Il mercato linguistico è il titolo di una conferenza tenutasi da Bourdieu nel 1978 presso l'Università di Ginevra. Bourdieu intende sostanzialmente esplicitare un modello semplice che si potrebbe formulare in questo modo: habitus linguistico + mercato linguistico = esperienza linguistica, ossia il discorso.
Il tentativo è quello di spiegare questi concetti in modo rigoroso per capire il loro funzionamento.
L'habitus linguistico definito in modo generale si distingue da una competenza di tipo chomskiano dal fatto che è il prodotto delle condizioni sociali e dal fatto che non è semplice produzione di discorso né produzione di un discorso adattato ad una " situazione" o piuttosto adattato ad un mercato o campo d'attività. La nozione di situazione si rifà ai lavori di Luis Prieto Nei principi di noologia (1964) in cui si insiste sul fatto che moltissimi comportamenti linguistici non possono essere capiti senza un riferimento implicito ad una data situazione. Questo principio rappresenta una forma di correzione dinanzi a tutte le teorie che mettono l'accento solo sulla competenza dimenticando quali siano le condizioni per attuare questa competenza. La nozione di situazione serve per ricordarci che esiste una logica specifica dell'esecuzione linguistica in senso Chomskiano e saussuriano. Quello che succede in termini di esecuzione linguistica non è soltanto possibile da capire con le conoscenze della competenza. Lo scopo è quello di capire che noi parliamo perché abbiamo uno scopo. Per cogliere il nostro obiettivo, affinché le nostre parole abbiamo un effetto, occorre dire non soltanto parole grammaticalmente corrette ma anche le parole socialmente accettabili. Per Bourdieu, l'idea di " accettabilità" come concetto ricondotto ad una mera accettabilità grammaticale è insufficiente. In termini sociologici, l'accettabilità può significare parlare in modo rilassato per essere accettati all'interno di alcuni gruppi. Parlare correttamente in quella data situazione produce effetti negativi. In pratica, ogni situazione possiede le sue regole sociali e non soltanto grammaticali per adattarsi ad un dato mercato linguistico. Per Bourdieu, il mercato linguistico è possibile quando esistono alcune condizioni, ossia quando un parlante produce un discorso rivolto ad interlocutori capaci di valutarlo, apprezzarlo e dargli un prezzo\valore. Prendiamo ad esempio il caso del mercato scolastico in cui l'uso del congiuntivo imperfetto da parte degli insegnanti di Bourdieu identificava la loro identità professionale al fatto di poterlo adoperarlo. Questo fatto oggi fa sorridere e non è più praticabile di fronte ad un pubblico di studenti. Allo stesso modo, la tendenza all'ipercorrezione di tipo controllata da parte degli intellettuali di oggi si spiega con il timore di non essere capiti, così come il rifiuto della cravatta rappresenta una forma controllata di stile " non-controllato" legato agli effetti del mercato scolastico. Il mercato linguistico come concetto è qualcosa di molto concreto e di astratto allo stesso tempo. In pratica è una data situazione sociale di tipo ufficiale e ritualizzata. con un certo numero di interlocutori, collocati più o meno in alto nella gerarchia sociale con queste proprietà che vengono percepite e apprezzate in modo infra-cosciente e che orientano inconsciamente la nostra produzione linguistica. In termini astratti è un certo tipo di legge della formazione di un prezzo delle produzioni linguistiche. In altri termini, il valore di una competenza particolare dipende da un mercato particolare. Questo spinge a sostituire il concetto di competenza con il concetto di capitale linguistico. Parlare di capitale linguistico significa che ci sono profitti linguistici: ad esempio qualcuno nato nel 7 arrondissement ( molti uomini al potere sono nati lì) quando parlano ricevono dei profitti linguistici perché la natura delle sue parole ci dice che lui è autorizzato a parlare di qualsiasi tema. Nella realtà sociale spesso esistono delle situazioni in cui tutto intorno a noi " ci sta parlando" senza comunicare direttamente con noi come ad esempio nel modello della liturgia. In questi casi, il parlante autorizzato a parlare ha così tanta autorità perché dietro di lui abbiamo istituzioni, le leggi di quel mercato, lo spazio sociale rende possibile il fatto di parlare per non dire niente poiché " tutto ci parla" intorno a noi.
