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venerdì 6 dicembre 2019

Vasco Rossi tra mito e leggenda

Prima di leggere questo articolo bisogna mettere da parte i pregiudizi soggettivi e ritenere questo scritto una forma di analisi obiettive riguardo l’uomo Vasco. Gusti a parte,tutti hanno ascoltato o canticchiare una canzone di Vasco: chi per puro piacimento,chi perché era orecchiabile,chi tramite canali di comunicazione interattivi o altro.Tutti hanno associato un momento della loro vita in base a una canzone in particolare,ma qualcuno si sarà mai chiesto come mai Vasco sia considerato un mito o una leggenda? Il motivo è da vederlo in modo ritroso,cioè chiedendosi come mai 3 generazioni amano Vasco.
Vasco si ama per semplici ragioni ed una delle tante è quella di ritrovarsi in qualche canzone. Abbiamo sempre la sensazione che qualche canzone di Vasco parla di noi e è indubbiamente vera come cosa poiché le storie,i racconti hanno sempre un qualcosa in comune e di vissuto. Tante volte una canzone sembra fatta per noi, ed è proprio qui che nasce una leggenda. Tante canzoni,tante storie in comune come se Vasco parlasse di noi attraverso le canzoni ed è per questo che viene amato. Un suo concerto è un raduno,un ritrovo e col passare del tempo diventa sempre un evento unico. Essere presenti è quasi un obbligo morale, “l’esserci a tutti i costi” è un qualcosa che ci fa essere protagonisti di un avvenimento che ,oltre che unico, potrebbe essere l’ultimo.
Psicologicamente si è sottoposti ad un rito che vede partecipare gente che si riconosce in un unico ideale,un unico pensiero che accomuna tutti. Ed è proprio questa aggregazione,anche di massa è sinonimo che “Vasco arriva alla gente”. I numeri, e non solo quelli, sono l’epilogo che Vasco,al di là del personaggio che si è creato, è una persona credibile, è una persona che espone il suo essere parlando al nostro essere, ed è questa la differenza che porta a considerare che il passaggio da rockstar a leggenda è avviato. Vasco è e rimarrà una persona che probabilmente resterà impressa ancora per generazioni,non per il personaggio che è,ma per la persona capace di accomunare sotto un’unica bandiera le sensazioni di ognuno di noi è volendo in parte anche rinnegare sarà difficile,perché Albachiara l’hanno cantata tutti nella vita almeno una sola volta.


 

Vasco Rossi - Il mito della musica italiana

Categoria: Arte e spettacolo Pubblicato 30 Aprile 2015 Scritto da Britego Visite: 1775
vasco rossi
Vasco Rossi, nato a Zocca il 7 febbraio del 1952, è uno dei cantautori italiani più importanti degli ultimi 40 anni e il suo nome è indelebilmente scritto nella storia del rock nostrano.
Il talento di Vasco Rossi per la musica si manifesta prestissimo, tanto che a 13 anni vince il suo primo concorso canoro e l'anno dopo fa già parte di una band.
Dopo aver condotto una trasmissione radiofonica in una radio regionale la sua vita prende una svolta, perchè è in questo modo che conosce molte delle persone che saranno fondamentali per la sua futura carriera di rocker e per la sua maturazione. Siamo nel 1975 e per la prima volta Vasco sale su un palco per cantare alcune canzoni da lui scritte. Su suggerimento di Gaetano Currieri, fondatore degli Stadio incide il suo primo 45 giri e l'anno dopo esce il suo primo lavoro discografico, dal titolo "Ma cosa vuoi che sia una canzone", il quale vende però solo in Emilia Romagna. Quattro anni dopo esce "Non siamo mica gli americani", che fa registrare vendite migliori ma che non fa sfondare Vasco. Pensare che è questo il disco in cui è contenuta la leggendaria "Albachiara", che oggi fa calare sempre il sipario sui suoi live, fa capire come il Vasco degli inizi avesse un potenziale enorme.
Il successo arriva al quarto disco, dal titolo "Siamo solo noi" e preceduto dal terzo lavoro, dal titolo "Colpa d'Alfredo". Nel 1982 e nel 1983 arrivano due leggendarie esibizioni a Sanremo, con "Vado al massimo" (che darà il titolo al disco che resterà in classifica per 4 mesi) e "Vita spericolata", giunta tra le ultime posizioni a Sanremo ma diventata negli anni un classico della musica italiana. Arriva la pubblicazione del sesto disco, dal titolo "Bollicine" e che consegna a Vasco quella che è la vera e propria consacrazione: il disco è tra i più venduti dell'anno e la canzone che costituisce la "title track" del disco gli fa vincere il Festivalbar. Il periodo successivo è però molto difficile per il rocker, che fa uso di cocaina e anfetamine: viene infatti arrestato per detenzione di droga e dopo 20 giorni in carcere verrà condannato con la condizionale per detenzione di stupefacenti.
Nel 1985 arriva nei negozi "Cosa succede in città", che segna il suo ritorno sulle scene dopo questo duro periodo. Il 1987 è un altro anno di svolta: arriva nei negozi "C'è che dice no", che rimane in classifica quasi un anno e da cui parte l'epoca, ancora in corso, dei live negli stadi.
La carriera di Vasco è proseguita in modo tumultuoso negli anni '90 e i live negli stadi sono diventati i suoi marchi di fabbrica. I dischi pubblicati a partire da "Gli spari sopra", uscito nel 1993, sono a tutti noti e per quanto riguarda i live, tra i tanti passati alla storia, vi è senza dubbio quello tenuto nel 1998 nell'ambito della prima edizione dell'Heineken Jammin' Festival. Vasco in quell'anno aveva fatto uscire "Canzoni per me" e decise di non fare un classico tour, ma un unico, gigantesco concerto, tenuto proprio sul palcoscenico dell'allora neonato festival. Furono 130 mila le persone che parteciparono a quell'evento.

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