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giovedì 8 aprile 2010

conversation versus silence inside talkative culture

Unità didattica: Conversazione e …..silenzio
Testo
Le convenzioni in materia di conversazione sono spesso all’origine di molti problemi di comprensione interculturale. Molte sono le culture che considerano come “normale” di cominciare una conversazione tra persone che si conoscono e che si trovano nello stesso spazio e luogo, anche quando non ci sono legami in comune tra di loro. Il silenzio viene considerato come imbarazzante e fastidioso. Alcune culture considerano come normale cominciare una conversazione tra sconosciuti che si ritrovano nello stesso spazio, come ad esempio all’interno del treno. Al contrario, alcune culture considerano come inaccettabile di cominciare a parlare con degli sconosciuti, ad eccezione di qualche scambio a proposito del tempo o dell’orario. Anche in questo caso, il genere e l’età giocano un ruolo importante. Al di là che sia buona o cattiva cosa cominciare una conversazione, ci sono delle regole molto rigide per determinare la scelta dei temi da affrontare, cosi come la persona che deve o può cominciare a discutere. Queste regole sono molto flessibili da paese a paese e in alcuni casi è molto difficile sapere quello che viene accettato oppure no. In questo caso risulta molto utile imparare alcune strategie di conversazione per ottenere un esito positivo nella vostra comunicazione interculturale, ad esempio con la richiesta di domande per chiarificare in caso di dubbi sul senso, l’utilizzo e le connotazioni. Occorre essere prudenti se non vi sentite sicuro che quello che state dicendo è accettabile per l’altro uditore.
Attività di produzione orale
Osservate i seguenti temi e decidete se sono accettabili nella vostra cultura per iniziare una conversazione con una persona della vostra età che incontrate per la prima volta durante una serata di tipo informale come una festa tra amici.
Età: potete chiedere all’altra persona la sua età?
Problemi di famiglia: potete parlare di problemi o conflitti riguardanti la vostra famiglia? Potete domandare a qualcuno se sia sposato o non?
Relazioni: potete parlare della vostra vita privata? (potete aggiungere altri parametri a vostro piacimento)
Salute: potete parlare di problemi legati alla vostra salute?
Politica sul piano nazionale (partiti): potete criticate la politica del governo, dell’opposizione, di alcuni uomini politici oppure fare elogio di questi politici?
Politica sul piano internazionale: potete parlare di relazioni internazionali?
Umorismo:potete raccontare delle barzellette? Quali sono i temi tabu?
Lavoro: potete chiedere il lavoro del vostro interlocutore? Potete parlare del vostro lavoro.
Denaro: potete domandare il prezzo delle cose oppure il suo salario?

Attività di produzione scritta
Scrivi un breve riassunto a proposito del dibattito svolto in classe?




Parlare o stare zitti





Produzione orale

La prossima volta che discutete tra amici o tra colleghi cercate di capire il ruolo ricoperto dal silenzio
pensando a queste domande :

Qual è la tua reazione di fronte al silenzio?

È accettato nella tua cultura star insieme senza parlare?

Il silenzio viene visto come un elemento naturale della conversazione oppure viene considerato come imbarazzante e fastidioso?

Secondo te quanto tempo può durare il silenzio tra le persone?

Chi interrompe il silenzio?

Il silenzio rappresenta un arma in caso di disaccordo?

Esistono delle norme particolari nella tua cultura per determinare “chi e quando parlare”?

Ad esempio, l’età, la posizione sociale e il genere sono dei fattori determinanti?

Tono di voce
Video di Di Pietro con la Mussolini per evidenziare un tono di voce inutilmente alto.
Mi sentite.
In alcune culture sembra che non sia fastidioso parlare con un tono di voce alto anche quando gli interlocutori sono seduti l’uno accanto all’altro all’interno di uno spazio pubblico. In questo aneddoto avvenuto durante un volo aereo abbiamo notato un inglese che stava ascoltando un olandese seduto giusto dietro di lui mentre stava raccontando la sua vita da insegnante ad un altro passeggero appena conosciuto. L’altro passeggero stava ascoltando con grande interesse questo monologo (dando di tanto in tanto qualche segno di confermo tipo si, uhm) fino all’arrivo del volo. L’inglese, con grande stupore, nota soltanto alla fine del volo che l’olandese stava parlando con qualcuno seduto cinque file più indietro. Al contrario, dopo un soggiorno in un paese del sud europeo avrete forse l’impressione che tutti stanno parlando a bassa voce (bisbigliando) come durante un funerale. Attraverso del materiale proveniente da you tube cercheremo di capire chi parla il più forte e il meno forte in Europa durante dei dibattiti televisivi scelti durante la lezione?
Riflettiamo insieme
Secondo voi, le persone della vostra cultura parlano molto o meno forte di altre culture?
Nelle culture che meglio conoscete, le persone che parlano molto forte sono tollerate, ignorate o considerate come fastidiose.
Secondo voi, quali sono le ragioni che spingono le persone di alcune culture a parlare piu’ forte o meno forte? ( ad esempio: senso di vita, fiducia in sé, prevalenza della parola all’esterno e non all’interno? Parlare lentamente per fare sentire tutto il pensiero, tranquillità dei luoghi)

Stringersi la mano

Quali gesti compiono le persone nella vostra cultura quando s’incontrano tra di loro ?
Quando incontri qualcuno per la prima volta guardi fissa negli occhi ? solo un po’?
Nell’ambito della gestualità, del contatto oculare, della sfera privata e del contatto fisico, ci sono dei comportamenti che vi danno fastidio nella vostra cultura o nelle altre culture?
Breve storiella.
Contatto fisico tra uomini.
Un tecnico proveniente dall’Europa centrale venuto per lavorare qualche mese in Arabia Saudita sembrava molto stupito dal contatto fisico tra gli uomini sauditi. In una lettera alla sua famiglia scrive: “ questi si tengono l’uno accanto all’altro, si toccano la schiena, le spalle, il collo e anche le anche. Avvolte si abbracciano anche quando camminano per strada. In modo abbastanza seccato si domandò: “ non è che sono tutti omosessuali?”


