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sabato 30 maggio 2020

La lingua della politica

L'identità nelle parole del potere

L'uso di identità per un " insieme di caratteri che contraddistingue un gruppo di individui" è tardo-ottocentesco; ancora più giovane l'aggettivo " identitario" che ha arricchito il vocabolario dell'appartenenza rinfoltito nel lessico politico recente. Sebbene l'identità politica degli italiani in senso moderno nasca nel settecento dopo la stagione rivoluzionaria francese e inglese.
Un embrione di vocabolario politico era già vivo in Dante e Petrarca con le prime riflessioni sulla frammentazione regionale o municipale del paese.
Nella fase prerivoluzionaria, l'italiano "dei giorni di festa" sarà affidato l'espressione della nascente consapevolezza sociopolitica unitaria.
Origini e maturazione dell'identità politica italiana dai giacobini all'Unità. La riflessione illuministica ha permeato tutto il linguaggio politico moderno anche grazie al contributo di nuove scienze come il diritto e l'economia. Il concetto di nazione avrà bisogno del decisivo contributo del romanticismo. In Machiavelli e Guicciardini si predilige il termine provincia data l'assenza dell'aggettivo nazionale in questi due autori. La scoperta della nazione in Italia si ricollega al senso di individualità morale, culturale, linguistica presenti nel settecento. Negli anni rivoluzionari, i giacobini usano l'espressione combattere da italiani per dire combattere da eroi e in seguito nell'ottocento compariranno le locuzioni come sentimento nazionale, carattere, spirito, orgoglio nazionale e s'impone il concetto di nazionalità. Allo stesso tempo viene investita di nuova carica semantica la parola " patria" con i suoi patriotti e patriota inteso come amante della patria. In quel periodo rivoluzionario maturano l'opposizione civiltà\barbarie e il nuovo senso politico di civile o società civile contrapposta alla società politica come sinonimo di Stato.

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