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domenica 26 aprile 2020

COME TRASCORRETE LA VOSTRA GIORNATA: ANALISI CULTURALE

Analisi delle dimensioni culturali presenti nel dialogo " Come passi la giornata?"

Il dialogo in questione tra un intervistatore e una signora parte da una semplice domanda " come trascorrete la vostra giornata?" in cui è possibile intravedere una forma di valorizzazione della faccia positiva di chi riceve questa domanda perché si può sottendere la possibilità di organizzare al meglio il proprio tempo anche in funzione del proprio tempo libero inteso come elemento centrale della qualità di vita, vale a dire un parametro in sintonia con una dimensione culturale di tipo " soddisfatto".  Infatti la signora con il suo " beh" iniziale ratifica positivamente la domanda come legittima e prosegue informandoci di un comportamento culturale molto diffuso in Italia, ossia la figura del lavoratore "pendolare", vale a dire il lavoratore che deve viaggiare per più di un'ora per raggiungere il proprio posto di lavoro. Quindi la condizione del lavoratore " pendolare" è in ampia sintonia con la dimensione di tipo " vincolati" perché la distanza lavorativa riduce la possibilità di "tempo libero" per una persona.
La seconda domanda sarà " e dove pranza?" come tipico quesito in sintonia con la rilevanza della ristorazione e del "mangiare" come modo più diffuso in Italia per aderire ad una dimensione di tipo " soddisfatti" e con la correlata possibilità di valorizzare la propria faccia positiva durante la giornata. In sostanza, il cibo è un modo abbastanza disponibile per vivere delle "emozioni positive" dentro la società italiana. La risposta della signora mette in luce un'altra consuetudine italiana, ossia di mangiare presso la mensa aziendale come luogo dove si tende ad enfatizzare l'appartenenza di gruppo in sintonia con la dimensione culturale di tipo " collettivismo" ma allo stesso tempo si può vivere questa situazione con un "debole evitamento dell'incertezza" perché le pietanze in mensa sono generalmente meno buone di casa o di un ristorante. Allo stesso modo andare in mensa è un modo per aderire ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché i costi sono ridotti e pertanto si raggiunge una forma di chiarezza dei costi . La prossima domanda è " che lavoro fa suo marito?" preceduta da " ci racconti?" come modo per segnalare dei costi subiti da parte della faccia negativa dell'intervistatore perché non può svolgere fin in fondo il suo lavoro senza maggiori dettagli nella risposta della signora. Pertanto la sua domanda sul "lavoro del marito" è un modo per aderire ad una dimensione di "forte evitamento dell'incertezza" perché ho bisogno di chiarezza per svolgere il mio lavoro. La signora replica con una descrizione del lavoro semplice e laconicamente completa, ossia "lavoro come impiegato" è un modo per tutelare il suo bisogno di faccia negativa con una descrizione che lascia poco spazio alla valorizzare della faccia positiva del marito. L'intervista continua con la prossima domanda " E a che ora torna di solito la sera?" in modo da ottenere maggiori dettagli per continuare a non pagare costi per il suo bisogno di faccia negativa insito nel lavoro di chi deve portare avanti un'intervista. Nella risposta della signora vediamo riapparire con molta chiarezza la situazione del pendolare che si trova a perdere il suo bisogno di faccia negativa per il fatto di dovere viaggiare e tornare a casa sempre stanco in sintonia con una dimensione di tipo "vincolati" dove prevale l'assenza di tempo libero e soprattutto un sentimento che le cose non dipendono dal mio volere. In pratica, i "pendolari" devono accettare un " forte evitamento dell'incertezza" perché occorre conservare il lavoro anche se questo costa molta fatica in senso ampio e quindi si vive con poca considerazione per il proprio benessere e lo star bene. Questo colloca il marito della signora in una dimensione di tipo " mascolinità" perché il lavoro prevale sulla famiglia.
Poi le domande sono rivolte alla signora ma in verità si può osservare all'inizio di questa intervista come la signora abbia parlato del marito per primo come se avesse agentivata la sua persona alla luce del rapporto con il marito come avviene in molti casi per le donne perché prevale una differenza di genere in termini di rappresentazioni sociali ed emozionali.
In seguito, il dialogo riprende con la seguente domanda " come passa la giornata la signora?"
La replica della signora inizia con " mi sveglio un'ora più tardi ( del marito) per segnalare la sua adesione ad una "famiglia" in sintonia con la dimensione di tipo "collettivismo" così come " più tardi" è un'espressione lessicale per indicare l'accettazione di dover pagare dei costi alla tutela della propria faccia negativa nei confronti del marito. La descrizione delle sue prime attività quotidiane sono anche un modo per valorizzare il suo bisogno di " faccia positiva" quando afferma che " mi trucco un po', sveglio i bambini, vesto la bambina, facciamo colazione e porto i bambini a scuola in macchina " e alla fine vado a lavorare anch'io.
Il modo della signora per potenziare la sua faccia positiva rientra nella dimensione di tipo " mascolinità" in cui le donne si devono occupare dei bambini come ruolo sociale. Quindi l'adesione a questo modello consente tale possibilità di riconoscimento della propria faccia positiva nel ruolo di madre "coscienziosa" all'interno di un " noi coscienzioso" di tipo " collettivismo". Alla fine di queste attività, la signora menziona che "vado a lavorare anch'io" quindi è una forma di equilibrio tra la vita famigliare e il lavoro come all'interno della dimensione di tipo " femminilità". Per compiere il suo lavoro, l'intervistatore domanda " che lavoro fa lei?" come modo consueto di difendere la propria faccia negativa come avvenuto precedentemente.
