Partendo dai lavori di Brigid Maher in merito all'analisi degli atti linguistici verbale in italiano con l'intento di individuare un significato culturale, l'autrice ha scelto di lavorare sugli atti linguistici perché costituiscono un'area di studio molto interessante in chiave comparativa poiché consente di osservare le differenze culturali e linguistiche nella realizzazione di un certo atto linguistico. Nell'ambito della tradizione di analisi degli atti linguistici, la lingua di riferimento e' stata la lingua e cultura anglosassone durante i lavori sulle richieste, le scuse, ringraziare, richiedere, ordinare, ecc. Questi atti vengono percepiti come categorie "universali" della lingua inglese. In chiave contrastivo risulta molto avvincente indagare sul come questi atti linguistici vengono compiuti all'interno dei vari contesti sociali. Inoltre, i lavori di Maher ( 2002) hanno fatto ricorso al NSM ( Natural semantic metalanguage) in italiano metalinguaggio semantico naturale come quadro di riferimento per capire i valori culturali sottostanti alla produzione di un certo atto linguistico. Questo NSM consiste in una serie di lessici di 60 concetti che sono intesi come universali da parte di Wierzbicka, 1996, Goddard, 1997, 2002). Nella versione italiana del NSM vediamo come categorie:
Sostantivi: io, tu, qualcosa ( persona), qualcosa ( cosa), gente, corpo
Determinativi: questo, lo stesso, altro
Attributivi: buono ( bello, bene), cattivo ( brutto), grande, piccolo
Verbi mentali: pensare, sapere, volere, sentire, vedere
Parlare: dire, parole, vero
Azioni, eventi: fare, succedere, muoversi
Esistenza e possesso: c'è, avere
Vita e morte: vivere, morire
concetti logici: e, se non, forse, potere, perché
Tempo: quando, adesso, dopo, prima, molto tempo, poco tempo, per un po' di tempo.
Spazio: dove ( posto), qui, sopra, sotto, lontano, vicino, da una parte, dentro, toccare ( contatto).
Intensificatori: molto, di più
Tassonomia: tipo di, parte di
Similarità: come, cosi
Con questo quadro di riferimento NSM sarà possibile usare un linguaggio privo di etnocentrismo durante l'analisi dell'atto linguistico in questione.
Il lavoro di Maher mette in luce come si possa osservare la presenza di atti linguistici verbali in italiano che non trovano sempre un'equivalenza in un'altra lingua come in inglese.
In questo lavoro vengono scelti alcuni verbi come " salutare e raccomandare, raccomandarsi". Questi verbi sono stati scelti perché sono interessanti dal punto di vista semantico e culturale poiché sono verbi che hanno una certa rilevanza in termini di caratteristiche tipiche della cultura italiana.
Partiamo dall'esempio del verbo " salutare" con il suo significato di salutare, dire ciao, dire arrivederci all'interno dei seguenti esempi:
1. Eravamo a Zurigo, abbiamo pensato di passare a salutarla.
2. Settimio salutava e scortava alla poltrona chiunque entrasse
3. era mille volte più rock.... di quando avevo salutato la notte della sua festa di matrimonio.
4. Misia ha telefonata per salutare suo figlio.
5. Adesso ti saluto se non perdo l'aereo.
6. Salutami Angelo la tua mamma, la tua famiglia.
Adoperando come strumento di analisi il metodo NSM, il verbo salutare si può spiegare in questi termini:
a. voglio dire qualcosa a te ora
b. penso che sia bello dirlo
c. so che non posso fare questo sempre
d. posso farlo adesso
e. io dico: sto pensando a te adesso
per questo motivo mi sento bene
f. penso che anche tu nella stessa situazione faresti la stessa cosa
Di fatto, il verbo salutare implica la possibilità di " salutare" qualcuno anche via telefono o con altri mezzi telefonici cosi come chiedere ad una terza persona di salutare un'altra persona. Spesso l'uso del verbo salutare e' un modo per delimitare la durata di un incontro. Spesso viene utilizzato tra persone che non si sono viste per un lungo periodo di tempo.La componente principale del verbo " salutare" riguarda il concetto di " sentirsi bene" quando si saluta qualcuno. L'importanza del verbo " salutare" come comportamento linguistico si rivela quando ci troviamo di fronte all'assenza del rituale del " salutare". Questo può comportare una forma di offesa per l'altra persona.
Infatti in questi due esempi vediamo la reazione all'assenza del saluto:
7. l'ho vista in città e non mi ha neanche salutata
8. e' andata via senza neanche salutarmi
In Italia e' malvisto lasciare un evento comunicativo tra amici, conoscenti o colleghi di lavori senza " salutare". Questo comportamento viene detto " andarsene all'inglese". Allo stesso tempo l'azione di " salutare" comporta una forma di reciprocità, ossia mi aspetto lo stesso comportamento da parte dell'altra persona. Allo stesso modo, l'assenza di reciprocità viene percepita come una forma di offesa come viene sancito da un proverbio veneziano: salutare e' crianza, rispondere e' obbligo"
Nella cultura italiana, " salutare" gli altri riveste un ruolo importante all'interno della vita sociale degli italiani.
