Il primo proverbio preso in esame sarà:
' Le bugie hanno le gambe corte'
Questo proverbio richiama l'attenzione sul fatto che le menzogne si scoprono subito e non possono essere raccontato per troppo tempo. Questo proverbio mette in rilievo la dimensione culturale di un orientamento 'temporale a breve termine' perché i fatti più importanti sono avvenuti nel passato dato che la persona vuole rimanere fedele a se stessa e per mantenere saldi i suoi obiettivi si sente di dover mentire. Inoltre questo motto contiene la dimensione culturale di tipo ' vincolati' perché la libertà di parola non e' una necessita' e si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive.
Questo proverbio implica la presenza della dimensione culturale detta di 'forte evitamento dell'incertezza' perché l'incertezza della vita viene sentita come una permanente minaccia che va combattuta anche con l'uso delle bugie. Questo proverbio rientra nella dimensione culturale di tipo ' individualismo' perché si e' costretti a badare per se stessi, a parlare per se stessi come cosa buona. Tuttavia, in molti casi, questo adagio incentrato sulle bugie rientra nella dimensione di tipo ' collettivismo' perché il mantenimento dell'armonia risulta prevalente.
In seguito, il prossimo proverbio preso in esame sarà: Non e' tutto oro quel che luccica' inteso come non tutte le cose belle sono, alla fine, le migliori.
Questo proverbio intende aderire ad una dimensione culturale di 'bassa distanza sociale' perché il potere dell''oro' in questo caso deve essere legittimato. Questo proverbio rappresenta una forma di 'messa in discussione' e' pertanto rappresenta una forma di adesione ad una dimensione culturale di ' debole evitamento dell'incertezza' in quanto si accetta l'incertezza della vita, con poco stress e bassa ansietà,con tolleranza verso le persone e le idee divergenti,dove cambiare la propria opinione non e' un problema. Questo proverbio si colloca nella dimensione di 'orientamento temporale a lungo termine' perché una persona brava si adatta alle circostanze, ciò che e' bene o male dipende dalle situazioni, le tradizioni sono modificabili e cercare di imparare dagli altri e' cosa buona. Nondimeno l'uso di questo proverbio può spingere verso una dimensione di tipo 'vincolati' perché esiste un sentimento di abbandono poiche' le cose non dipendono dal mio volere e si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive. La dimensione di tipo 'soddisfatti' potrebbe ritrovarsi con un sentimento di libertà di parola come fatto rilevante.
Il prossimo proverbio preso in esame sarà: ' Anche l'occhio vuole la sua parte'
Questo proverbio incentrato sull'importanza dell’aspetto esteriore come forma di impatto nel nostro modo di giudicare le cose o le persone comporta una sintonia con la dimensione culturale di 'alta distanza sociale' perché l'aspetto esteriore inteso come bellezza e' una qualità che non può essere legittimata. In questo modo prevale una dimensione di 'forte evitamento dell'incertezza' perché la bellezza rappresenta un modo per 'lottare' contro l'incertezza della vita e di offrire una risposta al nostro bisogno di chiarezza nelle nostre scelte. Questo proverbio mette in risalto un bisogno di aderire ad una dimensione culturale di ' collettivismo' per enfatizzare l'appartenenza ad alcuni parametri validi per molta parte della popolazione italiana, in questo modo si rientra all'interno di un 'in-group' in sintonia con la mentalità dominante. Questo proverbio contiene la presenza della dimensione culturale di ' mascolinità' poiché la bellezza e' un elemento presente nell'uomo ambizioso e assertivo e pertanto si ritrova una differenza elevata in termini di ruoli sociali ed emozionali.
Il concetto di bellezza presente in questo proverbio rappresenta un modo per aderire ad una dimensione culturale con un 'orientamento temporale a breve termine' perché ci sono delle linee universali di comportamento da seguire nelle varie situazioni della vita e bisogna essere orgoglioso delle proprie scelte. La dimensione culturale di tipo ' soddisfatti' si rivede con una sensazione di controllo della propria vita, con una tendenza a ricordare le emozioni positive e di dichiararsi felice come fatto importante.