La descrizione del lavoro viene effettuata in questi termini " io lavoro in centro, sono una commessa, lavoro in una libreria dalle 9 fino alle 4 del pomeriggio.  In questa risposta vediamo come la signora metta in rilievo il luogo del lavoro come forma di valorizzazione della sua faccia positiva così come l'orario di lavoro sottintende una buona qualità di vita con un "debole evitamento dell'incertezza" e di tipo " soddisfatti" perché si crea un sentimento di controllo della propria vita. La descrizione del suo lavoro è invece in sintonia con lo stile semplice offerto per descrivere il lavoro del marito, ossia una chiara difesa della propria faccia negativa in termini di non presenza di ulteriori dettagli del suo operato.  L'intervista continua con la domanda sul pranzo " Fa una pausa pranzo?" per rimarcare l'importanza della pausa e del "pranzo" come elemento importante per affrontare la vita in sintonia con una dimensione di " debole evitamento dell'incertezza" così come un sentimento di tipo " soddisfatto" perché il cibo è un mezzo per dirsi felice. La signora precisa che " pranza" in un bar dove mangia a volte un panino, un'insalata o un primo piatto. In sostanza, la signora predilige un " mangiare leggero in un bar" come modalità per essere in sintonia con una dimensione di tipo " soddisfatti" con una sensazione di controllo della propria vita e il bar aiuta la possibilità di ricordare le emozioni positive. Continuando l'intervista viene chiesto alla signora " e i suoi bambini? chi è che li ritira da scuola?" con il rischio che tale domanda rappresenti una forma di minaccia per la tutela della faccia negativa della signora. La replica sarà forte con " io!" perché non si intende pagare nessun costo in termini di faccia negativa da questa domanda, la quale rappresenta una forma di danno interazionale al bisogno di faccia positiva della signora. La signora qualifica la sua risposta dicendo " quando finisco di lavorare, passo a prendere Viola a scuola. L 'altro figlio Luigi ha molte attività da svolgere che rendono meno importante la presenza della madre. In tal modo, le attività del figlio Luigi sono una forma di mitigazione dei doveri della madre per tutelare la sua faccia positiva. In pratica, queste attività rivolte ai figli hanno lo scopo di potenziare la faccia positiva della madre quando ad esempio viene menzionato di " andare a prenderlo in piscina, all'oratorio, preparare la merenda ai bambini, facciamo i compiti". Solo dopo il potenziamento della sua faccia positiva, la signora è disposta a lasciare liberi i bambini di fare quello che vogliono come ad esempio " giocare, leggere o guardare la tv". Queste sono attività che consentono ai bambini di potenziare il loro bisogno di faccia positiva dopo un'intera giornata in cui la loro faccia negativa è spesso sotto attacco o sulla difensiva. La signora accetta queste attività " ricreative" dei figli come costi per la sua faccia negativa ma sono dei benefici per la faccia positivi dei "bambini" come classico modo di agentivare i figli nella loro eterna dimensione di "piccolini" per continuare ad essere una madre "chioccia" ( protettiva) in sintonia con il proprio bisogno di riconoscimento della propria faccia positiva così come del forte evitamento dell'incertezza prevalente nel rapporto tra madre e figli.
L'intervista continua con la domanda sul fine settimana come domanda per segnalare l'implicita adesione del nucleo famigliare ad una dimensione culturale di tipo " soddisfatti" in cui il tempo libero è importante, con una sensazione di controllo della propria vita. Il week-end è anche una forma di adesione ad una dimensione culturale di " debole evitamento dell'incertezza" poiché si vive con tranquillità e bassa ansietà, con una tendenza al benessere personale e al benessere della famiglia.
Nel fine settimana, la famiglia " va a trovare i nonni" come modo per enfatizzare l'appartenenza ad una "famiglia allargata" nel senso di " collettivismo" e a dare importanza al tempo libero come " debole evitamento dell'incertezza". Tuttavia anche nel fine settimana si sente la presenza della "stanchezza" che spinge ad aderire ad una dimensione di tipo "vincolati" perché le cose non dipendono dal mio volere e pertanto la famiglia si ritrova a vivere con un "forte evitamento dell'incertezza" perché prevale una scarsa disponibilità verso il proprio benessere. La domenica è un giorno dedicato per la famiglia, ossia per rafforzare il senso di adesione ad un clan allargato con un noi di tipo "cosciente" di questo elemento in cui le relazioni sono importanti all'interno della dimensione di tipo " collettivismo" e allargato in alcune circostanze anche quando si parla degli amici. La dimensione di tipo " debole evitamento dell'incertezza" e di tipo " soddisfatti" si ritrova invece quando la signora e  il marito vanno " al cinema e a mangiare in pizzeria". E' interessante vedere come all'interno di questa coppia ritroviamo sia la dimensione di tipo " mascolinità" quando la signora afferma " mio marito non va mai a fare la spesa e raramente cucina" in sintonia con una differenza di genere in termini di ruoli sociali sociali ma allo stesso tempo ritroviamo in questa coppia un equilibrio all'interno dei compiti domestici in linea con una dimensione di tipo " femminilità" perché il marito si occupa dei bambini. Di fondo, il marito cerca di ridurre i costi subiti dalla sua faccia negativa dovuti alla sua assenza durante tutto il giorno con il giocare e occuparsi dei bambini di sera per ottenere qualche forma di riparazione nei confronti della faccia negativa della moglie. In questo modo si compie un tentativo di potenziamento della propria faccia positiva da parte del padre.
Durante il fine settimana, la dimensione di tipo " soddisfatti" si ritrova pienamente in termini di emozioni positive e di usufruire al meglio del tempo con le attività sportive della signora. Queste attività si collegano  ad una dimensione con un "orientamento temporale a lungo termine" perché cercare di star bene è cosa buona così come ritroviamo la dimensione di " debole evitamento dell'incertezza" con la possibilità di vivere con un sentimento di tranquillità e controllo di sé.
In questo dialogo sulle attività svolte durante il quotidiano sono apparse delle dimensioni culturali apparentemente in conflitto come la dimensione di tipo " femminilità" e " mascolinità" nella gestione della relazione tra i due coniugi. Probabilmente le due dimensioni sono presenti in molte coppie così come il fatto che le donne siano costrette ad aderire non soltanto al modello tradizionale ma anche a quello moderno per soddisfare le aspettative della famiglia così come della società.



