Un artefatto culturale “mostrami e dimmi”: un gioco pedagogico
per insegnare comunicazione cross-culturale
Questo gioco pedagogico è stato concepito per un corso di management da parte di studiosi di rilievo internazionale nel campo degli studi culturali applicati al management ((Kluckholn and Strodtbeck, 1961; Hofstede, 1980; 1991; Schein, 1985; Hall and Hall, 1990; Schneider and Barsoux, 2003; Trompenaars, 1994; Trompenaars and Hamden-Turner, 1998; Hamden-Turner and Trompenaars, 2000). Questo gioco rientra in un più grande progetto di ricerca nel quale ogni studente dovrebbe identificare le forze e/o fattori di una data nazione dal punto di vista culturale tramite lo studio delle sue usanze e pratiche. Durante il corso, gli studenti saranno portati a studiare la storia del paese, le risorse del paese, le caratteristiche dell’ambiente, la religione e il sistema politico. La difficoltà di questo tipo di progetto per gli studenti consiste nella vastità dell’argomentazione e quindi nella difficoltà di percepire un reale apprendimento da parte degli stessi studenti. Per questo motivo, il gioco pedagogico dell’’”artefatto culturale” rappresenta in modo semplice e significativo la cultura da studiare per gli studenti. Il lavoro da parte degli studenti vedrà ogni gruppo mostrare il proprio artefatto e poi realizzare una presentazione su tre tematiche:
- Che cosa rappresenta l’artefatto ?
- Quali valori e credenze rappresenta questo artefatto per la nazione scelta ?
- Quali assunti sottostanti sono presenti in associazione con questo artefatto ?
Questo esercizio offre l’opportunità per gli studenti di realizzare in modo semplice un compito che gli permette a modo loro di entrare in questa realtà complessa delle diversità culturali. Questo esercizio comporta il vantaggio che può essere adoperato in lavori di gruppo cosi come in lavori di tipo individuali oppure di organizzazione del lavoro.
A.Lezioni frontali
Per rendere questo esercizio più significativo e per aumentare l’apprendimento da parte degli studenti sarà proposta una lezione sul concetto di artefatto culturale di Schneider e Barsoux (2003) con i tre piani della cultura. Nei lavori di Schneider e Barsoux, la cultura consiste di tre piani: ad un primo livello vediamo gli artefatti e comportamenti, ad un secondo piano abbiamo le credenze e i valori, e al terzo piano incontriamo le implicazioni sottostanti. Gli artefatti e i comportamenti vengono collocati sul piano superficiale della cultura ( come i surfisti e i nuotatori) e questi elementi vengono facilmente individualizzati tramite l’”osservazione”. Gli artefatti e i comportamenti sono facilmente visibili ma gli artefatti sono anche degli elementi percepibili materialmente.
Un esempio di artefatto è l’amburger da McDonalds per rappresentare gli Stati Uniti, in quanto rappresenta il valore del pragmatismo e di fare le cose degli americani. Un esempio di comportamento visto di buon occhio in occidente è quello di “una persona che durante la conversazione guarda negli occhi” il proprio interlocutore ( la connotazione sottostante è quella di una personalità abbordabile, onesta, aperta e con fiducia nei propri mezzi). In altre culture, come ad esempio in Giappone, Corea del sud questo comportamento viene associato con delle cattive connotazioni come quella della rudezza, mancanza di rispetto ed impertinenza.
I valori sono invece come i pesci nel mare, in quanto non sono sempre visibili e vengono collocati al secondo livello della cultura. Occorre svolgere delle interviste e osservazioni per capire quello che le persone vivono come dei fatti come ad esempio che “la terra sia rotonda” come credenza diffusa tra le persone mentre i valori sono le cose come dovrebbero essere ( le persone possono scegliere e credere liberamente la propria religione).
Gli assunti rappresentano spesso qualcosa di subcosciente, sottostante ai due livelli che abbiamo citato prima. Gli assunti rispondono alla domanda del “perché” le persone si comportano in questo modo e fanno quello che fanno e credono in quello che credono. In pratica, gli assunti sono una riflessione su tutto quello che viene vissuto come scontato all’interno di una società, ossia la sua visione del mondo.
B. Preparazione in classe
La presentazione dell’artefatto culturale per ogni gruppo dura 15 minuti e viene valutata: la qualità della presentazione e l’articolo presentato
L’autenticità dell’artefatto ( la cosa reale è meglio della fotografia)
Il significato culturale e il suo elemento di significatività dell’artefatto all’interno di quella comunità.
C. I risultati
Gli studenti rispondono molto bene a questo esercizio e la realizzazione avviene con piacere da parte degli studenti. Di notevole rilievo per l’insegnante è l’aumento di coinvolgimento da parte degli studenti in questa tematica per il proseguo dei loro studi attraverso un filtro positivo verso questo esercizio.
Blog dedicato alla didattica della lingua e cultura italiana in senso antropologico, pragmatico e anche tradizionale.
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