Il prossimo proverbio preso in esame sarà: ' Fare i conti senza l'oste'
Questo proverbio rappresenta un modo per aderire ad una dimensione culturale di 'debole evitamento dell'incertezza' perché si vive con poco stress, controllo di se stesso, bassa ansietà e al proprio agio nell'ambiguità. Se l'oste rappresenta un modo per aderire ad una dimensione culturale di 'bassa distanza sociale' in quanto la gerarchia viene risentita come da legittimare. Sicuramente e' un proverbio che si rifa' ad un 'orientamento temporale a lungo termine' perché' i fatti più importanti devono avvenire nel futuro, una persona brava si adatta alle circostanze, le tradizioni sono modificabili al cambiamento. Questo proverbio aderisce ad una dimensione di tipo " soddisfatti' perché vige una sensazione di controllo della propria vita, con la libertà di parola come fatto importante. Questo proverbio e' decisamente molto utile per affrontare con un approccio capace di modificare le prassi esistenti nei vari momenti difficili da affrontare nell'arco della vita.
Il proverbio ' Anche l'occhio vuole la sua parte e' un proverbio in cui la distanza sociale e' di tipo alta perché la bellezza non ha bisogno di legittimarsi. Prevale un forte evitamento dell'incertezza in quanto la bellezza e' un modo per lottare contro l'incertezza, e' un modo per ottenere chiarezza nelle proprie scelte. Questo proverbio intende mettere in risalto un bisogno di collettivismo come forma di appartenenza ad una mentalità collettiva dove il ' bello' significa 'essere' all'interno dell'in-group dominante. Questo proverbio mette in luce anche un bisogno di adesione ad una dimensione di 'mascolinità' perché gli uomini devono essere ambiziosi nelle loro richieste ed esiste una differenza elevata in termini di ruoli sociali ed emozionali. Il concetto di bellezza presente in questo proverbio comporta un'adesione ad un 'orientamento temporale a breve termine' perché ci sono delle linee universali da seguire nel bene o nel male nelle varie situazioni, occorre essere orgogliosi delle proprie scelte. La dimensione di tipo 'soddisfatta' si ritrova con una sensazione di controllo della propria vita, con una tendenza a ricordare le emozioni positive e di dichiararsi felice.
Il proverbio ' lontano dagli occhi, lontano dal cuore' e' un proverbio in cui l'aggettivo 'lontano' comporta l'adesione ad una dimensione culturale con 'alta distanza sociale' perché diventa irrilevante legittimare le proprie scelte. Questo proverbio diventa un modo per aderire ad una dimensione di forte evitamento dell'incertezza perché con l'uso dell'aggettivo 'lontano' si tenta un modo per vivere con tranquillità e con una tendenza al proprio benessere personale. Rappresenta inoltre un modo per aderire ad una dimensione di tipo 'individualismo' perché implica un diritto alla privacy, tutti sono tenuti a badare a se stessi. Questo proverbio aderisce alla dimensione culturale di tipo ' femminilità" perché gli uomini e le donne possono piangere ma entrambi devono combattere. Inoltre comporta la presenza di un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti della vita devono succedere nel futuro, una persona brava si adatta in funzione delle circostanze, le tradizioni sono modificabili e cercare di imparare dalle situazioni e' cosa buona. Questo proverbio consente di aderire ad una dimensione di tipo ' soddisfatti' perché si torna ad avere una sensazione di controllo della propria vita, con una tendenza a ricordare le emozioni positive e con la libertà di parola come fatto importante.
Il proverbio ' fare il passo più lungo della gamba' rappresenta un proverbio in cui ritroviamo la dimensione culturale di 'debole evitamento dell'incertezza' poiché si tende a vivere con poco stress e ansietà. La dimensione di tipo 'individualismo' e' presente perché occorre parlare per se stessi quando viene rivolto questo proverbio ad una persona e tutti sono tenuti a badare a se stessi.
In questo proverbio la dimensione di tipo ' mascolinità ' e' importante perché occorre mostrarsi assertivi e ambiziosi nel proprio operato, con il lavoro e la realizzazione persona come dati prevalenti. In questo proverbio risulta un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti devono succedere nel futuro, bisogna adattarsi alle circostanze, ciò che e' bene o male dipende dalle situazioni e le tradizioni sono modificabili. Questo proverbio permette di aderire alla dimensione di tipo ' soddisfatti' perché la libertà di fare e' un fatto importante. Nondimeno, il proverbio indica come il risultato conseguito sia invece in piena sintonia con la dimensione di tipo ' vncolati' perché le cose non dipendono da me, si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive e diventa difficile dirsi felice.