■ Come trascorrete la vostra giornata?

● Beh, mio marito è il primo ad alzarsi, si alza alle sei perché deve essere in stazione alle 7, prende il treno, va a lavorare a Milano. Lui arriva a Milano alle 8, poi prende la metropolitana per raggiungere il posto di lavoro e alle 8 e mezza comincia a lavorare.

■ E dov’è che pranza?
● Ha una pausa pranzo intorno all’una e... mangia solitamente nella mensa dell’azienda.
■ Ci racconti. Che lavoro fa suo marito?
● Lavora come impiegato. In una ditta che produce e vende pezzi di ricambio per auto.
■ E a che ora torna di solito la sera?
● Mhm... Lui finisce di lavorare alle 5 e mezza, riprende il treno e torna a casa alle 7 di sera. Quando arriva è molto stanco di solito sia per il lavoro che per il viaggio, perché fare il pendolare veramente è
molto faticoso.
■ E Lei invece come passa la sua giornata?
● Io invece mi sveglio un’ora più tardi, intorno alle 7, mi lavo, beh mi vesto, mi trucco un po’, preparo la colazione. Alle 7 e 30 sveglio i bambini, vesto Viola, Luigi invece ormai è indipendente, si veste da solo, e facciamo colazione. Poi porto i bambini a scuola in macchina e vado a lavorare anch’io.
■ E che lavoro fa Lei?
● Io lavoro in centro. Sono una commessa, lavoro in una libreria. Eh… dalle 9 fino alle 4 del pomeriggio.
■ Fa una pausa pranzo Lei?
● Sì, anch’io faccio una pausa pranzo, di solito pranzo in un bar, mangio un panino, un’insalata o un
primo piatto.

■ E i suoi bambini? Chi è che li ritira da scuola?
● Io! Alle 4, quando finisco di lavorare, passo a prendere Viola a scuola. Luigi invece un giorno alla settimana va a casa di amici, poi il martedì e il mercoledì va dai nonni che abitano abbastanza vicino alla scuola, il giovedì invece vado a prenderlo in piscina e il venerdì all’oratorio. Quando ritorniamo a casa preparo la merenda ai bambini, facciamo un’oretta di compiti, dopodiché li lascio liberi di fare quello che vogliono. Non so... possono giocare, qualche volta leggono, qualche volta guardano un po’ la televisione, così...

E il fine settimana che cosa fate?

■ Il sabato pomeriggio andiamo sempre a trovare i nonni, che sono contentissimi di vedere i loro nipotini.
Il sabato sera qualche volta usciamo, ma la maggior parte delle volte restiamo a casa perché siamo
molto stanchi e abbiamo bisogno di riposarci dalle fatiche della settimana.
● La domenica è invece la giornata dedicata alla famiglia: di solito facciamo qualcosa con i bambini, oppure andiamo a trovare amici. Qualche volta andiamo al cinema e poi in pizzeria. Mio marito non va mai a fare la spesa e raramente cucina. Ma è molto bravo con i bambini: li fa giocare,
li lava e li mette a dormire.
◆ Io sono molto sportivo: vado sempre a correre dopo il lavoro, due sere alla settimana vado in piscina e una volta alla settimana gioco a pallavolo in una squadra di serie C.

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