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venerdì 23 aprile 2010

Opera di sterilizzazione

Opera di sterilizzazione


Per me gli anni di Berlusconiana memoria hanno messo in piedi la più grande opera di sterilizzazione mai avvenuta in Italia durante questi 15 anni. Cosa si intende per sterilizzazione nella mia testa? Si intende quel senso di debolezza esistenziale davanti ai fenomeni professionali e sociali che si vivono durante la quotidianità. Ecco come avviene nella pratica: una persona quando raggiunge l'età della ragione per dirla alla Satre e continua a sentire e percepire il mondo intorno a lui come alieno ed estraneo a se stesso, in tal occasione io sto parlando di sterilizzazione della persona. Tale sterilizzazione parte da lontano, vale a dire da quando quel famoso ceto medio composto da insegnanti e piccoli impiegati interessati alla vita politica e culturale del paese, mantenendo in piede il sistema di circoli culturali, politici e le varie associazioni è venuto a diminuire in modo lampante soprattutto nelle realtà culturale del mezzogiorno, fulcro centrale del mio pensiero. Questa sterilizzazione tocca le persone più coinvolte in termini intellettuali nel decidere il volto di un territorio e tocca in modo diverso le persone che hanno una condizione più agiata e con un buon capitale culturale. Queste persone che lavorano spesso per quelle rare aziende del mezzogiorno si rendono sterili rivolgendo il loro sguardo verso gli elementi estetici ed edonistici della vita, ossia centri estetici, vestiario, viaggi, massaggi e quanto altro con la finalità di permettere a loro quell’oblio del contesto nel quale si trovano a vivere in quanto non credono che si possa cambiare molto visto che ci sono tutte persone incompetenti intorno a loro. Loro si dicono di aderire ai valori della competenza e dell'efficienza all’interno di se stessi ma non facendolo troppo vedere all’esterno. Da qui le persone sane del territorio e quelle inserite nel tessuto produttivo del territorio sono sempre più distaccate da quello che succede intorno a loro in termini sociali e politici (obiettivo raggiunto da parte dei politici che vogliono tutti fuori dalle scatole). Per me questo rappresenta in modo semplice quel profondo senso di mala politica che colpisce l'Italia.

Quindi il passo da fare è quello di fare delle piattaforme di nuove leve generazionali provenienti dal mondo giovanile del lavoro, delle università e dei sindacati e avere il coraggio di vivere il proprio ruolo sociale ed umano per un’intera stagione in netta contrapposizione con le vecchie classi politiche al potere. La creazione di questo blocco deve avvenire senza cooptazione ma solo con il contributo di idee e di coraggio di innovazione sociale, culturale ed ecologica ( in senso ambientale ed umano). Infatti credo che occorre investire in Italia nella rinascita di una società dell'intersoggettività e non più dell'egoismo sfrenato e senza regole che permea tutta la media dei rapporti umani presenti all’interno di questo paese. Per fare questo occorre creare degli spazi di interazione tra le persone e le generazioni affinché si possano sviluppare quei momenti di convivialità utili a fare sentire un senso di adesione alla realtà territoriale dove ci si trova a vivere e creare il futuro di un paese ricco di potenzialità silenziose e sterilizzate.

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