Il proverbio ' uomo avvisato mezzo salvato' mette in luce la dimensione culturale di 'forte evitamento dell'incertezza' per capire il senso di questo proverbio. Questo 'avvertimento' e' un modo per continuare ad aderire ad una dimensione di 'forte evitamento dell'incertezza' poiché l'incertezza viene percepita come una minaccia che va combattuta, con una intolleranza verso le persone ed idee divergenti, c'è bisogno di chiarezza e di conservare le proprie posizioni anche se non piacciono e di vedere l'altro come incompetente. Questo proverbio implica un alto grado di distanza sociale in termini di dimensione culturale perché la legittimità della mia richiesta e' irrilevante e viene insegnato l'obbedienza cosi come l'ineguaglianza esistenziale presente nella gerarchia. La dimensione di tipo 'collettivismo' e' importante perché in questo motto risulta rilevante il mantenimento dell'armonia, la trasgressione delle regole porta ad un sentimento di vergogna e le relazioni sono più importanti dei compiti. Questo proverbio comporta una dimensione di tipo 'mascolinità ' poiché gli uomini devono essere assertivi e ambiziosi, gli uomini devono gestire i fatti, con una netta differenza di genere in termini di ruoli sociali ed emozionali. Questo adagio comporta una dimensione culturale composta da un 'orientamento temporale a breve termine' perché i fatti più importanti della vita sono nel passato o in questo periodo, vige la stabilita' della persona come sempre uguale a se stessa, con delle linee universali a proposito di ciò che e' bene o male nelle situazioni e la vita di un gruppo e' guidata da imperativi. Questo proverbio si rifa' alla nozione di tipo ' vincolati' perché vige un sentimento di abbandono in quanto le cose dipendono dal mio volere, la libertà di parola non e' necessaria, si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive e pertanto le persone a cui viene rivolto questo proverbio non possono dirsi felice.
I 'parenti sono come le scarpe, più sono stretti, più fanno male'.
Questo proverbio mette in luce come avere rapporti troppo quotidiani ed intimi con i parenti può essere causa di problemi. Questo motto mette in luce le criticità della dimensione di tipo ' collettivismo' presente nel concetto di parentela intesa come spazio sociale dove le persone aderiscono a famiglie allargate in cambio di lealtà. In questo proverbio l'ammonimento e' quello di badare a se stessi principalmente. In modo generale, il concetto di parente dovrebbe consentire di affrontare l'incertezza della vita aderendo ad una dimensione di 'forte evitamento dell'incertezza' poiché c'è' bisogno di chiarezza e di strutturare il proprio vivere. Il collettivismo presente nella dimensione della parentela solitamente consente di aderire ad una dimensione di tipo ' soddisfatti' ma in questo caso il proverbio mette in risalto il ruolo dei parenti come portatori della dimensione di tipo 'vincolati' perché risulta difficile dirsi felice, le cose non dipendono dal mio volere, si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive e la libertà di parola non e' certo importante. Il mondo dei parenti dovrebbe assicurare un'adesione ad una società con basso indice di distanza sociale tra membri della famiglia dato che le persone vengono trattate solitamente alla pari. Il proverbio colloca la parentela nella dimensione culturale detta 'orientamento temporale a breve termine' perché i fatti più importanti della vita sono avvenuti nel passato, le tradizioni sono sacrosante, la vita famigliare viene guidata da imperativi ed essere al servizio degli altri e' cosa buona ed importante.
Il proverbio ' chi semina vento raccoglie tempesta' può essere spiegato come le azioni negative hanno conseguenze dannose. Questo proverbio spinge ad un'adesione alla dimensione di tipo 'vincolati' perché si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive e alla fine le cose non dipendono dal nostro volere. Sicuramente la dimensione prevalente e' quella di tipo ' individualismo' in cui parlare per se stessi e' cosa buona, 'io' e' una parola indispensabile nel mio linguaggio e il mio scopo e' più importante delle relazioni con altrui. La dimensione di tipo 'mascolinità ' si ritrova con il parametro che vede gli uomini essere ambiziosi.
Il proverbio ' il gioco e' bello quando dura poco' inteso come anche le cose belle alla fine stufano mette in rilievo come l'eccesso della dimensione di tipo 'soddisfatti/appagati' con una tendenza a dirsi felice, ricordarsi le emozioni positive non deve essere prolungato per troppo tempo per evitare di trasformare questa dimensione nel suo versante opposto, ossia la dimensione di tipo 'vincolati' . In questa dimensione diventa difficile dirsi felice e di ricordare le emozioni positive. Il gioco rappresenta un modo per aderire ad una dimensione culturale di 'debole evitamento dell'incertezza' perché si vive con tranquillità, con poco stress, controllo di se stesso, con una tendenza al benessere persona e allo star bene. Alla fine il proverbio sostiene che tale dimensione di 'debole evitamento dell'incertezza' si capovolgerà in un 'forte evitamento dell'incertezza' mostrando forte stress di fronte all'incertezza della vita, una forma di intolleranza verso le persone o le idee divergenti e con un forte bisogno di chiarezza.