La sfera privata
Spesso si può notare che le persone provenienti da culture diverse sembrano « inseguirsi » dentro una stanza durante una conversazione di tipo informale. Sembra che mentre uno si spinga in avanti, l’altro vada indietro sistematicamente per conservare una distanza fisica. Infatti, sembra che questo inseguimento sia dovuto alla differenza di volume della propria “bolle di protezione” di cui ogni persona necessita. In altre parole, l’ampiezza della sfera privata è differente. I concetti di sfera « privata » e di sfera « pubblica » non è soltanto lo spazio richiesto per vivere in pace nel proprio ambiente, ma anche lo spazio da rispettare sul piano dell’arredamento e dello sviluppo urbano. Pensando alla vostra cultura e ad altre culture provate a comparare le stanze di un appartamento, di una stanza considerata come “pubblica” (destinata agli invitati) e quelle definite come private come la propria camera da letto, il ripostiglio, lo scantinato e la soffitta.

Andare dritto al sodo.

Lamentele e critiche.

Una chimica ungherese di 40 anni lavorava per una multinazionale. Questa persona parlava correntemente l’inglese, il francese e il tedesco. Da più di 10 anni utilizzava queste lingue in modo quotidiano nel suo lavoro sia per la comunicazione formale che informale. Tuttavia impiegò alcuni anni prima di scoprire le ragioni delle sue difficoltà con i suoi colleghi madrelingua: sembrava troppo franca o troppo diretta con loro, soprattutto quando esprimevano delle lamentele o delle critiche. Condividendo questo suo sentimento con i suoi colleghi di lavoro si rese conto di questa realtà. Tuttavia, i colleghi che non avevano imparato un’altra lingua straniera, non sapevano che pur parlando bene la loro lingua, la collega non poteva conoscere il modo di comportarsi di quella comunità linguistica. I suoi colleghi avevano interpretato questo comportamento come contraddittorio e pensavano semplicemente che la chimica fosse una persona sgradevole. Per fortuna, questa storia andò a finire a buon fine e ci offre alcune lezioni da conservare ben in mente. (tratto da Hollo’ e Lazar, 2000).

Per esprimere le proprie opinioni, la tendenza nella vostra cultura è quella di essere piuttosto diretti o indiretti? Potreste dire francamente ad un vostro collega di studio o di lavoro che non siete d’accordo con lui o che non amate il suo modo di comportarsi? Potreste dire ad una vostra collega che non vi piace il suo nuovo taglio di capelli? Siete mai rimasti colpiti dal fatto che voi o persone di vostra conoscenza fossero più diretti del previsto all’interno di una conversazione sia di tipo formale che informale?

Attività e progetti

La prossima volta che vi troverete in un luogo pubblico esaminate attentamente le persone che vi circondano e cercate di osservare delle differenze di culture, di età e di sesso osservando il modo di iniziare una conversazione con una persona sconosciuta. Se capite bene la lingua scrivete un riassunto del contenuto e del tema di conversazione. Raccontate alla classe quello che avete constate. Quale consiglio concreto dareste ad un cittadino dell’Europa del Nord all’interno di una conversazione in un treno in Italia, in Spagna o in Grecia se gli vengono poste delle domande sul perché del suo viaggio, sulla sua vita personale o la storia del suo paese.
Vi capita spesso che delle persone sconosciute comincino una conversazione con voi durante un lungo viaggio in treno? Se questa cosa non è frequente nella vostra cultura come reagireste a questo comportamento? Organizzate un role-play basato su questa sceneggiatura nel treno all’interno della vostra cultura oppure di quella che state studiando la lingua. Provate ad indicare la distanza fisica tra i viaggiatori, la durata di silenzio dopo l’arrivo di un nuovo passeggero nello scompartimento, chi comincia a parlare e quali saranno le prime parole? Chi metterà un termine alla conversazione?

Prendete il testo a proposito delle lamentele e delle critiche e provate a spiegare quello che è successo tra i colleghi? Quale è stata la conclusione a “lieto fine” e come si è giunti a tale conclusione?
Fate delle domande in merito alla comunicazione non verbale riguardante la lingua che state studiando.
Pensate all’uso dello spazio tra le persone, in quanto la distribuzione dello spazio traduce il potere e il dominio (basta pensare alla costruzione dei palazzi dei politici, delle chiese e dei monarchi come prova del loro potere oppure alla dimensione ridotta delle case popolari e di spazio pubblico tra le persone.
Verificate la dimensione dello spazio personale concesso agli impiegati in un ufficio. Gli uffici e i tavoli dei dirigenti sono o non sono più grandi di quelli degli impiegati?
Qual è la distanza fisica tra voi e il vostro dirigente se dovreste domandare un aumento oppure lamentarvi per le condizioni di lavoro?
Oppure altra possibilità: comparate le aule scolastiche: come viene distribuito lo spazio per il professore? Qual è la dimensione di spazio tra studenti? Inoltre possiamo osservare anche la libertà concessa a chi esercita l’autorità nell’utilizzo del suo spazio. Ad esempio, un insegnante può rimanere nella sua cattedra, camminare per l’aula e anche sedersi sul tavolo di uno studente mentre tutto questo non è permesso allo studente.

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