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lunedì 13 aprile 2020

ANALISI DEL BRANO PRENDIAMO IL TRENO

 Prendiamo il treno!

Marco: Tom, andiamo a fare un giro fuori Siena questo fine settimana?
Tom: Mi dispiace ma non posso, devo studiare. Lunedì c’è il test di italiano e non ho ancora fatto niente.
Marco: Ma dai... partiamo sabato mattina e torniamo la sera. Domenica hai tutto il tempo per studiare!
Tom: Mmh… Va bene, d’accordo. Dove andiamo?
Marco: Io vorrei visitare un po’ la provincia di Siena. Possiamo scendere a sud e visitare Asciano. So che c’è una bella Abbazia. Poi possiamo passare da Chianciano e pranzare lì.
Tom: A Chianciano ci sono le terme, vero?
Marco: Sì, infatti. Dopo pranzo... possiamo risalire e passare da Pienza, e se facciamo in tempo possiamo fare un salto a Montalcino. Così compriamo anche due bottiglie di Brunello.
Tom: Ok, per me va bene. Ma come ci muoviamo? Io non ho la macchina. Prendi la tua?
Marco: Ma no, prendiamo il treno!
Tom: Il treno? In Italia? Ma nessuno che conosco prende il treno! Tutti dicono che i treni sono lenti, sporchi e sempre in ritardo!?
Marco: Beh, non è sempre così. Per me il treno è un ottimo mezzo di trasporto: posso rilassarmi, lavorare al computer o leggere un libro... Non c’è nessun pericolo anche se piove o fa brutto tempo. E poi arrivo direttamente nel centro delle città. Non ho lo stress di guidare la macchina e non devo pagare niente per il parcheggio. E poi sul treno possiamo portare anche le bici!
Tom: Ma per andare ad Asciano c’è un treno?
Marco: Certo! In Italia ci sono sia gli Eurostar che collegano le grandi città, sia i treni locali che collegano i piccoli centri.
Tom: Va bene, d’accordo! Senti, andiamo alla stazione e ci informiamo sugli orari?
Marco: Ma no! Troviamo tutte le informazioni sul sito internet.

