Dialogo - Curriculum Vitae
Buongiorno signor... Mossini, no?
l Sì, Mossini. Buongiorno. Mi scusi per il ritardo,
ma ho trovato molto traffico. Sa, con la pioggia...
- Non importa, capisco. Prego, si accomodi... Vogliamo vedere insieme il Suo Curriculum Vitae?-
- Certo.
- Dunque, è nato a Pisa, ma si è laureato in Economia e Commercio a...
- l ...a Firenze.
- Con 104, vero?
- l Sì, esatto.
- Però si è laureato in 7 anni, giusto?
- l Veramente in 6, l’ultimo anno ho avuto un serio
incidente col motorino, e sono rimasto un po’ indietro.
- Ho capito... Vedo che è stato a Londra.
- l Sì, ho vinto una borsa di studio e il terzo anno
sono andato in Inghilterra.
- E come è stata l’esperienza?
- l Ottima, perché l’università era molto buona. Al -
l’inizio ho avuto qualche problema con la lingua,
ma presto, con la pratica...
- Infatti, perché vedo qui che il Suo inglese è ottimo.
- l Ormai sì, sia scritto che orale.
- Vedo che sa bene anche il francese, ma qui non
credo che Le servirà. Col computer se la cava be ne?
- l Certo, ho il diploma europeo ECDL, e in Inghil -
terra ho imparato a fare pagine web.
- Perfetto. Di esperienze di lavoro però vedo che ne
ha fatte poche.
- l E sì, è vero... durante gli studi avrei potuto trovare
un lavoro part-time, ma sa, ho preferito concentrarmi
sugli studi... poi ho avuto quell’incidente.
In somma... l’esperienza più importante è quella
che vede nel curriculum, per la Soft Systems di
Firenze.
- Ecco, lì cosa faceva, quali erano le Sue mansioni?
- l Ero nel reparto vendite, praticamente visitavo del -
le aziende per presentare i nostri prodotti, sa programmi
per computer eccetera. Ci ho lavorato circa due anni.
- E per quale motivo se n’è andato?
- l Perché... perché non vedevo un futuro, una prospettiva.
Non so, forse io non sono tanto portato
per le vendite...
- Ho capito... comunque, non è quello che stiamo
cercando noi, quindi non è un problema. Signor
Mossini, io avrei un altro appunta men to alle 11,
ma credo di aver sentito quello che vo levo sentire.
Può darsi che ci sarà un altro collo quio ancora,
con me o con un mio collega. La ringrazio per il
Suo tempo.
- l Grazie a Lei. ArrivederLa!
- Arrivederci.
Analisi del dialogo " Curriculum vitae"
Questo dialogo tra un intervistatore e un candidato per un posto di lavoro vede il primo turno di parola da parte dell'intervistatore enunciato tramite un saluto formale: " Buongiorno Signor Mossini, no?" con la presenza di troncamento al nome "signor" come modo di aderire ad una forma " raffinata" di lingua con una richiesta di mitigazione finale " non" come segnale discorsivo per evitare di fare pagare dei costi troppo elevati al candidato in termini di faccia negativa per il fatto di non conoscere il nome del candidato. Questo inizio rappresenta una forte minaccia alla faccia positiva del candidato durante questo inizio di dialogo dove solo la mitigazione " no" consente di mitigare una qualche forma di riparazione. Il candidato replica con " sì, Mossini. Buongiorno. Mi scusi per il ritardo ma ho trovato molto traffico. Sa con la pioggia". In questo turno di parole, il candidato Mossini accetta la mitigazione con una minima ratifica " sì" esplicitando il suo cognome come avviene solitamente in una scena culturale di tipo istituzionale in Italia dove il cognome è l'elemento importante. Il suo turno di parole contempla una offerta di scuse per cercare di pagare il meno possibile in termini di perdita di faccia negativa poiché siamo in un colloquio di lavoro dove il valore della "puntualità" è un punto cruciale per stabilire una buona relazione tra gli interlocutori e per non perdere la propria faccia negativa sin dall'inizio dell'intervista. Il candidato Mossini offre una giustificazione di tipo esterna per evitare di pagare troppi costi in termini di faccia negativa. Da tenere presente come culturalmente il traffico sia solitamente la prima scusa impiegata in Italia per giustificare qualsiasi tipo di ritardo o impedimento nello svolgimento della propria attività quotidiana. La giustificazione con l'elemento esterno" sa con la pioggia" consente di fare ricadere i costi della perdita di faccia negativa ad un corpo esterno non presente tra i due interlocutori in modo da ricercare un equilibrio interazionale indebolito sin dal primo turno di parole.
L'intervistatore replica con " non importa, capisco" come forma minima di ratifica per non accettare di pagare dei costi in termini di assenza di riconoscimento del proprio lavoro come modo per valorizzare il proprio bisogno di faccia positiva. "Capisco" come verbo consente di offrire degli elementi di mitigazione con valore di equilibrio interazionale. " Non importa" enunciato come replica non rappresenta un'accettazione calorosa delle scuse offerte da parte del candidato Mossini.
