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sabato 2 maggio 2020

DIALOGO TI HO GIA' VISTA DA QUALCHE PARTE

Dialogo: Ti ho già vista da qualche parte


Rosa: Ma… io ti conosco, ti ho già vista da qualche parte. Conosci per caso Jean?
Federica: Sì, certo, il giornalista francese. Piacere, io mi chiamo Federica, e tu?

Rosa: Io sono Rosa, ciao. Probabilmente ci siamo incontrate da qualche parte con Jean. Che lavoro fai?
Federica: La fotografa, mi occupo anch’io di sport come Jean, perciò mi avrai vista con lui a qualche
gara.
Rosa: Probabile. Sei qui da sola?
Federica: No, sto aspettando il mio ragazzo che è andato a prendere qualcosa da mangiare. E tu, cosa
fai di bello? Sei collega di Jean?
Rosa: No, io studio.
Federica: Ah, cosa fai?
Rosa: Sono al terzo anno di Scienze dell’educazione e poi mi piacerebbe insegnare ai bambini.
Federica: Ah un bel lavoro, ma che pazienza! Ah, ecco il mio ragazzo. Lei è Rosa.
Lucio: Piacere, Lucio.
Federica: Rosa è un’amica di Jean, te lo ricordi quel giornalista di Parigi che abbiamo conosciuto…