Il capitale linguistico rappresenta il potere di stabilire i prezzi linguistici delle nostre competenze. Ogni atto interattivo o discorso sono dei micro-mercati che rimangono sempre dominati dalle strutture globali. Per esemplificare, Bourdieu fa l'esempio delle ex-colonie francesi nel mondo arabo, in cui notiamo come la difesa di un mercato per i propri prodotti linguistici da parte dei francofoni e arabofoni rappresenta un modo per difendere il valore della loro competenza all'interno di un mercato. Quindi, la reintroduzione della nozione di mercato significa ricordarsi semplicemente che una competenza ha valore fino a quando esiste un mercato per lei. All'interno del mercato linguistico ritroviamo dei rapporti di forza perché non tutti i produttori e prodotti hanno lo stesso valore. Esistono dei rapporti di forza nel mercato linguistico. Infatti non esiste il comunismo linguistico come aveva scritto Bourdieu parlando di una cerimonia tenutasi in un paesino francese dove il sindaco aveva parlato nel dialetto locale con l'intento di commuovere il suo pubblico. Per Bourdieu, questo risultato è stato possibile perché esiste un rapporto oggettivo di forza tra il francese e il dialetto locale. L'emozione è possibile nell'usare il dialetto in Francia perché tutti sanno che il francese è la lingua che bisogna sempre parlare in ogni situazione legittima, ossia a scuola, alle poste, al fisco, nei discorsi o nell'esercito. Questo è un chiaro esempio di rapporto di forza poiché sono rapporti che trascendono la situazione e che non si modificano durante i rapporti di interazione nelle varie situazioni. La descrizione interazionale è molto interessante ma non deve dimenticare che le relazioni tra parlanti appartenenti a due diversi mercati linguistici sono sempre dominati dalle relazioni oggettive tra le lingue in questione. Per vedere gli effetti del capitale e la dominazione linguistica occorre che il mercato linguistico sia abbastanza unificato, vale a dire che i parlanti siano soggetti alla stessa legge della formazione dei prezzi delle produzioni linguistiche: in altri termini, anche l'ultimo contadino di Francia sa che la norma è rappresentata dal francese standard parigino ( presente in televisione) la quale sarà sempre presente durante tutte le interazioni di tipo ufficiale. Questo per Bourdieu è un modo per spiegare come il mercato sia unificato e come sia forte la presenza di rapporti di dominazione linguistica. Lo stesso lavoro di ricerca di ricerca implica un rapporto di forza linguistica e culturale e quindi una forma di dominazione culturale. Il ricercatore può soltanto fare entrare nell'analisi dei "dati" l'analisi delle varianti sociali nella situazione in cui sono state prodotte, l'analisi del mercato linguistico dove sono stati stabiliti i fatti analizzati. Con il lavoro di Labov sul modo di parlare dei giovani di Harlem è emerso che quando l'indagine viene condotta da un ricercatore più vicino alle popolazioni emergono gli elementi delle origini sociali mentre quando vige una forma di controllo, le persone fanno riferimento al loro capitale culturale.
Gli effetti della dominazione, i rapporti di forza obiettivi del mercato linguistico, nel rapporto con un parigino anche il borghese di provincia perde la fiducia nei suoi mezzi linguistici. Per Labov, il linguaggio popolare è tale perché il mercato linguistico è dominato dai valori dominanti provenienti dalla lingua officiale. Colui che dice di non sapere quando viene dalla provincia in Francia intende dire che non sa parlare come si usa farlo nelle situazioni ufficiali. Quanto più è ufficiale una situazione allo stesso modo il parlante deve essere legittimato ed autorizzato a prendere questa parola ufficiale. Ad esempio, il parlare schietto di tipo popolare in Francia rappresenta un modo per mettere tra parentesi le leggi del mercato: ogni situazione prevede una competenza linguistica in funzione del mercato linguistico in questione. Ad ogni modo è importante di sapere che la schiettezza popolare in Francia esiste come un lembo di terra strappato alle leggi del mercato. Da qui esiste una legittimità linguistica o una forma di legge linguistica. Le leggi del mercato linguistico esercitano un effetto molto forte di censura per coloro che possono parlare in situazione di " lingua popolare" e che sono condannati al silenzio nelle situazioni ufficiali dove la posta in palio riguarda il mondo politico, sociale o culturale. Un altro esempio di mercato linguistico è quello definito da Bourdieu come " mercato matrimoniale" inteso come un mercato dove il capitale linguistico è molto importante per riprodurre l'omogamia di classe. Per Bourdieu, ogni campo della vita ha le sue proprie leggi e tende a censurare le parole che non sono conformi alle leggi.
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