L'intervistatore continua con " Prego, si accomodi" con questo imperativo di cortesia per segnalare l'invito di tipo esortativo nel compiere un certo atto linguistico. Poi l'intervistatore continua con " vogliamo vedere" come forma di invito formulato con uno stile coinvolgente per sottolineare l'adesione in questo enunciato di una cortesia positiva per valorizzare la faccia positiva del candidato. L'uso della prima persona al plurale evidenzia una forma di associazione in questo lavoro di costruzione di un'intervista con il percorso del candidato Mossini.
La ratifica del candidato Mossini " certo" è di tipo minima per contemplare una forma di adesione ad una cortesia positiva. Il turno di parola dell'intervistatore offre un quadro descrittivo di contestualizzazione del candidato con alla fine una ricerca di conferma con il segnale discorsivo " no" come forma di richiesta di accettazione della realtà che sta presentando al candidato in modo da evitare qualche errore che sarebbe un costo per la sua faccia negativa.
Il candidato si limita ad una semplice ratifica per mantenere una difesa alla propria cortesia negativa, la quale spesso si esprime con ratifiche compiute con poche parole.
L'intervistatore continua con un enunciato come " però si è laureato in 7 anni giusto?" che rappresenta un'interrogativa di tipo minacciosa per il bisogno di faccia positiva del candidato poiché nel contesto italiano sappiamo che occorrono 5 anni per ottenere una laurea specialistica. L'unico elemento di mitigazione di questo enunciato sarà il segnale discorsivo di " giusto" per evitare di conferire troppi benefici alla propria faccia positiva dell'intervistatore mostrando il fatto di conoscere il suo lavoro. La replica del candidato Mossini sarà di precisare "veramente in 6" come forma di riparazione in modo da evitare di dovere pagare troppi costi interazionali accettando totalmente la visione della realtà sancita dall'intervistatore. Il candidato compie una riparazione per proteggere la sua faccia negativa e compie inoltre un atto di mitigazione giustificando questo ritardo per colpa di un incidente con il motorino. Anche in questo caso per proteggere il suo bisogno di faccia negativa trova una mitigazione tramite un elemento esterno che ha impedito la valorizzazione della propria faccia positiva. Il candidato sa che la chiusura degli studi universitari dovrebbe essere in 5 anni e pertanto colloca la locuzione avverbiale " un po'" per ridurre i costi subiti in termini di perdita di faccia positiva.
" Ho capito" sarà l'inizio della replica dell'intervistatore per registrare la risposta del candidato mantenendo uno stile in sintonia con il bisogno di tutelare la sua cortesia negativa. " vedo che è stato a Londra" questo turno di parola dell'intervistatore consente di valorizzare la faccia positiva del candidato dato che ha subito già grossi costi per la sua faccia positiva con il fatto di avere finito gli studi in ritardo. Il candidato Mossini replica " sì ho vinto una borsa" come atto linguistico per mettere in avanti il bisogno di valorizzazione della propria faccia positiva esplicitando le proprie qualità e precisando " e il 3 anno sono andato in Inghilterra" come modalità di descrizione dei fatti come sono avvenuti in termini di contestualizzazione.
L'intervistatore è alla ricerca di maggiori informazioni per non pagare dei costi alla sua faccia negativa per l'impossibilità di svolgere il suo lavoro e pertanto compie una richiesta di maggiore informazione con " e come è stata l'esperienza?" domanda l'intervistatore come modo per ottenere più dettagli e per valutare al meglio l'esperienza alla luce degli interessi dell'intervistatore legati alla padronanza linguistica. Questa domanda serve per potere svolgere il suo lavoro di intervistatore e quindi per evitare di pagare troppi costi per la sua faccia negativa e per ottenere dei benefici in termini di faccia positiva. Il candidato ratifica con uno stile in linea con la cortesia positiva con l'uso dell'aggettivo " ottima" descrivendo l'università come buona come modo per guadagnare faccia positiva poiché tanti in Italia conoscono il prestigio delle università britanniche. Aumentare la sua faccia positiva ottenendo dei benefici interazionali che però vengono subito mitigati con la massima di qualità " sii sincero" affermando che ci furono dei problemi all'inizio legati alla lingua che poi saranno superati con il tempo. In questo enunciato, il candidato paga dei costi in termini interazionali per il suo bisogno di tutelare la sua faccia negativa mentre la seconda parte dell'enunciato consente di riguadagnare faccia positiva al candidato. L'intervistatore ratifica con " infatti, perché vedo qui che il suo inglese è ottimo" per accettare il bisogno di faccia positiva del candidato con l'uso dell'aggettivo " ottimo". L'uso degli aggettivi è molto importante per conferire o meno faccia positiva.
