego.
Julie • Senti, volevo dirti che ieri è stata davvero una piacevole serata!

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