Il manifesto dei Verdi per un’Europa sociale ed ecologica
di Isabella Bufacchi
3' di lettura
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FRANCOFORTE - Un'Europa più verde, più sociale, più unita e soprattutto democratica, libera, rispettosa dei diritti dell'uomo, attenta alla protezione dell'ambiente e dei posti di lavoro, solidale verso i Paesi deboli e lontana dall'austerità a tutti i costi: sono questi gli obiettivi dei Verdi Europei che oggi a Berlino hanno eletto la tedesca co-presidente dei Verdi al Parlamento europeo, Ska Keller (37 anni) e l'europarlamentare olandese Bas Eickhout (42 anni) come co-candidati capilista (Spitzenkandidaten) per le elezioni europee che si terranno il prossimo maggio.
FRANCOFORTE - Un'Europa più verde, più sociale, più unita e soprattutto democratica, libera, rispettosa dei diritti dell'uomo, attenta alla protezione dell'ambiente e dei posti di lavoro, solidale verso i Paesi deboli e lontana dall'austerità a tutti i costi: sono questi gli obiettivi dei Verdi Europei che oggi a Berlino hanno eletto la tedesca co-presidente dei Verdi al Parlamento europeo, Ska Keller (37 anni) e l'europarlamentare olandese Bas Eickhout (42 anni) come co-candidati capilista (Spitzenkandidaten) per le elezioni europee che si terranno il prossimo maggio.
«È
iniziata così oggi la nostra campagna per le europee», ha detto Ska
Keller dopo aver ricevuto il mandato da 99 delegati radunati in una
tre-giorni berlinese e provenienti da tutta Europa. «Siamo sotto
attacco, l'attacco della destra estrema che sta minacciando i valori e i
principi basilari sui quali è stata costruita l'Europa», ha continuato
Keller, secondo la quale “verde e sociale” vanno di pari passo, perché
sono le classi più povere quelle più colpite dall'inquinamento, dagli
alti costi energetici.
Domenica
25 novembre è invece il grande giorno per presentare il Manifesto dei
Verdi europei, per le elezioni del prossimo maggio: un documento sul
quale i circa 100 delegati hanno discusso animatamente e che conterrà
dodici punti e progetti essenziali. Stando a voci di corridoio, i Verdi
europei hanno deciso di puntare molto sull'europeismo contro il
nazionalismo. «Non è una questione di sì all'Europa o no all'Europa
unita – ha enfatizzato Bas Eickhout – ma piuttosto dobbiamo domandarci
qual è l'Europa che vogliamo». Sì dunque agli Stati federali europei, a
un budget europeo più corposo per fare più investimenti nelle
infrastrutture, nell'energia rinnovabile e nel sociale perché per i
Verdi tutti ma proprio tutti hanno diritto all'assistenza sociale in
Europa.
Sì all'Unione bancaria, a una tassazione più
“equa” - e dunque più elevata - sulle grandi multinazionali e sulle
tech companies. Sì al fondo di disoccupazione europeo come strumento di
stabilizzazione nelle crisi economiche. Sì alla riforma delle politiche
agricole.
I Verdi europei intendono dunque spingersi
oltre quanto fatto finora dall'asse Francia (Macron)-Germannia (Merkel)
ma impegnandosi nel mantenere un approccio concreto e realistico,
portando avanti politiche facilmente comprensibili per quell'elettorato
che ha perso fiducia nello Stato, nell'Europa e in quell'estabilishment
colpevole di essersi allontanato dalla realtà della vita di tutti i
giorni dei cittadini europei. «Serve un'Europa più forte per
fronteggiare la prossima crisi», ha promesso Eickhout, secondo il quale
solo con «risposte concrete» riusciremo a prendere voti.
Resta
da vedere come i Verdi europei riusciranno a proporre politiche
concrete per coniugare la protezione dell'ambiente con la protezione e
la creazione dei posti di lavoro, con una politica sull'immigrazione
rispettosa dei diritti dell'uomo. «La Germania ha un potenziale enorme,
potrebbe fare molti più investimenti e non sta facendo abbastanza», ha
tuonato la Keller. Anche l'Europa, per i Verdi, non ha fatto abbastanza:
ha consentito che il divario tra ricchi e poveri si allargasse
spianando la strada al populismo e al nazionalismo. «Il sociale e il
verde sono due facce della stessa medaglia», ha chiosato Keller secondo
la quale i posti di lavoro creati con le energie rinnovabili sono di
lungo periodo e ci saranno per sempre, mentre quelli legati al fossile
sono destinati a scomparire.
https://www.ilsole24ore.com/art/il-manifesto-verdi-un-europa-sociale-ed-ecologica-AE3OOwmG
Nessun commento:
Posta un commento