La replica del candidato Mossini sarà " ormai sia scritto che orale" per accettare la replica dell'intervistatore conferendo in tal modo faccia positiva alla propria persona ma con una forma di mitigazione con l'avverbio "ormai". L'intervistatore continua il dialogo notando che il candidato conosce bene anche il francese come forma di conferire faccia positiva al candidato ma alla fine mitiga o nega il bisogno di faccia positiva affermando l'inutilità di tale competenza in questo lavoro. Questo atto è comunque mitigato dal verbo " credo" come segnale discorsivo per evitare di pagare costi inutili verso il bisogno di faccia positiva del candidato. Altra domanda per consentire di andare avanti nell'intervista e per ottenere il suo beneficio interazionale in termini di faccia positiva: col computer se la cava bene? è una modalità di porre la domanda di tipo colloquiale pur usando un registro formale nell'espressione della cortesia positiva. La replica del candidato sarà " certo ho il diploma europeo ECDL" e in Inghilterra ho imparato a fare delle pagine web. In questo turno, il candidato ratifica con un avverbio "certo" per conferire faccia positiva alla propria persona esplicitando il possesso del diploma e la sua esperienza come elementi per ottenere dei benefici in termini di faccia positiva.
L'intervistatore registra con " perfetto" come modalità in sintonia con la cortesia positiva. " Però" è l'avverbio che porta sempre dei costi da pagare con l'intervistatore in questo caso vediamo dei costi molto elevati per la difesa della sua faccia positiva, per via di poche esperienze di lavoro. Questo atto linguistico rappresenta una forte minaccia per colui che riceve tale asserzione.
" e sì, è vero" ratifica minima da parte di Mossini per accettare i costi di tale minaccia perché sarebbe inutile contrapporre un'altra visione della realtà. Non ci sarebbe nessun beneficio nel replicare in un altro modo. Per mitigare i costi offre la sua spiegazione della realtà descrivendo il fatto che si è dedicato allo studio e poi ha subito questo brutto incidente. Questo è un tentativo di ribilanciare la faccia positiva del candidato per riequilibrare i costi\ benefici presenti in quella domanda. Il candidato inizia con un segnale discorsivo " insomma" per mantenere una difesa della sua faccia negativa con il suo diritto di preservare la sua autonomia menzionando il fatto che la sua realtà è tutta presente nel cv.L'intervistatore per ottenere dei benefici in termini di faccia ha bisogno di altri elementi per non subire dei costi alla sua faccia positiva per via dell'impossibilità di portare avanti il suo lavoro. Di nuovo riappare il senso della richiesta di chiarimenti). Il candidato descrive la sua realtà lavorativa come modo per difendere il suo bisogno di faccia negativa in termini di tutela di tutela della sua autonomia. Nel continuare il dialogo, l'intervistatore vuole sapere il motivo della fine del suo rapporto di lavoro con la precedente azienda in modo da difendere la sua faccia negativa sempre alla ricerca della possibilità di compiere il suo lavoro tramite la formulazione di queste domande. Il candidato offre una difesa della propria faccia negativa mettendo in avanti la dimensione culturale di forte evitamento dell'incertezza come motivazione del suo agire perché il candidato Mossini è andato via dal suo lavoro per combattere questa dimensione culturale, la quale rappresentava una forte minaccia per il suo bisogno di riconoscimento per la sua faccia positiva.
L'intervistatore ratifica con un " ho capito" in sintonia con la difesa della propria faccia negativa poi viene offerto un elemento di mitigazione o di rinforzo per la propria faccia negativa del candidato offrendo come beneficio il fatto che " non è quello che stiamo cercando noi". In pratica non fa pagare altri costi al candidato. In seguito l'intervistatore chiama alla fine del colloquio il candidato " signore Mossini" agentivando la persona con l'assenza del titolo di dottore come avviene solitamente con una persona in possesso di una laurea. In questo modo viene evidenziato il rapporto asimmetrico tra le due persone. Questo è un atto di minaccia molto in termini di assenza di riconoscimento del bisogno di faccia positiva e creando una minaccia al bisogno di autonomia in termini di cortesia negativa per il candidato. L'intervistatore non ha più tempo, quindi decide in modo unilaterale la durata del colloquio facendo capire bene in modo esplicito la natura del dialogo. Questa mossa di fare dei costi alla faccia positiva dell'interlocutore può apparire una minaccia forte perché spesso questo genere di situazione culturale consente un certo grado di implicità tra gli interlocutori conoscitori di questa cornice culturale. Poi l'intervistatore concede degli elementi di mitigazione per ridurre i costi subiti in termini di faccia negativa da parte del candidato offrendo un elemento di giustificazione come la possibilità di un futuro colloquio. In tal modo riesce alla fine a potenziare il bisogno di tutelare la propria faccia negativa da parte del Mossini. L'intervistatore chiude il dialogo con i ringraziamenti, i quali non vengono ratificati subito dal candidato perché non intende fare pagare dei costi alla faccia positiva dell'intervistatore per "aver perso del tempo con questo colloquio". In tal modo il candidato riesce a difendere la propria faccia negativa per un colloquio non proprio così esaltante.
Blog dedicato alla didattica della lingua e cultura italiana in senso antropologico, pragmatico e anche tradizionale.
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