Questo dialogo presente all'interno dei brani del testo " Italiano all'Università" inizia con un invito realizzato in piena sintonia con il bisogno di aderire ad una cortesia positiva durante lo scambio interazionale. I protagonisti di questo dialogo sono due ragazzi di nome Marco e Tom.
Nel primo enunciato Marco afferma " Tom andiamo a fare un giro fuori Siena questo fine settimana?" possiamo notare l'uso del nome Tom per aumentare la vicinanza e aumentare la difficoltà per l'altro interlocutore per rifiutare un invito in cui viene usata la prima persona al plurale del verbo "andare" come modo di richiedere compiuto con uno stile di tipo coinvolgente come prevede un registro amicale e con l'uso della cortesia positiva per invitare una persona.
La replica di Tom sarà " mi dispiace" ma non posso devo studiare Lunedì c'è il test di italiano e non ho ancora fatto niente". In questo turno vediamo come Tom non ratifica l'invita dicendo inizialmente in modo formale " mi dispiace" come formula classica per declinare un invito in sintonia con una cortesia linguistica in cui si valorizza la propria faccia negativa.  Tom continua dicendo " devo studiare" come primo elemento di mitigazione utile per rispondere in modo più appropriato ad invito compiuto con uno stile coinvolgente e con l'ausilio della cortesia positiva. Pertanto Tom offrendo maggiori spiegazioni\giustificazioni ratifica il bisogno di concedere degli elementi di mitigazione per non fare pagare troppi costi al bisogno di faccia positiva di Marco.
La replica di Marco non ratifica la visione del reale di Tom e prosegue con una mossa da cortesia positiva con il famoso esortativo " ma dai" seguito dalla spiegazione della situazione come modalità per aumentare la possibilità di ottenere una risposta positiva da parte dell'altro interlocutore. Marco offrendo una soluzione al problema concede a se stesso i benefici ricercati dalla sua faccia positiva ma allo stesso tempo rappresenta una forma di minaccia per il bisogno di autonomia o di non associazione dell'altro interlocutore con il suo uso di " cortesia negativa".
Tom dopo un momento di esitazione segnalato con " mm" ratifica con un "va bene d'accordo" come modo di proseguire con l'uso della cortesia negativa, vale a dire in questo caso concedere il beneficio ricercato dall'altro ma senza volere pagare costi troppo elevati in termini di perdita di faccia negativa per il fatto di avere cambiato idea. Tom prosegue il suo enunciato con la domanda " dove andiamo?" come modo di parlare in sintonia con un registro standard dopo aver accettato la controproposta di Marco. Marco continua il dialogo con una proposta formulata con il tempo condizionale " vorrei" come modo per concedere la possibilità di non ratificare la propria proposta da parte di Tom, in altri termini è un modo per non fare pagare troppi costi alla faccia negativa di Tom che potrebbe avere degli altri progetti di viaggio.
La descrizione di Marco offre molta faccia positiva a Tom perché dimostra la sua capacità di organizzazione di un viaggio.
Tom replica con una domanda come forma di non ratificazione del tutto e per concedere allo stesso tempo pochi benefici alla faccia positiva di Marco con la ricerca di ulteriori elementi di informazione, i quali rappresentano delle strategie per alimentare la tutela della sua faccia negativa.
Marco ratifica con " sì, infatti" in ampia sintonia con la cortesia positiva perché accetta totalmente la domanda di Tom e prosegue il suo turno come modo per aumentare il suo bisogno di ottenere dei benefici alla sua faccia positiva.
Tom ratifica con un " ok per me va bene" come semplice ratifica in sintonia con la cortesia negativa. E poi avviene la richiesta di chiarimenti per ottenere dei benefici per tutelare la propria faccia negativa all'interno di questa interazione. Tom spiega la situazione affermando di non aver la macchina con il rischio di perdita di faccia positiva con tale affermazione di fronte all'interlocutore, poi continua con una richiesta come " prendi la tua'" come modo per tutelare il suo bisogno di faccia negativa all'interno dell'organizzazione di questo viaggio.
Marco risponde " ma non, prendiamo il treno!" in cui " ma non" è una negazione realizzata con uno stile colloquiale per aumentare il grado di imposizione all'interno delle possibilità concesse dall'uso della cortesia positiva per ottenere dei benefici alla propria faccia positiva evitando in tal modo di pagare dei costi troppo elevati al proprio bisogno di faccia positiva di fronte ad una richiesta che è una grossa minaccia per il bisogno di preservare la propria faccia negativa in questo caso. Di fondo Marco non ratifica la nozione di "viaggio in treno" come fatto "vincolante" come avviene con la macchina e predilige un mezzo più " soddisfacente" in termini di qualità di vita come viene descritto nelle dimensioni culturali di Hofstede.
Tom risponde con " il treno? in Italia?" come forma di replica piena di scetticismo e di non adesione alla visione della realtà offerta da parte di Marco. L'intento di Tom è sempre quello di proteggere il suo bisogno di tutelare la sua faccia negativa per evitare di essere associato in un viaggio in cui perderebbe il suo bisogno di tutelare la sua faccia negativa. La spiegazione di Tom serve per contestualizzare la sua replica e l'uso degli aggettivi sono un modo per concedere delle motivazioni ragionevoli del perché intende preservare la sua faccia negativa dicendo " nessuno prende il treno, sono lenti, sporchi e sempre in ritardi". Questa netta difesa della propria faccia negativa rappresenta per Marco invece un forte grado di imposizione e allo stesso tempo una grossa minaccia per il suo bisogno di faccia positiva dato che intendo organizzare questo viaggio in Treno.
Marco risponde " bé, non è sempre così"come modo per ratificare con l'abbreviazione di "bene" e " non è sempre così" come forma di risposta qualificata di tipo scettica per mettere in discussione le asserzioni di Tom in modo da ridurre i costi subiti alla faccia positiva di Marco dopo questa replica di Tom. Marco continua affermando che il teno è " per me è ottimo" con l'uso di un aggettivo per conferire nuovamente benefici interazionali al suo bisogno di faccia positiva e la spiegazione consente di mitigare la visione di Tom offrendo una visione del viaggio differente, ossia il treno come modo di viaggiare rilassante e pertanto un modo per aderire ad una dimensione culturale di tipo "soddisfatta" e non vincolante come offre l'automobile. La qualità del viaggio in treno è il modo per aumentare i benefici al suo bisogno di faccia positiva mentre le domande di Tom hanno come scopo quello di preservare la sua faccia negativa di fronte ad una nuova esperienza come quella di prendere il treno per compiere un viaggio breve che per Tom sarebbe stato più comodo compiere in automobile senza aver bisogno di "scomodare" il treno, il quale rappresenta una minaccia per il suo bisogno di tutelarsi dalle cose non note.
Marco: " certo" come avverbio in sintonia con l'uso della cortesia positiva e accompagnato in seguito da una descrizione della realtà come modo per qualificare la sua risposta per ottenere dei benefici in termini di faccia positiva per via dell'aver proposto l'organizzazione del viaggio.
Tom concede il suo accordo in sintonia questa volta con uno stile da cortesia positiva e poi continua con le domande per ottenere degli elementi di rassicurazione sull'organizzazione del viaggio.

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