'Acqua cheta rompe i ponti' come proverbio intende sottolineare come non si debba mai sottovalutare le cose o le persone che sembrano tranquille perché potrebbero rivelarsi molto più pericolose di quanto non sembrino. In questo proverbio si fa riferimento ad una iniziale adesione ad una dimensione culturale di 'debole evitamento dell'incertezza' perché si vive con calma, poco stress e controllo di se stesso, con tolleranza verso le persone divergenti.
' L'acqua cheta ' e' in sintonia con la dimensione di tipo 'collettivismo' perché esiste un bisogno di mantenere l'armonia e di enfatizzare l'appartenenza. Sicuramente prevale la dimensione culturale di tipo 'femminilità ' perché gli uomini e le donne devono apparire modesti e intenzionati. Inoltre, l'acqua cheta' aderisce ad una dimensione culturale con un orientamento 'temporale a lungo termine' perché una persona brava si adatta alle circostanze e ciò che e' bene o male dipende dalle circostanze. In questo proverbio prevale la dimensione di tipo ' vincolati' perché la libertà di parola non e' essenziale, si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive e a dirsi felice. All'interno di questo motto si passa dalla dimensione culturale di 'debole evitamento dell'incertezza' iniziale ad un 'forte evitamento dell'incertezza' con una voglia di combattere l'incertezza, una forte presenza di stress, con una intolleranza verso le persone e le idee divergenti. Pertanto si passa ad un orientamento temporale a breve termine perché i fatti più importanti stanno avvenendo in questo momento. Invece il parametro di tipo 'orientamento temporale a lungo termine' si ritrova nella possibilità di modificare le tradizioni. Questo consente di aderire ad una dimensione culturale di tipo 'soddisfatti' come modo per avere una sensazione di controllo della propria vita, un modo per dichiararsi felice e la libertà di parola diventa un fatto importante.
Il proverbio 'Ne uccide più la lingua che la spada'
Questo proverbio aderisce ad una dimensione culturale di ' forte evitamento dell'incertezza' perché ritroviamo una forma di intolleranza verso le persone o idee divergenti, con un bisogno di chiarezza e regole. In questo proverbio ritroviamo un'adesione ad un orientamento temporale a breve termine perché ci sono delle linee universali a proposito di ciò che e' bene o male nelle situazioni. La dimensione di tipo 'vincolati' si ritrova per il fatto che si e' poco propensi a ricordare le emozioni positive. Il concetto di 'lingua' rientra nella dimensione culturale di tipo 'soddisfatti' perché la libertà di parola e' un fatto importante offrendo una sensazione di controllo della propria vita e con la tendenza a ricordare le emozioni positive. La 'lingua' consente di aderire ad una dimensione culturale con 'bassa distanza sociale' perché occorre legittimare i propri propositi. La 'spada' come concetto all'interno di questo proverbio rappresenta invece un potere che non ha bisogno di legittimità, la gerarchia e' in ampia sintonia con una dimensione culturale di 'forte evitamento dell'incertezza' perché l'incertezza viene combattuta, con una intolleranza verso le idee o persone divergenti. La 'spada' e' un elemento presente nella dimensione di tipo 'individualismo' perché sei tenuto a badare a te stesso, parlare per se stessi e' cosa buona, 'io' di tipo coscienzioso, gli altri sono considerati come individui e i compiti sono più importanti delle relazioni. La 'lingua' e' in sintonia con un orientamento temporale a lungo termine perché i fatti più importanti devono avvenire nel futuro, le tradizioni sono modificabili al cambiamento, essere al servizio degli altri e' importante anche quando si aderisce ad una dimensione di tipo 'individuale'. La lingua e' in sintonia con la dimensione di tipo 'soddisfatti' perché la libertà di parola e' un fatto importante, esiste una sensazione di controllo della propria vita, tendenza a ricordare le emozioni positive.
Blog dedicato alla didattica della lingua e cultura italiana in senso antropologico, pragmatico e anche tradizionale.
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