" Raccomandare, raccomandarsi" come azione culturale
Il verbo raccomandare e' molto difficile da tradurre nelle altre lingue e pertanto e' un verbo molto saliente nella cultura italiana. Questo verbo può avere diversi significati anche se quello di " aiutare" una persona e' quello più noto e controverso in Italia. Il verbo " raccomandare" comporta di dire a qualcuno che vorresti che loro aiutassero un'altra persona, la quale ha bisogno di aiuto o protezione ( sostegno). A volte questo sostegno può mitigare qualche violazione di regole/leggi, la ricerca di un lavoro o risolvere qualche difficile procedimento burocratico.
Ecco alcuni esempi di frase con il verbo raccomandare:
10. Francesco Crispi... vorrebbe recandosi in Jersey, per la vostra conoscenza e per mezzo vostro quella di qualch'altro buono. io ve lo raccomando caldamente
11. dovette ricevere nel suo ufficio una vecchia donna che gli presentava e raccomandava una fanciulla, la propria figlia.
Nel film di Nanni Moretti " Caro diario" ( 1994), il regista afferma che ha ottenuto un appuntamento con un importante dermatologo " grazie alla raccomandazione di un amico". In questo esempio, l'amico del regista utilizza un certo grado di influenza per fare avere un appuntamento a Moretti in modo più rapido per evitare di dovere aspettare come tutti gli altri.
Utilizzando il metodo NSM, il significato del verbo " raccomandare" potrebbe essere spiegato in questo modo:
Raccomandare: ti raccomando la persona x
a. io dico a te
b. conosco questa persona x/ penso che x sia una brava persona
c. penso che tu possa fare qualcosa di buono per x
d. io non posso fare queste cose per x
e. voglio che tu faccia qualcosa di buono per x
f. penso che tu pensi bene di me
g. io penso che tu sai questo che io penso che x sia una brava persona
allora tu penserai che x e' una brava persona
i. io penso che per via di questo tu vuoi fare qualcosa di buono per x.
Il verbo " raccomandare" non implica il fatto di provare che l'amico sia una brava persona ma piuttosto che l'amico dovrebbe essere bravo soltanto perché la persona di fiducia ha affermato questo.
Raccomandare riguarda il fatto di convincere l'interlocutore del nostro giudizio sulla base della fiducia o del rispetto. Questo atto linguistico e' molto forte all'interno di una società incentrata sulle nozioni di famiglia, amicizia, conoscenze e favori ( Barzini, 1964).
Un altro uso del verbo " raccomandare" e' quello di tipo riflessivo " raccomandarsi" che trova la sua più consueta formulazione con la forma " mi raccomando". Questo verbo rappresenta una forma di esortazione a fare qualcosa perché il parlante sa quanto sia importante questa cosa.
Potrei dire per esempio:
12. stai attenta alla stazione, mi raccomando.
13 ci muovevamo in un'alternanza assurda di gesti incuranti e gesti cauti, schiocchi e schianti e " piano piano", e " mi raccomando, mi raccomando" e certo, certo.
14. dovette tradurre tutto. Mi raccomando.
Questo uso del verbo " raccomandare" e' una forma essenzialmente che serve per rinforzare le parole del parlante o dell'autorità per via della consapevolezza delle " cose negative" che possono succedere se non vengono seguiti i consigli. Questo verbo puo essere spiegato tramite il metodo NSM in questi termini:
1. so che qualcosa di brutto può succedere
2. penso che tu non sappia questo
3. voglio che tu sappia questo
4. penso che se tu sai questo, farai qualcosa
5. penso che se tu fai questo, forse qualcosa di brutto non succede
6. per colpa di questo io dico a te:
qualcosa di brutto può succedere
tu devi pensare a proposito di questo
tu devi fare qualcosa a tal proposito
7. non posso non dire questo.
Lo scopo illocutorio dell'espressione " mi raccomando" e' di fare capire all'interlocutore che qualcosa di brutto può succedere, compiere un cambiamento di comportamento potrà probabilmente evitare un tale risultato. Esiste una aspettativa che tale messaggio sarà capito e recepito praticamente. La persona che dice " mi raccomando" sta ponendo la sua conoscenza, la sua saggezza e giudizio al servizio dell'altro, in modo forte per convincere un'altra persona di pensare e fare del suo meglio per evitare dei problemi. Questo e' un molto potente di fornire un consiglio che ritroviamo spesso nella cultura italiana, in cui l'offerta di un consiglio sul come " muoversi" al meglio alla luce della propria esperienza ( Parks 1996: 151-152) e' qualcosa che viene spesso richiesto o ottenuto senza particolare richiesta.
Da questo lavoro ci e' stato possibile osservare la parte semantica e culturale di due atti linguistici verbali con l'ausilio del NSM per ottenere una maggiore comprensione del significato di questi atti linguistici portatori di riflesso di pratiche culturali presenti nella lingua italiana.
Bibliografia
https://pragmatics.gr.jp/content/files/SIP_004/SIP_04_Brigid-Maher.pdf
Blog dedicato alla didattica della lingua e cultura italiana in senso antropologico, pragmatico e anche tradizionale.
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