Il titolo del brano " ti ho già vista da qualche parte" nasce dal dialogo tra due persone che non si conoscono ma si sono intraviste in un'altra occasione. I due personaggi del dialogo sono Rosa e Federica e vediamo nel primo turno di parola di Rosa una compresenza sia della dimensione culturale del tipo "orientamento temporale a breve termine" perché i fatti più rilevanti sono spesso collocati nel passato e allo stesso modo riscontriamo un " forte evitamento dell'incertezza" con il bisogno di Rosa di chiarezza\chiarimento sulle possibilità di essere già una persona " nota" per Federica. Per conseguire il suo bisogno di chiarezza formula una domanda che permette di creare un collegamento con la dimensione culturale di tipo " collettivismo" ponendo al centro le relazioni tra le persone citando un'amicizia in comune come quella con "Jean." Federica ratifica questa descrizione del reale con " sì certo" e precisa con " il giornalista francese" come altra modalità di aderire ad una dimensione culturale di tipo " collettivismo" perché gli altri sono percepiti come "out-group" altrimenti avrebbe  potuto enunciare il messaggio dicendo " il giornalista sportivo" come modo per segnalare il ruolo dei compiti come prevalente sulle relazioni e sulla natura dell' " in-group" supposto di appartenenza del giornalista. In seguito per valorizzare la propria faccia positiva si presenta e ricambia la domanda con l'intento di enfatizzare la volontà di cercare un "noi coscienzioso" tra le due persone. Rosa ratifica con la sua presentazione e poi qualifica la sua risposta rimanendo ancorata nella dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" con il suo bisogno di chiarezza tramite l'asserzione " ti ho visto con Jean" e poi con il suo bisogno di sapere quale sia il lavoro di Federica. In aggiunta si potrebbe dire che la propria attività professionale rappresenta il modo più usato per aderire ad una dimensione di tipo "individualismo" in Italia perché i compiti sono più importanti delle relazioni in quel genere di domanda ma sono anche un modo per capire se può nascere una relazione di tipo " in-group" o " out-group" tra le persone. Federica registra questa domanda offrendo una risposta che consente di creare un legame per enfatizzare il rapporto con Jean in ampia sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo". Di fronte a questa risposta, Rosa offre una replica per mitigare questa volontà di "associazione" da parte di Federica in sintonia con il bisogno di rimanere nella dimensione di tipo " individualismo" dove parlare per sé è cosa buona. Tale lavoro di "mitigazione" viene fatto con l'uso dell'avverbio " probabilmente" e poi Rosa continua con una domanda formulata per rimanere in sintonia con il bisogno di "forte evitamento dell'incertezza" domandando " sei qui da sola?" come forma per mettere in rilievo l'importanza della propria faccia negativa in sintonia con la dimensione di tipo " individualismo" per cui vige un diritto alla privacy e " io è una parola importante nel mio linguaggio quotidiano". Federica non ratifica tale replica precisando la presenza del suo ragazzo e del fatto di star lì aspettandolo per ripartire con del cibo d'asporto. Questa risposta fa intendere un'adesione ad una dimensione di tipo " soddisfatti" con il fatto di menzionare la presenza del ragazzo come modo per essere felice e potenziare in senso tradizionale e storico il proprio bisogno di faccia positiva come ragazza di fronte ad un'altra ragazza. In un certo modo menzionare la presenza di un "ragazzo" è un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo " mascolinità" perché è in questo modo sarà il ragazzo a "gestire i fatti ( portare da mangiare) e lei gestisce le emozioni ( in questo caso la gestione delle relazioni con il mondo esterno). Federica aderisce a questa dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" replicando la domanda su "che fai di bello?" a Rosa ma con uno stile più amichevole e coinvolgente per concedere faccia positiva a Rosa ma allo stesso tempo il desiderio di chiarezza si ritrova con la domanda di precisazione che rientra nella dimensione di tipo " sei collega di Jean?" per enfatizzare l'appartenenza ad un potenziale " noi coscienzioso" tra queste persone. Rosa non ratifica l'adesione al mondo "professionale" come modalità per aderire ad una dimensione di " forte evitamento dell'incertezza" mentre lo studio come attività spinge le persone ad aderire ad un " debole evitamento dell'incertezza" perché si prova a diventare "competenti" agli occhi degli altri e si accetta l'incertezza della vita nel periodo di studio. Lo studio crea un'adesione ad una dimensione culturale con un "orientamento temporale a lungo termine" perché i fatti più rilevanti si devono collocare nel futuro ed inoltre permette di aderire ad un concetto di perseveranza come tratto culturale di "forte evitamento dell'incertezza". Federica recepisce la risposta sullo studio ma ha necessità di un'informazione più completa per non pagare dei costi al suo bisogno di tutelare la propria faccia negativa perché il suo diritto di aderire alla dimensione di tipo " individualismo" viene minacciato de facto perché non può processare al meglio questa informazione. Insomma, il principio di "maniera" di Grice con la massima "sii rilevante" viene meno in questa replica.  La replica di Rosa sarà qualificata per offrire quei benefici interazionali ricercati da parte di Federica con lo scopo di tutelare il suo bisogno di faccia negativa. Infatti nella sua risposta abbiamo una risposta che risponde ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" affermando " sono al terzo anno di scienze dell'educazione" e poi aderisce ad una dimensione di tipo " orientamento a lungo termine" perché i fatti più importanti devono avvenire nel futuro anche se il lavoro con i bambini è un lavoro dove  prevale " il presente", ossia un "orientamento temporale a breve termine" perché bisogna sempre essere al servizio dei bambini intesi come "Altri". Il lavoro nell'ambito dell'educazione è anche un modo per aderire ad una dimensione di tipo " femminilità" tramite la volontà di trovare un equilibrio tra il lavoro e la famiglia da parte di Rosa. Federica ratifica inizialmente offrendo dei benefici alla faccia positiva di Rosa collocando il suo lavoro nella dimensione di tipo " soddisfatti" con il fatto che i bambini offrono delle emozioni positive ma allo stesso mitiga tali benefici menzionando il bisogno di "pazienza" in questo lavoro in sintonia con il bisogno di fare sforzi all'interno della dimensione temporale a lungo termine. La pazienza significa vivere con un "debole evitamento dell'incertezza" perché occorre essere tolleranti, lavorare con poco stress ed essere ad agio nel caos. Poi Federica cambia discorso menzionando l'arrivo del ragazzo come modalità per provare a creare un senso di "appartenenza" in questo dialogo, vale a dire un " noi che prende coscienza" facendo subito le presentazioni del proprio ragazzo a Rosa. La ratifica compiuta da parte di Lucio è di tipo minima per rimanere all'interno di uno stile di tipo "formale". Infatti, sarà Federica a fornire maggiori informazioni sulla persona di Rosa per continuare a provare nella creazione di quel " forte evitamento dell'incertezza" tramite una certa chiarezza così come l'intenzione di collocare l'interazione all'interno di una cornice come potenzialmente di tipo " in-group" come modalità per ridurre la distanza sociale tra le due persone. Tutte queste operazioni sono degli obiettivi per cercare di potenziare il bisogno di faccia positiva di Federica che non trovano ratifica presso Rosa, la quale tramite il suo desiderio di non "associazione" cerca di tutelare la sua faccia negativa durante questo incontro.

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